Riorganizzazione del Ministero dell’istruzione e del merito

Cosa c’è di nuovo?

In genere, ogni cambio di Governo è accompagnato anche da modifiche dell’architettura dei diversi dicasteri: possono qualche volta aumentare, più raramente diminuire, possono subire smembramenti e/o accorpamenti. I cambiamenti dei nomi veicolano solitamente modifiche a livello di competenze.  Lo scorso 11 gennaio è entrato in vigore un provvedimento legislativo, adottato sotto forma di regolamento, che disciplina l’organizzazione del Ministero dell’istruzione, a cui l’attuale Governo ha aggiunto anche la parola “merito” (MIM), nelle sue articolazioni centrali e periferiche. È il DPCM n. 208 del 27 ottobre 2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 300 del 27.12.2023.

Dipartimenti e capi dipartimento

I Dipartimenti restano due.  Nell’art. 2 del DPCM si dice infatti che il Ministero è articolato a livello centrale in 2 dipartimenti i cui capi dipartimento “assicurano l’esercizio organico, coordinato e integrato delle funzioni del Ministero”.

Ad essi spettano compiti complessi:

  • devono coordinare, dirigere e controllare degli uffici di livello dirigenziale generale compresi nei dipartimenti;
  • sono responsabili dei risultati complessivamente raggiunti in attuazione degli indirizzi del Ministro dell’istruzione e del merito, di seguito «Ministro;
  • devono, in particolare, provvedere all’assegnazione delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili agli uffici di livello dirigenziale generale compresi nei dipartimenti.

I capi dei dipartimenti possono promuovere progetti che coinvolgono le competenze di più uffici di livello dirigenziale generale individuati nei dipartimenti, affidandone il coordinamento ad uno dei dirigenti preposti a tali uffici.

Compiti dei Dipartimenti

L’articolo 4 del Regolamento prevede che i capi dei dipartimenti si riuniscano in conferenza su sollecitazione del Ministro o del capo di gabinetto se appositamente delegato.  Tale conferenza che può riunirsi anche su proposta degli stessi capi è composta dai direttori generali individuati negli stessi dipartimenti e dai direttori generali degli uffici scolastici regionali. Queste conferenze di alto livello, presiedute dal Ministro o dal capo di gabinetto, che si possono tenere anche in modalità telematica, trattano le questioni proposte ovvero ulteriori questioni attinenti al coordinamento dell’attività degli uffici, e per formulare al Ministro proposte per l’emanazione indirizzi e direttive, volte ad assicurare il raccordo operativo fra i dipartimenti e lo svolgimento coordinato delle relative funzioni.

A ciascuno dei dipartimenti sono assegnati compiti differenziati che rimandano ad una lettura completa del provvedimento per la comprensione esaustiva. Di seguito proviamo a riassumere le aree più importanti per ciascuno di essi.

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione

Nelle aree di pertinenza di questo dipartimento rientrano compiti che attengono:

  • alla definizione degli obiettivi formativi, all’organizzazione generale dell’istruzione, agli Ordinamenti ed ai documenti culturali (linee guida e Indicazioni nazionali);
  • allo stato giuridico del personale, al reclutamento, alla formazione ed ai titoli di accesso;
  • alle politiche sociali, all’assetto della valutazione di sistema compresi i livelli di istruzione superiore;
  • ai rapporti con le regioni, con gli altri ministeri, con l’ispettorato della funzione pubblica;
  • a tutto quanto attiene agli studenti, alle scuole, all’amministrazione.

Il Dipartimento può contare, per l’espletamento dei compiti di supporto, di una posizione dirigenziale generale, con incarico di studio e ricerca, di due uffici dirigenziali non generali e ventinove posizioni dirigenziali non generali con funzione tecnico-ispettiva.

Inoltre il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione si articola in cinque differenti Direzioni Generali, ciascuna con compiti distinti a loro volta articolate in uffici dirigenziali non generali:

1. Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la formazione del personale scolastico e la valutazione del sistema nazionale di istruzione;

2. Direzione generale per il personale scolastico;

3. Direzione generale per lo studente, l’inclusione, l’orientamento e il contrasto alla dispersione scolastica;

4. Direzione generale per l’istruzione tecnica e professionale e per la formazione tecnica superiore;

5. Direzione generale per gli affari internazionali e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione.

Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale

Nelle aree di pertinenza di questo dipartimento rientrano compiti che attengono sinteticamente:

  • alla politica finanziaria e monitoraggio delle risorse del Ministero, delle istituzioni scolastiche, acquisti, affari generali, analisi statistiche e controllo di gestione;
  • alla gestione e sviluppo dei sistemi informativi, ai rapporti con l’ispettorato della funzione pubblica, con l’ARAN, con la Presidenza del Consiglio dei Ministri;
  • alla cura delle relazioni con il pubblico a livello centrale ed a livello periferico;
  • alle politiche di utilizzo, monitoraggio, controllo e sviluppo dei fondi europei;
  • ai programmi di investimento per l’edilizia scolastica;
  • ai compiti legati alla riservatezza dei dati, alla trasparenza, alla prevenzione della corruzione nella PA.

Anche il Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale può contare su una posizione dirigenziale generale per i compiti di con incarico di studio e ricerca, e due uffici dirigenziali non generali.

Inoltre, Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale si articola in 4 direzioni generali con compiti distinti a loro volta articolate in uffici dirigenziali non generali:

  1. Direzione generale per le risorse umane e finanziarie;
  2. Direzione generale per l’edilizia scolastica, le risorse e il supporto alle istituzioni scolastiche;
  3. Direzione generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica;
  4. Direzione generale per la comunicazione e le relazioni istituzionali.

Compiti comuni

Ai sensi dell’art. 7 del DPCM i Dipartimenti svolgono anche dei compiti comuni a seconda delle aree di competenza individuate. Tali compiti, sinteticamente attengono alla predisposizione di atti normative e relazioni illustrative; al supporto per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile; al raccordo con l’unità di missione per il PNRR; all’elaborazione di contributi per il documento di programmazione economica finanziaria e degli altri documenti strategici nazionali.

Gli Uffici scolastici regionali

Il successivo articolo 8 si interessa degli Uffici scolastici regionali. Questi ultimi possono avere o meno la struttura di Direzioni generali e, come scritto nella loro denominazione, hanno dimensione regionale. Nel comma 2 dell’articolo 8 vengono specificati i compiti degli USR, complessi ed articolati, che possono essere riassunti brevemente nella non facile funzione di raccordo tra il Ministero, le scuole ed i territori, nella loro piena accezione amministrativa e nella loro complessa realtà sociale e culturale.

Gli uffici scolastici regionali dipendono funzionalmente dai capi dei dipartimenti in relazione alle specifiche materie da trattare. Infatti questi ultimi, qualora ne ricorrano le esigenze, si occupano delle situazioni che si ingenerano nei rapporti tra USR. Svolgono anche un’azione propulsiva e di sollecitazione in caso di inerzia o ritardo nell’avvio dei procedimenti amministrativi, da parte dei direttori generali o dirigenti preposti.

Articolazione degli Uffici scolastici regionali

Pur con qualche eccezione per le province autonome e per le regioni Valle d’Aosta e Sicilia, gli Uffici scolastici regionali hanno un’organizzazione che non si discosta da quella a livello centrale. Sono suddivisi in uffici dirigenziali non generali di numero variabile e dotati di posizioni dirigenziali non generali per l’espletamento delle funzioni tecnico-ispettive.

Nell schema che segue riassumiamo le dotazioni.

Articolazione degli Uffici scolastici regionali

Ufficio scolastico regionaleDirezione generaleNumero uffici di livello non generaleNumero posizioni dirigenziali con funzioni tecnico-ispettive
AbruzzoX56
Basilicata 45
CalabriaX69
CampaniaX1014
Emilia-RomagnaX1112
FriuliX67
LazioX1013
LiguriaX56
LombardiaX1416
MarcheX65
Molise 43
PiemonteX1010
PugliaX89
SardegnaX87
SiciliaX1113
ToscanaX1213
Umbria 44
VenetoX89

La definizione organizzativa e dei compiti degli uffici di livello dirigenziale non generale istituiti presso ciascun ufficio territoriale spetta al Ministro, con proprio decreto su proposta del Dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, previa informativa alle OOSS nazionali aventi titolo a partecipare alla contrattazione.

Corpo ispettivo

Il corpo ispettivo, trattato dall’art. 9 è composto dai dirigenti che svolgono la funzione tecnico-ispettiva. Tale organo viene collocato:

  • a livello di amministrazione centrale, in posizione di dipendenza funzionale dal capo del dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione;
  • a livello periferico, in posizione di dipendenza funzionale dai dirigenti preposti a capo degli uffici scolastici regionali.

Su indicazione del capo del dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, i dirigenti con funzione tecnico-ispettiva possono essere assegnati alle direzioni generali dell’Amministrazione centrale, per lo svolgimento di attività di supporto tecnico.

A livello ministeriale viene individuato un coordinatore nazionale del corpo ispettivo con compiti estesi anche al coordinamento degli esami di Stato

Le modalità di esercizio della funzione ispettiva sono individuate con decreto del ministro.

La dotazione di personale

Il DPCM si conclude con la definizione, all’articolo 11, dei posti di funzione dirigenziale e dotazioni organiche del personale non dirigenziale che sono riportati nella tabella A allegata al provvedimento. Segue l’articolo 12 con il quale è statuito che, ogni due anni, l’organizzazione del Ministero è sottoposta a verifica, ai sensi dell’articolo 4, comma 5, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, per accertarne funzionalità ed efficienza anche ai fini della sua eventuale revisione.

Tabella A – Dotazione organica del personale

Personale dirigenzialenumero
Dirigenti di prima fascia30 (*)
Dirigenti di seconda fascia, amministrativi203 (**)
Dirigenti di seconda fascia, tecnici190
Totale dirigenti423
Personale non dirigenzialen.
Area delle elevate professionalità25
Area dei funzionari2.833
Area degli assistenti2.210
Area degli operatori322
Totale Aree5.390

* Compresi 2 posti dirigenziali di livello generale presso gli Uffici di diretta collaborazione del Ministro.

** Compresi 9 posti dirigenziali di livello non generale presso gli Uffici di diretta collaborazione del Ministro.