Con gli esami di licenza media e con gli esami di maturità si sta per concludere questo difficile anno scolastico, anche se le scuole che hanno aderito al Piano estate, in questi giorni ssono già impegnate ad avviare le attività progettuali.
Per ritornare alla frequenza in presenza
L’attenzione però deve essere rivolta all’immediato futuro in cui, necessariamente, si dovrà garantire il ritorno alla frequenza in presenza ed in sicurezza. È quindi necessario confermare anche per il prossimo anno scolastico l’organico covid in modo da poter consentire la riduzione del numero di alunni per classe mettendo così le basi per rendere strutturale e permanente tale organico anche per i prossimi anni.
Un cronoprogramma da rispettare
È fondamentale che venga rispettato il cronoprogramma relativo alle tante operazioni che si svolgono normalmente nel periodo estivo.
In realtà i numeri relativi alle cattedre vacanti, sia di posto comune che di sostegno, i dati relativi agli aspiranti all’ assunzione in ruolo e le notizie che provengono dal Parlamento, in questa fase di trasformazione in legge del decreto sostegni bis, destano non poche preoccupazioni.
Alcuni numeri sono davvero inquietanti; ad esempio, il numero di cattedre vacanti all’indomani della pubblicazione dei trasferimenti del personale docente è eloquente ed è riassunto nella tabella che segue. Va considerato che il 60% di tali posti riguardano le regioni del nord Italia.
Prospetto posti disponibili | |||
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Ordine | Tipologia posto | Totale | |
Comune | sostegno | ||
Infanzia | 4.297 | 1.643 | 5.940 |
Primaria | 13.259 | 10.279 | 23.538 |
Primo grado | 26.967 | 11.917 | 38.884 |
Secondo grado | 37.417 | 6.912 | 44.329 |
Totale | 81.940 | 30.751 | 112.691 |
Una disponibilità non soddisfatta
Nello stesso periodo dello scorso anno si registravano, per l’immissione in ruolo, 63.335 posti comuni disponibili e 21.453 posti di sostegno disponibili. Ebbene, a fronte di tutta questa disponibilità, sono state effettuate solo 17.637 assunzioni per il posto comune (poco più del 25%) e 1657 per i posti di sostegno (poco meno dell’8%). Ciò vuol dire che le graduatorie di merito (concorsuali) e le graduatorie ad esaurimento erano prive di aspiranti.
Dal punto di vista del reclutamento, con le norme attualmente vigenti che consentono il ruolo solo ai vincitori di concorso, per gli aspiranti inclusi nelle GAE e nelle GPS di prima fascia, il rischio concreto è che anche per il prossimo anno non si potrà procedere ad assunzioni in ruolo nella quantità che sarà autorizzata nei prossimi giorni.
La situazione nei diversi ordini di scuola
Per la scuola dell’infanzia si potrà attingere dalle GaE e dalle GPS di I fascia (presenti più o meno ovunque); per la scuola Primaria, nella maggioranza dei casi si dovrà ricorrere alle GPS I fascia che includono aspiranti con laurea in SFP (Scienze della formazione primaria).
Per quanto riguarda la scuola secondaria di primo e secondo grado i posti disponibili per i ruoli sono oltre 64.000; sicuramente resteranno vacanti poiché ad oggi possiamo contare su: circa 800 docenti in graduatoria ad esaurimento, 3500 docenti vincitori dei concorsi banditi nel 2016 nel 2018 e buona parte dei 32.000 posti derivanti dalla conclusione del concorso straordinario. In realtà, per alcune classi di concorso il numero di candidati che hanno superato la procedura concorsuale è di gran lunga inferiore ai posti disponibili, per altre classi di concorso invece ci sono vincitori di concorso ma non ci sono posti disponibili. Infine, tenuto conto che nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze ci sono circa 4200 docenti, ne deriva che ci saranno oltre 30.000 posti vacanti.
Il discorso non cambia molto per i posti di sostegno; da una stima fatta dalla Cisl Scuola si evince che ci sono circa 31.000 posti vacanti per le immissioni in ruolo e che quasi il 50% di essi rischiano di rimanere vacanti.
La richiesta delle organizzazioni sindacali
Le organizzazioni sindacali di categoria insistono affinché si consenta la stabilizzazione del personale docente che ha maturato almeno 36 mesi di servizio ed è inserito nella seconda fascia delle graduatorie provinciali delle supplenze. Fino ad oggi tale richiesta non ha trovato riscontro nei lavori parlamentari.
Specializzazione sul sostegno: assente nel “Sostegni bis”
Altra questione spinosa e quella della copertura di tutti i posti di sostegno, compreso i tantissimi posti in deroga autorizzati annualmente. A conclusione del V ciclo TFA avremo soltanto 14.000 docenti in possesso del titolo; ciò vuol dire che, anche quest’anno, l’incarico annuale di sostegno sarà attribuito a docenti sprovvisti di titolo. Tenuto conto che il DM 92/2019 (Corsi di specializzazione sostegno) mette a bando 40.000 posti e che solo poco più di 6000 sono quelli che dovranno essere ripartiti con l’emanazione del bando del VI ciclo TFA, ciò significa che la situazione rischia di diventare ancora più drammatica nei prossimi anni.
Il concorso della vita?
Il problema del reclutamento diventa quindi estremamente complesso anche perché l’articolo 59 del decreto sostegni bis recita come segue: “I candidati che partecipano ad una procedura concorsuale e non superano le relative prove non possono presentare domanda di partecipazione alla procedura concorsuale successiva per la medesima classe di concorso o tipologia di posto per la quale non hanno superato le prove”.
Ciò significa che coloro che saranno bocciati al concorso scuola ordinario, anche quello del bando 2020, non potranno candidarsi a quello successivo per la stessa classe di concorso o tipologia di posto. Non è chiaro se effettivamente questa norma sarà tassativa e quindi varrà per tutte le selezioni successive a quella non superata. La regola non vale per la procedura straordinaria del concorso scuola per le materie STEM. Infatti, il comma 18 del medesimo articolo recita: “Resta impregiudicata per i candidati della procedura di cui al comma 14 (concorso per le materie STEM n.d.r.), la partecipazione alla procedura concorsuale ordinaria per le corrispondenti classi di concorso, anche in deroga al secondo periodo del comma 13”. Si tratta di una norma eccessiva che probabilmente, se confermata, sarà discussa per gli interessati nelle aule dei tribunali.
Altre questioni in sospeso…
Ci sono poi altre questioni ancora aperte oltre la stabilizzazione dei docenti in seconda fascia GPS con 36 mesi di servizio e non sono di secondaria importanza:
- la stabilizzazione dei DSGA facenti funzione con 3 anni di servizio;
- il superamento dei blocchi sulla mobilità del personale;
- il rafforzamento degli organici del personale docente, educativo ed ATA a partire dalla conferma dell’organico Covid;
- la riduzione del numero massimo di alunni per classe;
- la partecipazione a un nuovo concorso anche in caso di mancato superamento del precedente.
L’estate del Ministro Bianchi
Ancora una volta il Ministero dell’Istruzione è costretto ad affrontare un’estate complicata; occorre riallineare e rendere omogenei il “Patto per la scuola” siglato a Palazzo Chigi ed i provvedimenti normativi a partire dalla conversione in legge del decreto sostegni bis.
Tale decreto sostegni dovrà essere convertito in legge entro il 25 luglio; c’è quindi tutto il tempo necessario per mediare e per annullare la distanza esistente tra patto e decreto.