L’Unione Europea, con i suoi organismi direttivi (la Commissione e il Consiglio) proseguono nel loro impegno per rafforzare l’identità europea grazie all’istruzione e alla cultura, con l’ambizioso obiettivo di costruire uno spazio educativo europeo entro il 2025 (Marostica, 121). In questo percorso vanno ricordati le nuove raccomandazioni in merito alle “competenze chiave” e ai “valori comuni e istruzione inclusiva” (entrambe del 22 maggio 2018). Ad esse ha fatto seguito la risoluzione del Parlamento europeo (25 ottobre 2018) circa il riconoscimento reciproco automatico dei diplomi” poi tradotte in raccomandazioni della Commissione e del Consiglio (vedi i documenti in www.orientamentoirreer.it).
La costruzione dell’Europa è certamente un processo politico e giuridico che merita di essere conosciuto in tutte le sue diverse articolazioni (Spinosi, 127), ma è soprattutto un processo culturale che va alimentato attraverso la conoscenza della sua storia e delle sue opportunità. Un ruolo decisivo spetta al mondo della scuola (Seccia, 133) ed ai giovani (Marostica, 136).
Intanto, il rapporto tra Italia ed Europa è diventato parte integrante del dibattito politico pubblico, con relazioni non sempre “serene”, nello scenario di eventuali procedure di infrazione, per ora evitate. È utile anche conoscere i dati alla base di questo conflitto, che riguardano anche le disattenzioni italiane verso gli investimenti in istruzione (Seccia, 142). E le ricerche internazionali (v. Ocse-Talis, 2019) spesso riconfermano la marginalità del nostro sistema educativo nel panorama europeo, anche in relazione alla professionalità dei docenti (Zauli, 143).