Quali politiche e quali pratiche per lo 0-6

Si è svolto a Firenze, dal 28 al 30 novembre scorso, il convegno dal titolo “Conoscere e riconoscere l’infanzia. Dalla Toscana politiche e pratiche”[1], organizzato dalla Regione Toscana, in partenariato con il Ministero dell’Istruzione e del Merito-Ufficio Scolastico Regionale, le Università di Firenze, Pisa e Siena, INDIRE, Istituto degli Innocenti di Firenze e ANCI Toscana. L’evento, che ha visto la

Come dare visibilità alla cultura dell’infanzia

Il discorso sui diritti dell’infanzia è oggi molto difficile perché mette in luce molte contraddizioni sul tema e, più in generale, sull’umanità. È da un secolo che il mondo si è dotato di Carte per i diritti dell’infanzia di grande valore, dalla Dichiarazione dei diritti del fanciullo di Ginevra del 1924[1] alla Convenzione ONU del 1989[2] assunta da 196 Stati.

Quale RAV per la scuola dell’infanzia

La parola autovalutazione richiama una delle azioni ricorrenti che dovrebbero caratterizzare la professionalità di insegnanti ed educatori: quel processo continuo di analisi, riflessione, individuazione di punti di forza e di criticità, ricerca di strategie, di revisioni, di aggiustamenti e di soluzioni in quella tensione verso il miglioramento continuo dell’ambiente d’apprendimento e dei processi di insegnamento/apprendimento. Dimensione individuale e collegiale dell’autovalutazione

Una strada ancora tutta in salita

Il D.M. n. 19 del febbraio 2024 ha destinato 790 milioni di euro complessivi per garantire la riduzione dei divari territoriali negli apprendimenti e per contrastare la dispersione scolastica. Le risorse dovrebbero consentire la realizzazione di interventi di tutoraggio e di percorsi formativi per gli studenti a rischio di abbandono scolastico e per gli stessi giovani che hanno, purtroppo, già