Negli ultimi anni gli scenari produttivi stanno mutando, le nuove tecnologie (stampanti 3D, fresatrici, plotter da taglio…) stanno consentendo di affiancare alla produzione di massa una produzione di serie limitata in grado di rispondere a criteri di vendita completamente differenti, più flessibili e adattabili alle nuove esigenze dell’acquirente. Ciò garantisce la diffusione di prodotti e servizi personalizzati che tengano conto delle problematiche ambientali e che superino la logica di una produzione usa e getta. Queste tecnologie relegate sino ad ora al settore produttivo, sia per costo sia per modalità di utilizzo e dimensione, entreranno inevitabilmente a far parte della nostra quotidianità. La scuola ha il compito di sensibilizzare gli allievi su questi temi, promuovendo comportamenti sostenibili che favoriscano la transizione ecologico-culturale e indirizzino verso modelli produttivi e lavorativi più consapevoli.
Un futuro molto vicino
Probabilmente in un futuro neanche troppo lontano non andremo più ad acquistare il bicchiere, la posata o la lampada in un esercizio commerciale, ma saremo in grado di realizzare oggetti, che rispondano perfettamente alle nostre esigenze, stando comodamente a casa. La scuola deve farsi carico di sensibilizzare alunni e studenti su questi temi, con l’obiettivo di promuovere comportamenti sostenibili e di indirizzare verso nuovi modelli produttivi e lavorativi improntati al rispetto ambientale. Gli studenti in tal modo imparano “[…] a costruire i mestieri e le imprese del futuro a zero emissioni, circolari e rigenerative” [1], così come indicato nel Piano Rigenerazione Scuola del Ministero dell’Istruzione. Il documento “[…] mira a rigenerare la funzione educativa della scuola per ricostruire il legame fra le diverse generazioni, per insegnare che lo sviluppo è sostenibile se risponde ai bisogni delle generazioni presenti e non compromette quelle future […]” [2]. Ed è ovvio che questo approccio deve coinvolgere tutti gli alunni, anche quelli che versano in condizioni più fragili.
Gli Spazi laboratoriali per sperimentare una didattica innovativa
La modellazione 3D, il Making, il Coding, il Tinkering, la Robotica, il Design Thinking sono attività e metodologie didattiche che incoraggiano gli allievi a risolvere problemi in modo innovativo e non convenzionale, ampliando sia le competenze progettuali che informatiche. I luoghi deputati alla sperimentazione e a una didattica laboratoriale vengono introdotti dal Ministero dell’Istruzione prima nel PNSD e poi nel PNRR.
- Il PNSD Piano Nazionale per la Scuola Digitale [3] è un documento del Ministero dell’Istruzione che guida le istituzioni scolastiche in un percorso d’innovazione digitale, mira a introdurre nelle scuole non solo le nuove tecnologie ma anche un’idea di educazione permanente, che estende lo spazio fisico della scuola verso ambienti dell’apprendimento non convenzionali. In particolare l’Azione 7 “Piano per l’apprendimento pratico”, propone gli “atelier creativi e i laboratori per le competenze chiave per gli Istituti comprensivi e le scuole del primo ciclo, […] spazi innovativi e modulari dove sviluppare il punto d’incontro tra manualità, artigianato, creatività e tecnologie” [4].
- Italia Domani PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede investimenti e riforme che “renderanno il Paese più coeso territorialmente, con un mercato del lavoro più dinamico e senza discriminazioni di genere e generazionali” [5], contempla per la Scuola 6 riforme e 11 linee d’investimento, 5 destinate alle competenze e 6 alle infrastrutture [6]. In quest’ambito stanzia 2,1 miliardi di euro per trasformare 100.000 aule destinate alla didattica frontale, in ambienti di apprendimento innovativi, dotati di dispositivi e tecnologie in grado di attivare metodologie che favoriscano l’acquisizione delle digital skill necessarie per l’accesso al mondo del lavoro.
Un laboratorio mobile di fabbricazione digitale per la scuola in ospedale
La scuola in ospedale in Italia nasce intorno agli anni ’50, quando in alcuni reparti pediatrici – con l’ausilio di docenti di scuola primaria – furono aperte delle sezioni di scuole speciali per fornire un sostegno didattico ai piccoli pazienti ed evitare le difficoltà tipiche del rientro nella classe di provenienza […]. Da quel momento cominciarono a moltiplicarsi le sezioni scolastiche negli ospedali pediatrici, finalizzate non più solo a garantire agli studenti un’assistenza didattica, ma anche a fornire il debito sostegno ai disagi emotivi e psicologici originati dalla malattia. La C.M. 2 dicembre 1986, n. 345 ratifica la nascita delle sezioni scolastiche all’interno degli ospedali” [7].
Oggi al servizio partecipano docenti di ogni ordine e grado, ed è tale da garantire agli studenti/pazienti un livello di conoscenze adeguato, facilitare il loro reinserimento nei contesti di provenienza e prevenire eventuali situazioni di dispersione scolastica.
In alcuni ospedali, così come accade nell’Ospedale Pediatrico Santobono di Napoli (luogo di una prima sperimentazione del progetto [8]), non esiste lo spazio dedicato alla scuola, quindi l’attività didattica si svolge all’interno delle stanze di degenza nelle quali ogni letto diventa un micro-spazio nel quale il mondo della didattica si apre e propone le sue attività. Sono micro-spazi difficili da gestire, perché ricchi d’interruzioni, di sollecitazioni esterne e talvolta d’ingressi “scomodi”.
Per tali contesti è stato proposto il progetto “Il laboratorio mobile di fabbricazione digitale_Sperimentiamo insieme l’utilizzo della stampante 3D e della Penna 3D” che vuole introdurre all’interno delle stanze di degenza dell’Ospedale la cultura del digitale grazie:
- a un piccolo “Atelier creativo mobile”
- un carrello che accoglie anziché farmaci, una stampante 3D, una Penna 3D
- un computer portatile.
Sono dispositivi in grado di realizzare da un disegno informatizzato oggetti tridimensionali. Il progetto non ha previsto l’introduzione all’interno delle stanze dell’Ospedale semplicemente una stampante 3D, ma un vero e proprio laboratorio di fabbricazione digitale nel quale l’attività didattica abbia come finalità quella di educare i ragazzi al fai da te tecnologico, secondo la metodologia del learning by doing (imparare facendo). Grazie al fare il ragazzo ha la possibilità di rinnovare il proprio patrimonio cognitivo, sviluppare le proprie attitudini e compiere un’attività creativa che gli consenta di esplorare il mondo che lo circonda, acquisendo conoscenze e capacità che lo possano aiutare nelle scelte future.
Perché un laboratorio di artigianato digitale in un ospedale
La creatività è una dote che non appartiene solo agli artisti, ma è un’abilità propria di tutti noi, la sperimentiamo anche quando rispondiamo e diamo soluzioni alternative a una condizione che ci crea/genera disagio, una modalità operativa che conoscono bene i ragazzi ricoverati in ospedale.
Il laboratorio mobile si propone proprio come una piccola palestra della creatività, nella quale le nuove tecnologie non solo hanno come obiettivo quello di far emergere abilità e passioni, ma hanno la finalità di aprire una finestra verso l’innovazione.
L’Atelier creativo mobile attraverso i suoi dispositivi tecnologici offre al ragazzo ospedalizzato l’opportunità di spostare l’attenzione dall’oggi al domani e di operare in modo creativo guardando al futuro.
[1] Gli obiettivi del Piano RiGenerazione Scuola del Ministero dell’Istruzione sono tre: sociali, ambientali ed economici. Quello citato è uno dei cinque obiettivi economici ed è disponibile all’indirizzo:
https://www.istruzione.it/ri-generazione-scuola/obiettivi.html.
[2] Piano RiGenerazione Scuola del Ministero dell’Istruzione attuativo degli obietivi dell’Agenda 2030 dell’ONU consultabile all’indirizzo:
https://www.istruzione.it/ri-generazione-scuola/
[3] Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) è il documento d’indirizzo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, pilastro fondamentale de La Buona Scuola (legge 107/2015). Disponibile all’indirizzo: https://www.istruzione.it/scuola_digitale/index.shtml
[4] Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) pag. 50, documento disponibile all’indirizzo:
https://www.istruzione.it/scuola_digitale/allegati/Materiali/pnsd-layout-30.10-WEB.pdf
[5] Italia Domani il PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Disponibile all’indirizzo:
https://italiadomani.gov.it/it/home.html
[6] Le 6 riforme e le 11 linee d’investimento della Scuola Per l’Italia di Domani PNRR sono consultabili nella brochure di presentazione disponibile all’indirizzo:
[7] Inquadramento storico e normativo della Scuola in Ospedale disponibile all’indirizzo:
https://scuolainospedale.miur.gov.it/sio/home/scuola-in-ospedale/
[8] Il progetto proposto dalla professoressa Ornella Formati docente di Tecnologia e referente della Scuola in Ospedale Viale delle Acacie, supportato dal dirigente della Scuola Secondaria di Primo Grado Viale delle Acacie la dottoressa Irene De Riccardis è stato realizzato grazie alla sensibilità dell’imprenditore Sergio Mugnano che ha sposato gli obiettivi e le finalità del progetto, donando alla Scuola le attrezzature per realizzare il Laboratorio mobile. Consultabile sul sito del Ministero dell’Istruzione Scuola in Ospedale all’indirizzo: