Ho conosciuto Antonio negli anni ‘90, lui affiancava suo papà Umberto per le attività della Tecnodid e io mio papà Orazio, i nostri padri erano legati da una profonda amicizia e negli anni evidentemente, anche per motivi anagrafici, il legame tra Antonio, me e mio fratello Maurizio si consolidò, diventammo amici, una intensa amicizia, eravamo figli d’arte e seguivamo e accompagnavamo con attenzione i nostri genitori.
Sono stati anni in cui siamo cresciuti come persone, come professionisti, grazie a quegli anni siamo diventati uomini, si affiancarono alla Tecnodid anche Gabriella ed Alessandro e conobbi anche Fabio.
Antonio per noi era Tonino, questo già basterebbe per comprendere l’affetto profondo che ci legava, che poi è diventato l’affetto per tutta la famiglia, la dolce Flavia e i meravigliosi figli Adriano e Chiara.
Il rapporto con Antonio andava oltre l’amore fraterno, un rapporto di amicizia in cui si ereditano gli affetti dell’altro che diventano i tuoi.
Ho voluto bene ad Antonio e come una volta ha detto Luciano De Crescenzo: “il voler bene è un sentimento di gran lunga più bello dell’innamoramento … il voler bene, più il tempo passa e più cresce …”.
A dire il vero, era facile voler bene a Tonino. In chiesa il 24 aprile, Adriano suo figlio lo ha descritto bene e gli ha rimproverato “di averci lasciato troppo presto”. Ha ragione, ma il ricordo di Tonino, della sua generosità, della sua instancabilità (era capace di lavorare per ore e di venire a Salerno, poi partire per Roma, rientrare a Napoli e andare nella sua amata Ischia nello stesso giorno, senza mai farti pesare la stanchezza), della sua generosità, compenserà questo vuoto e lo colmerà dentro di noi.
Il suo sorriso era parte del suo modo di essere, viveva la vita con leggerezza ma non con superficialità, amava la vita, questo gli veniva dal DNA di Umberto che ha insegnato tanto a tutti noi.
Tonino esprimeva umanità e coraggio, sono felice di averlo conosciuto, di averlo vissuto, specie negli anni 90, quando ogni quindici giorni con Umberto e Pellegrino Sarno venivano in Azienda a correggere le bozze di Notizie della Scuola e dei tanti libri che producevano: sono stati anni stupendi con meravigliosi ricordi che custodisco dentro di me.
In chiesa, in occasione dell’ultimo saluto a Tonino, ho pensato alle parole di Sant’Agostino: “La morte non è niente. Sono solo passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto … Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.”
Il nostro sorriso incrocerà sempre il sorriso di Antonio, ogni volta che lo ricorderemo, consapevoli del Dono che abbiamo ricevuto nell’averlo incontrato e conosciuto in questa vita.
Ciao Tonino, ti voglio bene.