Era il 1998, lo avevo conosciuto da poco grazie all’amicizia comune con Giancarlo Cerini, quando Antonio mi chiese di collaborare nella sua casa editrice proponendomi di costruire una piattaforma per i futuri insegnanti. Eravamo in una fase storica in cui di piattaforme si parlava poco, né erano così diffusi strumenti che potessero raggiungere in maniera immediata ed efficace le tante persone che si accingevano ad entrare nel mondo della scuola.
Fu un servizio offerto a titolo gratuito, come spesso la Tecnodid ha continuato a fare nel corso degli anni. Ebbe un grande successo soprattutto tra i tanti professionisti che si occupavano di formazione. Da lì abbiamo capito insieme quanto fosse importante aprirsi al mondo delle tecnologie, non solo per rendere più veloce la comunicazione, ma per costruire con tanti interlocutori diversi rapporti più personali e più autentici. Ed Antonio di autenticità se ne intendeva: era nel suo DNA.
È stato questo l’inizio del nostro rapporto professionale che non si è mai interrotto, ma anche l’inizio di una amicizia che, giorno dopo giorno, si è rinsaldata in maniera profonda.
Antonio è stato un imprenditore “geniale” non nel senso tradizionale del termine, ma perché ha saputo collocare ogni cosa al posto giusto. In cima ai suoi pensiere non c’era il profitto, ma il desiderio di far crescere una impresa per migliorare la scuola offrendo una serie di opportunità che aiutassero a riflettere e ad affrontare con passione, ma anche con razionalità, i tanti problemi che la professione educativa reca in sé. È così, per esempio, che è nata l’opera decennale di “Voci della scuola” che ancora tanti lettori ricordano e rimpiangono.
Si pensava, ed eravamo all’inizio del nuovo millennio, che sarebbe stato utile costruire un agile strumento didattico ed organizzativo che mettesse a disposizione delle persone di scuola alcune chiavi di lettura utili a comprendere e governare i processi di cambiamento. Si trattava di una pubblicazione annuale che raccoglieva una quarantina di “voci”, intesa ognuna come un contenitore di conoscenze, concetti chiave, ipotesi operative e piste di approfondimento in una prospettiva culturale aperta e pluralista, ma sempre con un rigoroso taglio informativo e scientifico. Per dieci anni queste pubblicazioni hanno accompagnato tante persone di scuola nella gestione quotidiana della vita professionale.
Con lo stesso spirito sono state prodotte le tante pubblicazioni sulle novità istituzionali, sono state predisposte le piattaforme che hanno aiutato migliaia di persone a diventare, docenti, dirigenti scolastici, dirigenti tecnici, ma anche percorsi formativi che hanno supportato tanti docenti volenterosi nel loro processo di miglioramento nella didattica, nella relazione educativa, nell’organizzazione scolastica.
È con questo spirito che Antonio ha saputo coinvolgere nelle sue numerose iniziative autorevoli studiosi, protagonisti dei processi in atto, testimoni diretti e indiretti della scuola italiana. Lo ha saputo fare per le sue capacità empatiche, per l’attenzione e la cura che aveva nei confronti di tutti, per il senso profondo della sacralità dell’accoglienza, per quelle sue autentiche capacità che facevano sentire qualsiasi persona importante e sempre a proprio agio.
Il dolore di oggi è immenso, ma è poca cosa rispetto al dolore che sentiremo domani, quando ci renderemo conto che lui è altrove. Grazie Antonio per tutto quello che ci hai regalato e per quello che ancora regalerai ad ognuno di noi perché cercheremo di trovare, a partire da quello che hai saputo costruire, una nuova linfa che ci aiuterà a superare i tanti problemi che oggi, con molto coraggio, dobbiamo affrontare.