Il 22 febbraio scorso il Ministro Valditara ha annunciato l’emanazione del decreto di adozione del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici, in attuazione dell’articolo 13 del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, convertito con modificazioni con la Legge 29 luglio 2024, n. 106, promosso dallo stesso Ministero. Ne abbiamo già parlato in un precedente contributo[1].
Il decreto annunciato, nel corso dell’iter di adozione, ha necessitato di interventi di regolazione che hanno portato alla pubblicazione del DM n. 47 del 12 marzo 2025, completato dall’indicazione degli obiettivi definiti con il decreto interdipartimentale di recente pubblicazione. Analizziamo insieme le caratteristiche del modello e la sua applicazione che, in via transitoria e semplificata, produce effetti già nel corrente anno scolastico.
Perché un nuovo modello
Prima di entrare nel merito delle caratteristiche del nuovo modello e delle differenze con quello precedentemente introdotto con la Direttiva MIUR 18 agosto 2016, n. 36, è doveroso evidenziare quali motivazioni hanno portato ad introdurre in corso d’anno le nuove procedure di valutazione dei dirigenti scolastici. Al di là della condivisione o meno della nuova impostazione, le critiche maggiori si concentrano sulla lamentata inopportunità di introdurre in corso d’anno le modifiche al sistema di valutazione dei risultati dirigenziali, specie in considerazione della ricaduta retributiva che il sistema ormai dovrà avere. In realtà, è proprio questa esigenza che non consente più di rimandare l’avvio della valutazione dei risultati dell’azione dirigenziale. Né è possibile ritardarne l’applicazione al prossimo anno per consentire ai dirigenti di misurarsi col nuovo modello con consapevolezza e con tempi corrispondenti all’anno scolastico, regolando le proprie attività anche ai fini valutativi. Di fatto, gli Organi di controllo non consentirebbero oltre di corrispondere la valutazione di risultato indipendentemente dall’effettiva valutazione del suo livello di raggiungimento, circostanza che rende improcrastinabile l’introduzione e l’applicazione del nuovo sistema. Si aggiunga a ciò anche che il precedente modello, basato sull’azione istruttoria dei Nuclei di valutazione, non riusciva ad essere pienamente efficace per la scarsa consistenza organica dei dirigenti tecnici, figure professionali centrali nel precedente Sistema di valutazione.
Nuove misure in materia di valutazione dei dirigenti scolastici
Quali novità, quindi, sono state previste dalla legge? Per consentire l’avvio del nuovo modello di valutazione, lo stesso Ministero ha promosso la modifica delle previsioni contenute nell’articolo 25 del D.lgs. n. 165 del 2001. Nello specifico, l’articolo 13 del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, convertito con modificazioni con la Legge 29 luglio 2024, n. 106, nel confermare che i dirigenti scolastici sono inquadrati in ruoli di dimensione regionale e rispondono, agli effetti dell’articolo 21, in ordine ai risultati, ha previsto che siano valutati “sulla base degli strumenti e dei dati a disposizione del sistema informativo del Ministero dell’istruzione e del merito”, espungendo, quindi, il riferimento alle verifiche effettuate dal Nucleo di valutazione istituito presso l’amministrazione scolastica regionale. La norma, poi, procede con un riferimento esplicito alle finalità del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici, che stabilisce “gli indirizzi per la definizione degli obiettivi strategici volti ad assicurare il buon andamento dell’azione dirigenziale”, individuando “i soggetti che intervengono nella procedura di valutazione, in coerenza con la direttiva generale del Ministro dell’istruzione e del merito, di cui all’articolo 15, comma 2, lettera a), del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150”.
Più dettagliatamente, nel testo del Sistema di valutazione ne viene esplicitata la finalità: “una oggettiva e trasparente valutazione dei risultati individuali conseguiti dai Dirigenti scolastici sulla base di obiettivi chiaramente definiti e misurabili e dei comportamenti organizzativi e professionali, nella prospettiva del progressivo incremento della qualità del servizio scolastico, della valorizzazione e del miglioramento professionale dei Dirigenti scolastici.” Non viene, quindi, tradita la finalità del supporto al miglioramento per la qualità del servizio, che da sempre accompagna gli strumenti introdotti per realizzare la valutazione delle professionalità e, più in generale, del sistema scolastico nel nostro Paese[2].
Il riferimento, poi, al D.lgs. n. 150 del 2009 inserisce l’attività di valutazione nel processo di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Ne discende automaticamente il collegamento con il Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO) che il Ministero dell’istruzione e del merito realizza nell’ambito delle misure finalizzate al rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni, anche in funzione dell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)[3].
Ambiti di valutazione dei dirigenti scolastici
Entrando nel dettaglio degli elementi del nuovo Sistema di valutazione, possiamo osservare che gli Ambiti di valutazione dei dirigenti scolastici sono rimasti ancorati ai criteri generali previsti dall’articolo 1, comma 93 della Legge n. 107/2015 e dall’articolo 25 del Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165:
- competenze gestionali ed organizzative finalizzate alla correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell’azione dirigenziale;
- competenze per lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse umane;
- competenze concernenti l’analisi della realtà scolastica di assegnazione, nonché la progettazione delle iniziative volte al suo miglioramento;
- competenze concernenti i rapporti con la comunità scolastica, il territorio ed i referenti istituzionali.
La conferma delle aree dell’attività dirigenziale da cui ricavare evidenze che attestino il livello di raggiungimento dei risultati connessi agli obiettivi dell’incarico dirigenziale conferma, quindi, il profilo professionale del dirigente scolastico, desumibile dal comma 78 della medesima legge. La vera differenza è il riferimento, in larga parte, a dati ricavabili direttamente dal sistema informativo a disposizione del Ministero. Questa previsione, che di certo semplifica la procedura avendo espunto l’attività istruttoria precedentemente svolta dai Nuclei e rapportando il modello a quello adottato per la dirigenza amministrativa, di contro pone interrogativi sull’effettiva deducibilità dei risultati raggiunti dai dirigenti scolastici senza un concreto coinvolgimento e confronto diretto nell’ambito dell’istituzione scolastica di servizio.
Fasi del procedimento di valutazione
Il nuovo Sistema di valutazione della dirigenza scolastica prevede le seguenti fasi:
- decreto del Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione e del Capo Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale di individuazione degli obiettivi da assegnare ai Dirigenti scolastici, integrati dall’obiettivo a rilevanza regionale, coerentemente con l’Atto di indirizzo politico istituzionale concernente l’individuazione delle priorità politiche del Ministero dell’istruzione e del merito per l’anno di riferimento;
- assegnazione degli obiettivi ai Dirigenti scolastici da parte dei Direttori degli Uffici Scolastici Regionali di appartenenza;
- misurazione e valutazione da parte dei Direttori degli Uffici Scolastici Regionali, con l’ausilio dei Dirigenti degli ambiti territoriali e sulla base delle eventuali evidenze prodotte dal Dirigente scolastico, dei risultati da quest’ultimo raggiunti rispetto agli obiettivi assegnati;
- fase di contraddittorio, eventuale in caso di disaccordo sul punteggio, obbligatoria in caso di valutazione negativa.
Per l’anno scolastico in corso, rientrante nella fase transitoria di applicazione del nuovo Sistema, il numero di obiettivi è ridotto ed è escluso quello a rilevanza regionale.
Come nel precedente modello, la valutazione è collegata all’incarico di titolarità e non si estende agli eventuali incarichi di reggenza attribuiti.
Quali obiettivi per la valutazione
Una volta a regime, annualmente, entro il mese di luglio dell’anno scolastico precedente a quello di riferimento, con un decreto interdipartimentale vengono individuati, previo coordinamento con i Direttori generali degli Uffici scolastici regionali, gli obiettivi che questi ultimi devono assegnare ai Dirigenti scolastici. Nella fase transitoria che interessa l’anno in corso, la definizione degli obiettivi doveva avvenire entro marzo 2025, come di fatto è stato. Il 26 marzo u.s., infatti, con decreto n. 616 i due Capi Dipartimento hanno definito gli obiettivi dei Dirigenti scolastici per l’a.s. 2024/2025, fissando anche i relativi indicatori e target. Gli obiettivi, da individuarsi in coerenza con la direttiva generale del Ministro per l’azione amministrativa e la gestione per l’anno di riferimento, e che per il 2024 è stata adottata con decreto del 23 maggio 2024, n. 99, sono distinti in Obiettivi generali e Obiettivi specifici, come di seguito riportati.
n. | Obiettivi generali | Obiettivi specifici |
---|---|---|
1 | Assicurare il funzionamento generale dell’istituzione scolastica organizzando le attività secondo criteri di efficienza, efficacia e buon andamento dei servizi. | Cura dei processi amministrativi e rispetto delle procedure previste dalla normativa vigente, in relazione agli atti di competenza del dirigente scolastico con particolare riferimento al rispetto delle procedure e delle tempistiche di cui al DPCM 31 agosto 2016 recante “Modalità di pagamento delle somme spettanti al personale supplente breve e saltuario” e al rispetto degli obblighi di pubblicazione di cui al D.lgs. 14 febbraio 2013, n. 33. |
Programmazione e gestione efficace ed efficiente delle risorse economiche, finanziarie e strumentali con particolare riferimento al rispetto dei tempi di pagamento delle fatture commerciali ai sensi dell’art. 4-bis del Decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13. | ||
2 | Valorizzare l’impegno e i meriti professionali del personale dell’istituzione scolastica, sotto il profilo individuale e negli ambiti collegiali. | Cura della formazione e dello sviluppo professionale del personale attraverso la promozione e realizzazione, in raccordo con le azioni dell’Amministrazione, di iniziative di formazione per il personale docente e ATA. |
Definizione e assegnazione di ruoli e compiti del personale scolastico in maniera funzionale al PTOF e con riguardo alle competenze professionali specifiche. | ||
3 | Orientare l’azione dirigenziale al miglioramento del servizio scolastico con riferimento al rapporto di autovalutazione e al piano di miglioramento, con particolare attenzione alle aree di miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni scolastiche e formative direttamente riconducibili all’operato del dirigente scolastico. | Promozione e accompagnamento nella definizione e condivisione del Rapporto di autovalutazione e della rendicontazione e pubblicazione dei risultati raggiunti anche attraverso l’utilizzo efficace dei dati e degli strumenti a disposizione per l’analisi del contesto e l’autovalutazione e il monitoraggio dell’avvicinamento agli obiettivi da conseguire. |
Promozione e accompagnamento nella definizione, progettazione, realizzazione e condivisione del Piano triennale dell’offerta formativa e del Piano di miglioramento, con specifica attenzione alle azioni per favorire lo sviluppo delle competenze e l’orientamento di alunni e studenti e al sostegno e all’inclusione di ogni studente con particolare attenzione agli alunni disabili, con BES e a rischio dispersione. | ||
4 | Assicurare la direzione unitaria dell’istituzione scolastica, promuovendo la partecipazione e la collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, con particolare attenzione alla realizzazione del piano triennale dell’offerta formativa e alla promozione dell’autonomia didattica e organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo. | Garantire la direzione unitaria dell’istituzione scolastica, promuovendo la partecipazione e la collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica e con il contesto sociale di riferimento, anche attraverso l’attivazione di collaborazioni, accordi e promozione di reti. |
Promozione dell’autonomia didattica e organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo anche attraverso iniziative e progetti per l’innovazione e la sperimentazione didattica tramite la partecipazione della scuola a progetti, bandi, concorsi ecc. con attenzione alle risorse territoriali. |
Come si determina il punteggio finale
Il decreto interdipartimentale n. 616/2025 chiarisce, come già noto, che per l’anno scolastico 2024/2025, in quanto anno caratterizzato dalla fase di transizione verso il nuovo sistema di valutazione, viene individuato un numero ridotto di obiettivi, i quattro riportati prima, ciascuno collegato a specifici indicatori e target, con l’esclusione dell’obiettivo a rilevanza regionale, che infatti non viene per quest’anno indicato. Gli obiettivi sono tutti connessi a tipologie di attività legate alle funzioni proprie del Dirigente scolastico ed alle responsabilità dirigenziali discendenti da obblighi normativi, nel rispetto di quanto previsto all’art. 25 del D.lgs. n. 165/2001.
Nel complesso, sono attribuibili 80 punti attraverso la valutazione dei quattro obiettivi generali assegnati, ciascuno distinto in due obiettivi specifici.
I restanti 20 punti, necessari per raggiungere il punteggio massimo attribuibile pari a 100, sono assegnati dal Direttore dell’USR, a tal fine coadiuvato dai dirigenti di ambito e/o dai dirigenti tecnici con funzioni ispettive, anche in considerazione dell’incidenza numerica dei dirigenti scolastici del territorio di riferimento, attraverso la valutazione dei cosiddetti comportamenti professionali e organizzativi:
- orientamento al risultato e organizzazione;
- problem solving e innovazione;
- capacità di gestire le relazioni interne ed esterne;
- integrazione con la comunità scolastica, sociale e il territorio.
La misurazione e la valutazione dei comportamenti professionali e organizzativi avvengono con riferimento alla capacità di raggiungere i risultati in maniera trasversale a tutti gli indicatori connessi agli obiettivi assegnati. Nel Sistema di valutazione è inoltre chiarito che si tiene conto anche di ulteriori elementi conoscitivi acquisiti o delle risultanze di eventuali visite ispettive, oltre che della complessità del contesto in cui opera il Dirigente scolastico, garantendo una differenziazione dei giudizi.
Piattaforma e tempistica per la valutazione
Il Ministero ha predisposto una specifica Piattaforma online per la misurazione e la valutazione dei risultati delle attività e dei comportamenti dei dirigenti scolastici, in cui sono resi direttamente disponibili i dati presenti nel sistema informativo. Per ogni indicatore associato agli obiettivi specifici, e poi dal prossimo anno scolastico anche per quelli associati all’obiettivo di rilevanza regionale, in Piattaforma il Direttore dell’USR potrà contare sia sulle informazioni già presenti a sistema sia su quelle provenienti da altre banche dati e anche sui dati di contesto dell’istituzione scolastica in cui opera il Dirigente scolastico.
Per l’anno in corso, l’attribuzione del punteggio finale di valutazione avverrà entro il mese di novembre 2025 e, a partire da quest’anno, sarà finalmente collegata alla retribuzione di risultato.
Anche per questo, molto probabilmente, il Ministro Valditara ha definito questo come “un momento storico per il comparto scuola”, all’indomani della definizione del nuovo Sistema, salutandolo con un plauso “dopo 25 anni di assenza normativa, segnalata più volte a livello istituzionale e dovuta anche ad una forte ostilità culturale”.
Non ci resta che augurarci, per dirla ancora con le parole del Ministro, che questo sia davvero un tassello nella “prospettiva di una crescita professionale dei dirigenti scolastici, che svolgono una funzione fondamentale per un sistema scolastico sempre più efficiente”, per un riconoscimento sostanziale e non meramente formale delle professionalità coinvolte.
Questo contributo anticipa il prossimo numero della rivista Tecnodid “Notizie della scuola” interamente dedicato al nuovo Sistema di valutazione della dirigenza scolastica.
[1] Vittorio Delle Donne, Nuovo sistema di valutazione dei Dirigenti scolastici, in Scuola7 n. 420 del 3 marzo 2025.
[2] Cfr. articolo 6 “Procedimento di valutazione” del Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80 recante Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione.
[3] «L’adozione del PIAO, in particolare, risponde alla finalità di assicurare la qualità e la trasparenza dell’attività amministrativa e migliorare la qualità dei servizi ai cittadini e alle imprese e di procedere alla costante e progressiva semplificazione e reingegnerizzazione dei processi anche in materia di diritto di accesso.», nella Premessa del Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2024-2026 del MIM, adottato ai sensi dell’art. 6 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113.