Habemus diem

La prova scritta del concorso ordinario a DS

“La prova scritta del Concorso per titoli ed esami per il reclutamento di dirigenti scolastici nei ruoli regionali presso le istituzioni scolastiche statali si svolgerà il 30 ottobre 2024 in un unico turno giornaliero, su tutto il territorio nazionale, dalle ore 14:30 alle ore 17:30”. È questo quanto viene comunicato dalla Direzione generale del personale con l’avviso del 2 ottobre 2024[1]. Nella stessa nota si forniscono ulteriori indicazioni relative all’elenco delle sedi, all’accesso al Portale unico, alle operazioni di identificazione e ai relativi documenti da esibire. Istruzioni dettagliate di tutte le procedure, ivi comprese dell’uso del dispositivo utilizzato per la prova, e indicazioni per i casi specifici sono, inoltre, sintetizzate in una ulteriore nota e illustrate attraverso un file video.

La prova scritta

La prova scritta per l’aspirante dirigente scolastico rappresenta uno passaggio molto difficile, non tanto sul piano probabilistico perché quasi un candidato su tre ha la possibilità di superarla, quanto per le competenze che tale prova richiede.

Per accertare le competenze, come tutti gli interessati sanno già, il Regolamento (DM 194 del 13 ottobre 2022) richiede al candidato di rispondere a cinque quesiti attinenti ad uno o più ambiti disciplinari tra quelli indicati dal comma 2 dell’articolo 7, ma anche a due quesiti in lingua inglese, ciascuno strutturato in cinque domande a risposta multipla volte a verificare la comprensione di un testo almeno di livello B2 del quadro europeo (CEFR). Tutto questo deve essere realizzato in tre ore. Vale a dire ogni risposta deve essere completata nell’arco di circa 25 minuti.

Ci sono, quindi, due tipologie di prove, che richiedono competenze diverse su cui i candidati verranno valutati: saper scrivere testi brevi, sulle aree che costituiscono il sapere professionale del Dirigente scolastico, ma anche dimostrare di conoscere la lingua inglese attraverso la comprensione di testi che, presumibilmente, saranno tratti da documenti europei e internazionali. Per entrambe le competenze bisogna utilizzare strategie diverse che si rendono possibili solo a certe condizioni.

La prova di lingua inglese

Una riflessione accurata sulla prova di inglese è rinvenibile nell’articolo di Scuola7-356 dal titolo “Prova d’inglese per diventare bravi dirigenti”. In quest’articolo viene anche ricordato che il livello B2 è identificato come “livello di progresso” nel CEFR, e che la persona che lo padroneggia deve essere in grado di: “leggere in modo ampiamente autonomo, adottando stile e velocità di lettura ai differenti testi e scopi e usando in modo selettivo le opportune fonti per riferimento e consultazione”. Conseguentemente deve avere un patrimonio lessicale ampio perché nella lettura “può incontrare difficoltà con espressioni idiomatiche poco frequenti”.

L’autrice dell’articolo citato, Francesca Fraticelli, suggerisce alcune strategie utili per cogliere immediatamente il significato attraverso una lettura rapida del documento, in modo particolare richiama due modalità: skimming e scanning:

  • Skimming, il termine deriva dall’inglese to skim che significa scremare, setacciare, ma anche sfiorare, sfogliare, scemare… è un tipo di lettura estensiva.
  • Scanning, il termine deriva dall’inglese to scan che significa scansionare, leggere un testo attentamente per individuare un’informazione specifica, ben precisa. È, quindi, una lettura selettiva.

Sono entrambi metodi che permettono di guardare velocemente il documento attraverso movimenti rapidi degli occhi. Su come esercitarsi a rispondere velocemente e correttamente alle domande la Tecnodid ha realizzato un corso (breve ed efficace) attraverso sei incontri on line[2].

Le risposte ai 5 quesiti

Rispondere a cinque quesiti avendo a disposizione meno di 30 minuti per ciascuno, non è certamente un’operazione facile per tutti.

Questa tipologia di prova presuppone che l’aspirante dirigente sappia padroneggiare le conoscenze richieste dalla traccia, sappia metterle in ordine e sappia fare sintesi. Significa, in altre parole, che il candidato deve avere il pieno dominio di quelle stesse questioni sulle quali, poi, nell’esercizio della futura professione si imbatterà quotidianamente. Il candidato deve, pertanto, dimostrare attraverso un ragionamento teorico (cioè la risposta al quesito) di possedere quelle competenze che poi dovrà mettere alla prova attraverso un agire professionale. Si chiede quindi un ragionamento deduttivo, mentre, quando si opera sul campo si attua, tendenzialmente, un procedimento induttivo. Non si può negare, quindi, che la prova presenti livelli di difficoltà molto alti.

La capacità di fare sintesi

Quando si parla di quesiti brevi si ha in mente una specie di Abstract, cioè un riassunto di un lavoro articolato e completo già realizzato. Ma al candidato non è stato chiesto di realizzare, prima della prova scritta, tante tesi da poterle poi riassumere velocemente. La preparazione al concorso verte in genere sulle 9 aree tematiche previste dall’articolo 7, comma 2 del Regolamento (DM 194/2022)[3] che abbracciano una gamma molto ampia di contenuti professionali. Anche se il candidato si prepara nel tempo con accuratezza non potrà mai approfondire ogni singolo argomento come si fa generalmente per la stesura di una tesi laurea o per uno specifico saggio tematico. Quindi, durante la prova scritta, nell’arco di un tempo limitato l’aspirante dirigente deve richiamare alla memoria, selezionandole, tutte le informazioni che servono per quel determinato quesito, deve riassumerle, organizzarle in unità coese e coerenti, gerarchizzarle, badare alla correttezza lessicale, curando soprattutto i legami logici ed evitando le ridondanze. È l’arte della sintesi.

C’è una frase che viene attribuita a Blaise Pascal, ma anche a Voltaire, a Mark Twain, a Goethe e a molti altri scrittori che hanno dissertato a lungo sull’importanza della sintesi. È la seguente: “Volevo scriverti una lettera breve, ma non ho avuto tempo e quindi te ne ho scritta una lunga”. Anche persone che hanno fatto della capacità riflessiva lo scopo della propria vita come il filosofo tedesco Theodor W. Adorno nei suoi “Minima moralia” (1951) scrive: “Non essere mai avari nelle cancellature. La lunghezza di un testo non conta, e il timore di non aver scritto abbastanza è puerile. Nulla va ritenuto degno di esistere perché c’è già, perché è già stato scritto”.

Le regole fondamentali per farsi apprezzare

Possono essere utili, per presentare alla commissione esaminatrice “testi” che si facciano leggere senza difficoltà e, conseguentemente, si facciano apprezzare, tenere presente, mentre si compone la risposta al quesito, alcuni principi fondamentali. Silvana Loiero li ricorda nella prefazione al volume “Diventare Dirigenti scolastici”[4].

  • Chiarezza. È la capacità di un testo di essere facilmente compreso dal destinatario, nel senso che chi legge può distintamente comprendere le sue unità e cogliere così l’intenzione di chi scrive.
  • Brevità. È la capacità di dire quanto serve, senza dati superflui o non necessari rispetto ai contenuti testuali.
  • Efficacia. È la capacità del testo di rispondere ai bisogni concreti per cui il destinatario lo legge, perché consente di essere informati meglio su qualcosa o di fare meglio qualcosa che è legato al contenuto del testo.
  • Pertinenza. È la capacità del testo di riferirsi convenientemente ai contenuti attesi dal destinatario e necessari per sviluppare il discorso nel suo insieme.
  • Proprietà. È ciò che è proprio di una lingua, la sua ortografia, morfologia e sintassi, ma anche il suo aspetto lessicale, vale a dire la scelta di termini che siano adeguati rispetto al contesto.

Certo, se il candidato ha studiato in maniera accurata, se conosce bene i diversi argomenti delle nove aree tematiche indicate dall’articolo 7 del Regolamento, riuscirà più agevolmente ad organizzare le informazioni comunicandole in maniera precisa, essenziale e chiara.

Gli errori più frequenti nella scrittura

Quando il tempo per comporre un testo è molto limitato, si può incorrere più facilmente in una serie di errori che un tempo più disteso potrebbe invece evitare.

  • Imprecisioni rispetto a norme, termini, concetti. Sia la memoria, sia la fretta possono indurre alla genericità, alla vaghezza, ad espressioni poco chiare, anche a veri e propri errori.
  • Polverizzazione. Avendo poco tempo a disposizione il candidato potrebbe preoccuparsi di dire tutto quello che conosce sull’argomento distribuendo le informazioni lungo in testo senza curare di raggrupparle in unità informative coese.
  • Estraneità. A volte una lettura frettolosa della traccia può indurre a dire cose, pur corrette, ma estranee rispetto all’argomento richiesto.
  • Disordine. Se un testonon è organizzato attraverso focus, se non è articolato in capoversi, se non è gerarchizzato, se i concetti non sono collegati con i connettivi giusti, l’effetto è quello del disordine.
  • Punto di vista. Anche se le tracce chiedono generalmente di affrontare un tema dal punto di vista del Dirigente scolastico, capita che il candidato faccia fatica ad abbandonare la visione docente.
  • Lunghezza. Nel Regolamento non si forniscono indicazioni in merito, ma la natura stessa della prova e il tempo a disposizione stanno ad indicare che al candidato non si chiede la stesura di saggi, ma di testi brevi. Può capitare che ci si dilunghi troppo su un argomento che si conosce bene e che poi non ci sia il tempo per completare la prova.

Occorre, quindi, seguire un filo logicopermettere insieme i vari pezzi in modo che tutte le informazioni e le affermazioni si accordino sul piano del significato: dire tutto ciò che serve in maniera essenziale; dare informazioni non discordanti tra loro; ordinarle in maniera pertinente; collegarle bene, senza passare indebitamente da un argomento all’altro.

Consigli per l’ultimo miglio

In questa fase, i candidati sono pienamente consapevoli che devono solo esercitarsi a scrivere testi brevi, ma alcuni, preoccupati di non conoscere sufficientemente tutto quello che serve, continuano ad approfondire gli argomenti di studio evitando di mettersi alla prova con la scrittura. È questo il primo rischio da tenere sotto controllo. Se si riesce invece a focalizzare la preparazione prevalentemente sulla scrittura tenendo sempre d’occhio sia le regole fondamentali, sia gli errori da evitare, si riesce anche a fissare meglio gli stessi contenuti che il Regolamento richiede.

Un errore da evitare è quello di cercare di ricordare quesiti già svolti da altri, che si possono trovare in tante pubblicazioni cartacee e on line. Potrebbe essere invece utile provare a fissare alcune definizioni, scrivendole sinteticamente in poche righe, delle parole chiave della scuola (Es. Sistema integrato, IFTS Academy, sistema duale, governance, SNV, PTOF, Programma annuale e via di seguito). Un ulteriore esercizio potrebbe essere quello di ricordare e catalogare le azioni del Dirigente partendo dalla normativa di riferimento.

La casa editrice Tecnodid, anche per la prova scritta, ha messo a disposizione, per tutti coloro che lo desiderano, un percorso dedicato[5].


[1] Concorso per titoli ed esami per il reclutamento di dirigenti scolastici nei ruoli regionali presso le istituzioni scolastiche statali – ai sensi del DM 13 ottobre 2022, n. 194. Calendario della prova scritta.

[2] Il Concorso Dirigente scolastico. Leggere e capire i documenti europei (con approfondimenti grammaticali e lessicali), è stato registrato ed è fruibile.

[3] Art. 7, comma 2, DM 194/2022: “I cinque quesiti a risposta aperta vertono sui seguenti ambiti disciplinari: a) Normativa riferita al sistema educativo di istruzione e di formazione e agli ordinamenti degli studi in Italia con particolare attenzione ai processi di riforma in atto; b) Modalità di conduzione delle organizzazioni complesse e di gestione dei gruppi, con particolare riferimento alla realtà delle istituzioni scolastiche ed educative statali; c) Processi di programmazione, gestione e valutazione delle istituzioni scolastiche, con particolare riferimento alla predisposizione e gestione del Piano triennale dell’offerta formativa, all’elaborazione del Rapporto di autovalutazione, del Piano di miglioramento e della Rendicontazione sociale, nel quadro dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e in rapporto alle esigenze formative del territorio;  d) Organizzazione degli ambienti di apprendimento, con particolare riferimento all’inclusione scolastica, all’innovazione digitale e ai processi di innovazione nella didattica, all’interno di una adeguata progettazione pedagogica; e) Organizzazione del lavoro e gestione del personale, con particolare riferimento alla realtà del personale scolastico; f) Valutazione ed autovalutazione del personale, degli apprendimenti e dei sistemi e dei processi scolastici; g) Elementi di diritto civile e amministrativo, con particolare riferimento alle obbligazioni giuridiche e alle responsabilità tipiche del dirigente scolastico, nonché di diritto penale con particolare riferimento ai delitti contro la pubblica amministrazione e in danno di minorenni; h) Contabilità di Stato, con particolare riferimento alla programmazione e gestione finanziaria presso le istituzioni scolastiche ed educative statali e relative aziende speciali; i) Sistemi educativi dei Paesi dell’Unione europea.”

[4] M. Spinosi, Diventare Dirigente scolastico. Esercizi per superare le prove concorsuali”, Tecnodid, 2023, p. 15.

[5] I Percorsi di preparazione per concorso DS, sono diversi. oltre a quello per la prova preselettiva (che di fatto contiene le informazioni utili anche per le altre prove) ci sono ulteriori due percorsi: 1. “Come affrontare la prova scritta al concorso DS”; 2. “Leggere e capire i documenti europei”.