I Rapporti annuali sull’edilizia scolastica nel nostro Paese, curati ogni anno da “Cittadinanzattiva” e da “Legambiente” hanno il merito di gettare un fascio di luce su uno dei problemi più spinosi del nostro sistema scolastico: la qualità degli edifici che ospitano le scuole, la loro sicurezza, la loro funzionalità didattica. I dati confermano (cfr. Sozzi, 61) che siamo in presenza di un patrimonio che sta invecchiando, che in larga parte non è in regola con le norme elementari in materia di prevenzione incendi, antisismica, manutenzione.
Negli ultimi anni sono stati compiuti sforzi notevoli per arricchire le dotazioni finanziarie del settore (per manutenzioni di decoro, per adeguamenti antisismici, per la costruzione di nuovi edifici). Certamente qualcosa si sta muovendo, ma mettere mano ad una rete di oltre 42.000 edifici (solo conteggiando le scuole statali!) è una impresa che richiede un impegno pluriennale. Oltre il 60% degli edifici è stato costruito prima del 1976, e il 40% richiederebbe manutenzioni urgenti. Come segnala Legambiente, con il ritmo attuale servirebbero oltre 100 anni per interventi risolutivi! (cfr. Sozzi, 64).
I ricorrenti eventi sismici sono solo la punta dell’iceberg di un malessere più profondo, che inquieta non poco il mondo della scuola per le connesse responsabilità a volte impropriamente addossate al dirigente scolastico, equiparato ad un ordinario “datore di lavoro”. Urge definire gli opportuni adattamenti della normativa generale (D.lgs. 81/2008) alle specificità del contesto scolastico (cfr. Marotta, 63).
Non c’è però solo l’emergenza: occorre anche ripensare alle caratteristiche degli edifici scolastici, che in larga parte rispecchiano un modello educativo centrato sulle lezioni frontali in classe, mentre oggi siamo di fronte ad esigenze più articolate, in termini di dotazioni di spazi polifunzionali, di flessibilità delle soluzioni, per non parlare degli spazi per servizi di mensa, accoglienza, attività sportive e ricreative. Sono uscite Linee guida sull’edilizia scolastica nel 2013 (Miur-INDIRE) ma continuano a fare testo le norme tecniche del 1975. E poi le scuole costruite ex-novo sono veramente poche.
Intanto proseguono le attività di formazione in servizio per il personale, affinché tutti gli operatori scolastici, nelle loro diverse funzioni e responsabilità, siano messi in grado di affrontare con serenità e perizia i compiti di vigilanza e intervento in materia di prevenzione e sicurezza (cfr. Sozzi, 66), ivi compresa la capacità di affrontare emergenze di pronto soccorso o di prima assistenza sanitaria (cfr. Prontera, 66).