Anche quest’anno si è rinnovatoil tradizionale appuntamento estivo TECNODID ad Ischia, con la Summer School 2020 che si è svolta dal 22 al 24 luglio nella nuova location dell’Hotel Continental Mare. La Summer School, anche nella nuova dimensione, non ha perso la capacità di essere occasione di incontro, discussione e approfondimento sulle tematiche di maggior interesse nel panorama scolastico, in compagnia di autorevoli esperti.
Quest’anno sono state affrontate e analizzate le principali questioni per la riapertura della scuola a settembre, attraverso sessioni di lavoro, articolate in otto micro seminari di circa due ore ciascuno e condotti da Sergio Auriemma, Giancarlo Cerini, Domenico Ciccone, Nilde Maloni, Rosa Seccia, Paola Serafin, Mariella Spinosi, Maria Teresa Stancarone e Rosa Stornaiuolo.
Otto temi della Summer School per leggere la scuola del post Covid-19
Nello specifico i focus dei circle time sono stati i seguenti:
1. Spazi e tempi: variabili del contesto organizzativo
2. Patti educativi di comunità: costruire alleanze tra scuole e territorio
3. Classe Inclusiva: contrasto all’insuccesso scolastico, attività di integrazione e recupero, PAI e PIA
4. Risorse umane: formarle e valorizzarle
5. Ripartire in sicurezza: tavoli, regole, dispositivi, protocolli
6. Tutela giuridica del personale: quadro delle responsabilità e i nuovi rischi (o risk management)
7. DAD: cosa abbiamo perso, cosa abbiamo guadagnato
8. Condizioni per la ripartenza: dalle idee generali ad una progettazione di scuola.
Il “sapore” della condivisione tipico della Summer school
Ogni partecipante ha avuto la possibilità di approfondire ciascuno degli otto temi della Summer School seguendo tutti gli otto micro seminari, coordinati dagli esperti in presenza, a piccoli gruppi, all’aperto e in sicurezza, nel rigoroso rispetto delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid–19.
Le variabili del contesto organizzativo: lo spazio ed il tempo
Durante gli incontri sul focus “Spazi e tempi: variabili del contesto organizzativo” sono state condivise le variegate soluzioni che le scuole stanno implementando. In attesa delle risposte a quesiti strategici, quali la consistenza di organico aggiuntivo o sicurezza, sono emerse diverse proposte quali, a titolo esemplificativo, la riduzione dell’unità oraria in modo da recuperare tempo scuola da dedicare all’accoglienza ed evitare assembramenti. È apparsa percorribile, a tal fine, la possibilità di creare condizioni per stringere alleanze educative strategiche con realtà del Terzo settore, che in regime di convenzione potrebbero supportare le scuole nella gestione proprio di questi momenti.
Per quanto riguarda gli spazi, si è lamentato spesso una criticità nel rapporto tra istituzione scolastica ed ente locale, che non sempre favorisce l’individuazione e la messa a disposizione degli ambienti alternativi o aggiuntivi per lo svolgimento della didattica in presenza.
La strategia delle alleanze oltre la collaborazione istituzionale
Durante gli incontri sul focus “Patti educativi di comunità: costruire alleanze tra scuole e territorio” è stato evidenziato il concetto di comunità educante meglio definibile come “comunità professionale” e che esprime proprio un modo di essere della scuola dell’autonomia sia nell’organizzazione interna che nei rapporti con la più vasta comunità sociale. Un efficace Patto educativo, tanto necessario in questa fase di emergenza e fragilità, richiede un lavoro sinergico messo in campo, ciascuno per l’area di competenza, dagli enti territoriali ma anche dal terzo settore, agenzie culturali, associazionismo e volontariato, musei e beni culturali.
La scuola, più che mai, è chiamata ad offrire occasioni di apprendimento sia all’interno delle aule sia oltre i confini di queste ultime e, quindi, necessita di aule decentrate.
In tale contesto strategica risulta l’azione del dirigente scolastico sollecitato a dare visione, unitarietà e senso al sistema formativo integrato, risorsa imprescindibile per una ripartenza in sicurezza e, nel contempo, impostata su solite basi pedagogiche.
L’inclusione: tematica sempre assorbente nella scuola di qualità
Durante gli incontri sul focus “Classe Inclusiva: contrasto all’insuccesso scolastico, attività di integrazione e recupero, PAI e PIA” sono state elaborate ipotesi di check list per implementare quanto definito da ciascuna scuola nel Piano di Apprendimento Individualizzato (PAI) e nel Piano d’Integrazione degli Apprendimenti (PIA), previsti dall’OM 11/2020.
Si è sottolineata, a tal fine, la necessità di ottimizzare l’esistente in termini di prassi didattiche innovative ed inclusive e di rinnovare le alleanza con le famiglie nonché i patti di corresponsabilità educativa all’insegna di una regia dirigenziale orientata all’apprendimento equo e di qualità. Si è ravvisata altresì la necessità di prendersi cura anche e soprattutto del benessere socio- emotivo degli studenti ancor prima di curarne il recupero disciplinare, atteso che gli allievi rientrano da un periodo in cui hanno sperimentato, dall’oggi al domani, pandemia ed isolamento forzato; spesso hanno, inoltre, vissuto la malattia o la perdita di una persona cara, la cassa integrazione dei genitori oppure sono stati parcheggiati per strada o sul divano, prede di videogiochi dal contenuto aggressivo. Una bella sfida, insomma, per ciascuna comunità educante che con professionalità è chiamata a gestire questo ritorno affinché si traduca una preziosa opportunità di pedagogia dell’incontro e dell’accoglienza.
Le persone con le loro potenzialità emerse e sommerse: un patrimonio unico e prezioso
Durante gli incontri sul focus “Risorse umane: formarle e valorizzarle” si è partiti dalla considerazione che i docenti sono, sanno e sanno fare molto di più rispetto alle competenze disciplinari descritte dalle rispettive classi di concorso. C’è un sommerso positivo lento da emergere benché talmente prezioso da non poter più essere trascurato dai Dirigenti scolastici che, avendo la responsabilità della governance interna, devono mettere i docenti nelle condizioni di poter lavorare al meglio.
Gli incentivi di natura economica, devono essere accompagnati da altre modalità di valorizzazione del personale: dal sempre desiderato, e mai realizzato, anno sabbatico, alla partecipazione gratuita a master di qualità, ad esperienze significative nelle scuole innovative, a visite di studio presso scuole all’estero… Ma è ancora più importante una progressione di carriera.
Infatti nei gruppi è stata affrontata la questione delle figure intermedie: “Middle management” come categoria con percorso professionale autonomo, da assegnare ad ogni istituzione scolastica secondo percentuali definite? Oppure “Middle leadership” come un insieme flessibile di docenti, disponibili e preparati, per rafforzare la leadership diffusa in ogni istituzione scolastica? Nel primo caso si creerebbe un percorso di carriera autonomo e a carattere nazionale. Nel secondo caso le professionalità formate restano funzionali al contesto scolastico in cui operano e non diventano spendibili a livello nazionale.
A prescindere dalle scelte future, la valorizzazione di tutte le professionalità costituisce una esigenza sociale ineludibile che richiede una risposta non solo etica e professionale, ma anche politica e istituzionale. C’è bisogno di accordi contrattuali e di interventi giuridici, di ritornare a parlare di formalizzazione dei percorsi, di dossier, di patti professionali e patti formativi, di bilanci di competenza e portfolio… ma anche, e soprattutto, bisogna individuare le modalità per riconoscere il tempo dell’impegno, le responsabilità assunte e la qualità della didattica, anche al fine di rendere la professione più attrattiva sul piano sociale.
È necessario che le diverse professionalità siano in primis riconosciute, poi formate, soprattutto, valorizzate. Ciò vale sia per le professionalità d’aula (abbiamo bisogno di bravi docenti di latino, di matematica, di scienze…), sia per le figure che si occupano di organizzazione e aiutano le scuole autonome a funzionare nel migliore dei modi.
Focalizzare le procedure, scrivere e condividere regole, pensare alla sicurezza senza timori
Durante gli incontri sul focus “Ripartire in sicurezza: tavoli, regole, dispositivi, protocolli” sono state affrontate con piglio fortemente operativo e concreto le problematiche che già emergono nella gestione degli edifici scolastici per la prevenzione dal contagio e che diventeranno molto più complesse e difficili con la ripresa delle lezioni. Seguendo un metodo di sicura efficacia, i gruppi hanno scomposto le problematiche complesse in adempimenti più agevoli da gestire e che si riferiscono a singoli processi da presidiare a garanzia della sicurezza. Da questo lavoro di gruppo sono scaturite delle interessanti piste di controllo che diventano pienamente utilizzabili sulla base delle seguenti variabili, tipiche di ciascuna organizzazione scolastica:
– Caratteristiche strutturali
– Caratteristiche e modalità organizzative
– Quantità e qualità (intesa come assenza di situazione di fragilità) delle risorse umane
– Quantità e qualità delle risorse strumentali.
Come si può immaginare, nei gruppi, ci sono state animate e produttive discussioni che continueranno nella comunità professionale della scuola impegnata, nell’intero territorio nazionale, senza eccezione alcuna, nella ripartenza.
Il personale e la sua tutela: nuove idee per proteggere continuando a crescere
Durante gli incontri sul focus “Tutela giuridica del personale: quadro delle responsabilità e i nuovi rischi (o risk management)” si è concentrata l’attenzione collegiale e interattiva dei partecipanti sul delicato tema della “tutela giuridica” del personale scolastico e di studentesse e studenti.
Il tema è stato esaminato alla luce di una cornice normativa poliedrica, che compendia in sé molteplici e intrecciati aspetti del Sistema ordinamentale delle “tutele” riferibili a misure di salute e sicurezza, ai cd. lavoratori fragili, alle attività a distanza degli organi collegiali, alle tutele della privacy, alla gestione del personale scolastico, alle competenze degli Enti locali, alle misure strutturali, organizzative e comportamentali da intraprendere.
Sono stati, altresì, attenzionati due “scudi normativi” analizzando il cd. “decreto semplificazioni” (DL n, 76/2020 in via di conversione).
Il primo scudo – avente efficacia giuridica provvisoria fino al 31 luglio 2021- assicurerà la perseguibilità di responsabilità erariali soltanto in caso di dolo specifico volontario (tutto da provare), oppure di totale omissione o inerzia.
Il secondo, ad efficacia giuridica definitiva, ha ulteriormente ristretto e circoscritto il reato di “abuso di ufficio” ai soli casi in cui vengano trasgredite “specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di discrezionalità”.
Una risorsa inaspettata ed improvvisa: la Didattica a Distanza e le sue potenzialità
Durante gli incontri sul focus “DAD: cosa abbiamo perso e cosa abbiamo guadagnato” i gruppi di lavoro hanno riflettuto preliminarmente sulla gestione del tempo funzionale ai processi di apprendimento, della collegialità, della disciplinarietà/pluridisciplinarietà, degli ambienti di apprendimento, della valutazione dei risultati di apprendimento ed hanno restituito riflessioni importanti su uno scenario di ripartenza che traduce la didattica integrata nel punto di analisi del cambiamento/miglioramento dei risultati di apprendimento degli allievi. Nessuno avrebbe mai immaginato la capacità della scuola italiana di reagire ad un momento di emergenza con una vitalità ed una prontezza inaspettate. Eppure, in pochi mesi, con difficoltà enormi ma sempre affrontate con dignità e grande professionalità, sono state costruite nuove competenza che per il loro valore non possono, non devono essere disperse.
Le conclusioni: sempre un’occasione per ripensarsi
Con il focus “Condizioni per la ripartenza: dalle idee generali ad una progettazione di scuola” si sono conclusi i lavori con un’ampia riflessione organizzativa e didattica in cui si è sottolineata la necessità di non disperdere quanto le scuole sono riuscite a mettere in atto negli anni, valorizzare tutti gli ambiti dell’autonomia scolastica e coinvolgere i diversi attori in un rinnovato patto di corresponsabilità educativa al fine di organizzare un rientro a scuola a settembre in sicurezza medico-sanitaria, benessere socio – emotivo di studenti e lavoratori della scuola, qualità dei setting e dei processi di insegnamento- apprendimento nonché garanzia del diritto alla salute e all’istruzione costituzionalmente sanciti.
E… non finisce qui …
I tre giorni di studio ed approfondimento della Summer School Tecnodid 2020 ad Ischia sono stati sicuramente una preziosa occasione per mettere a fuoco le “leve” che ogni scuola ed, in particolare, il dirigente scolastico, ha a disposizione per una “ripartenza intelligente”.
Tuttavia la TECNODID, sempre attenta alle novità che riguardano il variegato mondo della scuola, fornirà a breve contributi specifici di approfondimento e di accompagnamento relativi alla ripresa delle attività educative e scolastiche, prevista per il mese di settembre 2020, con un piglio realista e positivo, teso a tradurre le difficoltà di questo particolare momento storico in un volano per una ripartenza inclusiva e di qualità.