Comunicazione efficace

Tra formalitĂ  e relazioni interpersonali

La capacitĂ  comunicativa è una delle competenze professionali per un buon dirigente scolastico, poichĂ© rappresenta il fondamento su cui si basano le relazioni e la trasmissione efficace delle informazioni, fondamentali per guidare un’istituzione complessa come la scuola. Oltre alla comunicazione scritta e al contenuto verbale, sono strategici gli aspetti non verbali, cruciali per veicolare autorevolezza, empatia e chiarezza. Qui si cercherĂ  di affrontare, seppure sinteticamente, sia alcuni aspetti della comunicazione istituzionale sia di quella informale e si cercherĂ  di evidenziare come ogni elemento contribuisca al successo del dirigente nella conduzione della scuola.

La comunicazione istituzionale

La comunicazione istituzionale comprende diversi strumenti chiave che il dirigente scolastico utilizza per interagire con la comunitĂ  scolastica e con il i portatori d’interesse esterni. Ogni strumento è caratterizzato da specifiche finalitĂ  e richiede un approccio calibrato in termini di contenuto e forma.

Le circolari, ad esempio, rappresentano uno dei canali principali di comunicazione. Redatte con chiarezza e concisione, possono essere semplici comunicati informativi o comunicazioni dispositive da rispettare. Esse stabiliscono un ponte diretto con l’intera comunitĂ  scolastica e con l’esterno, nel caso siano rivolte a famiglie o soggetti terzi, e possono essere finalizzate ad organizzare determinate attivitĂ  oppure a condividere informazioni utili. Possono avere una struttura standard (introduzione, corpo e chiusura), la cosa importante è che venga garantita una trasmissione efficace del messaggio, escludendo il rischio di ambiguitĂ  o di interpretazioni errate.

I provvedimenti amministrativi formali

Decreti e determine, invece, rivestono un ruolo amministrativo formale per la gestione scolastica. Si tratta di atti amministrativi che devono essere strutturati con un preambolo, in cui vengono citate, in premessa, le norme e gli atti che legittimano la parte dispositiva. Ogni decreto o determina deve, inoltre, includere una motivazione esplicita, obbligatoria per garantire trasparenza e coerenza procedurale oltre che l’efficacia del provvedimento adottato. Nelle attivitĂ  negoziali, tali documenti identificano il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) e contengono riferimenti ai dati contabili di riferimento. Curare la struttura e la forma di tali atti è essenziale per assicurare l’aderenza alle disposizioni legislative, ridurre il rischio di contestazioni, rafforzare la percezione di autorevolezza e professionalitĂ  del dirigente scolastico.

La comunicazione esterna

La comunicazione verso l’esterno, ad esempio tramite comunicati stampa, è cruciale per consolidare l’immagine della scuola e valorizzarne le iniziative. Questo tipo di comunicazione deve essere parte di un piano ben strutturato, che definisca obiettivi, destinatari, mezzi e tempi per la diffusione dei messaggi istituzionali. Un piano di comunicazione è uno strumento strategico, che garantisce coerenza e continuitĂ  nella gestione delle relazioni con il pubblico.

Redatti con un linguaggio bilanciato tra formalitĂ  istituzionale e appeal mediatico, i comunicati stampa servono a promuovere gli eventi, i progetti e i risultati raggiunti dall’istituzione, contribuendo a costruirne una reputazione solida e positiva. La loro efficacia dipende dalla capacitĂ  di attrarre l’attenzione del target di riferimento e dalla loro integrazione in una strategia complessiva.

L’ambito informale

La comunicazione informale avviene durante i colloqui con studenti, genitori, fornitori, amministratori politici, rappresentanti di associazioni, ma anche con il personale scolastico, docenti e personale ATA. In queste situazioni, il dirigente deve mostrare empatia, ascolto attivo e autorevolezza scegliendo, in primo luogo, il registro linguistico rispetto all’interlocutore di turno. La letteratura in psicologia sociale sottolinea come il grado di formalitĂ  percepito influenzi la costruzione della relazione: un approccio troppo confidenziale potrebbe diminuire la percezione del ruolo istituzionale del dirigente, mentre un registro formale rafforza l’immagine di leadership autorevole e imparziale. Partendo da tale assunto, la scelta tra l’uso del “Lei” al posto del “tu” all’interno del contesto di lavoro, dipende proprio dalla volontĂ  di mantenere o meno una distanza professionale e ridurre il rischio di confidenze inopportune. Per molti, adottare sempre un registro formale garantisce l’autorevolezza ed evita fraintendimenti, soprattutto in contesti in cui è necessaria una netta distinzione di ruoli.

Il linguaggio non verbale

Il linguaggio non verbale rappresenta una componente cruciale nella comunicazione, poichĂ© contribuisce in modo significativo alla percezione e all’efficacia del messaggio. Albert Mehrabian (psicologo statunitense di origine armena) ha evidenziato che il 93% della comunicazione è veicolato attraverso aspetti non verbali e paraverbali, conferendo un peso determinante a questi elementi rispetto al contenuto verbale[1].

Il linguaggio del corpo può trasmettere messaggi di apertura, sicurezza e controllo. Una postura eretta, combinata con gesti misurati, suggerisce stabilità e autorevolezza, favorendo un clima di fiducia reciproca.

Allo stesso modo, il tono della voce è essenziale per modulare il messaggio in base al contesto e al pubblico. Un tono calmo può rassicurare e costruire un rapporto empatico, mentre un tono energico è efficace per ispirare e motivare.

La postura, infine, agisce come un indicatore visivo dello stato emotivo e dell’atteggiamento del dirigente. Una postura rilassata ma composta comunica autorevolezza, senza risultare intimidatoria, favorendo una relazione positiva con i destinatari.

In sintesi, il linguaggio non verbale è un elemento integrato della comunicazione che contribuisce a costruire un’immagine di leadership solida e a rafforzare l’impatto complessivo del messaggio trasmesso.

Il Dress Code

L’abito è parte integrante della comunicazione di un dirigente, poichĂ© rappresenta un elemento non verbale che contribuisce a costruire la percezione della leadership. Secondo la teoria del “self-presentation” di Mark R. Leary (professore di psicologia e neuroscienze presso la Duke University), il modo di vestire non è un aspetto neutro, ma uno strumento strategico per trasmettere autorevolezza, credibilitĂ  e rispetto per il ruolo ricoperto. L’abbigliamento, in quanto elemento visivo immediatamente percepibile, influenza le aspettative degli altri, definendo in modo implicito il contesto relazionale e professionale.

Un abbigliamento formale rappresenta il simbolo di professionalità, ordine e rispetto verso la funzione istituzionale e il pubblico. La scelta dei colori, secondo la psicologia cromatica, è altrettanto significativa: tonalità neutre, come il blu e il grigio, evocano stabilità, affidabilità e capacità di leadership, mentre colori più vivaci possono essere utilizzati in contesti informali per trasmettere energia e creatività. Anche gli accessori, sebbene complementari, possono rivestire un ruolo cruciale nella costruzione dell’immagine di un professionista, indipendentemente dal genere. Spesso, anzi, attraverso specifici accessori si può arrivare a comunicare uno status di autorevolezza e sicurezza, diventando un segnale di prestigio riconoscibile.

Erving Goffman (sociologo canadese) sottolinea come la “presentazione di sĂ©” sia il risultato di un insieme di segnali che, se armonizzati, definiscono il ruolo e l’autorevolezza del soggetto. Questo concetto si applica a uomini e donne, mettendo in luce l’importanza della coerenza tra abbigliamento, accessori e contesto per consolidare la fiducia e facilitare una comunicazione efficace.

Un dress code adeguato, arricchito da accessori selezionati con cura, non è una mera formalitĂ . Esso rappresenta un potente strumento per rafforzare la credibilitĂ  e il prestigio del dirigente scolastico, uomo o donna, sostenendo una comunicazione efficace e contribuendo a costruire un’immagine di leadership solida e rispettata nell’ambiente scolastico e istituzionale.

Comunicazione e leadership

Una comunicazione efficace rappresenta il cuore della leadership autorevole, configurandosi come il veicolo primario attraverso cui il leader costruisce relazioni significative e mobilita il proprio team verso obiettivi comuni. Bernard Bass (uno dei maggiori studiosi di leadership) definisce il leader trasformazionale come colui che, attraverso una comunicazione chiara, empatica e ispiratrice, riesce a motivare i collaboratori, non solo influenzandone le azioni ma anche stimolando una crescita personale e professionale. Questo tipo di leadership si fonda sull’autenticità, una qualità imprescindibile che si manifesta nella coerenza tra i messaggi verbali e non verbali.

L’autenticità, secondo Howard Gardner (noto per la sua teoria sulle “Intelligenze multiple”), rafforza la fiducia e il senso di appartenenza, elementi fondamentali in un contesto scolastico complesso. La comunicazione non è solo il trasferimento di informazioni ma anche un mezzo per creare visioni condivise e incentivare la partecipazione attiva. Per esempio, l’uso di un linguaggio chiaro, supportato da gesti congruenti e da un tono di voce modulato, può trasformare un messaggio ordinario in un appello motivante e coinvolgente.

Infine, la leadership autorevole è intrinsecamente legata alla capacità di ascolto attivo. Questa competenza permette di interpretare non solo le parole ma anche i segnali emotivi e relazionali, favorendo una comunicazione bidirezionale che rafforza la relazione tra dirigente e comunità scolastica. Attraverso una comunicazione integrata e strategica, il dirigente non solo guida ma ispira, diventando un punto di riferimento per studenti, docenti e stakeholder.

Andare oltre la forma

La comunicazione di un dirigente scolastico è un’arte che combina elementi formali e informali, competenze tecniche e umane. L’immagine di sĂ© che il dirigente restituisce influenza direttamente la percezione della qualitĂ  dell’intera istituzione scolastica. Un dirigente che dimostra autorevolezza, coerenza e professionalitĂ  comunica implicitamente un messaggio di competenza e soliditĂ , determinante per costruire la fiducia di studenti, famiglie e stakeholder.

Ad esempio, un dirigente che utilizza un linguaggio chiaro e un dress code curato, scegliendo accessori che esprimano sobrietà e raffinatezza, può contribuire a rafforzare l’idea di un’istituzione ben organizzata e rispettabile. Al contrario, una comunicazione ambigua o un atteggiamento disordinato rischiano di minare la credibilità non solo della persona ma dell’intera istituzione che si rappresenta. Ogni dettaglio è significativo: dal modo in cui vengono accolti i visitatori a come vengono presentate le iniziative scolastiche, ogni gesto e ogni scelta visiva si riflettono sulla percezione del ruolo istituzionale.

Una gestione efficace della comunicazione è determinante non solo per il successo dell’istituzione scolastica ma anche per la costruzione di una leadership forte e autorevole. Attraverso un uso consapevole degli strumenti comunicativi verbali e non, il dirigente può consolidare la fiducia e promuovere un ambiente scolastico positivo e orientato al successo.


[1] Nel 1967 lo psicologo statunitense Albert Mehrabian ha pubblicato uno studio sull’interpretazione del linguaggio, dividendolo in tre macro aree: verbale (il discorso vero e proprio); non verbale (il cosiddetto “linguaggio del corpo”); paraverbale (il modo in cui parliamo, ad esempio l’intonazione e il volume della voce). Secondo questo studio, il linguaggio non verbale influisce sulla comprensione del messaggio per il 55%, il paraverbale per il 38%, mentre il verbale solamente per il 7%.