Non si registrano miglioramenti significativi
Leggere il XVII rapporto di Cittadinanzattiva presentato a Roma il 26 settembre u.s. mi provoca non poco sconforto: nulla sembra muoversi sul percorso di miglioramento delle condizioni logistiche delle scuole. I numerosi e preoccupanti dati, alcuni dei quali riportati nella tabella, ricalcano quelli degli anni precedenti.
Il monitoraggio, avviato nell’aprile 2019, ha incrociando i dati ufficiali del MIUR, dell’ARES (Anagrafi Regionali Edilizia Scolastica) e dell’ISTAT con quelli forniti da 761 Comuni con oltre 15.000 abitanti, consultati tramite istanza di accesso civico (ha risposto solo il 37% dei Comuni interpellati!!); ulteriori dati sono stati raccolti dal monitoraggio civico condotto da studenti delle scuole secondarie.
La tabella mostra tuttavia una attenzione particolareggiata a singole certificazioni che considero superflue nella convinzione, confermata dall’esperienza, che l’Ente proprietario deve consegnare al Dirigente Scolastico un immobile con il “Certificato di Abitabilità/Agibilità con destinazioni d’uso scolastico”, comprensivo di tanti certificati sulla struttura, gli impianti e la situazione igienica sanitaria. Raccogliere certificazioni non può essere nei compiti e nella responsabilità del Dirigente Scolastico e dei suoi collaboratori!
La situazione dei nidi d’infanzia
Quest’anno il Rapporto ha posto anche una particolare attenzione agli asili nido, concludendo con una dozzina di proposte-desideri.
SICUREZZA STRUTTURALE |
SICUREZZA SISMICA | ||||
Sono in possesso di |
Ed. scolastici |
Asili nido |
Hanno effettuato |
Ed. scolastici |
Asili nido |
Agibilità statica |
26% |
42% |
Verifica vulnerabilità sismica |
29% |
15% |
Collaudo statico |
53% |
43% |
Miglioramento sismico |
9% |
4% |
Certificato igienico-sanitario |
36% |
47% |
Adeguamento sismico |
5% |
2% |
Lungaggini burocratiche … e tante Italie?
I fondi necessari ci sarebbero ma Cittadinanzattiva ha conteggiato 15 principali filoni di finanziamento; da qui la quantità inusitata di passaggi tra i diversi enti e organismi di controllo. Vi sono troppe competenze incrociate tra Ministeri, Regioni, Comuni, l’INAIL, la Banca Europea degli Investimenti… La farraginosità delle procedure può richiedere anni per arrivare all’effettivo utilizzo delle risorse. Il Rapporto propone per questo seri interventi di semplificazione dei meccanismi di assegnazione e di spesa; Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva, aggiunge: “Comuni e Province hanno bisogno di supporto tecnico costante per aggiornare i dati, accedere ai bandi, progettare, appaltare e controllare gli interventi. Bene l’annuncio del Ministro di istituire una task force con questi scopi”. Qui la mia esperienza mi porta a dissentire. Vivo nella Regione Emilia Romagna e queste richieste mi sembrano poco realistiche: Regione, Comuni e Province hanno sempre manifestato competenze sufficienti e capacità di lavorare insieme con risultati importanti in termini di efficacia ed efficienza! Davvero l’Italia ogni anno è sempre più a macchie di leopardo con sacche di arretrata burocrazia? Stento a credere al Rapporto quando afferma che, ancora oggi in Italia, relativamente alle barriere architettoniche, sia inaccessibile una scuola su 3!
Oltre le strutture: l’organizzazione interna per la formazione alla prevenzione
Relativamente alla Sicurezza interna degli asili nido vi sono dati a prima vista incoraggianti: l’83% è in possesso del Documento di valutazione dei rischi (DVR), l’82% ha predisposto il Piano di emergenza e il 64% l’apposita segnaletica per la sicurezza. Il 78% effettua le prove di evacuazione (il precedente Rapporto registrava la presenza del DVR nel 90% delle scuole). Questi numeri alti, ma inferiori al 100, devono comunque preoccupare, e molto, il MIUR se si considera che il DVR è la radiografia (obbligatoria e oggetto di sanzioni!) della scuola.
Per quanto riguarda le figure che si occupano di prevenzione e gestione delle emergenze, dall’indagine risulta che circa l’80% dei nidi dispone di un medico competente, del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, degli addetti al primo soccorso, alla prevenzione incendi e all’evacuazione.
Come nel precedente Rapporto, anche quest’anno Cittadinanzattiva chiede al Governo di “esaminare al più presto la proposta di una legge quadro sulla sicurezza a scuola, depositata da Cittadinanzattiva e Save the Children, per intervenire su ambiti altrettanto importanti, quali le responsabilità e gli obblighi di Enti proprietari e Dirigenti scolastici, le linee guida per la costruzione di nuove scuole, il sostegno alle vittime di incidenti nelle scuole, gli spazi di partecipazione effettiva dei cittadini nelle costruzioni e ricostruzioni”.
A.A.A…Decreto interministeriale cercasi…
Non posso esimermi, in conclusione, dal ricordare quanto sollecitavo un anno fa: l’emanazione del Decreto interministeriale prescritto dall’art. 3 del d.lgs. 82/08 (e atteso da almeno 9 anni!) che definisca le “effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato (dalle scuole) o le (loro) peculiarità organizzative…”. Queste ultime comportano che il DVR delle istituzioni scolastiche sia scritto a 4 mani, 2 del proprietario dell’edificio per quanto riguarda i rischi derivanti dalle strutture, impianti fissi e presidi antincendio e le 2 mani del dirigente scolastico in ordine all’organizzazione e gestione dell’attività e delle emergenze, la formazione del personale e degli studenti, la sicurezza delle attrezzature di proprietà utilizzate, ecc..