Una nuova frontiera per l’educazione

I temi dell’IA affrontati alla Summer School di Ischia

La scuola è una istituzione centrale per il progresso delle società, per l’alfabetizzazione dei popoli e per la formazione delle persone. È compito delle persone di scuola trovare tutte le strategie per indicare prospettive di miglioramento anche quando gli scenari sembrano sfuggire di mano. È partendo da questo presupposto che la casa editrice Tecnodid organizza, da oltre venti anni, l’annuale appuntamento ad Ischia con la Summer School. Ogni anno ci si pone la stessa domanda: a che punto stiamo? Siamo in grado di affrontare i problemi più emergenti e orientarci verso prospettive migliori? Ogni anno nell’ultima decade del mese di luglio si cerca di riflettere sui processi in atto e di capire quale sarà il futuro più immediato.

Un posto ideale per condividere dubbi e farsi domande

Quest’anno, dal 21 al 24 luglio, con relatori particolarmente esperti, è stata affrontata la questione dell’intelligenza artificiale generativa che, se da un lato crea curiosità, dall’altro suscita preoccupazioni e perplessità, come d’altra parte succede per qualsiasi novità i cui contorni sfuggono al nostro dominio.

  • Ischia, come ogni anno, diventa il posto ideale per condividere dubbi ed incertezze, ma anche per mettere a fuoco novità e priorità, per cercare di capire cosa fare per migliorare la nostra scuola, lontani, anche se per poco, dalle urgenze quotidiane.
  • L’estate è il tempo adatto per riflettere in maniera distesa ma anche in maniera più approfondita…
  • La Summer School offre il contesto giusto per scoprire nuove piste di lavoro, per prendere contatto con strumenti aggiornati che permettono di operare nella contemporaneità, senza rischiare nostalgici ritorni al passato, né tanto meno pericolosi salti nel buio.

Quando è stato deciso di affrontare il tema dell’intelligenza artificiale (IA) eravamo pienamente consapevoli che sarebbe stata una grande sfida per le persone di scuola. È naturale tentare di difenderci da ciò che non si conosce, prima di decidere di sostenere la sfida. 

Nella consapevolezza che non ci sono armi che possono frenare (per fortuna) l’innovazione e la scienza, tanto vale cercare di capire le nuove opportunità e come queste possono influire positivamente sul nostro lavoro.

Problemi che ritornano ciclicamente

L’IA ci aiuterà, dunque, ad affrontare con maggiore successo i vari problemi che ritornano ciclicamente seppure con vesti mutate, ma sempre con maggiore problematicità?

Tutti siamo preoccupati:

  • della qualità degli apprendimenti e dell’insegnamento;
  • dei curricoli che devono essere innovati e delle Indicazioni nazionali le cui revisioni sono state già annunciate;
  • del reclutamento degli insegnanti ma anche della scarsa attrattività della professione docente;
  • dello stato di salute dell’inclusione scolastica con i problemi, che sembrano insanabili;
  • della dispersione e del disagio giovanile;
  • dell’ascensore sociale che sembra non funzionare più… con l’incognita dell’autonomia differenziata.

Né si possono ignorare le grandi sfide globali come il cambiamento climatico, il consumo energetico, l’evoluzione delle pandemie. La scuola dovrebbe essere il luogo, lontano dai frastuoni distorsivi, deputato ad affrontare i problemi e non certamente ad eluderli.

La domanda, però, che tutti si pongono, e che noi abbiamo affrontato ad Ischia, è se questi problemi e queste sfide, oggi, vanno ad incontrarsi o a scontrarsi con le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale, nella consapevolezza che l’IA è già presente nelle nostre vite e lo sarà sempre di più.

L’intelligenza artificiale generativa

Oggi dobbiamo fare i conti con una intelligenza artificiale generativa (GenAI) e non solo con quella integrativa. La GenAI oltre ad imparare dai dati, ne crea di nuovi, produce artefatti, realizza nuove prospettive, disegna nuovi scenari. Non è una questione circoscritta al mondo digitale, ma investe tutta la società con i suoi sistemi produttivi, culturali, sociali, relazionali…

Il progresso sarà sicuramente molto accelerato. Nell’ambito sanitario, viene utilizzata per diagnosticare malattie, individuare trattamenti personalizzati, anche per prevedere epidemie. Nell’agricoltura, i sistemi di IA aiutano a ottimizzare la produzione, a monitorare le colture e gestire le risorse idriche in modo più efficiente. Nell’industria, l’IA sta trasformando la produzione con la robotica avanzata, la manutenzione predittiva e la gestione automatizzata della catena di approvvigionamento. Il settore dei trasporti, che è uno dei principali responsabili delle emissioni di CO2, può essere migliorato attraverso una diversa logistica, attraverso l’ottimizzazione dei percorsi di consegna, promuovendo, per esempio, l’uso di mezzi più sostenibili. È quello che si sta tentando di fare in maniera sempre più accelerata.

Quindi, l’IA ci sta preparando un mondo migliore? L’uomo continuerà ad essere responsabile delle proprie scelte o invece rischia di perdere coscienza e consapevolezze ignorando i futuri destini?

Chi ha paura dell’IA?

Insieme alle tante opportunità offerte sorgono anche alcune preoccupazioni. La sicurezza dei dati, la trasparenza degli algoritmi, l’impatto sociale ed etico… L’IA non ha in sé una morale e ha la coscienza di coloro che la sviluppano, quindi “chi controlla i controllori”?

Da qui la necessità di realizzare politiche e regolamenti adeguati per garantire che l’IA sia utilizzata in modo responsabile ed equo.

Tuttavia gli strumenti, che l’intelligenza artificiale generativa mette a disposizione di tutti, si stanno moltiplicando con una velocità tale da rendere difficile ai diversi Paesi emettere contestualmente, e con la stessa velocità, norme che possano regolarli. È una corsa contro il tempo.

Tale disallineamento, potrebbe lasciare non protetta la privacy dei dati e soprattutto potrebbe lasciare noi, persone di scuola, non del tutto preparate. Questo è uno dei motivi per cui la casa editrice Tecnodid ha ritenuto necessario dedicare all’intelligenza artificiale una riflessione approfondita invitando ad Ischia studiosi che da tempo se ne stanno occupando e che ci possono aiutare ad affrontare il problema nella maniera giusta.

L’approccio antropocentrico all’IA

L’approccio dell’Unione europea all’intelligenza artificiale è incentrato sull’eccellenza e sulla fiducia. Ha l’obiettivo di rafforzare la ricerca e la capacità industriale garantendo contestualmente sia la sicurezza sia i diritti fondamentali. È un approccio che mira a garantire che l’intelligenza artificiale sia innanzitutto antropocentrica ed affidabile, che pone quindi l’essere umano sempre al centro dell’universo.

L’antropocentrismo oggi lo possiamo dividere in due categorie: quella “forte”, e quella “debole”. I sostenitori dell’antropocentrismo “forte”, negano ogni rilevanza morale al mondo non umano: l’uomo è dotato di una serie di caratteristiche uniche che lo distinguono dagli animali e dalle cose, come razionalità, coscienza, moralità, capacità di creare cultura. Questo gli conferisce un valore intrinseco e lo rende il punto di riferimento per valutare ogni cosa. È il pensiero occidentale.

I sostenitori dell’antropocentrismo “debole” ravvisano, invece, dei doveri nei confronti dei non umani, ovvero una forma di tutela, tale da permettere sopravvivenza e sviluppo (ecocentrismo, biocentrismo).

Se siamo tutti d’accordo che la persona debba rimanere al centro di ogni processo decisionale, bisogna forse approfondire meglio il rapporto tra la centralità della persona e la natura (ecologia, etica dell’ambiente, sviluppo sostenibile…).

Eccellenza e fiducia

Abbiamo detto che l’Europa si è orientata per affrontare il problema dell’IA su due coordinate: eccellenza e fiducia. Approccio all’eccellenza significa rafforzare il potenziale delle competenze a livello mondiale, ciò implica:

  • che si favorisca il pieno sviluppo e la piena adozione dell’Intelligenza artificiale in Europa;
  • che ogni Paese diventi il luogo in cui l’IA possa crescere, arricchirsi, progredire, sia a livello di laboratorio, sia soprattutto di mercato;
  • che l’IA possa funzionare sia per le persone sia per il bene complessivo dell’umanità;
  • che si possa costruire una leadership strategica nei settori di alto impatto (ambiente, salute, robotica, settori pubblici e affari interni, trasporti, agricoltura…).

Una componente fondamentale dell’eccellenza dell’IA diventa, quindi, la capacità di massimizzare le risorse e di coordinare gli investimenti.

L’approccio alla fiducia significa, invece, creare un ambiente sicuro e favorevole all’innovazione, sia per tutte le persone che usufruiranno delle applicazioni delle IA sia per gli sviluppatori e per tutti gli operatori. Come? Sicuramente attraverso:

  • un quadro giuridico che difenda i diritti fondamentali e che affronti i rischi per la sicurezza;
  • decisioni di adeguamento delle norme in materia di responsabilità all’era digitale e all’IA;
  • revisione della legislazione settoriale in materia di sicurezza (regolamento macchine, direttive sui prodotti…).

La Commissione, inoltre, mira ad affrontare i rischi generati da usi specifici dell’IA attraverso una serie di norme complementari, proporzionate e flessibili.

Documenti europei

È dal 2018 che l’Europa produce documenti in merito, ma ancor prima ha iniziato a muovere i primi passi.

Nel 2021 la commissione ha presentato un pacchetto con tre documenti:

  • Comunicazione sulla promozione di un approccio europeo all’IA
  • Revisione del piano coordinato sull’intelligenza artificiale con gli altri stati membri dell’UE
  • Proposta di un quadro normativo sull’IA e la relativa valutazione d’impatto.

Nel gennaio del 2024 la Commissione ha varato un nuovo pacchetto sull’innovazione in materia di IA per sostenere le star-up e le piccole medie imprese europee per garantire uno sviluppo affidabile e il rispetto dei valori e delle norme dell’Unione europea.

La principale iniziativa è «GenAI4EU» volta proprio a stimolare l’adozione dell’IA generativa in tutti i principali ecosistemi industriali strategici dell’Unione e a incoraggiare lo sviluppo di grandi ecosistemi di innovazione. Ma il documento più importante, anche per il mondo della scuola, è il Regolamento UE AI ACT, a cui è stato dedicato in questo stesso numero di Scuola7, particolare attenzione.

Documento UNESCO

Vanno, inoltre, segnalate le “Linee guida per l’intelligenza artificiale generativa nell’istruzione e nella ricerca” [1], pubblicate il 7 settembre 2023 dall’Unesco.

È uno strumento che mira a supportare i Paesi nell’attuazione di azioni immediate, nella pianificazione di politiche a lungo termine e nello sviluppo delle capacità umane per garantire una visione delle nuove tecnologie incentrata sull’uomo. Il documento presenta una valutazione dei potenziali rischi per i valori umanistici fondamentali, per l’inclusione, per l’equità, per l’uguaglianza di genere, per le diversità linguistiche e culturali, per la libertà di espressione…

Offre contestualmente raccomandazioni concrete ai decisori politici e alle istituzioni scolastiche su come l’uso degli strumenti GenAI possa essere progettato per proteggere l’azione umana e apportare reali benefici a studenti, insegnanti e ricercatori.

Sono utili e indicative le dichiarazioni della Direttrice generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay: “L’intelligenza artificiale generativa può rappresentare un’enorme opportunità per lo sviluppo umano, ma può anche causare danni e pregiudizi. Non può essere integrata nell’istruzione senza un grande impegno pubblico e le necessarie garanzie e normative da parte dei governi. L’Unesco ha deciso di pubblicare queste linee guida per aiutare politici e insegnanti a sfruttare al meglio il potenziale dell’intelligenza artificiale nell’interesse primario degli studenti”.

La scuola e l’IA

Questi ed altri temi sono stati affrontati e sviluppati nelle quattro giornate della Summer School di Ischia da più esperti e da più prospettive di analisi. In modo particolare è stato messo a fuoco come la scuola può ottenere risultati migliori utilizzando, nella maniera che le compete, queste nuove e straordinarie opportunità: dal punto di vista della gestione amministrativa; sul piano organizzativo; nella gestione della classe e, soprattutto, nella didattica inclusiva.

È interesse della casa editrice mettere a disposizione, nei prossimi mesi, di tutti coloro che ci seguono, gli esti della Summer School attraverso varie forme di diffusione: registrazioni di interventi; relazioni scritte, slide, pubblicazioni di abstract nelle nostre pagine di Scuola7 (a partire da questo numero) e documentazioni più analitiche attraverso la rivista quindicinale “Notizie della scuola”.

La ricerca, dunque, continua!


[1] Guidance for generative AI in education and research. La prima guida globale dell’UNESCO sul GenAI nel l’istruzione mira a sostenere i paesi ad attuare azioni immediate, pianificare politiche a lungo termine e sviluppare capacità umane per garantire unLa visione centrata di queste nuove tecnologie.