Scrivere di Antonio, a poche ore dalla sua dipartita, non è cosa semplice. Non è facile perché non si vorrebbe cadere nella retorica mielosa, tipica di queste occasioni. Argomentare su Antonio vuol dire sfiorare la poliedricità del suo essere. Ciascuno di noi ne racconta una parte e la connota secondo l’esperienza che ha vissuto, ma tutti insieme ricostruiamo un bel mosaico variopinto! Gli esperti di economia e finanza comportamentale sanno bene che il ricordo dei fatti positivi si dissolve velocemente, come parole al vento, al contrario di quelli negativi che rimangono indelebili per molto tempo. Proprio per questo è necessario ricordare, subito, per non dimenticare.
Antonio (o Tonino, per molti) era un uomo di organizzazione, dotato di grande sensibilitĂ ed intelligenza, lettore attento ed acuto della realtĂ tanto da essere riuscito a leggerne, prima di tutto, le trasformazioni avvenute nella scuola nelle diverse stagioni!
Se fosse, ora, qui, accanto a noi, probabilmente cercherebbe di toglierci carta e penna, o computer, perché era schivo nella pratica delle riconoscenze personali.
Un proverbio cinese, per sottolineare il fatto che non basta solo la teoria, ma molto spesso la pratica è più importante e utile, dice: “Meglio camminare 10.000 chilometri che leggere 10.000 libri”. Sembrerebbe in antitesi per l’Antonio editore. Invece no! Lui aveva a cuore la riuscita delle esperienze formative, non solo dal punto di vista commerciale ma, prima di tutto, dal punto di vista valoriale! Ogni evento per Lui diventava una sfida, con sé stesso e con gli altri, anche al fine di verificare se l’idea che lo aveva mosso era corretta e sarebbe stata utile al mondo della scuola! Da uomo libero, esprimeva in libertà il suo pensiero scegliendo se elogiare quell’autore!
Di Antonio abbiamo conosciuto il tratto fortemente umano, forte e fragile al contempo! Non si può non ricordare la sua galanteria, la sua tempestivitĂ nell’azione, il suo tenere le relazioni. Lontano dalla retorica e dalle smancerie, con lo sguardo diretto e guizzante, comprendeva appieno ciò che l’interlocutore aveva pensato e voleva comunicare, andando anche oltre le parole ed incarnando una empatia ed una disponibilitĂ d’animo unica! Credeva nell’amicizia: il suo farsi in quattro per gli amici è cosa nota, dalle Alpi alla Sicilia. Ogni sua/o amica/o era sua/suo sorella/fratello, da accudire in ogni momento. Aveva voglia e piacere di condividere con i suoi amici una sua idea o una sua scoperta, la bontĂ di una pietanza, il piacere di un buon vino o l’ebrezza di un buon liquore. Appena poteva, metteva insieme tutti, con amore e con gioia, perchĂ© credeva nella funzione e nella potenza del “gruppo”. Quasi a voler essere strumento escatologico per l’”Ut omnes unum sint“.
Ha riempito la sua vita come anche la nostra. Ha avuto una breve ma intensa esistenza. Nella “vita oltre la vita”, abbiamo la certezza che continuerà la sua attiva vocazione di mettere insieme le persone, di essere strumento d’amore e di gioia con Umberto, Giancarlo e tutti gli amici cari che lo hanno preceduto.
Grazie, Antonio, per esserci stato accanto: a tutti il compito di continuare a camminare lungo le orme da lui tracciate.