Riparte l’anno di formazione
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha fornito con nota prot.n. 28515 del 4.10.2016 orientamenti preliminari per la progettazione delle attività formative per l’a.s. 2016/2017 per il periodo di prova e formazione dei docenti neo-assunti.
Di fatto il modello formativo viene confermato con sottolineatura, oltre che delle attività in presenza, delle azioni di osservazioni in classe, di rielaborazione professionale attraverso gli strumenti del bilancio di competenze, del portfolio professionale e del patto per lo sviluppo formativo. Viene posta attenzione sul ruolo strategico del docente che ricopre la funzione di tutor accogliente definito come “connettore con il lavoro sul campo” e “mentor” per i docenti neoassunti, soprattutto per quelli che non hanno esperienza in contesto scolastico.
Si ricordi che il modello formativo per i docenti neoassunti, recentemente aggiornato dal Decreto Ministeriale 850/2015, ne innova profondamente il percorso, modellizzandolo con una forte caratterizzazione operativa e di pratica sul campo, svecchiandolo dalla routinaria connotazione formale che aveva perlopiù caratterizzato le “40 ore” – ora 50 – di formazione e sostenendo la piena realizzazione di una comunità professionale agita.
Da un anno all’altro
La revisione del modello formativo, lo scorso anno scolastico, ha coinciso con l’immissione in ruolo di un massiccio numero di docenti. Gli Uffici Scolastici regionali e le loro declinazioni territoriali di intesa con le scuole polo (confermate anche per l’a.s. 2016/2017) hanno fronteggiato la gestione di un numero di docenti coinvolti nella formazione ingente; per citare il solo esempio dell’Emilia-Romagna sono stati coinvolti oltre 6.200 docenti, per 23 incontri di accoglienza iniziali e 25 di restituzione finale realizzati, 972 laboratori formativi condotti da 430 coordinatori per oltre 190 sedi. Numeri che hanno messo a dura prova la tenuta della struttura organizzativa e amministrativa … ma l’operazione ha tenuto pur nella complessità delle diverse fasi (asincrone) delle immissioni in ruolo.
L’anno scolastico 2016-2017 si annuncia come più sostenibile in termini quantitativi e consente una riflessione incentrata sugli aspetti qualitativi del percorso, limando e perfezionando strumenti e consentendo una maggiore personalizzazione dei percorsi.
Quale accompagnamento alle azioni nei territori?
La nota MIUR ribadisce l’opportunità di rendere operativi, nei territori, appositi staff regionali con funzione di supporto all’attuazione delle azioni per la formazione dei docenti neoassunti, ma anche di impulso al Piano nazionale di formazione triennale per i docenti 2016-2019 reso pubblico il 3 ottobre 2016.
E’ prerogativa degli Uffici Scolastici Regionali definire uno staff unitario ovvero due staff distinti per la realizzazione delle azioni di accompagnamento in loco.
Al fine di condividere l’imminente avvio della Formazione online neoassunti 2016-2017, MIUR e INDIRE hanno organizzato tre giornate di informazione sul territorio nazionale (Roma -14 novembre; Milano 21-novembre e Napoli 28 novembre) per fornire informazioni di sostegno ed accompagnamento al percorso formativo, con particolare riferimento all’apertura della piattaforma INDIRE prevista nei primi giorni di dicembre. Gli incontri sono stati rivolti ai referenti della formazione neoassunti presso gli Uffici Scolastici Regionali e territoriali e presso le scuole-polo.
Nel corso degli incontri sono state fornite indicazioni in merito a:
– revisione e semplificazione della piattaforma online, arricchita per contenuti;
– implementazione e semplificazione del modello di bilancio delle competenze in ingresso e finale (con possibile inserimento di esperienza/studio di caso);
– possibile personalizzazione per i docenti che operano sull’organico di potenziamento;
– indicazioni ad hoc per i referenti per coadiuvare la conoscenza di quanto è presente in piattaforma;
– modello per le iscrizioni a cura di ogni utente, con alcuni perfezionamenti tecnici.
In particolare gli staff regionali/territoriali e le scuole polo sono invitati ad attendere il link specifico per la registrazione alla piattaforma neoassunti, per evitare confusioni ed evitare commistioni fra utenze.
Tutor e laboratori formativi
Nel corso degli incontri realizzati, si è concordato sulla positività del nuovo modello formativo per i docenti neoassunti con particolare riferimento alla valorizzazione degli aspetti laboratoriali e a piccoli gruppi che consentono scambio e pratica condivisa. Si è, inoltre, sottolineato il ruolo centrale del docente tutor che, accompagnando in situazione il docente neoassunto, realizza l’accoglienza e l’integrazione nella nuova comunità professionale. Al riguardo si è incentivata la predisposizione di azioni di sostegno e formazione anche per i docenti tutor, il cui profilo, normato dal D.M. 850/2015 art.12, prevede competenze culturali e comprovate esperienze didattiche. In Emilia-Romagna ai primi di settembre è stata avviata dall’Ufficio Scolastico Regionale una proposta formativa nei territori volta alla formazione ma soprattutto allo scambio reciproco di esperienze fra tutor “senior” e tutor alle prime armi, che hanno visto una significativa partecipazione e la realizzazione di azioni di formazione sul campo e di riflessione metacognitiva sull’agito. I materiali realizzati saranno diffusi a mezzo sito istituzionale e alcuni interventi resi fruibili con videoregistrazione. INDIRE ha, inoltre, avviato la raccolta di tutti gli spazi on line degli Uffici Scolastici Regionali al fine di disseminare materiali e pratiche.
Lo strumento perfetto?
La modellizzazione del percorso formativo per gli insegnanti neo-assunti si pone come start up per altri percorsi formativi; se ne ricorda la struttura come da nota MIUR 36167 del 5 novembre 2015:
– bilancio delle competenze iniziali (3 ore)
– incontro propedeutico (3 ore)
– laboratori formativi (12 ore)
– peer to peer (12 ore)
– formazione online (14 ore)
– bilancio delle competenze finali (3 ore)
– incontri di restituzione finale (3 ore)
Da più parti emerge una domanda di modelli operativi ben fatti per le varie fasi del percorso formativo. Le scuole in prima linea nel quotidiano agire cercano guida, ma…. esiste lo strumento perfetto? La domanda ha certamente una risposta negativa, nonostante i tanti documenti in uso che possono creare una sorta di bulimia, distorcendo l’attenzione dal senso del documento alla sola forma.
Ciascun modello prima di essere declinato necessita di una sorta di “checklist” con punti chiave, da adattare e contestualizzare a seconda dei luoghi di applicazione. I punti chiave possono essere proposti per riflettere su vari modelli documentali:
– patto per lo sviluppo professionale;
– griglia per l’osservazione;
– attestazione oraria;
– relazione finale a cura del tutor;
– analisi dei bisogni formativi;
– …
Ciò vale naturalmente anche per il tema generale della formazione: prima occorre comprendere quali sono i bisogni formativi, anche con questionari ma non solo, poi è necessario progettare proposte formative incentrare sulla concretezza dell’azione didattica e al termine monitorarne il buon esito e la reale ricaduta didattica. L’occasione del periodo di formazione e prova costituisce quindi un’occasione per sperimentare un rinnovato impianto dell’attività formativa dei docenti, da estendere ad altri temi e priorità delle scuole.