La valutazione del sistema educativo francese è di tipo partecipativo ed è basata sulla piena fiducia. Poggia su due importanti organismi: la Direction de l’Evaluation et de la Prospective et de la Performance (DÉPP)[1] e i “corpi ispettivi” nazionali.
La Francia è stato uno degli ultimi paesi europei ad aver istituito un sistema di valutazione delle scuole a livello nazionale, anche se, nel corso di questi anni, sono state effettuate diverse sperimentazioni.
Per una scuola della fiducia
Sebbene la legge di orientamento sull’educazione del 10 luglio 1989[2] già prevedesse la valutazione del sistema educativo, in Francia non vi era mai stata una valutazione delle istituzioni scolastiche regolare e sistematica che utilizzasse un quadro di riferimento comune a livello nazionale, fino alla legge n. 791 del 26 luglio 2019, dall’ambizioso titolo Pour une école de la confiance. L’art. 40 della stessa ha dato avvio al processo di riforma del sistema nazionale di valutazione con l’istituzione del Conseil d’évaluation de l’École (CÉÉ), a cui sono stati affidati i seguenti compiti:
- definire il quadro metodologico, gli strumenti per l’autovalutazione e la valutazione delle istituzioni scolastiche;
- assicurare la regolarità delle valutazioni;
- analizzarne i risultati;
- definire le procedure per la loro pubblicizzazione.
I quadri di riferimento
Dopo aver raccolto e analizzato gli esiti delle sperimentazioni attuate in vari istituti francesi, nonché quelli provenienti dalle esperienze internazionali, nella riunione dell’8 luglio 2020, il Consiglio per la valutazione della scuola ha approvato il Cadre d’évaluation delle scuole secondarie (collèges, lycées généraux et technologiques e lycées professionnels)[3] e una serie di strumenti, tali da consentire l’avvio della valutazione in diversi istituti.
In seconda battuta, a seguito di una fase sperimentale da settembre a dicembre 2021, nella riunione del 25 gennaio 2022, il CÉÉ ha convalidato anche il Cadre d’évaluation delle scuole primarie[4].
Il quadro di riferimento della scuola primaria è abbastanza simile a quello della scuola secondaria, con un’autovalutazione seguita da una valutazione esterna e da un processo partecipativo che analizza la scuola nel contesto e a livello globale al fine di elaborare il progetto scolastico. Le differenze risiedono nell’organizzazione scolastica e nello status giuridico, in quanto le scuole primarie non sono entità autonome, a differenza delle secondarie. Un’attenzione particolare è rivolta anche alle attività extrascolastiche, fornite dal personale comunale.
In entrambi i casi, la finalità della valutazione è quella di migliorare il servizio pubblico di istruzione, la qualità dell’apprendimento degli alunni e degli studenti, il loro successo formativo, la loro vita all’interno della scuola e il successivo inserimento professionale.
Il CÉÉ ha optato per un ciclo valutativo quinquennale, in modo da rendere sostenibile il relativo processo di valutazione, con il 20% di tutte le scuole primarie e secondarie da valutare ogni anno, la scelta delle quali spetta al rettore.
La valutazione interna
La valutazione interna[5] è il punto di partenza di tutto il processo e condivide con quella esterna sia l’impianto generale sia gli strumenti. La stessa permette all’istituto di interrogarsi sulla qualità di diversi aspetti, ossia dell’istruzione impartita, degli apprendimenti degli alunni, dei loro risultati, dei loro percorsi e della loro vita scolastica.
Tale pratica ha lo scopo di analizzare la scuola nella sua globalità, di metterne in luce i punti di forza e le criticità, nonché le opportunità e i vincoli presenti all’interno e all’esterno del contesto di riferimento. La riflessione è inoltre orientata a individuare le azioni da intraprendere e gli obiettivi da perseguire, ed è finalizzata a garantire il monitoraggio dei processi e l’organizzazione più efficace in relazione ai bisogni di risorse e di formazione.
La valutazione interna è vista come una pratica totalmente partecipativa poiché coinvolge l’intera comunità educativa e deve essere significativa per tutti.
È interessante notare come l’impostazione culturale profonda di tale approccio integrato si rifaccia alle teorie della Learning organization, secondo cui, dal monitoraggio dei processi messi in campo, è possibile ottenere un retour d’expérience, inteso come arricchimento di conoscenze per l’organizzazione stessa[6].
Gli ambiti dell’autovalutazione
L’indagine prende avvio dall’analisi del contesto esterno e interno per caratterizzare l’ambiente sociale, economico, territoriale in cui opera la singola scuola. Successivamente si focalizza su quattro grandi ambiti (sostanzialmente comuni alla scuola primaria e a quella secondaria):
- apprendimento, insegnamento e i percorsi degli studenti;
- benessere degli studenti e clima scolastico;
- attori, strategia e funzionamento della scuola;
- la scuola e le sue relazioni istituzionali e di partenariato.
È molto importante che l’istituzione scolastica si esamini nella sua globalità, per individuare se le proprie azioni sono coerenti e pertinenti alla missione di servizio pubblico di cui è responsabile.
La guida per il rapporto di autovalutazione
Nell’ambito delle proprie competenze, il CÉÉ ha elaborato una guida contenente le indicazioni per l’autovalutazione delle scuole. La stessa, che ha carattere nazionale, può essere arricchita e contestualizzata sia a livello di Académie che di singola scuola.
Per ciascuno dei quattro ambiti indicati, come per il contesto dell’istituzione, la guida all’autovalutazione precisa il loro ambito e propone una serie di quesiti valutativi. Per offrire ulteriore supporto alle istituzioni scolastiche nel loro processo di autovalutazione, vengono messi a disposizione anche questionari più dettagliati ed esempi concreti finalizzati ad una analisi quanto più oggettiva possibile.
Il lavoro collettivo di valutazione, condiviso all’interno della scuola, si concretizza in un rapporto di autovalutazione, che presenta la seguente struttura:
- organizzazione e modalità dell’autovalutazione e della valutazione esterna;
- descrizione del contesto;
- analisi delle quattro macro aree: punti di forza, punti di attenzione, margini di progresso, proposte di azione;
- bilancio globale e prospettive;
- raccomandazioni sulle misure di supporto e il follow-up;
- eventuale pagina di sintesi.
Il rapporto identifica specificità dell’istituzione, lati positivi, margini di progresso, assi strategici per gli interventi di miglioramento di competenza della scuola e dell’accademia. La dirigenza della scuola può far inserire in allegato le proprie considerazioni.
La valutazione esterna
La valutazione esterna[7] è la seconda fase del processo di valutazione delle scuole; si basa sull’autovalutazione e la completa attraverso il confronto tra il punto di vista degli attori impegnati “sul campo” e quello dei valutatori esterni.
Nel rispetto dell’identità e dell’autonomia dell’istituto, la valutazione esterna mira a individuare i punti di forza e di debolezza dello stesso, nonché i suoi margini di miglioramento per garantire a tutti gli alunni il successo formativo. Deve essere pertanto intesa come un aiuto fornito alle scuole, che non comporta alcuna classificazione delle stesse e che non produce alcuna valutazione individuale del capo d’istituto, del suo staff o del personale interno.
Le équipes di valutazione
Al fine di procedere alla valutazione delle scuole, i rettori delle singole accademie selezionano, sulla base di criteri comuni, i valutatori esterni e costituiscono le équipes di valutazione. I componenti di queste ultime sono scelti per esperienza, capacità di ascolto ed imparzialità tra ispettori territoriali, personale di direzione, insegnanti, funzionari delle Académies o altri esperti con una buona conoscenza del funzionamento pedagogico o amministrativo di una scuola.
Le squadre sono composte da tre o quattro valutatori e comprendono almeno due ispettori o incaricati d’ispezione e un dirigente amministrativo. Ad almeno uno di loro, è richiesta una solida esperienza pedagogica. I valutatori esterni partecipano ad una formazione iniziale e continua, atta a fornire gli strumenti metodologici e deontologici necessari. L’IGÉSR interviene nella loro formazione.
Non vi deve essere alcun conflitto di interesse tra i valutatori e l’istituto in questione; questo può chiedere la modifica della composizione dell’équipe nel caso in cui ritenga che sia a rischio il principio di imparzialità.
Fasi della valutazione
Nelle scuole secondarie, la valutazione esterna si articola in tre fasi:
- la preparazione della visita;
- la visita alla scuola;
- la stesura del rapporto di valutazione.
Nelle scuole primarie c’è anche una quarta fase: la terza, infatti, è preceduta da un feedback dei primi risultati agli stakeholder della scuola e dal successivo scambio di informazioni.
Nella fase dipreparazione, il coordinatore della squadra di valutazione prende contatti con il capo d’istituto per definire nel dettaglio il protocollo di visita. L’équipe procede alla costituzione di un fascicolo di valutazione esterna, comprendente il rapporto di autovalutazione e tutti quei documenti e dati che ritiene significativi. Attraverso l’analisi di tale documentazione, i valutatori acquisiscono un quadro iniziale della scuola e identificano i punti di forza e di debolezza, nonché le possibili leve di miglioramento. Vengono inoltre individuati gli aspetti da approfondire in loco. A tal fine viene predisposta una griglia di domande, interviste e osservazioni da espletare durante la visita.
La durata della visita e le procedure
La durata della visita varia in base alla tipologia di istituto e alla necessità dei valutatori di approfondire gli aspetti più significativi. Tendenzialmente tre sono i giorni utilizzati per una visita: servono per osservare gli spazi scolastici, i laboratori, gli aspetti della vita degli studenti e del personale all’interno dell’istituto. Durante la visita, inoltre, l’équipe conduce colloqui, individuali o collettivi, con il gruppo direttivo, gli insegnati, gli alunni, i genitori e i partener istituzionali e privati della scuola.
Una volta conclusa la visita, l’équipe procede alla stesura del rapporto di valutazione che mette in luce le specificità dell’istituto, i suoi punti di forza e quelli su cui è invitato a compiere progressi e formula raccomandazioni, dando orientamenti strategici per realizzare piani di azione e di formazione.
Il rapporto di valutazione, nella sua forma provvisoria, è presentato e discusso insieme alla comunità educativa della scuola ed eventualmente modificato attraverso il contributo della stessa. La versione definitiva è trasmessa al capo di istituto e al consiglio di amministrazione, nonché al rettore dell’accademia e all’ente territoriale di riferimento; non è prevista nessun’altra forma di diffusione.
Terminata la fase valutativa, la scuola non è lasciata da sola nel realizzare il piano di miglioramento; questo diviene un compito collettivo a cura dei vari soggetti territorialmente impegnati sul fronte educativo.
La valutazione alla prova dei fatti
Per completare la riflessione sul sistema di valutazione delle istituzioni scolastiche francesi, è opportuno far riferimento alla recentissima pubblicazione del CÉÉ, che offre un puntuale bilancio dell’anno scolastico 2021-2022[8].
È opportuno fare presente che, durante l’anno precedente (2020-2021), nonostante la situazione sanitaria complessa, i francesi sono riusciti a valutare quasi il 10% delle scuole, soprattutto collèges. L’anno scolastico 2021-2022 oltre a realizzare la valutazione esterna fino al 20% di tutte le scuole secondarie ha poi permesso di raggiungere altri importanti risultati:
- il coinvolgimento delle scuole secondarie superiori (lycées généraux et technologiques e lycées professionnels);
- la partecipazione alla campagna sia delle scuole statali sia di quelle private;
- il coinvolgimento degli stakeholder, provenienti da contesti diversi, sul senso, sulla metodologia e sugli obiettivi della valutazione.
Inoltre, il Consiglio per la valutazione ha sviluppato e testato un nuovo quadro appositamente concepito per le scuole primarie, prima dell’introduzione ufficiale avvenuta nel gennaio 2022 e seguita subito da una campagna di valutazione svoltasi da febbraio a giugno 2022[9].
Lo scenario
La valutazione in tutte le sue dimensioni, globale, partecipativa e strategica, si sta affermando nella vita quotidiana delle istituzioni scolastiche francesi, in un sistema storicamente più abituato all’applicazione di direttive e controlli.
Spetta al Consiglio di valutazione delle scuole e agli attori locali e regionali sostenere il valore aggiunto della valutazione a beneficio degli studenti.
[1] La DÉPP è attualmente incaricata di effettuare regolari rilevazioni sugli apprendimenti degli studenti.
[2] Loi n. 89-486 du 10 juillet 1989 “d’orientation sur l’education”.
[3] Èvaluation des établissment du second degré. Cadre d’évaluation & Annexes, inizialmente pubblicato a luglio 2020, aggiornato a dicembre 2020 e a giugno 2021.
[4] Évaluation des écoles – 1er degré – Cadre d’évaluation, janvier 2022.
[5] Cfr. sito del MÉN; Évaluation des établissements du second degré – Cadre d’évaluation et Annexes, juin 2021; Évaluation des écoles – 1er degré – Cadre d’évaluation, janvier 2022. Si è cercato di evidenziare gli aspetti comuni ai due quadri di riferimento e di fare un discorso valido sia per la scuola primaria sia per la secondaria.
[6] I. Bordeaux-C. Gilbert, Procédures de retours d’expérience, d’apprentissage et de vigilance organisationnels, 1999.
[7] Cfr. sito del MÉN; Évaluation des établissements du second degré – Cadre d’évaluation et Annexes, juin 2021; Évaluation des écoles – 1er degré – Cadre d’évaluation, janvier 2022. Si è cercato di evidenziare gli aspetti comuni ai due quadri di riferimento e di fare un discorso valido sia per la scuola primaria sia per la secondaria.
[8] Bilan national de la campagne 2021‑2022 d’évaluation des écoles et établissements, mars 2023.
[9] Nel complesso, quasi 750 scuole primarie sono state valutate nel 2021-2022.