Per una reale coesione sociale
La presenza di un numero consistente e costantemente in crescita di alunni di nazionalità e/o di madrelingua non italiana nelle nostre scuole è un dato ormai acquisito.
Si tratta di bambini che arrivano in qualsiasi momento dell’anno scolastico e con diverse provenienze. Spesso vivono con le famiglie in situazione di clandestinità con disagio sociale, non frequentano la scuola regolarmente ed ignorano la lingua del Paese di accoglienza.
Senza dubbio l’integrazione degli alunni stranieri è il frutto di un impegno faticoso, il cui obiettivo non è solo la convivenza di soggetti in precedenza estranei l’uno all’altro, ma la progressiva capacità conoscere, riconoscere e valorizzare le reciproche differenze.
È un compito arduo per una scuola che vive sempre di più in una dimensione plurilingue e multiculturale ed è chiamata, per mandato istituzionale, a garantire il miglior funzionamento possibile a livello apprenditivo e relazionale di tutti gli alunni e, quindi, anche di quelli stranieri, nell’ottica di una piena coesione sociale.
L’avviso PON per progetti di inclusione sociale
A tal proposito si richiama l’attenzione sull’Avviso pubblico per la presentazione di progetti finalizzati all’inclusione sociale e all’integrazione, a valere del Fondo sociale europeo, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Per la Scuola” 2014-2020; in particolare Obiettivo specifico 10.1 e Obiettivo specifico 10.3- Azione 10.1.1 e Azione 10.3.1.
Il suindicato Avviso prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro per iniziative finalizzate alla valorizzazione delle differenze, alla promozione del dialogo interculturale, allo sviluppo delle capacità relazionali degli studenti ed alla partecipazione delle famiglie alle attività di scambio e confronto.
Beneficiari dell’avviso
Possono partecipare tutte le istituzioni scolastiche ed educative statali di ogni ordine e grado, singolarmente o in rete, nonché i CPIA.
Massimali del progetto
I massimali del progetto sono i seguenti:
- € 30.000,00 Sotto-azione 10.1.1 A (istituzioni scolastiche 1° ciclo e 2° ciclo);
- €110.000,00 Sotto-azione 10.1.1 B (Reti di istituzioni scolastiche);
- € 45.000,00 Sotto-azione 10.3.1 A (CPIA e Istituti Istruzione Secondaria che attuano percorsi di II livello).
Modalità e termini di presentazione delle proposte progettuali
Le scuole interessate a presentare una proposta progettuale potranno farlo dalle ore 10.00 del 15 maggio alle ore 15,00 del 3 luglio 2017.
Terminata la fase di inserimento dei dati e della proposta progettuale, a cura del Dirigente scolastico o del DSGA appositamente delegato, le scuole avranno a disposizione qualche giorno in più per inserire la proposta progettuale, firmata digitalmente, sulla piattaforma finanziaria “Sistema Informativo Fondi” (SIF) 2020.
L’area SIF resterà aperta dalle ore 10.00 del 5 luglio 2017 alle ore 14.00 del giorno 11 luglio 2017.
Le istruzioni per il caricamento a sistema della proposta progettuale e per la trasmissione della candidatura firmata digitalmente sono anche contenute nel seguente link: http://www.istruzione.it/pon/.
Caratteristiche del progetto
Le proposte progettuali devono articolarsi in moduli (minimo due) e possono ricomprendere massimo due moduli della stessa area tematica.
Analizziamo i possibili moduli da attivare:
1) Lingua italiana come seconda lingua
La conoscenza della lingua di studio è di fondamentale importanza per la riuscita scolastica.
Con questo modulo è possibile istituire i necessari “laboratori linguistici permanenti”, animati da docenti specializzati nell’insegnamento dell’italiano L2.
2) L’arte per l’integrazione
L’arte costituisce, senza dubbio, la lingua comune che consente il dialogo, il confronto e la condivisione.
A tal proposito, per garantire una piena inclusione, risultano efficaci laboratori creativi finalizzati all’esplorazione del territorio di accoglienza.
Con questo specifico modulo si possono implementare, a titolo esemplificativo, laboratori audiovisivi, musicali e teatrali, di street art e progettare interventi di recupero di angoli del proprio edificio scolastico o di orti e giardini, ma anche adottare monumenti o piccole aree del territorio, nell’ottica di un esercizio efficace della cittadinanza attiva.
3) Sport e gioco per l’integrazione
Lo sport è un efficace veicolo di socializzazione e di integrazione, in particolare i giochi di squadra che presuppongono il rispetto di regole. Queste ultime consentono il riconoscimento dell’esistenza dell’altro (compagno o avversario), di cui è necessario tenere conto se si vogliono ottenere soddisfazioni, prima fra tutte il puro divertimento, fino ad arrivare alla consapevolezza di «aver giocato bene», secondo le proprie possibilità, indipendentemente dal risultato.
Per questo tipo di intervento, a titolo esemplificativo, si richiamano calcio sociale, gruppi sportivi polivalenti e psicomotricità.
4) Alfabetizzazione digitale, multimedialità e narrazioni
Con questo modulo si possono promuovere progetti che prevedono l’utilizzo delle tecnologie nella didattica, nonché di lettura e narrazione con il coinvolgimento attivo delle studentesse e degli studenti che sono, quindi, fruitori ma anche attori.
5) Percorsi di lingua straniera e valorizzazione della diversità linguistica
La diversità linguistica rappresenta una ricchezza per tutti, in quanto consente di crescere con una mentalità aperta al mondo ed alle sue lingue.
Con il relativo modulo è possibile attivare corsi opzionali di insegnamento/mantenimento della lingua di origine.
6) Percorsi per i genitori e le famiglie
Un efficace dialogo fra la scuola e le famiglie straniere è sicuramente garanzia di una migliore integrazione.
Con questo intervento è possibile attivare percorsi di apprendimento linguistico per i genitori, nonché momenti di coinvolgimento degli stessi nelle attività didattiche.
7) Competenze digitali, orientamento al lavoro ed educazione all’imprenditorialità (solo per i CPIA e le sezioni carcerarie)
L’integrazione passa anche dallo sviluppo delle competenze digitali e di quelle relative all’imprenditorialità, nonché da un efficace orientamento inteso come educazione alle scelte.
Il modulo prevede la possibilità di implementare laboratori in tal senso.
Caratteristiche trasversali dei progetti
Per tutti gli interventi è obbligatoria la presenza dell’esperto e del tutor, ed è prevista la possibilità di coinvolgere soggetti pubblici e privati.
A prescindere dal percorso scelto, è necessario fornire alle studentesse ed agli studenti informazioni sul fenomeno delle migrazioni, sulle culture e sulle religioni, al fine di sviluppare le competenze relazionali, interculturali, comunicative e linguistiche.
I moduli devono essere rivolti a non meno di 15 destinatari, possono durare 30 o 60 ore, ed è possibile chiederne uno o più della stessa tipologia per un maggior rafforzamento delle competenze, ovvero per ampliare la platea dei possibili beneficiari dei percorsi formativi.
Le attività didattiche potranno avere una durata biennale ed essere realizzate dal momento dell’autorizzazione fino al termine dell’anno scolastico 2018-2019, durante l’anno scolastico, nei periodi di sospensione della didattica e nel periodo estivo.
Appare opportuno sottolineare, a questo punto, alcuni elementi di qualità progettuale.
Innanzitutto le proposte devono promuovere la complementarietà tra le diverse aree tematiche, nonché la dimensione esperienziale attraverso la pratica ed il lavoro su casi reali.
Ulteriori elementi di qualità progettuale sono, inoltre, la ricaduta dei percorsi sul territorio e l’approccio innovativo improntato su didattiche attive che pongano al centro le alunne e gli alunni e valorizzino metodologie quali learning by doing e peer learning.
Sulla pagina web dedicata ai Fondi strutturali (http://www.istruzione.it/pon/) è disponibile tutta la documentazione di riferimento dell’Avviso fin qui illustrato.
Le sfide delle classi “colorate”
Le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti di origine non italiana, costituiscono una preziosa occasione di crescita per l’intera comunità educante, e le classi “a colori” sono, senza dubbio, lo specchio di come sarà la società del futuro.
È di fondamentale importanza, pertanto, che le scuole, considerando la garanzia del successo formativo per tutti e per ciascuno come un’emergenza etica e politica, diventino laboratori attivi di convivenza e di nuova cittadinanza.
Si tratta di una sfida ardua ed intrigante che la scuola può fronteggiare, in maniera sicuramente più efficace, grazie alle opportunità fornite dai fondi PON dedicati.