Recentemente, il 23 gennaio 2025, il Ministero ha trasmesso a tutte le scuole una nota (prot. n. 2867) per fornire indicazioni in merito alla valutazione periodica e finale degli apprendimenti nella scuola primaria e alla valutazione del comportamento nella scuola secondaria di primo grado.
Come è noto, nel secondo periodo dell’anno scolastico in corso, prenderà avvio il dispositivo previsto dall’Ordinanza ministeriale del 9 gennaio 2025 n. 3, il quale prevede l’adozione dei giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento nella scuola primaria.
L’opinione pubblica, però, è divisa tra quanti considerano l’adozione dei nuovi strumenti valutativi, seppure colorati di “vintageâ€, importanti per migliorare i processi di valutazione, e quanti li interpretano come “un sentiero che allontana dalla metaâ€.
Pillole di “work in progress†nella scuola primaria
Gli insegnanti di scuola primaria sono sicuramente i professionisti più “testati†dal turbinio delle continue riforme che ha interessato il sistema scolastico negli ultimi decenni; seppur frastornati, si stanno mettendo in azione per rendere più chiaro il percorso formativo degli alunni consapevoli di quanto sia importante la valenza formativa della valutazione e quanto sia funzionale per l’apprendimento una comunicazione efficacie con i genitori. Il lavoro di revisione, richiesto dalla legge 1° ottobre 2024, n. 150[1], assorbirà non poche energie! Ma in cosa consisterà il work in progress della valutazione nella scuola primaria?
Per prima cosa, i docenti dovranno elaborare i giudizi sintetici, individuati in una scala decrescente di sei aggettivi[2], avendo come orizzonte di riferimento le seguenti aree:
- padronanza e utilizzo dei contenuti disciplinari, delle abilità e delle competenze maturate;
- uso del linguaggio specifico;
- autonomia e continuità nello svolgimento delle attività anche in relazione al grado di difficoltà delle stesse;
- capacità di espressione e rielaborazione personale.
Tali descrizioni andranno declinate, per ciascuna disciplina e anno di corso, con riferimento costante alle Indicazioni Nazionali 2012 (ancora vigenti, ma in via di ridefinizione) e i curricoli d’istituto, attraverso una pluralità di strumenti: griglie, tabelle e rubriche di valutazione.
Quindi, al Collegio dei docenti competerà deliberare i criteri e le modalità di valutazione degli apprendimenti che saranno inseriti nel PTOF e resi pubblici. Successivamente, ogni scuola dovrà elaborare il documento di valutazione, nel quale andranno inseriti i principali obiettivi disciplinari in coerenza con la progettazione di classe, definendo l’’impostazione e la soluzione grafica ritenuta più funzionale per una comunicazione chiara e trasparente verso le famiglie.
A titolo esemplificativo, nella nota del 23 gennaio 2025 (cit.) è riportato un allegato che fornisce alcune possibili soluzioni, come quella di attribuire a ciascuna disciplina soltanto il giudizio sintetico e la relativa descrizione oppure di integrare anche i principali obiettivi di apprendimento individuati nel curricolo d’istituto per la specifica disciplina e per l’anno di corso.
Efficacia, trasparenza e tempestivitÃ
L’ordinanza ministeriale del 9 gennaio 2025, in coerenza con il D.lgs. 62/2017 e la legge 150/2024, ribadisce l’importanza di garantire efficacia comunicativa, trasparenza e tempestività della valutazione del percorso scolastico. A tal fine, le scuole eventualmente adottano come modalità di interrelazione con le famiglie il registro elettronico oltre alle necessarie interlocuzioni.
Quindi, sarà opportuno aggiornare la sezione della valutazione del PTOF anche nelle lingue utilizzate dalle famiglie straniere, eventualmente in collaborazione con il gestore del Registro Elettronico, con i mediatori culturali o con lo stesso supporto dei genitori non italofoni, ma in possesso di competenze linguistiche in italiano. Inoltre, come previsto dall’articolo 44 del recente CCNL Comparto istruzione e ricerca 2019-2021 (firmato il 18 gennaio 2024), il Consiglio d’istituto, sulla base delle proposte del Collegio dei docenti, definirà le modalità e i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta accessibilità al servizio in coerenza con le esigenze di funzionamento dell’istituto e prevedendo gli strumenti comunicativi più adeguati.
In tal senso, è lasciato ampio spazio alla creatività dei dirigenti e dei docenti che potranno prevedere azioni mirate tanto per i genitori quanto per gli alunni. Per i primi sarà sicuramente utile che i modelli del documento di valutazione, riferiti a ciascuno anno di corso, siano pubblicati sul sito e tradotti in più lingue. Specialmente per i genitori stranieri, saranno, Particolarmente importanti i colloqui individuali e il loro coinvolgimento in attività di formazione.
Anche per gli alunni si potranno realizzare tutorial, fumetti, cartoni animati, storytelling che illustrino e spieghino i nuovi criteri e le nuove modalità di valutazione. Per la restituzione della valutazione in itinere si potrà usare contestualmente sia il registro elettronico sia i colloqui e alcuni momenti appositamente dedicati.
Buone pratiche da salvaguardare
Per rendere efficace e chiara la valutazione, le scuole da sempre hanno adottato diverse strategie, a volte efficaci, a volte meno. Ora si tratta, soprattutto, di portare a sistema quelle che, più di altre, hanno dato maggiori esiti positivi. È condivisa da tutti l’importanza di instaurare un dialogo stabile e costruttivo tra scuola e famiglia, ma occorre scongiurare il rischio di ritualismo e formalismo, sempre in agguato.
Sappiamo che molto spesso l’incapacità di esprimere e formalizzare i risultati in modo chiaro, trasparente e comprensibile è ciò che genera i tanti ricorsi al TAR da parte dei genitori. Sappiamo altresì che una valutazione non partecipata, non capita, imposta dall’alto, è quella che può generare negli alunni frustrazioni emotive e ansie da prestazione.
Probabilmente per ridare tranquillità ed autorevolezza ai docenti qualche riflessione andrebbe sollecitata non tanto sugli strumenti da adottare, quanto piuttosto sulla competenza comunicativa ed empatica.
Punti di stabilità e tasselli mancanti
La nota già citata del 23 gennaio scorso richiama il quadro normativo e conferma le seguenti norme:
- il giudizio sintetico riguarda anche lo sviluppo delle competenze di cittadinanza, l’insegnamento della religione cattolica e delle attività alternative;
- i processi formativi devono essere descritti in termini di progressi nello sviluppo culturale, personale e sociale e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti conseguito con giudizio globale;
- i giudizi sintetici delle discipline devono essere correlati, per gli alunni con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento, rispettivamente, al P.E.I o al P.D.P.
Tuttavia, per completare il mosaico mancano alcuni tasselli.
Le ancora inedite Indicazioni Nazionali, che si profilano all’orizzonte, non richiederanno una nuova revisione dei curricoli d’istituto e, quindi, la necessità di elaborare nuove descrizioni per ciascuna disciplina e anno di corso? Quanti aggiornamenti inerenti alle nuove disposizioni normative andranno effettuati nelle sezioni del PTOF durante la nuova triennalità 2025/2028? Cosa accadrà all’evidente disallineamento dei giudizi sintetici con la certificazione delle competenze?
Le prime perplessità per i docenti sottendono una sicura “incertezzaâ€, mentre il disallineamento con il nuovo DM del 30 gennaio 2024 n. 14 lascia presagire un nuovo automatismo. Infatti, con i giudizi descrittivi erano stati individuati 4 differenti livelli di apprendimento e relativi descrittori, in analogia con i livelli e descrittori adottati per la certificazione delle competenze. Oggi, i livelli “borderline†degli studenti vengono declinati a fatica. In futuro questi potrebbero essere articolati quasi automaticamente nel nuovo parallelismo: “Avanzato†potrebbe essere graduato in “ottimo o distintoâ€; “Intermedio†con “buono o discretoâ€; il livello di “Base†potrebbe corrispondere al “sufficienteâ€; così come “In via di prima acquisizione†al “non sufficienteâ€.
In attesa di conferme o smentite, forse la cosa più conveniente da fare è approfittare del poco tempo a disposizione per un rigenerante “reculer pour mieux sauter et mieux travaillerâ€.
[1] Legge 1° ottobre 2024, n. 150, Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati.Â
[2] Giudizi sintetici: non sufficiente, sufficiente, sufficiente, discreto, buono, distinto, ottimo.