Quale valutazione garantisce i nostri studenti

Un excursus sullo stato dell’arte

Recentemente molti istituti scolastici, specialmente Licei, stanno scegliendo di utilizzare i voti numerici solo al termine dell’anno scolastico o, tutt’al più, al termine del quadrimestre. L’obiettivo è quello di creare meno stress e ansia da prestazione. Gli studenti vengono interrogati e svolgono lo stesso i compiti per consolidare gli apprendimenti, l’esito però non viene formalizzato con un voto da 1 a 10 bensì attraverso riscontri con apposite rubriche. In questa maniera si cerca di analizzare meglio, insieme allo studente, i punti di forza e di debolezza di una determina prestazione. L’obiettivo è quello di individuare più facilmente le strategie giuste che permettano di superare con maggiore agio le lacune, ma anche di consolidare le conoscenze appena acquisite.  Tale scelta parte anche dal presupposto che spesso gli studenti con i voti più alti non sono gli stessi che acquisiscono maggiori competenze per la vita.

Evitare i voti significa puntare soprattutto sull’autovalutazione e sulla valutazione tra pari: è un modo per monitorare le modalità che gli studenti utilizzano per acquisire le informazioni e per aiutarli ad avere consapevolezza di sé.

Alla luce di questo nuovo trend l’articolo che segue vuole sintetizzare il quadro generale della valutazione a scuola[1].

Il senso della valutazione

Il termine valutazione deriva dal latino valitus (validus) e significa essere forte, stare bene, avere un valore. A scuola gli insegnanti utilizzano varie modalità di valutazione che hanno poi differenti ricadute sugli studenti e che si concretizzano sempre in una rappresentazione (qualitativa e quantitativa) volta ad evidenziare l’esito di un determinato apprendimento.

Nella tradizione scolastica, assegnare un voto significa anche indicare una lacuna e spingere lo studente verso un maggiore impegno. Una buona valutazione può costituire anche una specie di premio per aver superato con successo un test o un esame.

Ma il senso vero della valutazione va ricercato nella dimensione formativa ed educativa, deve essere di ausilio agli studenti nel loro percorso di apprendimento e di sviluppo e, per questo, deve sempre collegarsi a specifici obiettivi, deve rispondere a finalità chiare, deve utilizzare dei mezzi adeguati rispetto a ciò che si sta valutando. Deve essere anche un processo intersoggettivo attraverso cui le operazioni compiute e le categorie usate per attribuire quel dato valore devono sempre essere esplicitate.

Le tipologie e i criteri di valutazione

Esistono diversi tipi di tipi di valutazione utilizzati nelle scuole: diagnostica, formativa e sommativa.

  • La valutazione diagnostica ha la funzione di evidenziare il livello di competenze, abilità e conoscenze già acquisite dall’alunno prima dell’inizio di un percorso di apprendimento e permette quindi di impostare gli obiettivi didattici in relazione ai bisogni educativi emersi.
  • La valutazione formativa è un metodo di valutazione continuo che aiuta gli insegnanti a monitorare i progressi degli studenti, a valutare l’andamento dei loro apprendimenti, e a identificare le sfide che gli studenti devono affrontare nel percorso scolastico. Fornisce un feedback continuo agli studenti per sostenerne l’apprendimento.
  • La valutazione finale o sommativa ha lo scopo di quantificare il livello delle conoscenze, delle abilità e delle competenze degli allievi a conclusione del processo di insegnamento-apprendimento. Viene, quindi, usata per misurare i risultati degli studenti.

I criteri di valutazione possono riassumersi in tre categorie basilari:

  • il criterio assoluto è fondato sul rendimento atteso di ogni discente indipendentemente da qualsiasi altro fattore;
  • il criterio individuale è correlato al grado di partenza del singolo alunno e ai progressi conseguiti;
  • il criterio relativo è basato sul confronto tra la prestazione del singolo e quella della classe o delle classi dell’istituzione scolastica di appartenenza.

È anche bene ricordare che l’oggetto della valutazione non deve mai essere l’alunno, ma il suo “saper essere” e “saper fare” in termini di apprendimento, comportamento e competenze. Inoltre il giudizio elaborato non è la somma dei dati emersi dalla misurazione, ma la loro interpretazione rispetto a criteri prestabiliti e agli obiettivi raggiunti.

Il docente che valuta

La valutazione rispecchia l’incisività del lavoro svolto dal docente e dà suggerimenti per il futuro. L’insegnante verifica e valuta gli obiettivi raggiunti dal discente e determina previsioni per l’avanzamento degli studi.

Il docente che valuta deve innanzitutto individuare cosa valutare, scegliere l’input giusto che riesca a stimolare e a motivare lo studente, prestare attenzione alla risposta, mettere a confronto la performance realizzata e la risposta attesa e, solo alla fine, dare un valore al risultato.

L’azione formativa può prendere le mosse da uno stimolo iniziale, da un quesito, da una consegna, da un compito da eseguire che stimoli nello studente le diverse attività didattiche che il docente ha progettato. La riflessione sulla risposta dello studente e l’accertamento del livello di consapevolezza acquisito sono le fasi successive del processo di apprendimento. Poi, solo alla fine l’insegnante elabora il giudizio attraverso voti, come prevede il nostro sistema d’istruzione (ad eccezione della scuola primaria), ma anche attraverso forme narrative, o giudizi descrittivi. Importante che i criteri di verifica siano esplicitati e condivisi.

Gli aspetti psicologici

Nell’indagine docimologica è necessario tenere presenti vari aspetti psicologici ed emotivi che possono condizionare la valutazione dell’insegnante, quali ad esempio: l’effetto alone, cioè l’influenza di valutazioni precedenti; l’effetto contrasto, ovvero il condizionamento di livelli precostituiti di performance; l’effetto stereotipia, cioè il pregiudizio dovuto a una opinione preconcetta; l’effetto pigmalione, correlato a esiti di prestazione.

Per evitare di commettere errori, è utile procedere sia in maniera analitica, sia in termini olistici,

Quindi ogni insegnante che valuta deve saper gestire le varie fasi del processo in una logica di corresponsabilità nel team docente, in coerenza con gli obiettivi e le attività programmate e nella piena trasparenza. La valutazione è parte integrante del sistema educativo e svolge un ruolo cruciale nel percorso dell’apprendimento e del progresso degli studenti. È essenziale per identificare le aree di miglioramento nelle aree di insegnamento e nel curriculo, per verificare l’efficacia dei percorsi e delle politiche educative e per fornire feedback agli studenti.

I feedback

La valutazione formativa fornisce feedback ai discenti per identificare le aree da potenziare e per raggiungere i propri obiettivi. Offre l’opportunità ai docenti di enucleare pratiche didattiche più efficaci e di orientarsi nella scelta delle azioni per lo sviluppo professionale. Aiuta le scuole ad osservare l’efficacia dei programmi e delle politiche educative, a migliorare le strategie e anche a prendere decisioni sull’allocazione delle risorse.

I rischi

Ciascun tipo di valutazione (diagnostica, formativa, sommativa) può avere i suoi punti di forza e di debolezza. Ad esempio ci possono essere effetti negativi sulla motivazione e sull’apprendimento degli studenti quando gli studenti vengono costantemente valutati, possono diventare ansiosi e perdere interesse nell’apprendimento. Inoltre, la valutazione può veicolare una competizione non sempre sana e scoraggiare la collaborazione e il lavoro di squadra. Infine, esiste il rischio di distorsioni e ingiustizie negli stessi processi valutativi.

Per un insegnante è fondamentale conoscere le differenti modalità di valutazione al fine di comprendere il livello di competenza di ogni studente e il margine di possibile miglioramento.

I diversi tipi di valutazione

TipologiaDescrizione
Valutazione diagnosticaSi somministrano prove prima dell’avvio di una nuova sessione di lavoro, o all’inizio dell’anno scolastico per individuare i punti di forza e di debolezza di ogni alunno.
Valutazione formativaValuta i progressi di ogni studente accompagnando il percorso di apprendimento. Lo scopo basilare è quello di verificare come i discenti stanno migliorando nel percorso di apprendimento e accertare in modo particolare i livelli di competenza non ancora raggiunti. In tal modo anche l’insegnante può riorientare le proprie strategie d’insegnamento.
Valutazione sommativaÈ costituita da prove di sintesi da somministrare al termine di un’attività pedagogico-didattica. Permette di verificare i progressi di ogni allievo rispetto alle competenze acquisite e da acquisire.
Valutazione delle competenzeSi effettua tramite lo svolgimento di compiti di realtà (prove autentiche, prove esperte, ecc.), osservazioni sistematiche e strumenti per l’autovalutazione dello studente. Le prove di realtà consistono nella richiesta di risolvere situazioni problematiche, nuove e vicine al mondo reale.
Valutazione gamificataÈ fondata sull’approccio ludico. Si tratta di un insieme di strategie di valutazione che utilizza vari elementi di gamification per valutare specifiche caratteristiche dei nostri alunni: tra queste, ad esempio, le loro opinioni su un bene definito argomento o, per esempio, il livello di abilità.
Valutazione ipsativaSi tratta di riproporre periodicamente la stessa verifica per confrontare nel tempo i risultati acquisiti. È utile ai discenti per riconoscere i propri errori e gli ambiti in cui possono migliorare in vista della valutazione successiva. Si fonda sul paradigma che l’apprendimento è un processo che consente di migliorare progressivamente.
Valutazione fondata su criteriMisura il percorso e le performance di apprendimento di un alunno su criteri e standard predefiniti. Verifica le competenze e le abilità di una persona in base a un criterio specifico senza porre in relazione i risultati con quelli degli altri allievi. Offre l’opportunità di avere informazioni sui punti di forza e sulle criticità di uno studente.
Valutazione basata sullo scenarioRappresenta la via concreta in cui gli studenti possono mettere in pratica le conoscenze teoriche e le abilità nei nuovi contesti. Fruendo di tale metodo, gli insegnanti possono osservare il grado di competenza dei loro discenti. Tale modalità valutativa è utile per aiutare i ragazzi a esercitarsi nella realtà e a sviluppare le proprie capacità

[1] Premessa redazionale.