L’ordinanza ministeriale n. 45 del 9 marzo 2023, per l’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2022/2023, dispone che “Negli istituti professionali di nuovo ordinamento, la seconda prova non verte su discipline ma sulle competenze in uscita e sui nuclei fondamentali di indirizzo correlati”.
La disposizione è sostenuta dall’entrata definitiva a regime degli Ordinamenti di cui al D.lgs. 61/2017 con le sue declinazioni normative costituite dagli Ordinamenti (DM 92/2018 e dalle Linee guida (DM 766/2019) che hanno riformato in maniera radicale l’Istruzione Professionale reimpostando il paradigma su cui se ne fonda la configurazione e l’impostazione didattico-metodologica.
Un nuovo impianto fondato sulla competenza …
Quindi non è soltanto la seconda prova dell’esame di Stato che non verte sulle discipline ma l’intero impianto curriculare dell’istruzione professionale che beneficia di questo impianto. Fin dal primo anno di applicazione dei Nuovi Ordinamenti di cui al D.M 92 del 2018, è apparso ragionevolmente chiaro che la struttura del curricolo dei nuovi professionali ha subito una rivoluzione copernicana, un passaggio epocale dalla classica configurazione per discipline ad una più moderna e funzionale visione per competenze.
Nelle Linee guida, adottate con decreto 766 del 23 agosto 2019, si legge che “Il principio guida della riforma è quello secondo cui, per garantire una formazione di qualità, sia necessario porre l’accento non solo sulla trasmissione di saperi, ma sull’utilizzo che gli studenti fanno di ciò che apprendono sia nel percorso formativo che in altri contesti, una volta messi a fronteggiare compiti, problemi e situazioni complesse. Sotto il profilo metodologico, il passaggio da un impianto disciplinarista ad un approccio competence-based non si esaurisce, quindi, in una semplice distribuzione diacronica dei contenuti da insegnare/apprendere, ma richiede la reinterpretazione dei nuclei essenziali dei saperi e delle progressioni didattiche in un’ottica di continuità”.
… a partire dai nuclei fondamentali delle discipline
I nuclei fondamentali degli indirizzi rappresentano i saperi indispensabili, necessari per la strutturazione delle competenze, correlate al profilo d’uscita, e descritte nel corrispondente Profilo educativo culturale e professionale, distinto per ciascuno degli undici indirizzi, sebbene coniugato con la parte generale del P.E.Cu.P, comune a tutti gli indirizzi dell’istruzione professionale.
Tali nuclei assumono un valore formativo perché sorreggono le competenze e si riferiscono a diverse tematiche necessarie per la strutturazione di percorsi sui quali si collegano i compiti cognitivi e operativi degli studenti.
La seconda prova che gli studenti dovranno affrontare sarà una prova integrata, di cui il Ministero predispone la “cornice generale di riferimento” e la commissione, su tale cornice, dettaglia una serie di domande tenendo conto del percorso attivato dalla scuola. È una scelta necessaria, in ragione della salvaguardia delle opzioni curriculari autonome che ciascuna istituzione di istruzione professionale compie, sulla base della progettazione integrata con il territorio e con le sue emergenti istanze occupazionali. È un modo per dare pieno valore alle autonome alternative operate dalle singole istituzioni scolastiche. In altre parole: lo Stato indica lo sfondo, le scuole definiscono la prova.
Prove generali di autonomia avanzata
La prova non sarà, dunque, nazionale, bensì sarà redatta nell’ambito delle commissioni d’esame, da docenti interni ed esterni competenti nelle materie coinvolte. La messa a punto avverrà sulla base di indicazioni ministeriali che stabiliranno quale tipologia di prova sviluppare e su quali nuclei tematici preordinarla.
La parte nazionale dovrà riferirsi all’indirizzo e, nel contempo, prestarsi a essere declinata in relazione a percorsi diversi. Le seconde prove non si sosterranno sulle discipline ma sulle competenze in uscita e sui nuclei fondamentali di indirizzo correlati.
La trasmissione della prova
La trasmissione della parte ministeriale della prova avverrà tramite plico telematico, il martedì precedente il giorno di svolgimento. La chiave per l’apertura del plico viene fornita alle ore 8:30; le commissioni elaborano, entro mercoledì 21 giugno per la sessione ordinaria ed entro mercoledì 6 luglio per la sessione suppletiva, tre proposte di traccia. Tra tali proposte viene sorteggiata, il giorno dello svolgimento della seconda prova scritta, la traccia che verrà poi svolta dai candidati.
Quadri di riferimento della seconda prova nazionale
I quadri di riferimento per la seconda prova dell’istruzione professionale, definiti dal DM 164 del 22 giugno 2022 e inoltrati con nota ministeriale del 19 settembre 2022 (prot. 23988) sono distinti per ciascuno degli indirizzi ed elencano in maniera specifica:
- caratteristiche della prova d’esame;
- nuclei tematici;
- obiettivi della prova;
- griglia di valutazione, con la sola lista degli indicatori, restando alla commissione il compito di declinare i descrittori con la relativa gradualità della valutazione.
Nella parte riferita alle caratteristiche della prova si prendono in considerazione quattro diverse tipologie, distinte per indirizzo, e si forniscono indicazioni relative alla durata ed alla relazione tra la parte nazionale (che indicherà solo la tipologia e il/i nucleo/i tematico/i fondamentale/i per indirizzo) e la parte riservata alla commissione, che verrà declinata secondo lo specifico percorso formativo caratterizzato dal codice ATECO. Quest’ultimo, di norma, viene definito fin dalla fase di formazione della classe prima con l’esercizio delle prerogative in ordine alle scelte curriculari che competono alle scuole.
Le modalità per la predisposizione della traccia
In sintesi la traccia d’esame sarà redatta dalla Commissione declinando le indicazioni ministeriali, in relazione agli specifici percorsi attivati dall’istituzione scolastica. Sarà indispensabile tenere presente il codice ATECO[1], in coerenza con le specificità del Piano dell’offerta formativa e, ovviamente, la prova dovrà essere pensata e proposta con riferimento alla dotazione tecnologica e laboratoriale d’istituto, in ragione della necessità di disporre di attrezzature e strumentazioni per consentire l’eventuale contemporaneo svolgimento delle prove pratiche qualora la commissione dovesse decidere di prevederle.
A seconda della situazione presente nell’istituto saranno contemplate due diverse modalità di predisposizione della seconda prova, illustrate di seguito in tabella.
Modalità per la predisposizione della seconda prova d’esame
SITUAZIONE | MODALITÀ | RIFERIMENTI |
---|---|---|
A. Istituto nel quale funziona una sola classe per un dato indirizzo | L’elaborazione delle proposte di traccia è effettuata dai docenti della commissione/classe titolari degli insegnamenti di Area di indirizzo che concorrono al conseguimento delle competenze oggetto della prova | • Parte ministeriale della prova • Informazioni contenute nel documento del consiglio di classe. |
B. Nell’istituzione scolastica sono presenti più classi quinte che, nell’ambito dello stesso indirizzo, seguono lo stesso percorso e hanno perciò il medesimo quadro orario | I docenti titolari degli insegnamenti di Area di indirizzo che concorrono al conseguimento delle competenze oggetto della prova di tutte le commissioni/classi coinvolte, tenendo conto anche delle informazioni contenute nei documenti del consiglio di classe di tutte le classi coinvolte. | Elaborazione collegiale delle proposte di traccia per tali classi quinte, sulla base: • della parte ministeriale della prova utilizzando, per la valutazione della stessa; • di informazioni contenute nei documenti dei consigli di classe. È necessario prevedere il medesimo strumento di valutazione, elaborato collegialmente da tutti i docenti coinvolti nella stesura della traccia. Per tale adempimento deve essere svolta un’apposita riunione, da tenersi prima dell’inizio delle operazioni di correzione della prova. |
Durante la stesura della prova occorre definire la sua durata, sulla base di quanto indicato nel relativo Quadro di riferimento, e la eventuale prosecuzione dello svolgimento nella giornata successiva se ne ricorrano le condizioni (disponibilità di laboratori, strumentazioni, locali.)
Qualora la prova si dovesse svolgere in due giorni:
- in ognuno dei giorni deve essere fornita ai candidati una specifica e distinta consegna;
- l’articolazione deve essere comunicata con apposito avviso all’albo ed alle singole classi nell’area del registro elettronico.
Verso la strada del cambiamento
La nuova modalità legittima e ratifica il rinnovato paradigma curriculare, didattico, organizzativo e metodologico dell’Istruzione professionale.
Ingiustamente considerata la cenerentola della scuola secondaria di Secondo grado, in realtà l’impianto dell’Istruzione professionale è quello più avanzato nel panorama scolastico italiano. Purtroppo negli ultimi dieci anni ha dovuto subire ben tre cambiamenti ordinamentali e sopportare ingiuste discriminazioni da parte di un’utenza sempre più orientata verso la scelta liceale.
Gli studenti delle classi quinte, che si apprestano a sostenere le prove dell’esame di Stato nell’Istruzione Professionale, dovranno dimostrare di possedere conoscenze e abilità declinate in tangibili competenze. Tutto ciò potrebbe costituire la via per una svolta positiva verso un cambiamento reale, soprattutto se ci fosse una maggiore attenzione verso i docenti dell’istruzione Professionale, anche attraverso percorsi di formazione mirata. Si ha bisogno di formazione professionale ad alto profilo, che sicuramente non si raggiunge se si pensa alla sola strada della licealizzazione (vedasi la proposta del Liceo del made in Italy).
[1] ’ATECO è la classificazione delle attività economiche adottata dall’Istat per finalità statistiche cioè per la produzione e la diffusione di dati statistici ufficiali. La gestione della classificazione è affidata all’Istat nelle diverse fasi di aggiornamento alle quali è sottoposta sia a livello nazionale che internazionale. A livello nazionale, la classificazione è utilizzata anche per altre finalità di natura amministrativa (ad esempio fiscali). www.istat.it.