Le caratteristiche della prova
Come ben si sapeva da tempo, e come già era successo nel concorso precedente per dirigenti scolastici, il primo scoglio da superare è la prova preselettiva. Per molti candidati sarà la prima esperienza con tale modalità concorsuale. Inoltre il fatto che la prova sia attuata tramite il computer renderà tale attività ancora più temuta. Il bando precisa che la prova preselettiva scatterà nel caso in cui le domande presentate dagli aspiranti dirigenti scolastici superino di tre volte i 2416 posti messi a concorso. Dando per scontato l’ovvietà di tale accadimento, è opportuno esaminare le caratteristiche tecniche di come si presenterà tale prova, per poi formulare alcuni consigli su come affrontarla nel migliore dei modi.
Nell’articolo 6 del bando si delineano le seguenti caratteristiche:
- la prova nazionale sarà decentrata nelle sedi che gli UU.SS.RR. predisporranno; è svolta in maniera computerizzata e anche in più sessioni;
- i quesiti cui rispondere saranno cento a risposta multipla;
- ciascun quesito ha quattro opzioni di risposta, di cui una sola corretta;
- l’ordine dei 100 quesiti somministrati sarà diversificato per ciascun candidato;
- i quesiti saranno estratti da una banca dati di 4.000 quesiti, resa nota tramite pubblicazione sul sito internet del Ministero almeno 20 giorni prima dell’avvio della prova preselettiva;
- la prova ha la durata di 100 minuti, al termine dei quali il sistema interrompe la procedura e acquisisce definitivamente le risposte fornite dal candidato fino a quel momento;
- prima dell’acquisizione definitiva il candidato può sempre correggere le risposte già date;
- la prova preselettiva assegna un punteggio massimo di 100,0 punti, ottenuti sommando 1,0 punti per ciascuna risposta esatta, 0,0 punti per ciascuna risposta non data e sottraendo 0,3 punti per ciascuna risposta errata;
- il punteggio della prova preselettiva è restituito al termine della stessa;
- supereranno la prova i primi 8700 candidati;
- sono, altresì, ammessi tutti i candidati che abbiano conseguito nella prova preselettiva un punteggio pari a quello del candidato collocato nell’ultima posizione utile.
Cento minuti per cento domande
Cento minuti per cento domande potrebbero sembrare pochi, in realtà tutto dipenderà dalla lunghezza dei testi delle domande e dei quattro item di risposta. Se ci saranno molti testi lunghi la prova potrebbe diventare una corsa estenuante contro il tempo, con un alto rischio di errori dovuti soprattutto ad una lettura superficiale, frettolosa e/o parziale dei quesiti.
Al momento non si sa se nel software che i partecipanti utilizzeranno saranno presenti alcune modalità per segnalare le risposte non date, oppure se ci sarà la possibilità di inserire dei segnaposto (o flag: bandierina digitale di segnalazione). In caso positivo i partecipanti potrebbero evidenziare le domande in sospeso o le risposte incerte e, quindi, avere la possibilità di rivederle più velocemente in un secondo tempo. Ciò sarebbe molto utile, anche perché, come esplicitato nell’art. 6, nella sede di esame non si possono portare neanche semplici fogli su cui prendere appunti.
Un altro aspetto importante è la penalizzazione delle risposte errate. La valutazione negativa (-0,3) è un elemento che ogni partecipante deve tenere bene in considerazione, ed evitare il più possibile risposte casuali, in quanto anche pochi centesimi di differenza nel punteggio finale potrebbero fare la differenza tra il superamento o l’esclusione dal concorso.
Consigli generali
È ovviamente impossibile offrire delle regole auree su cui basarsi per ottenere con certezza il successo nelle prove oggettive. Il numero delle variabili che possono incidere nella prova è infinito. Tale variabilità non è solo legata alle conoscenze acquisite e alla capacità di memorizzazione dei candidati, ma anche agli esperti chiamati a predisporre i 4.000 quesiti. Qualche dubbio sulla correttezza dei quesiti ci resta per l’esperienza del precedente concorso: nel 2011 ben 975 test su 5750 risultarono sbagliati e subito eliminati. È difficile che il Comitato Tecnico Scientifico, pur autorevole e competente, possa garantire, in tempi limitati, la correttezza assoluta di 4.000 quesiti sia nella formulazione delle domande, sia nella correttezza delle risposte.
La correttezza è un elemento decisivo, ma al momento imperscrutabile, almeno fino a quando non si procederà alla pubblicazione dei quesiti.
Suggeriamo comunque alcuni comportamenti, di senso comune, per affrontare al meglio la prova preselettiva:
- pensare già alla possibile risposta durante la lettura della domanda, per verificarne immediatamente la corrispondenza con i quattro item proposti;
- leggere attentamente il testo della domanda stando attenti alle possibili negazioni inserite nella frase (Es. Quale dei seguenti elementi non entrano nel piano di miglioramento?). Una lettura affrettata e una conoscenza molto sicura della tematica, può creare una sorta di “cecità” di fronte alla “negazione”, determinando un errore del tutto evitabile;
- comparare gli item a livello di struttura e di lunghezza. Alcune volte (ma non sempre!!!) un item più articolato e leggermente più lungo degli altri tre, potrebbe nascondere la risposta esatta;
- ma si potrebbe verificare il contrario: gli esperti che formulano i test possono creare item errati più articolati e più lunghi degli altri;
- rispondere sempre prima alle domande in cui ci si sente sicuri, tralasciando momentaneamente le altre (per non perdere troppo tempo), anche per capitalizzare un margine di tempo prezioso per controllare alla fine le risposte omesse;
- interpretare la razionalità degli item. In genere nei quattro item proposti uno è assurdo o privo di fondamento, un altro è solo in parte probabile e rappresenta un distrattore generico. I due item rimanenti hanno una veridicità abbastanza simile tra loro: uno rappresenta un distrattore plausibile ma errato, mentre l’altro coincide effettivamente la risposta esatta[1].
Esercitarsi prima della pubblicazione dei quesiti
Un vecchio proverbio recita “Practice makes perfect” ovvero “la pratica rende perfetti”. Ciò implica che prima che vengano rese pubbliche le domande è necessario esercitarsi il più possibile. Un suggerimento è quello di un allenamento a due fasi, che possono essere eseguite anche parallelamente.
La prima fase consiste nello studiare le tematiche oggetto della prova (i contenuti oggetto del test sono esplicitati nel bando e richiamano le nove aree tematiche dell’art. 10 del regolamento). Durante lo studio è necessario comprendere quali contenuti si prestino meglio alla formulazione di possibili quesiti e, nel caso, evidenziarli nel testo. Libri che sintetizzano le varie tematiche oggetto della prova e/o corsi online sono strumenti essenziali, anche dal punto di vista organizzativo, in quanto facilitano la calibrazione della tempistica e la suddivisione temporale dello studio.
La seconda fase consiste nell’esercitarsi in prove simulate svolgendo dei test in modo da creare un’abitudine mentale allo stress che la prova temporizzata genera (v. Piattaforma Concorso DS, simulazione prova preselettiva).
Esercitarsi dopo la pubblicazione dei quesiti
È strategico concentrare l’attenzione nell’ultimo periodo, da quando i test diventeranno pubblici, su come organizzare uno studio ben temporizzato e proficuo. Ognuno ovviamente ha le proprie modalità di apprendimento, di revisione e di memorizzazione, ma anche in questo caso alcuni consigli generali potrebbero migliorare i risultati.
A livello di tempistica, nel momento in cui verranno pubblicate le domande ci saranno almeno 20 giorni di tempo per esercitarsi. Ciò significa che tutta l’attività dovrà essere ben finalizzata ad uno studio accurato esclusivamente sulle 4000 domande. Nel precedente concorso era possibile scaricare la pubblicazione con tutti i quesiti e le relative risposte. Se si seguirà la stessa modalità, si tratterà di compiere un intenso lavoro di memorizzazione ed esercitazione, che potrebbe essere orientato da alcune strategie:
- memorizzare la domanda insieme alla sola risposta esatta (trascurando del tutto gli item distrattori), preferendo inizialmente uno studio per tematica;
- evidenziare le domande con le relative risposte risultate più ostiche, in modo da ritornarci velocemente e ripassarle più volte;
- sottolineare, nelle domande e soprattutto negli item, se sono evidenti, gli elementi o le strutture linguistico-grammaticali che appaiono comuni o simili, tali che portano a desumere la risposta esatta. In alcuni casi coloro che elaborano le domande e gli item di risposta hanno dei comportamenti sintattico-semantici ricorrenti, paragonabili a veri e propri modus operandi.
Fissare meglio le informazioni
Nel caso in cui sia possibile simulare le prove preselettive digitalmente, si potrebbero privilegiare alcune strategie che aiutano a fissare meglio le informazioni:
- esercitarsi su alcuni test per ordine tematico, mantenendo sempre le cento domande per cento minuti;
- studiare, soprattutto nella fase di revisione (post prova simulata), le domande errate in modo da memorizzarle;
- svolgere parallelamente alcune prove simulate miste, così come verranno proposte nel concorso, e concentrarsi anche in questo caso sulla memorizzazione degli errori;
- cercare di aumentare di volta in volta il più possibile la velocità di esecuzione delle prove simulate;
- strutturare l’organizzazione tempistica globale, in cui i primi 15 giorni siano dedicati maggiormente alle aree tematiche e gli ultimi cinque prevalentemente alla simulazione dei test misti, così come avverranno nel concorso.
La possibilità di memorizzare e allo stesso tempo di allenarsi allo stress emotivo, e al mantenimento continuativo della concentrazione per tutto il lasso di tempo della prova informatica, è sicuramente la migliore forma di esercitazione. Un ulteriore aiuto, inoltre, potrebbe derivare dall’apprendere forme di lettura veloce ed appropriate tecniche mnemoniche.
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[1] Si intende genericamente con il termine distrattori gli item considerati di “disturbo”, sia a livello cognitivo, sia a livello temporale, in quanto fanno perdere tempo nella loro interpretazione.