Appuntamento con il PTOF

Rinnovare il Piano Triennale

L’anno scolastico che sta per concludersi ci sta immancabilmente accompagnando verso un importante appuntamento che ci attende nei primi mesi del prossimo anno: il rinnovo del Piano triennale dell’offerta formativa. L’art. 1, comma 12, della Legge n. 107/2015 prescrive, infatti, che le scuole predispongano il PTOF entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento, per cui entro ottobre 2018 le istituzioni scolastiche dovranno progettare la propria offerta relativa al periodo settembre 2019 – agosto 2022. Una tempistica serrata che, venute meno le attese per i posti di potenziamento assegnati in organico dell’autonomia in ragione delle richieste e delle esigenze delle scuole, ha poca ragione di essere e lascia presagire uno slittamento della scadenza e tempi più distesi per la progettualità, come era già avvenuto nel primo anno di definizione dei piani triennali.

C’è bisogno di riflessione

In effetti un tempo più lungo sarebbe quanto mai necessario, anche per organizzare coerentemente le scelte della scuola con gli esiti dell’autovalutazione, realizzata entro giugno 2018 attraverso l’aggiornamento del RAV, e tradotta nei percorsi descritti nei Piani di Miglioramento da adottare entro la stessa data di definizione del PTOF, di cui costituiscono parte integrante.

La Nota MIUR 28 febbraio 2017 n. 2182, su Lo sviluppo del Sistema Nazionale di Valutazione per l’anno scolastico 2016/2017, ha di fatto prolungato di due anni il ciclo del SNV, fissando per agosto 2019 la rendicontazione sociale dei risultati raggiunti, che altrimenti si sarebbe dovuta realizzare alla fine dello scorso anno scolastico.

Con la ripresa delle attività scolastiche dopo la pausa estiva, quindi, e a meno dei probabili slittamenti dei tempi, gli appuntamenti per le scuole in termini di progettualità saranno i seguenti:

Ottobre 2018– Aggiornamento (eventuale) PTOF 2016-2019- Predisposizione PTOF 2019-2022
Agosto 2019– Rendicontazione sociale ciclo SNV 2014-2019 (eccezionalmente quinquennale)

Un possibile modello per il PTOF

È innegabile che, nel rispetto dell’autonomia delle scuole, ad oggi la progettualità delle istituzioni scolastiche è fortemente disomogenea, circostanza resa ancora più evidente dal passaggio dal POF al PTOF e dalla conseguente necessità di prevedere molti più contenuti rispetto alla logica della contestualizzazione derivante dal DPR 275/1999 e tipica dei Piani dell’Offerta formativa. La progettualità strategica triennale impegna le scuole nel difficile compito di legare coerentemente aspetti che prima non erano previsti, come i Piani di Miglioramento, le attività di formazione professionale, gli organici e le risorse a disposizione. Abbiamo, per questo, negli scorsi anni fornito alle scuole un possibile format per la predisposizione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa[1] che, attraverso cinque sezioni coerentemente organizzate, ha costituito una guida per descrivere l’ambiente di riferimento e le risorse disponibili, fissare l’identità strategica della scuola in termini di priorità e percorsi di miglioramento da realizzare, predisporre il curricolo di istituto. Le scelte di carattere organizzativo completavano il format, la cui ulteriore caratteristica è stata quella di prevedere un’ultima sezione per monitorare e verificare quanto annualmente raggiunto, sia con la finalità di regolare, attraverso i possibili aggiornamenti annuali, l’offerta formativa, sia per avere gli elementi funzionali alla rendicontazione sociale dei risultati raggiunti e dei processi attivati al termine del triennio di riferimento.

Il PTOF come strumento di autonomia a vantaggio delle scuole

Condividere un modello per la predisposizione del PTOF, purché organizzato in maniera da favorire l’autonoma riflessione delle scuole e l’organizzazione coerente ed efficace degli spazi decisionali e delle risorse a disposizione, potrebbe senza dubbio favorire la logica strategica oggi richiesta alle scuole. In considerazione del periodo medio-lungo di riferimento e degli aspetti, non più solo educativo-didattici, che la legge impone di tenere presenti nella progettazione dell’offerta formativa, potersi riferire, su base volontaria, ad un modello esemplificativo fornito a livello centrale che suggerisca alla scuola gli aspetti da presidiare e i passaggi da valorizzare potrebbe essere un elemento di semplificazione e raccordo tra le scuole, anche in un’ottica di progettualità di rete e di governance territoriale.

Altra finalità che un modello di riferimento fornito centralmente potrebbe perseguire è la possibilità per le scuole di disporre di dati certi su cui basare le proprie analisi per valorizzare le diverse istanze progettuali e rendere coerenti i documenti della progettazione strategica delle scuole (RAV, PDM, PdF, PTOF) con l’Atto di indirizzo fornito dal Dirigente scolastico al collegio dei docenti.

L’obiettivo dell’Amministrazione, infatti, non può e non deve essere quello di fornire un format predisposto e pronto per l’uso, ma piuttosto quello di facilitare e sostenere la riflessione interna alla scuola che, operando scelte autonome e rispondenti alle peculiarità che la caratterizzano, al termine del percorso abbia costruito il proprio modello progettuale nell’ottica strategica del triennio che sta per affrontare e come presupposto dell’autonomia dell’organizzazione.

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[1] “DAL POF AL PTOF PASSANDO PER IL MIGLIORAMENTO – Un possibile modello di riferimento per il Piano Triennale”, Maria Teresa Stancarone, www.notiziedellascuola.it, 9 dicembre 2015, Tecnodid editrice.