Il 5 ottobre, in ogni angolo del pianeta, si accende una luce di gratitudine e riconoscimento per chi dedica la propria vita alla nobile arte dell’insegnamento. È il World Teachers’ Day, una giornata in cui il mondo si ferma per rendere omaggio a quella che non è solo una professione, ma una vocazione intrisa di passione e speranza. In questo giorno speciale, si celebrano gli insegnanti come architetti del futuro, come coloro, cioè, che con pazienza infinita coltivano sogni e svelano mondi, plasmando non solo le menti, ma anche i cuori. Con gesti silenziosi e parole preziose, seminano il sapere e il coraggio in chi è ancora alla scoperta di sé. Insegnare è illuminare strade inesplorate. In questo giorno il mondo intero riconosce la grandezza di questa missione.
Un atto di coraggio
Insegnare, oggi, è più di un lavoro, è un atto di coraggio e di speranza, una missione carica di responsabilità. Dai maestri della scuola dell’infanzia ai docenti universitari, chi sceglie questo lavoro è perché sa appassionarsi ad una professione delicata che incide nelle vite delle giovani generazioni, spendendo le proprie energie, spesso sacrificando il tempo, talvolta trascurando anche se stessi.
Ogni giorno, gli insegnanti devono affrontare sfide complesse. Non si fermano mai, perché sanno che ogni studente rappresenta una possibilità, un potenziale da coltivare. L’aula diventa una seconda casa, un luogo di scoperte quotidiane dove i bambini iniziano a esplorare il mondo con curiosità e i giovani si scontrano con le grandi domande della vita. Gli insegnanti sono fari, luci costanti che guidano attraverso le incertezze, illuminando strade che a volte sembrano oscure e impervie. In un’epoca in cui il futuro appare sempre più incerto e complesso, sono lì ad ascoltare, a rispondere, a offrire opportunità non solo per sostenere gli esami di rito, ma per affrontare la vita stessa, perché educare non è solo fornire nozioni scritte nei libri, ma è un processo complesso che richiede pazienza, empatia e visione. Gli insegnanti si prendono cura dei cuori dei loro studenti, nutrendo speranze e costruendo ponti verso un futuro migliore. Come scrisse Paulo Freire, grande pedagogista brasiliano, “l’educazione è un atto di amore e perciò un atto di coraggio“. Questo amore e questo coraggio sono il motore che aiuta a non arrendersi, nemmeno di fronte alle sfide più ardue, sono le lenti che permettono di vedere oltre il presente, di immaginare un futuro per ogni giovane, anche quando la strada sembra tortuosa.
Tutoraggio e guida
Gli anglofoni lo chiamano “teaching”, che è anche tutoraggio e guida (mentorship e guidance), attraverso cui gli educatori aiutano i giovani a dare senso alle cose che accadono per cercare di costruire il mondo di domani.
Nel mondo anglosassone viene definita “lifelong learning” la capacità di trasmettere la passione per l’apprendimento continuo, la curiosità insaziabile che accompagna un individuo per tutta la vita. Ogni incontro, ogni lezione è una occasione preziosa per accendere la scintilla della curiosità e del desiderio di conoscere. L’insegnante è colui che sa trasformare il rapporto con i saperi in un viaggio che non finisce mai.
Per molti studenti, i docenti diventano modelli di vita da seguire (role models), persone di riferimento a cui ispirarsi per apprendere comportamenti che si vogliono imitare: il sapere non sarà solo un obiettivo da raggiungere, ma un cammino da percorrere con umiltà e dedizione. Questo legame speciale, che si crea tra insegnanti e studenti, è uno dei più potenti strumenti di cambiamento.
Empowerment e resilience
Mentre il mondo affronta trasformazioni rapide e spesso destabilizzanti, anche i docenti devono affrontare quotidianamente le nuove sfide educative: la digitalizzazione delle aule, la crescente diversità culturale, le difficoltà a costruire una scuola inclusiva per tutti. Poi ci sono le grandi sfide globali come il cambiamento climatico, il consumo energetico, l’evoluzione delle pandemie. Da qui nasce la necessità di trovare nuove forme di educazione civica e ambientale. In ogni sfida, gli insegnanti mostrano la loro capacità di adattarsi, di innovare, di “empower”, di acquisire, cioè, più competenza che va ad incidere sulle proprie vite, al fine di cambiare non solo sé stessi, ma anche l’ambiente sociale e politico, soprattutto, al fine di migliorare l’equità e la qualità di vita per tutti. Non basta, quindi, insegnare alle nuove generazioni ad essere competitivi, bisogna orientarli verso una cittadinanza consapevole e responsabile.
È un atto che lascia segni profondi quello di insegnare ad amare il futuro e di insegnare ad investire energie per cercare la propria strada. I docenti costruiscono “resilience“, quella forza interiore che permetterà ai loro studenti di affrontare non solo i problemi accademici o gli eventi traumatici, ma anche le incertezze della vita imparando a riorganizzarla positivamente e a riconoscere le opportunità, anche quelle nascoste. Sono eroi silenziosi che, con gesti quotidiani e parole semplici, aiutano a costruire il futuro. Senza di loro, non esisterebbero né scienziati, né artisti, né leader. Ogni grande rivoluzione sociale, scientifica, culturale è iniziata in una classe, sotto la guida di qualcuno che ha saputo accendere la scintilla del cambiamento.
World Teachers’ Day: il tema dell’anno
La Giornata Mondiale degli Insegnanti, celebrata ogni anno il 5 ottobre, è un’occasione per riflettere sull’importanza e sulle sfide della professione educativa. Istituita dall’UNESCO nel 1994, la giornata commemora l’adozione della Raccomandazione del 1966 UNESCO/ILO che stabilisce i diritti e le responsabilità degli insegnanti, nonché gli standard professionali e le condizioni di lavoro.
Nel 2024 è stato affrontato il tema “Valorizzare la voce degli insegnanti: verso un nuovo contratto sociale per l’educazione” che vuole sottolineare quanto sia importante ascoltare i docenti nelle decisioni politiche. Per l’UNESCO si tratta di “evidenziare il ruolo centrale degli insegnanti nel plasmare il futuro dell’istruzione e l’urgenza di incorporare le loro prospettive nelle politiche educative e nei processi decisionali”. Ciò significa che i docenti devono essere coinvolti attivamente nella definizione delle politiche educative e nella creazione di un ambiente di lavoro che valorizzi il loro contributo e promuova il loro sviluppo professionale.
Il tema del 2024 ha voluto evidenziare anche la crisi globale della professione: oggi un crescente numero di docenti lascia il lavoro a causa delle condizioni precarie e della mancanza di un riconoscimento adeguato.
Le celebrazioni
Le celebrazioni di quest’anno hanno incluso eventi ibridi, sia a Parigi presso la sede dell’UNESCO, sia online con messaggi da leader internazionali e contributi provenienti da tutto il mondo, da docenti che hanno condiviso esperienze e visioni per il futuro dell’istruzione. Durante la giornata del 5 ottobre è stato anche assegnato il premio UNESCO-Hamdan[1].
Le celebrazioni della giornata mondiale degli insegnanti sono anche volte a ricordare le sfide che il sistema educativo affronta a livello globale; una delle più importanti è la carenza di insegnanti qualificati. Attualmente, l’UNESCO stima che entro il 2030 saranno necessari 69 milioni di nuovi docenti per garantire l’accesso universale a un’educazione di qualità. Questo dato richiama la necessità di investire nella professione e di creare un dialogo sociale più robusto tra i governi di ogni Paese e gli insegnanti, affinché il sistema educativo possa rispondere adeguatamente alle esigenze future.
L’obiettivo è, quindi, anche quello di avviare un dibattito globale su come migliorare le condizioni della professione e su come garantire che le voci dei docenti siano ascoltate nelle scelte che influenzano il loro lavoro quotidiano e il futuro degli studenti.
Dai grandi maestri italiani alle sfide di oggi
Questa prospettiva di dare centralità ai docenti è ancora più significativa se pensiamo ai grandi educatori che nel nostro Paese hanno lasciato un’impronta indelebile nel campo della pedagogia. Maria Montessori ha rivoluzionato l’educazione infantile con il suo metodo basato sull’autonomia e sull’apprendimento attraverso l’esperienza. Le sue idee hanno influenzato scuole in tutto il mondo, promuovendo un’educazione che rispetta il ritmo naturale di apprendimento del bambino.
Don Lorenzo Milani, con la sua scuola di Barbiana, ha insegnato che la cultura è uno strumento di emancipazione sociale, rendendo l’istruzione un mezzo per dare voce agli ultimi. Il suo approccio radicale all’educazione ha cambiato la percezione del ruolo della scuola, soprattutto per i più svantaggiati.
Gianni Rodari, scrittore e pedagogista, ha introdotto la fantasia e il gioco nell’educazione, dimostrando che l’immaginazione è uno strumento potente per l’apprendimento. Una delle sue innumerevoli opere, “Grammatica della fantasia”, è ancora oggi un punto di riferimento per insegnanti che vogliono incoraggiare la creatività degli studenti.
Nonostante i progressi fatti, l’educazione moderna deve affrontare tante altre sfide: la carenza di insegnanti qualificati, le difficili condizioni di lavoro, le basse retribuzioni, le risorse inadeguate. La Giornata mondiale degli insegnanti 2024 invita a riflettere su queste sfide e a costruire un nuovo “contratto sociale” che metta al centro il benessere di chi apprende, ma anche di chi insegna.
[1] Il Premio UNESCO-Hamdan per lo sviluppo degli insegnanti viene assegnato ogni due anni. È stato istituito nel 2008 per sostenere il miglioramento della qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento al fine di raggiungere l’obiettivo 4 dello sviluppo sostenibile in materia di istruzione, che è una delle priorità dell’UNESCO. Il premio è sostenuto dalla “Hamdan Bin Rashid Al Maktoum Foundation for Medical and Educational Sciences” (Fondazione Hamdan). La Fondazione Hamdan è stata istituita nel 1998 dallo sceicco Hamdan bin Rashid Al-Maktoum, viceré di Dubai e dal ministro delle finanze degli Emirati Arabi Uniti. La Fondazione si prefigge l’eccellenza nel settore dell’istruzione e la sponsorizzazione di talenti e innovazione, per migliorare le prestazioni educative a tutti i livelli e settori, onorando tutti i gruppi e le autorità competenti nel settore dell’istruzione e delle istituzioni, nonché gli individui che forniscono risultati e creazioni eccezionali.