L’anno scolastico 2018/19 vedrà alcuni cambiamenti nell’esame di Stato del secondo ciclo, a seguito dell’attuazione del D.lgs. 62/2017 che introduce modifiche alla normativa sulla valutazione e sullo svolgimento degli esami. Ci sono cambiamenti significativi in materia di prove d’esame, con l’abolizione della terza prova pluridisciplinare, una diversa categorizzazione delle prime e seconde prove ed un maggior peso dato al curriculum dello studente (v. alla voce Maturità).
Non è di poco conto, per le tradizioni docimologiche del nostro Paese, l’introduzione di Quadri di riferimento nazionali per la correzione delle prove, con l’idea di uniformare maggiormente i criteri usati dalle commissioni d’esame. Ma una griglia di valutazione, se ben fatta, ha anche l’obiettivo di richiamare gli elementi fondamentali che devono caratterizzare una prova d’esame, in sintonia con le previsioni contenute nelle Indicazioni Nazionali e nelle Linee Guida. È tutto il sistema, dunque, a mettersi in discussione attraverso la cartina di tornasole di un esame più trasparente (cfr. Davoli, 110). Questo sarà apprezzato soprattutto per le seconde prove, perché per la lingua italiana le tipologie di prova già suggerivano un tracciato per la valutazione. Non a caso l’attenzione si è centrata sulla prova di latino-greco, perché si affaccia l’ipotesi di un qualche abbinamento (cfr. Piazzi, 115), così come per la prova che rimanda ad una forma di raccordo tra matematica e fisica (cfr. Maffini, 116). La vecchia “cara” maturità sembra venire dai ricordi di un vissuto scolastico, ma non smette di appassionare…