La certificazione delle competenze è diventata una prospettiva importante per il nostro sistema d’istruzione, sollecitata soprattutto dalle Raccomandazioni europee a partire da quelle del 2006[1], 2008[2] e 2018[3]. Di fatto, il nostro sistema scolastico nazionale le ha recepite già nel 2007 con le Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, aggiornate poi nel 2012[4]. Il 27 gennaio 2010 con il decreto n. 9, era stato adottato il modello di certificazione dei saperi e delle competenze acquisiti dagli studenti al termine dell’obbligo di istruzione, proprio in linea con le indicazioni dell’Unione europea. Sempre nel 2010 il riferimento alle competenze si ritrova nelle Linee guida dell’istruzione tecnica[5] e dell’istruzione professionale (aggiornate nel 2019)[6] e, sia pure in maniera meno incisiva, nelle stesse Indicazioni nazionali dell’istruzione liceale[7].
Successivamente, la legge 107 del 13 luglio 2015 e i decreti legislativi collegati, in particolare il D.lgs. 62/2017, si sono occupati di definire modelli di riferimento nazionali che, recentemente, sono stati innovati con il D.M. 14 del 30 gennaio 2024[8].
Cosa significa certificare competenze
Certificare le competenze significa raccogliere evidenze diversificate e definire un posizionamento all’interno di una scala, che descrive il livello di padronanza acquisito nel corso di un tempo medio-lungo che, per convenzione, si fa coincidere con il termine di ogni grado scolastico: la quinta classe di scuola primaria, la terza classe di scuola secondaria di primo grado che corrisponde all’esame di Stato del 1° ciclo di istruzione, la seconda classe dei percorsi di scuola secondaria di secondo grado o dei percorsi di istruzione e formazione professionale, al termine dell’obbligo di istruzione e, infine, la conclusione del percorso di scuola secondaria di secondo grado, con il relativo esame di Stato.
La scala utilizzata, recentemente confermata dal Decreto ministeriale del 30 gennaio 2024 citato, è costruita su quattro livelli di padronanza: Iniziale, Base, Intermedio, Avanzato, il cui significato è brevemente descritto nei modelli allegati al decreto stesso.
La certificazione definisce, ai fini dell’orientamento, il progressivo sviluppo dei livelli delle competenze chiave per l’apprendimento permanente, a cui l’intero processo di insegnamento-apprendimento è mirato. Non è previsto, come è noto, un livello negativo poiché la rilevazione delle competenze parte da ciò che si possiede e non da ciò che non si ha.
Le certificazioni esterne
L’insegnamento delle lingue ha anticipato questo processo di certificazione. Il Framework UE-QCER nel 2001[9] ha aperto anche ad enti certificatori esterni il compito di rilevare le competenze presenti sulla base di descrittori che, in questo caso, si sintetizzano con lettere e numeri: dal livello A1 al C2. Su questo modello, che ha riscosso successo in tutta Europa e oltre, si sono configurate diverse esperienze nelle scuole di certificazione esterna anche per altri ambiti quali musica, digitale, arte e tecnica.
L’esperienza della lingua inglese e della musica
Tra i diversi enti certificatori, alcuni dei quali autorizzati e validati dal Ministero dell’istruzione e del merito per la qualificazione del personale docente[10], troviamo il Trinity College London, Ente certificatore internazionale e charity educativa, attivo da più di 150 anni e presente in 60 paesi nel mondo. Tale ente opera a fianco delle scuole italiane e supporta la formazione professionale dei docenti attraverso risorse, webinar tematici e incontri in presenza. In questi ultimi anni si occupa anche di comunicazione efficace, di musica, di arti dello spettacolo, di digital skills, essenziali in un mondo in costante evoluzione.
Dopo aver collaborato al Progetto Lingue 2000, nel 2022 ha siglato con il Ministero dell’istruzione e del merito un Protocollo d’intesa[11]. In collaborazione con il CNAPM[12] (Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti) ha realizzato uno Studio di ricerca[13] quadriennale sull’impatto delle certificazioni nell’insegnamento e nell’apprendimento della musica nelle scuole pubbliche italiane.
Ogni anno svolge seminari di formazione gratuita, attestati mediante la piattaforma S.O.F.I.A., per offrire l’opportunità ai docenti di incontrarsi e confrontarsi sulla didattica e la formazione professionale, ma soprattutto sulle competenze chiave degli studenti.
Anche quest’anno i formatori e l’intera organizzazione sta svolgendo un vero e proprio tour in 12 tappe, programmato tra ottobre e dicembre, nelle principali città italiane[14]. Ogni volta un programma diverso, con l’intervento di relatori istituzionali ed esperti nazionali e internazionali nel campo della didattica della lingua inglese e della musica.
La raccomandazione del 2018
La lingua inglese e la musica contribuiscono sicuramente alla maturazione dellecompetenze europee. Il riferimento attuale è la Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018 che aggiorna ed integra le 8 competenze chiave definite nel 2006:
- competenza alfabetica funzionale,
- competenza multilinguistica,
- competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria,
- competenza digitale,
- competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare,
- competenza in materia di cittadinanza,
- competenza imprenditoriale,
- competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturale.
Sono ambiti chiave essenziali per preparare i cittadini europei alle sfide future. In particolare la competenza multilinguistica e la consapevolezza ed espressione culturali mirano a migliorare le capacità comunicative e la dimensione storica, a valorizzare le diversità culturali e la comunicazione interculturale.
La competenza multilinguistica
Tale competenza prevede la conoscenza di più lingue, compresi i registri verbali e le convenzioni culturali. Le abilità includono la comprensione e produzione orale e scritta in diverse lingue, utilizzando strumenti formali e informali di apprendimento. Un atteggiamento positivo verso la diversità linguistica è fondamentale, così come il rispetto per le lingue native e le lingue ufficiali dei diversi paesi. L’apprendimento dellalingua ingleseè considerato fondamentale per la competenza multilinguistica nel contesto italiano ed europeo e per la comunicazione globale. L’uso della lingua inglese è monitorato tramite prove come quelle INVALSI[15], che aiutano a valutare il livello raggiunto dagli studenti. Le certificazioni esterne invece sondano le quattro abilità di base e forniscono un riscontro sul livello raggiunto all’interno del framework UE. Consentono, quindi, di comprendere appieno quanto lo studente sia in grado di comunicare e scrivere in lingua e di sollecitare i docenti nel processo di autovalutazione dell’insegnamento.
La competenza in consapevolezza ed espressione culturali
Questa competenza implica la comprensione della creatività nelle diverse culture ed arti nell’ottica del rispetto delle idee altrui e dell’inclusione. Sviluppa l’apprezzamento per le diverse culture e forme di espressione artistica, dai testi scritti al teatro, dal cinema alla danza, dall’arte visiva alla musica. Include anche l’abilità di interpretare le emozioni e i significati attraverso le arti e richiede un atteggiamento di apertura verso le diversità culturali, promuovendo curiosità e rispetto per la titolarità intellettuale. È importante avere un atteggiamento aperto e rispettoso nei confronti delle diverse manifestazioni di espressione culturale, unitamente a un approccio etico. Un atteggiamento positivo comprende anche curiosità nei confronti del mondo ed un’apertura ad immaginare nuove frontiere della conoscenza.
Le ricadute nella didattica
Lo sviluppo delle competenze chiave incentiva la collaborazione con contesti educativi stranieri, l’uso di strumenti digitali e la mobilità di studenti e docenti al fine di favorire il confronto e l’ampliamento degli strumenti di lavoro.
È importante per la scuola e per ogni studente avere piena consapevolezza dei livelli raggiunti: l’orientamento e il monitoraggio sono gli strumenti di base che danno prova dei risultati e dei processi di miglioramento. Per questo certificare le competenze linguistiche e musicali rappresenta un valore aggiunto, uno stimolo all’innovazione didattica che motiva l’apprendimento, allena alla gestione dell’ansia di prestazione, fornisce uno sguardo “terzo” alle proprie performance. Nel workshop di Lingua Inglese “Preparing for tomorrow”, i docenti coinvolti lavorano per migliorare la comunicazione reale e per costruire competenze trasversali, con particolare attenzione alla pronuncia e all’uso della lingua come strumento d’azione.
Il workshop di musica, “Orecchi allenati! Per una pratica dell’Ear Training”[16], rappresenta un’opportunità per i docenti per mettersi alla prova sulle capacità di ascolto e per capire come l’Ear Training favorisca l’attenzione alla persona e all’ambiente circostante.
È questo il senso della collaborazione con le strutture esterne, come nel caso del Trinity College London: supportare le esperienze innovative e consentire ai docenti di sperimentare nuove pratiche.
[1] Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente.
[2] Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente.
[3] Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente .
[4] Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione.
[5] Istituti tecnici. Linee guida per il passaggio ai nuovi ordinamenti.
[6] Linee guida per favorire e sostenere l’adozione del nuovo assetto didattico e organizzativo dei percorsi di istruzione professionale.
[7] Schema di regolamento recante “Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali di cui all’articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, in relazione all’articolo 2, commi 1 e 3, del medesimo regolamento”.
[8] DM n. 14 del 30-gennaio-2024. Schema di decreto di adozione dei modelli di certificazione delle competenze.
[9] Quadro comune europeo di riferimento per le lingue.
[10] Enti certificatori lingue straniere.
[11] Protocollo di Intesa Ministero dell’Istruzione – Trinity College London.
[12] Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti.
[13] Le certificazioni internazionali di musica nella scuola pubblica. Trinity College London e il Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti del Ministero dell’Istruzione e del Merito, hanno dimostrato l’impatto positivo delle certificazioni internazionali su insegnamento e apprendimento della musica a scuola tramite un progetto di ricerca avviato nel 2019.
[14] Trinity Days 2024.
[15] I risultati delle prove INVALSI 2024.
[16] Nella musica, l’ear training è lo studio e la pratica in cui i musicisti apprendono varie abilità uditive per rilevare e identificare altezze, intervalli, melodia, accordi, ritmi, solfeggi e altri elementi di base della musica, esclusivamente attraverso l’udito.