Iscrizioni e organici delle scuole

Dalla scuola immaginata alla scuola reale

Ci sono molti discorsi sulla scuola, non di rado con il pennino intinto nella retorica o nella polemica. E c’è la scuola reale, chiamata a confrontarsi con mille difficoltà, ma capace, al contempo, di quelle piccole audaci imprese quotidiane tanto efficaci quanto invisibili al discorso pubblico prevalente. Sul versante della scuola reale vi è un fenomeno di cui si parla molto poco: quello delle iscrizioni.

Le modalità di iscrizione

Un tempo esistevano scadenze per le iscrizioni ben precise. Per la verità, esistono ancora. Non a caso per l’anno scolastico 2024/2025 le iscrizioni avvengono sulla nuova piattaforma UNICA[1] messa a disposizione delle famiglie, come punto unitario e coordinato di accesso ai servizi digitali legati al mondo della scuola. 

In modalità online, per tutte le classi prime delle scuole statali primarie e secondarie di I e II grado, per i percorsi di istruzione e formazione professionale erogati in regime di sussidiarietà dagli Istituti professionali e dai centri di formazione professionale accreditati dalle Regioni e per le scuole paritarie che, su base volontaria, hanno aderito al servizio. All’interno della piattaforma è disponibile una pagina[2] con tutte le relative informazioni.

La tempistica

Tranne le iscrizioni relative alle sezioni della scuola dell’infanzia, che sono escluse, le domande di iscrizione online hanno potuto essere inoltrate dalle ore 8 del 18 gennaio 2024 alle ore 20 del 10 febbraio 2024utilizzando un’identità digitale:

  • SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale);
  • CIE (Carta di identità elettronica);
  • CNS (Carta Nazionale dei Servizi);
  • eIDAS (Electronic IDentification Authentication and Signature).

È stato possibile presentare solo una richiesta di iscrizione online per ogni studente e indicare fino ad altre due preferenze, nel caso in cui la scuola prescelta non abbia avuto disponibilità di posti.

Per l’anno scolastico 2024/2025 è stato possibile iscriversi, sempre tramite la piattaforma UNICA, anche ai percorsi sperimentali quadriennali della filiera tecnologico-professionale, secondo quanto previsto dal DM 240/2023.

Nel frattempo, alla fine di luglio, la Camera dei Deputati ha approvato il Ddl di riforma dell’istruzione tecnico-professionale, che introduce il modello della filiera del 4+2. Non solo: a partire dal23 gennaio 2024, sempre su UNICA, sono state aperte le iscrizioni alle classi prime del nuovo percorso liceale del Made in Italy, previsto dalla legge 27 dicembre 2023, n. 206.

Last time e l’organico di diritto

Si potrebbe pensare, quindi, che a partire dall’11 febbraio 2024 tutto sia andato a buon fine e che ogni istituzione scolastica sia in grado di sapere su quali e su quanti studenti può organizzare gli organici ed affinare l’offerta formativa.

Dovrebbe essere così, o almeno il sistema continua a funzionare come se così fosse. Anche se tra domanda e offerta, purtroppo, si determina una non irrilevante discrasia. Si insiste, molto e giustamente, sull’appropriatezza dal punto di vista dell’offerta, ma non viene posta altrettanta sensibilità sull’appropriatezza dal punto di vista della domanda.

In ogni caso, dall’11 febbraio il sistema ha proceduto a programmare un organico di diritto, sulla base del quale, seguendo le procedure collegiali, ogni istituzione scolastica, acquisito un atto deliberativo del Consiglio di Istituto o di Circolo, quindi del Collegio dei docenti, può validare i criteri sulla base dei quali impostare la formazione delle classi e l’attribuzione dei docenti alle stesse.

Tuttavia, non è così semplice, perché non è del tutto vero che le iscrizioni si concludono il 10 febbraio, ma continuano costantemente nei mesi successivi. È un fenomeno che prosegue, senza soste, e che alla fine di agosto è ben lungi dall’essersi esaurito, anzi continua sino all’inizio del nuovo anno scolastico o, addirittura, fino all’inizio dell’attività didattica. Viene, quindi, a configurarsi una specie di doppio registro: quello ufficiale, sulla piattaforma UNICA, e quello di ogni singola istituzione scolastica.  

Le difficoltà della scelta

I continui ripensamenti, che ricadono in particolare su alcune scuole, ci inducono a riflettere su come il fenomeno possa essere almeno attutito. Non si tratta di colpevolizzare chi formula la richiesta di cambiamento (genitori e studenti), ma di promuovere un orientamento efficace. Va anche sottolineato che tale fenomeno possa dipendere, in parte, dal fatto che scegliere un indirizzo di studi oggi abbia perduto i caratteri di scelta importante per la vita.

La speranza è che ci possa essere un’inversione di tendenza a seguito dell’attuazione del DM n. 63 del 5 aprile 2023 e dalla Circolaren. 958 del 5 aprile 2023: dall’anno scolastico 2023/2024 è operativa, infatti, la riforma introdotta dal PNRR con i nuovi docenti tutor ed il nuovo docente orientatore.

Resta comunque il dubbio del tempo necessario affinché tali cambiamenti possano produrre effetti positivi corrispondenti alle attese (ammesso che li producano).

La scuola “à la carte”?

Non solo: il fenomeno delle iscrizioni di studenti, ben oltre le regolari scadenze, si associa alla richiesta di essere assegnati ad una certa sezione o ad una certa classe insieme ad altri compagni. La conseguenza è quella di rendere ancora più difficile la programmazione dell’organico di diritto, più complessa la formazione delle classi, più delicata l’assegnazione dei docenti alle classi. Le domande di iscrizione oltre la scadenza con le specifiche istanze non sempre sono compatibili con i criteri di cui si è dotata una scuola, già espressi nell’atto di indirizzo e nei documenti strategici; rischiano conseguentemente di produrre contraddizioni non fisiologiche tra organico di diritto e organico di fatto.

Un’istruttoria trasparente e un dialogo sempre aperto

A prescindere dalle conseguenze inevitabili sull’organizzazione, tutta l’istruttoria dovrà essere trasparente, basata su criteri legittimati dal voto dei due principali organi collegiali: il Consiglio di Istituto o di Circolo e il Collegio dei docenti. Dovrà avere un carattere intersoggettivo tale da escludere eventuali settorialismi o particolarismi, anche quelli fortuiti e non voluti.

Nella formazione delle classi continua ad essere vigente l’articolo 7, comma 2, lettera b del Testo Unico (D.lgs. n. 297 del 16 aprile 1994): va garantito il valore dell’inclusione scolastica e vanno tenute in considerazione le eventuali richieste formulate all’atto dell’iscrizione. È essenziale che, anche in questa circostanza, il patto educativo di corresponsabilità si traduca in un contesto di fiducia reciproca tra scuola e famiglie.

Va precisato, comunque, che la scuola è una comunità e che la classe è parte di essa. Le relazioni tra studenti non si limitano solo a quelle che si instaurano all’interno della propria classe, ma si allargano a tutta la comunità. Anche se la richiesta dello studente di stare insieme ad alcuni compagni non può essere accolta, ciò non gli impedisce di continuare a coltivare legami con gli amici che frequentano classi diverse. Ma anche su questo la scuola può fare molto.

Importante che nella comunità sia sempre vivo il dialogo, inteso come punti di vista che si confrontano. Ogni istanza della famiglia deve essere attentamente considerata e la risposta deve essere sempre ben motivata, soprattutto se la scuola non è nelle condizioni di poter ottemperare alla richiesta.

Se il motivo risiede nel difficile rapporto con alcuni docenti, il problema va affrontato a monte. Bisogna cercare di capire quali relazioni e quali dinamiche ci sono alla base del conflitto e, prima ancora di prendere in considerazione un eventuale cambiamento di classe, cercare di affrontare i problemi e di superarli. Una scuola deve sentirsi sempre impegnata nel garantire standard di qualità formativa per tutti.

Il nulla-osta: una procedura “non burocratica”

Per accettare una richiesta di cambiare scuola, se ha già iniziato il percorso di studi, un dirigente scolastico deve prima verificare le condizioni di fattibilità, ed acquisire poi il nulla-osta rilasciato dalla scuola di provenienza. È un passaggio delicato che va oltre l’atto formale ed è giusto che il Dirigente vi presti particolare attenzione.

Ci sono motivazioni meritevoli di considerazione, come i motivi di lavoro dei genitori, o l’aver subito situazioni di disagio. Tutte le motivazioni vanno sempre e comunque verificate.

Nel caso di oggettiva impossibilità ad accogliere le domande di iscrizioni “oltre scadenza” per incapienza delle classi, le istituzioni scolastiche sono tenute a farsi parte diligente nell’aiutare la famiglia a trovare una soluzione alternativa nelle scuole “viciniori” e nell’accertarsi dell’andata a buon fine della richiesta.

È preferibile che il nulla-osta configuri un passaggio da pubblico a pubblico, ivi comprese le scuole paritarie che svolgono un servizio pubblico, specie in una fase in cui l’intero sistema scolastico italiano, grazie al PNRR, è coinvolto in uno sforzo decisivo volto a contrastare la dispersione.

È fuori discussione il diritto all’istruzione: proprio per questo è opportuno non limitarsi ad eseguire procedure meramente burocratiche, ma vigilare sulla consistenza delle reali motivazioni che sono a fondamento di ogni specifica richiesta.


[1] Piattaforma UNICA.

[2] Iscrizioni on line: Informazioni utili per l’iscrizione al primo anno della scuola primaria, secondaria di primo o secondo grado e dei Centri di Formazione Professionale regionali. Per l’anno scolastico 2024/2025 sono disponibili anche i nuovi percorsi della filiera tecnologico-professionale 4+2 e del liceo del made in Italy.