Con una prefazione del Ministro Bianchi e una nota di accompagnamento del Capo Dipartimento Stefano Versari[1], sono state diffuse il 14 gennaio 2022 le “Linee guida per il contrasto all’antisemitismo nella scuola”. La nota di accompagnamento apre con “Auschwitz “mi dà la misura dei fatti” che sono le parole conclusive di una poesia di Danilo Dolci, “Non sentite l’odore del fumo?”. Le Linee guida esaminano le principali forme dell’antisemitismo contemporaneo fornendo elementi per l’individuazione precoce di possibili criticità in ambito scolastico. Sono state elaborate dal Comitato paritetico Ministero dell’Istruzione, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI)[2] sotto la guida della Coordinatrice Nazionale per la lotta all’antisemitismo, Milena Santerini. Sono rivolte alle istituzioni, al mondo della scuola e dell’Università e a quello della comunicazione.
La struttura del documento
Il documento ha il pregio di costituire una sintesi agile delle questioni storiche attorno alle quali, negli ultimi due secoli, si è diffuso un sentire distorto di avversione al popolo ebraico. Si suddivide in 4 parti:
- Forme dell’antisemitismo contemporaneo
- Educare contro l’antisemitismo in classe
- Indicazioni per i percorsi scolastici
- Documenti e materiali.
È importante collocare la Shoah all’interno di un contesto storico di medio periodo, in cui l’antisemitismo è stato nutrito e si è concretizzato in eventi e vicende che si sono sviluppate anche mediante atti persecutori (pogrom), nell’Europa centro-orientale, già dal XIX secolo. L’excursus storico del documento è molto dettagliato nel mostrare i caratteri dell’antigiudaismo tradizionale (anche di “matrice cristiana”[3] perlomeno sino alla svolta del Concilio vaticano II). Da sviluppare ulteriormente, invece, sono altri passaggi in cui si affrontano le questioni del rapporto fra antisemitismo, nazionalismo e sionismo: temi questi che, probabilmente, poco si prestavano ad essere trattati in un testo sintetico come le “Linee guida”, ma che potrebbero diventare uno stimolo per avviare, specialmente nelle scuole, ulteriori ricerche e riflessioni.
Lotta all’antisemitismo e Costituzione
Di carattere più squisitamente didattico sono, ovviamente, le indicazioni e le proposte di lavoro raccolte nella seconda e terza parte del documento. Qui si richiamano le principali tematiche collegate con un altro recente documento: le “Linee guida” relative all’insegnamento dell’Educazione civica introdotto dalla legge 92/2019. Tale documento prevede tre ambiti didattici: 1) Costituzione; 2) Sviluppo sostenibile; 3) Cittadinanza digitale. Il tema del contrasto ad ogni forma di odio può essere affrontato all’interno del primo ambito, proprio quello che attiene ai principi costituzionali e, in particolare, dell’articolo 3. La Costituzione può diventare anche un “criterio per identificare diritti, doveri, compiti, comportamenti personali e istituzionali, finalizzati a promuovere il pieno sviluppo della persona e la partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. È così che si legge nelle Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica ai sensi dell’art. 3 della Legge 20 agosto 2019.
Combattere i pregiudizi
Quella del collegamento alla grande area trasversale dell’educazione civica appare, dunque, l’indicazione più concretamente attuabile per far sì che il tema del contrasto all’antisemitismo assuma una portata etica ed educativa di più ampio respiro[4].
Fra le tematiche di studio sono importanti le indicazioni per la lotta ai tanti pregiudizi ancora assai diffusi, non solo fra gli adolescenti, e sempre più spesso utilizzati e amplificati dal web e dai moderni social media. È qui che la trattazione della dimensione storica, incrocia le più rilevanti questioni della comunicazione contemporanea che chiedono un nuovo particolare impegno anche della scuola: hate speech (discorso d’odio), banalizzazione, negazione, distorsione della Shoah. Nel documento si sottolinea come gli stereotipi e il pregiudizio antisemita si possono facilmente trasmettere ai giovani e che i comportamenti basati sul pregiudizio si esprimono soprattutto a livello emotivo e subliminale. Il fine dell’azione educativa è quello di sfidare a viso aperto la banalizzazione del male (la stella gialla associata ai no-vax), la distorsione della realtà storica e ogni forma di negazionismo. Le istituzioni scolastiche, nell’esercizio della propria autonomia e nel rispetto del principio della libertà di insegnamento, hanno la responsabilità di creare le condizioni giuste per affrontare questi problemi. Le linee guida indicano diversi percorsi da privilegiare, ma tutti in coerenza con le Indicazioni nazionali per i diversi gradi scolastici e con i recenti documenti sull’insegnamento dell’Educazione Civica.
Documenti e materiali per l’approfondimento in situazione didattica
Molto utile è la sezione “Documenti e materiali”. Fornisce in primo luogo indicazioni e sussidi didattici che offrono una guida per rispondere in maniera efficace a domande o comportamenti difficili degli allievi; forniscono anche un contesto informativo breve ed essenziale delle manifestazioni contemporanee indicando risorse utili per l’approfondimento. Le diverse proposte didattiche si incentrano sulla promozione dei diritti umani, della tolleranza e del pensiero critico.
Le linee guida propongono anche una esauriente sitografia, tra cui: Il portale “Scuola e memoria”, realizzato nel 2019; il sito della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea; il sito del Memoriale della Shoah di Milano; il sito del Museo Nazionale dell’Ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara; alcune proposte dell’UNESCO-OSCE.
Ci sono poi alcuni riferimenti a documenti internazionali realizzati dal gruppo tecnico di lavoro per la ricognizione sulla definizione di antisemitismo approvata dall’IHRA[5] e una bibliografia essenziale.
Il compito delle scuole
Risulta utile soffermarsi sulla proposta di siti e link delle Linee guida da utilizzare nei percorsi didattici. Va ricordato che l’approccio alla rete deve essere sempre accompagnato da una continua azione di fact checkige[6] e di content curation[7], fondamentali nell’affrontare una tematica che, nella rete, è troppo spesso trattata con leggerezza, ambiguità o esplicita disinformazione come avviene per i siti negazionisti. Nell’uso delle fonti in rete occorre essere capaci di leggere un documento e classificare una fonte, vagliandone la sua attendibilità della narrazione pubblica. D’altra parte una delle competenze trasversali da sviluppare attraverso lo studio della storia dovrebbe proprio essere quella di formare un cittadino attrezzato. È possibile se si utilizzano azioni di “filtraggio” cognitivo della narrazione pubblica/politica attraverso il ragionamento e il controllo delle fonti.
Contro ogni forma di discriminazione
In conclusione, ciò che più convince in una dimensione didattico-educativa nelle “Linee guida”, è l’approccio aperto che fa del contrasto all’antisemitismo un tema in grado di innescare una più ampia azione educativa nei confronti della discriminazione di ogni forma di diversità: “L’idea del rispetto per la coscienza di ogni persona o comunità è alla base di una visione, lucidamente posta nella nostra Costituzione, delle funzioni dello Stato. Il rispetto di ogni diversità è fondato sul riconoscimento delle comuni basi etiche della vita e del suo significato ultimo: richiede un ampio e delicato margine d’azione affinché ciascuno possa seguire i propri impegni morali, senza che la supremazia di un credo, di una cultura, di una specificità, sovrasti gli altri, sia sul piano giuridico sia nella definizione delle regole comuni della convivenza”[8].
[1] Nota AOODGSIP, prot. 73 del 14/01/2022 https://www.miur.gov.it/web/guest/-/linee-guida-sul-contrasto-all-antisemitismo-nella-scuola.
[2] UCEI è l’Ente rappresentativo della confessione ebraica nei confronti dello Stato.
[3] George L. Mosse nel suo fondamentale saggio “Il razzismo in Europa”, Bari, 1985, parlava, non a caso, di un” cristianesimo infetto”.
[4] “Il contrasto all’antisemitismo può inserirsi a pieno titolo nel percorso formativo di bambini, alunni e studenti, in coerenza con quanto previsto nelle Indicazioni nazionali per i servizi educativi e per i diversi gradi scolastici e con i recenti documenti relativi all’Educazione Civica. In particolare, la citata legge 92 del 20 agosto 2019, attribuisce a tutte le discipline, il compito di “formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri”. Pertanto, le istituzioni scolastiche nell’esercizio della propria autonomia e nel rispetto del principio della libertà di insegnamento possono creare progettualità e occasioni di approfondimento.” Linee guida, p. 21.
[5] IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) è un’organizzazione intergovernativa fondata nel 1998 che unisce i governi e gli esperti per rafforzare, promuovere e divulgare l’educazione sull’Olocausto la ricerca e il ricordo in tutto il mondo e il sostegno degli impegni della Dichiarazione del Forum internazionale di Stoccolma.
[6] È il lavoro di accertamento degli avvenimenti citati e dei dati usati in un testo, in un discorso, nel web…
[7] Fare Content curation significa selezionare una serie di contenuti inerenti ad argomenti o temi specifici provenienti da fonti diverse e riproporli nelle attività didattiche correttamente riadattati
[8] Linee guida, pag. 19.