Al via la formazione volontaria incentivata (FOVI)

Promuovere la crescita professionale e rafforzare il sistema scolastico

Con il Decreto del MIM n. 113 del 6 giugno 2024 sono state impartite disposizioni per il percorso iniziale del primo ciclo triennale della formazione continua di cui all’articolo 16-ter, comma 1, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59.

La norma ha previsto, in sede di prima applicazione, di destinare il percorso iniziale del primo ciclo triennale della formazione continua ai docenti con incarichi di collaborazione a supporto del sistema organizzativo dell’istituzione scolastica e della dirigenza scolastica nell’anno scolastico 2023/2024. Sono, di fatto, i docenti impegnati in funzioni di supporto e di coordinamento didattico e organizzativo delle attività previste dal Piano triennale dell’offerta formativa delle istituzioni didattiche.

La formazione volontaria incentivata

Con la formazione triennale volontaria e incentivata, rivolta ai docenti già in ruolo, si intende promuovere la crescita professionale e rafforzare il sistema scolastico italiano.

La soluzione introdotta, infatti, si propone come sistema di formazione e aggiornamento permanente delle figure di sistema, teso a promuovere i processi di innovazione didattica e organizzativa della scuola, rafforzare l’autonomia scolastica e sostenere lo sviluppo delle figure professionali di supporto all’autonomia scolastica e al lavoro didattico e collegiale.

In questo modo, si punta a garantire lo sviluppo di professionalità e competenze sempre più solide per attività di progettazione, tutoraggio, accompagnamento e guida allo sviluppo delle potenzialità degli studenti e per azioni di collaborazione a supporto del sistema organizzativo dell’istituzione scolastica e della dirigenza scolastica.

I contenuti della FOVI

Il decreto, licenziato dal Ministro Valditara, fornisce le prime istruzioni in ordine al primo ciclo della FOVI: le attività formative si svolgono al di fuori dell’orario di insegnamento; sono erogate online e in modalità asincrona; sono affidate ad un soggetto attuatore incaricato mediante convenzione, in coerenza con gli obiettivi formativi definiti nella Direttiva del 23 dicembre 2023 della Scuola di Alta Formazione dell’Istruzione.

I contenuti minimi della formazione si rinvengono nell’allegato B al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59:

  1. aggiornamento delle competenze negli ambiti della pedagogia e delle metodologie e tecnologie didattiche;
  2. contributo al miglioramento dell’offerta formativa dell’istituzione scolastica presso cui il docente presta servizio;
  3. acquisizione dei seguenti contenuti specifici:
  4. approfondimento dei contenuti specifici della disciplina di insegnamento;
  5. strumenti e tecniche di progettazione-partecipazione a bandi nazionali ed europei;
  6. governance della scuola: teoria e pratica;
  7. leadership educativa;
  8. staff e figure di sistema: formazione tecnico-metodologica, socio-relazionale, strategica;
  9. inclusione scolastica nella classe con alunni disabili;
  10. continuità e strategie di orientamento formativo e lavorativo;
  11. potenziamento delle competenze in ordine alla valutazione degli alunni;
  12. profili applicativi del sistema nazionale di valutazione delle istituzioni scolastiche;
  13. tecniche della didattica digitale.

Come si svolgono le attività formative

Il percorso formativo ha la durata di 30 ore sia per i docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, sia per i docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Nell’ambito delle 30 ore rientrano 10 ore di attività che possono essere svolte anche autonomamente dai partecipanti alla formazione sulla base delle indicazioni e della documentazione scientifica messa a disposizione dal soggetto attuatore.

La partecipazione alle attività formative può essere retribuita con emolumenti a carico del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa. A tal fine, la contrattazione d’istituto può prevedere compensi in misura forfetaria. In alternativa alla remunerazione a carico del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, ai docenti è riconosciuta la fruizione dei cinque giorni per la partecipazione a iniziative di formazione con esonero dal servizio.

Le iscrizioni al percorso si sono chiuse lo scorso 23 agosto e dal 28 agosto è attivo l’ambiente di formazione. 

Connessioni produttive: tutte le strade portano al PNRR

Il percorso è erogato nell’ambito delle linee di investimento 2.1[1] e 3.1[2] della Missione 4, Componente 1[3], del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

In pratica, la FOVI si propone di contribuire al miglioramento dei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti attraverso l’introduzione di un sistema di formazione continua in servizio, e all’innalzamento della qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento potenziando la didattica digitale e diffondendo l’insegnamento delle discipline STEM e del multilinguismo, in coerenza con il quadro di riferimento europeo DigCompEdu.

La formazione volontaria in servizio incentivata rientra, dunque, a pieno titolo nelle misure che articolano la Missione 4 che mira a rafforzare le condizioni per lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza, di competitività e di resilienza, con un impatto diretto sulle nuove generazioni, fornendo al personale docente quel bagaglio di competenze ed abilità indispensabili per affrontare i processi di digitalizzazione e transizione ecologica.

Una formazione ciclica per la progressione di carriera dei docenti

La formazione volontaria incentivata che parte con il corrente anno scolastico realizza un modello di formazione ciclica che si sviluppa nell’arco di tre trienni per rafforzare e implementare conoscenze, abilità e competenze da mettere al servizio della comunità scolastica di appartenenza. 

L’intento è quello di rafforzare il ruolo delle figure di sistema e di fornire un contributo decisivo al consolidamento del middle management che, di fatto, ha svolto un ruolo decisivo nello sviluppo didattico, culturale e organizzativo delle scuole.

Un ruolo cruciale sarà affidato ai Comitati per la valutazione dei docenti, chiamati, all’esito delle attività di formazione, a svolgere le verifiche intermedie annuali nonché le verifiche finali con particolare riferimento alle capacità dei docenti formandi di creare le condizioni per l’apprendimento degli studenti, alla condotta professionale, alla promozione dell’inclusione e delle esperienze extrascolastiche, secondo quanto disposto dal Decreto n. 260 del 13 dicembre 2023.

I docenti di ruolo che abbiano conseguito una valutazione positiva nel superamento dei tre percorsi consecutivi possono essere stabilmente incentivati secondo quanto prevede l’art. 16-ter al comma 4-bis del D.lgs 59/2017.

L’articolazione del percorso

I tre cicli triennali si articolano in percorsi annuali. Ciascun percorso si articolerò in tre fasi modulari[4]:

  • formazione auto-orientativa: prende avvio da un bilancio delle competenze in ingresso finalizzato al potenziamento delle stesse;
  • monitoraggio formativo di natura laboratoriale: si realizza in attività di progettazione, tutoraggio, accompagnamento e sperimentazione di nuove modalità didattiche;
  • restituzione degli esiti: analisi della ricaduta della formazione delle fasi precedenti e compilazione critica dell’E-portfolio personale.

Alla base del modello c’è la responsabilità del docente in formazione che, al fine di contribuire concretamente all’innalzamento della qualità del servizio erogato, sceglie i percorsi in coerenza con i propri bisogni formativi e con le necessità della comunità di appartenenza al fine di sostenere fattivamente il superamento delle criticità rilevate e lo sviluppo dell’intero sistema.

L’ambiente di formazione on line: il ruolo di INDIRE

Il percorso è erogato attraverso la piattaforma “Scuola Futura” del PNRR ed è gestito da Indire cui è stato affidato il compito di guidare i 31.000 docenti che, in prima istanza, si è previsto di coinvolgere.

La prima attività cui sono chiamati i docenti in formazione è la compilazione del bilancio delle competenze in ingresso che ha la funzione di sostenere l’autovalutazione del livello di padronanza iniziale in ordine all’area delle competenze didattiche, metodologiche e relazionali, all’area delle competenze relative alla partecipazione alla vita della scuola e del contesto sociale e all’area della formazione continua, della cura della professionalità e dello sviluppo di nuove responsabilità.

I moduli

Intenso il programma di studio, articolato in nove moduli:

n. mod.TitoloArgomenti
 1.Innovazione, miglioramento e sistema scuola• La scuola come ecosistema. Livelli, connessioni e ruoli
• Il progetto di scuola: dal micro al macro
• Messa a sistema e radicamento dell’innovazione
• Sostenere il cambiamento a scuola: modelli e strategie di miglioramento
 2.Pianificazione e gestione delle azioni di sistema• Il mentoring tra scuole: modelli e fattori abilitanti
• Trasformazione tecnologica nelle scuole: benefici, esempi di successo e investimenti strategici
• Implementazione e sostenibilità della tecnologia nella scuola
• Il visiting nella scuola
• Le opportunità di internazionalizzazione offerte da Erasmus+
 3.Competenze gestionali• La leadership condivisa come leva per l’innovazione
• La scuola come organizzazione che apprende: favorire l’apprendimento continuo della comunità scolastica
• Lavorare in team e costruire il clima positivo a scuola
 4.SNV e PTOF• Accompagnare il decision making: dall’autovalutazione al miglioramento
• Costruire un team efficace: ruolo e funzioni delle figure di sistema nella scuola
• Le scelte strategiche della scuola verso una progettazione unitaria
• Verso una cultura della rendicontazione sociale: costruire fiducia e responsabilità nella comunità educante
 5.Conoscenza del quadro normativo• L’evoluzione del sistema normativo italiano
 6.Interventi per contestualizzare l’offerta formativa e le tipologie di rapporti con gli enti locali e […] del territorio• Il contratto educativo sociale e le forme pattizie fra scuola e territorio
• Rapporti scuola-famiglia e scuola-territorio: strategie e strumenti per lo stakeholder engagement
 7.Supporto didattico• Approcci e strumenti per la scuola estesa: spazi fisici, spazi virtuali, interprofessionalità
• Architetture curricolari e forme organizzative per una scuola multigrade
• Il «tempo» come dispositivo pedagogico. Mettere a sistema soluzioni di flessibilità oraria
 8.Personalizzazione dell’insegnamento• Tutor dell’orientamento e docenti orientatori
• La valutazione come risorsa per lo sviluppo degli apprendimenti: strategie a supporto del cambiamento professionale
 9.Sviluppo personale• La formazione in servizio: le strategie di intervento per lo sviluppo professionale a scuola
• Tutor per i docenti in anno di prova: coordinamento e accompagnamento

La cura dei contenuti affrontati all’interno della proposta didattica è affidata ai ricercatori di INDIRE, ad esperti impegnati nelle strutture centrali e periferiche del Ministero, a docenti universitari, a dirigenti scolastici e docenti.

Le professionalità nella scuola attuale

Il profondo rinnovamento che ha investito la scuola italiana con l’introduzione dell’autonomia scolastica e con l’attribuzione della qualifica dirigenziale ai capi d’istituto ha reso sempre più attuale il tema del middle management scolastico come snodo cruciale per promuovere un modello di direzione e coordinamento delle scuole incentrato su una leadership sempre più diffusa e strutturata.

La numerosità e la qualità dei compiti progressivamente attribuiti alla scuola, chiamata a soddisfare una molteplicità di bisogni di un’utenza eterogenea all’interno di una sempre crescente complessità organizzativa, ha reso sempre più accesa la discussione sulla materia. Per affrontarla sono stati adottati provvedimenti che sicuramente hanno contribuito a definire meglio le questioni di supporto all’autonomia, seppur non in maniera strutturale. Ci riferiamo, per esempio a:

  • la possibilità riconosciuta al dirigente scolastico dall’art. 25 del D.lgs 165/2001 di avvalersi di docenti da lui individuati, ai quali possono essere delegati specifici compiti, riferibili a due unità di personale docente retribuiti, in sede di contrattazione d’istituto, con i finanziamenti a carico del fondo d’istituto[5];
  • l’introduzione delle funzioni obiettivo, poi funzioni strumentali con il CCNL 2002-2005;
  • la possibilità, riconosciuta al dirigente scolastico, ai sensi del comma 83 della Legge 107/2015 di poter disporre di uno staff sino al 10 per cento dei componenti il collegio docenti;
  • l’introduzione di nuove figure di supporto a specifiche aree del piano triennale dell’offerta formativa, quali, per citare le più note, l’Animatore digitale e il Team per l’innovazione, il Referente per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo, il Referente per l’educazione civica, cui vanno aggiunti il Referente per l’orientamento e i relativi Tutor.

FOVI: “fu vero middle management?”

Si tratta in tutti i casi di figure di sistema che, anche se nello sforzo corale operato quotidianamente, non riescono tuttavia a decollare verso una struttura di middle management. Sono, infatti, figure per lo più transitorie, non sono legate a specifiche responsabilità, sono individuate per lo svolgimento di compiti funzionali ad alleggerire le funzioni di direzione, gestione e coordinamento in capo al dirigente scolastico; sono scollate da una formazione strutturale oltre che da una selezione; non prefigurano alcuno sviluppo di carriera.

La FOVI, di cui si è fin qui discusso, introduce elementi di novità che lasciano ben sperare:

  • innanzitutto l’idea che chi riveste incarichi e funzioni all’interno di una scuola debba strutturalmente formarsi per offrire un contributo sempre più informato e qualificato allo sviluppo del sistema;
  • l’opportunità che le figure impegnate nella formazione siano oggetto di valutazione da parte del Comitato per la valutazione dei docenti, cui è attribuito un ruolo cruciale;
  • ancora, la possibilità che dalla formazione ciclica, di per sé già incentivata nelle forme previste dal decreto, si possa poi accedere ad un incremento strutturale della retribuzione.

Restano però irrisolte alcune questioni quali, innanzitutto, la necessità di affrontare contrattualmente l’area del middle management, ma anche quella di definire un quadro organico di riferimento che delinei i profili professionali e le competenze necessarie per svolgere queste funzioni.


[1] Investimento 2.1: Didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico

[2] Investimento 3.1: Nuove competenze e nuovi linguaggi.

[3] Missione 4: Istruzione e ricerca. Componente 1: Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università.

[4] Delibera del Comitato di indirizzo SAFI n.4 del 27 dicembre 2023 con allegate le Linee triennali di indirizzo per la formazione del personale scolastico 2023 – 2025.

[5] Art. 34 del CCNL 29 novembre 2007.