Siamo ad un anno e tre mesi dal lancio delle “Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei”[1]; è opportuno provare a fare una prima riflessione sulle ricadute nel territorio nazionale di questo importante Documento, che rappresenta un passaggio completamente innovativo per il futuro dei più piccoli: un nuovo modo di dare contenuto e forma alle esigenze di questa delicatissima fascia d’età.
La difficile strada del dialogo tra sistemi diversi
La nuova Commissione nazionale, ricostituita con nota del Ministro[2] del 6 agosto 2021, ha preso in carico il compito di divulgare il Documento, attraverso incontri informativi e formativi, per far conoscere i contenuti, per dialogare a livello territoriale con le istituzioni e con le famiglie.
Per la prima volta, infatti, si stanno svolgendo in tutto il territorio nazionale incontri, scambi di idee e proposte di lavoro tra educatori e docenti di scuole dell’infanzia, senza disallineamenti di posizioni, come a volte accadeva in passato.
È noto che la gestione dei servizi zerotre è di competenza delle Regioni, mentre quella delle scuole dell’infanzia è di competenza dello Stato. Ciò da sempre ha costituito un aspetto di grande complessità. Pensiamo alle diverse professionalità, alle pratiche educative, alle modalità di accoglienza, all’organizzazione del lavoro con i bambini e le bambine.
Le Linee pedagogiche restituiscono ad entrambi i segmenti un valore educativo, ritenuto strategico per il futuro della società e del nostro Paese. Investire sull’infanzia significa diminuire le differenze sociali, creare le basi per il dialogo interculturale e fondare i valori della convivenza civile.
Il Documento si rivolge a destinatari plurimi: gestori dei servizi integrativi per l’infanzia, Enti territoriali e locali, Fondazioni, Cooperative e Associazioni del terzo settore, i docenti delle scuole dell’infanzia, coordinatori, dirigenti scolastici, aziende che hanno investito sui nidi e le strutture zerosei; quindi a un insieme diversificato di soggetti, uniti dalla scelta di occuparsi di educazione e cura per una crescita culturale delle nuove generazioni.
Un anno di incontri e di ascolto
I primi soggetti che sono stati coinvolti a livello istituzionale sono state le Regioni e gli uffici scolastici regionali per fornire i primi momenti formativi, per costituire i Tavoli paritetici di confronto, necessari ad organizzare e definire i dispositivi applicativi del D.lgs 65/2017, richiamati e trattati nella parte VI del Documento.
È stato un anno, dunque, di lavoro in cui si sono succeduti moltissimi incontri in tutte le Regioni rivolti principalmente agli operatori del settore (educatori e docenti) con lo scopo non solo di far conoscere bene i tratti caratterizzanti del testo, ma soprattutto per far cogliere la sua importanza e per trovare insieme le strategie per realizzare una rifondazione dell’offerta formativa.
La Commissione nazionale sta ora raccogliendo i dati relativi al numero degli incontri realizzati, alla presenza dei componenti effettivi, alla presenza dii membri aggregati, di esperti del settore, di committenti; si sta ragionando sui temi richiesti e sui destinatari con l’obiettivo di conoscere i bisogni formativi provenienti dalle diverse aree del paese. Lo scopo è quello di supportare i diversi bisogni, in modo particolare quelli delle Regioni che hanno ancora percentuali molto basse di servizi zerotre e frequenze alla scuola dell’infanzia sotto la media nazionale del 95%.
Le prime considerazioni
Da una prima analisi qualitativa emerge che tra tutti gli aspetti trattati nel Documento le tematiche maggiormente sentite sono proprio quelle che ne costituiscono il ‘cuore pedagogico’: ossia la parte terza (Centralità dei bambini), la quarta (Curricolo e progettualità) e la quinta (Coordinate della professionalità). È emerso subito che i committenti degli Enti territoriali, ossia Regioni, Comuni, Coordinamenti Pedagogici hanno subito iniziato a riflettere sugli elementi della “governance” e dei “profili professionali”. È apparsa particolarmente interessante la scelta del piano pluriennale 2021-2025[3] di riservare una quota pari al 5% del finanziamento regionale per i CPT che in questo modo sono dotati di un budget utile per realizzare interventi formativi dedicati e aperti agli operatori dei servizi zerosei. Il valore aggiunto di questo fondo sta nella libertà di svolgere la formazione in forma comune a educatori dei servizi e ai docenti delle scuole dell’infanzia statali e paritarie. Questa leva è indubbiamente una risorsa da sfruttare in quanto può aprire reali spazi di dialogo e confronto necessari affinché le Linee pedagogiche siano uno strumento vivo e di uso nell’organizzazione delle scuole e dei servizi educativi.
L’esperienza del Veneto
Dall’esperienza in Veneto, ma anche in altre regioni, si è constatato quanto sia determinante la cura dei diversi dispositivi per realizzare una buona governance del sistema integrato zerosei. Ci riferiamo ai coordinamenti pedagogici territoriali[4], ai poli per l’infanzia laddove presenti, al tavolo paritetico di confronto, alle reti di scuole. Se si vuole realizzare effettivamente l’ambizioso programma indicato già nel D.lgs 65/2017 bisogna sviluppare il più possibile nell’opinione pubblica e nelle famiglie la consapevolezza di quanto sia importante e preziosa l’educazione fin dalla nascita.
È stato anche rilevato che nelle scuole dell’infanzia statali le Linee pedagogiche stanno apportando un rinnovato interesse alla progettualità e al lavoro collegiale e stanno dando nuove sollecitazioni per rilevare meglio le esigenze dei bambini e per valorizzare le loro esperienze.
Nel Veneto è stato costituito un gruppo regionale di docenti zerosei[5]. Grazie lavoro di questo gruppo sono state raccolte diverse esperienze nelle scuole che si stanno ispirando alle indicazioni del Documento per attualizzare i percorsi educativi. Per esempio, un focus particolarmente significativo è quello dedicato a nuove forme di progettazione ponendo costante attenzione alla progressione delle conquiste dei bambini.
Una newsletter per raccontare le buone pratiche
Sul sito USR Veneto, alla pagina dei servizi integrati zerosei, è stata realizzata una newsletter per le Linee pedagogiche (https://istruzioneveneto.gov.it/20220323_16685/), per coordinare le esperienze educative ispirate al Documento dei territori provinciali. Fra tutte quelle che arrivano, se ne selezionano alcune e si pubblicano nel sito web in versione integrale.
I diritti dell’infanzia
Un esempio di esperienza significativa è stato documentata con il titolo “Dalla parte dei bambini”. Si ispira alla parte prima del Documento (I diritti dell’infanzia). Tale esperienza parte dalla creazione di un protocollo condiviso con i servizi sociali del territorio che ha permesso, per i tre anni di durata della progettualità, l’accesso ad alcuni servizi educativi mediante l’abbattimento totale o parziale delle rette di frequenza. In questo modo sono state intercettate le famiglie” in difficoltà” (non solo economica), avvicinate agli ambienti di cura e di educazione e in seguito “prese per mano” nel processo di crescita sia dei genitori sia dei figli, in continuità anche nel passaggio dallo 0-3 al 3-6.
Le garanzie della governance
In un altro territorio si è raccontata l’esperienza, tuttora in atto, di un polo per l’infanzia sperimentale, riconducibile a quanto descritto nella parte sesta delle Linee pedagogiche (Le garanzie della governance). È stata creata una Carta dei servizi per il Settore, da neonati ai sei anni, che illustra, in modo chiaro ed esaustivo, la totalità dei servizi e delle strutture a disposizione della cittadinanza attribuendo il coordinamento del polo ad un Istituto comprensivo, come suggerito anche nella nota del MIUR n. 404/2018.
Un ecosistema formativo
Una terza esperienza si è ispirata alla parte seconda del Documento (Un ecosistema formativo) per dare concretezza alla costruzione di alleanze educative con i genitori. Sono nati i gruppi di “Auto mutuo aiuto”. Il Progetto è iniziato con due serate formative dal titolo ‘Essere genitori… riflessioni’ e ‘Un’idea da realizzare’. Il gruppo “Auto mutuo aiuto” è un insieme di persone che condivide la stessa condizione e si incontra regolarmente per darsi reciproco sostegno con la partecipazione attiva di tutti i componenti e con la presenza di un facilitatore che favorisce il confronto. La metodologia usata è attiva e coinvolge tutti i genitori, valorizzando le loro competenze, riconoscendo il loro ruolo attivo nel percorso formativo. Il diario di bordo, compilato a turno dai partecipanti, permette di tenere memoria dei momenti più significativi e delle esperienze più incisive. Grazie all’esperienza nel gruppo, dove si sperimenta la disponibilità all’ascolto e dove si è disposti a raccontarsi partendo dalla propria storia, è possibile recuperare il passato per riflettere sul presente e progettare il futuro.
Coordinate della professionalità
Il tema della continuità ha interessato molto le docenti e gli educatori, in quanto ritenuto un ambito di particolare rilevanza nel confronto tra i servizi zerosei. Un’esperienza in tal senso, in coerenza con la parte quinta delle Linee pedagogiche (Coordinate della professionalità), riguarda l’azione di continuità infanzia-nido con una proposta formativa ed educativa. Una scuola dell’infanzia statale sviluppa da anni un’unità di apprendimento proprio su questa tematica con il nido presente nel comune. Si tratta di un’iniziativa che ha permesso ai bambini ed ai genitori di scoprire il nuovo contesto educativo, in una giornata conclusiva del percorso, in cui sono stati invitati a scuola i bambini che si iscrivevano alla nuova realtà scolastica. Sono stati attivati una serie di interventi che hanno coinvolto bambini del nido e bambini di tre anni frequentanti la scuola dell’infanzia. Durante l’anno scolastico vi sono stati scambi di lettere, immagini e racconti utilizzando i personaggi mediatori. I bambini si sono dimostrati attivi e fortemente rassicurati dalle modalità di coinvolgimento messe in atto.
Media e cultura digitale
Un altro stimolo è stato raccolto da una scuola che si è voluta cimentare sui media e la cultura digitale, collegata alla parte seconda delle Linee pedagogiche (Un ecosistema formativo), in cui si è voluto avviare un percorso rivolto a sostenere il pensiero computazionale. In fase di osservazione iniziale gli insegnanti hanno valutato l’importanza di offrire ai bambini contesti ricchi di situazioni-problema da analizzare in gruppo e da risolvere, grazie alle relazioni in interdipendenza positiva con i compagni. L’ambiente-percorso di ‘coding unplugged’ offre un contesto che permette ai bambini di muoversi, riconoscere la sequenzialità dei movimenti e scoprire elementi iconici e verbali, arricchire il pensiero procedurale e avviarsi al pensiero computazionale. Il contesto stimola i bambini a produrre atti creativi, prodotti ottenuti grazie alle idee di gruppo. Offre stimoli per competenze logiche poiché ne richiede l’utilizzo costante e una pianificazione di passi da svolgere, coerenza tra esecuzione e pianificazione, controllo della qualità delle istruzioni per scoprire l’errore.
Il percorso è iniziato…
Queste esperienze ragionate, raccolte e rilette sulla base delle Linee pedagogiche, mostrano come il Documento fornisca ampi percorsi di lavoro sia nei servizi che nelle scuole dell’infanzia.
Il percorso è iniziato, si tratta di accompagnarlo, curarlo e fornire riscontri, solo in questo modo sarà possibile con gradualità costruire realmente il sistema integrato zerosei.
[1] https://www.istruzione.it/sistema-integrato-06/linee-pedagogiche.html cfr. DM 334 DEL 22 novembre 2021 “Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei.
[2] Nota GABMI n. 258 del 6 agosto 2021.
[3] Nota DGOSV n. 8066 del 30 marzo 2022 Piano di azione nazionale pluriennale per il sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai sei anni per il quinquennio 2021-2025.
[4] Maria Antonietta Nunnari (a cura di), Gruppo nazionale Nidi e Infanzia, Coordinatore e coordinamento territoriale, realizzare il sistema integrato zerosei, Zeroseiup edizioni, 2022.
[5] È il gruppo di docenti in utilizzo nei territori provinciali con distacco dall’insegnamento, dall’organico potenziato regionale, che ha il mandato di svolgere un’azione ponte tra le scuole, i servizi, i CPT e le azioni definite a livello regionale. Si ringraziano: Enrica Colmanet, Cecilia Brentegani, Lilly Carollo, Cristina Pinton, Lucilla Zava, Anna Pellizzari, Umberta Sandre.