L’ordinamento della scuola secondaria di 2° grado è fissato dai regolamenti emanati nel 2010. La Legge 107/2015 non ha scalfito più di tanto l’impianto strutturale articolato in Licei, Tecnici e Professionali. L’unica delega legislativa incisiva (D.lgs. 61/2017) riguarda la revisione dell’istruzione professionale, per la quale si è provveduto ad emanare un nuovo regolamento (Ciccone, 77). Ha però tenuto banco il dibattito sull’eventuale accorpamento della scuola superiore in soli 4 anni, per accelerare l’uscita dal sistema scolastico dei 18enni (Rucci, 73). Misura di restyling europea o contenimento di spese e riduzione di impegni istituzionali? Facilitazione dei percorsi, e dunque abbassamento dei livelli di preparazione? Difficile esprimere opinioni condivise che richiederebbero altre riflessioni:
– Quale incidenza sui curricoli e sui metodi di insegnamento?
– Sarà un modello utile solo per promuovere le eccellenze? (Ceccacci, 90)
– Quali ricadute sull’esame di Stato, recentemente riformato? (Maloni, 94)
La scuola secondaria di II grado italiana presenta delle forti tradizioni nel suo versante classico (Tiriticco, 76), oggetto anche di rinnovamento (Cubelli, 87); è alle prese con lo sviluppo di nuove discipline, come l’educazione economica e finanziaria (Pietraforte, 88) o l’intreccio di saperi tecnici e saperi umanistici (Maloni, 76). È una scuola che punta all’eccellenza, alla formazione dei cittadini e dei quadri dirigenti del nostro Paese, senza dimenticare la vocazione sociale e all’inclusione: ne fa fede anche la presenza di molti studenti non italiani che, dopo la frequenza della scuola secondaria inferiore (Rondanini, 85), sempre in maggior numero intraprendono le “superiori” (Rondanini, 89).