In questi giorni il dolore per la perdita di Giancarlo ha raggiunto tutti, i rappresentanti delle istituzioni, tra tutti il Ministro Bianchi, le persone di scuola che a vario titolo lo hanno conosciuto, i differenti ambienti professionali di una vita spesa a raccontare una certa idea di scuola, fatta di valori profondi e prospettive. Giancarlo non amava le appartenenze, non le ha mai volute e non le avrebbe sopportate, meno che mai adesso.
Conosco Giancarlo da più di trent’anni, abbiamo percorso insieme un lungo tratto di vita, abbiamo condiviso le gioie e i dolori che l’hanno accompagnata. È andato via l’ispettore Cerini, ma quello che conta, per me, è avere perso un amico.
Giancarlo lo voglio ricordare per le volte che abbiamo riso e scherzato, per quando abbiamo fatto tardi senza accorgercene immersi nelle nostre chiacchiere, per le tante cene trascorse in armonia, le gite in barca, le estati con le nostre famiglie. Il mio ricordo privato di Giancarlo lo conservo con affetto, a lui ho detto in vita tutto quello che volevo sapesse, e lui lo ha detto a me.
Ma Giancarlo è stato, e resta, una figura importante, fondamentale, per questo gruppo editoriale. Scuola7 è stata una sua intuizione, una delle tante, e ci è sembrato doveroso dedicargli questo numero, anche se mai avremmo voluto farlo: siamo tutti, io, mio padre Umberto, i miei fratelli Gabriella e Alessandro, tutti i nostri collaboratori, fortemente provati per questa perdita e vicini alla sua famiglia.
Abbiamo raccolto le testimonianze di quanti ci hanno chiesto di condividere attraverso Scuola7 il ricordo di Giancarlo e ce lo hanno inviato, insieme a quelle pubblichiamo anche il bellissimo ricordo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, testimonianza di una vita spesa per il valore dell’istruzione.
All’amico Giancarlo con l’affetto di sempre.