Orientamento alle scelte universitarie

Life changing e soft skills

Il periodo che va dai 14 ai 19 anni costituisce un momento cruciale della crescita dell’individuo perché incomincia un percorso che lo porta a tentare di collocarsi progressivamente nel futuro. È proprio nella fase più matura di questa transizione che l’adolescente studente si trova davanti a un banco di prova impegnativo, quello della scelta scolastica o professionale in uscita dalla scuola secondaria di secondo grado. Ha bisogno, pertanto, di avere a disposizione strumenti per misurare le abilità, per accorgersi dei limiti, per verificare le aree in cui è possibile far crescere il proprio progetto e per sviluppare al contempo capacità di affrontare situazioni critiche e di scelta autonoma e consapevole: in sintesi deve mettere in campo la propria capacità di autorientamento.

Il momento della scelta

Ci sono ragazzi abbastanza convinti che ci sia un futuro professionale che ha bisogno del loro talento: avvertono la vocazione che viene dal loro mondo interno quasi come una richiesta sociale. Molti altri, invece, sono in crisi con la propria vocazione, non avvertono una “chiamata†precisa né dall’interno, né dall’esterno e temono di essere incapaci di realizzare un proprio progetto personale di vita; hanno bisogno pertanto di avere a disposizione strumenti per misurare le abilità, per accorgersi dei limiti e per verificare le aree in cui è possibile far crescere il proprio progetto.

Il momento della scelta rappresenta un passaggio difficile e carico di ansia, soprattutto oggi in un contesto socioculturale in cui l’informazione è spesso sovrabbondante, ma non sempre decodificabile con facilità e in cui le opportunità si moltiplicano e crescono in maniera esponenziale: 5.180 corsi di studio universitari, quasi il 12% in più rispetto al decennio precedente.

La gamma di scelte sempre più ricca e diversificata accresce infatti in qualche misura il rischio di sbagliare e di scegliere sulla base di stereotipi o pregiudizi, che nel breve e medio periodo rivelano tutta la propria fragilità.

Cosa serve per orientarsi

Il tasso di abbandono delle matricole ha risentito fortemente della pandemia ed è risalito al 14,5%, registrando un significativo aumento, con un picco che raggiunge il 26,8% per i diplomati provenienti dagli istituti professionali. Oltre al preoccupante fenomeno di abbandono precoce degli studi da parte delle matricole, la rinuncia si manifesta anche successivamente alprimo anno e in sintesi, circa uno studente su cinque lascia gli studi universitari entro la durata legale del corso e uno su quattro dopo sei anni. Con ogni evidenza i dati del Rapporto biennale 2023 sul Sistema della formazione superiore e della ricerca non sono confortanti.

Il limite di molte esperienze di orientamento scolastico è ancora quello di esaurirsi in momenti di tipo informativo, senza arrivare a offrire stimoli e opportunità di conoscenza e di messa alla prova di attitudini, interessi e motivazioni, accanto a occasioni di supporto ai processi decisionali.

Per diventare protagonisti della propria ricerca di un progetto futuro e compiere una scelta più consapevole, risultano fondamentali alcuni ingredienti: cercare di capire “cosa ti piaceâ€, andare a caccia di passioni, non essere timidi nella ricerca di informazioni e prendere coscienza che accanto a professioni di tipo più “classicoâ€, ci sono impieghi diversi, aziendali, pubblici o accademici. Bisogna metterci il cuore e andare a testa bassa verso l’obiettivo.

L’orientamento in ingresso all’Università rimane con ogni evidenza un anello ancora debole del sistema formativo, non l’unico, ma uno dei più importanti su cui lavorare.

Anche se molto si è fatto e si sta facendo per accompagnare i giovani e le giovani alla scelta del proprio percorso accademico, sono necessarie idee nuove e nuove strategie.

Di seguito si riportano due percorsi di recente sperimentazione che appaiono degni di attenzione[1].

Orientamento life-changing

Un contributo originale viene da un gruppo di una quarantina di giovani talenti, ingaggiato da Giulio Deangeli, neuroscienziato trentenne, con un record di cinque lauree con lode in sei anni. Giulio lavora a Cambridge nello Spillantini Lab, diretto dall’erede di Rita Levi Montalcini e presso il Computer Lab, fondato da Bill Gates. Qui sviluppa con Pietro Liò – uno dei massimi esperti al mondo – strumenti nell’ambito dell’intelligenza artificiale applicata alle malattie degenerative, in particolare il Parkinson. Per il suo talento unico è corteggiato dagli istituti scientifici che più contano e considerato uno dei giovani destinati a cambiare il mondo.

Giulio ama da sempre essere protagonista di azioni di volontariato al servizio della collettività e ha particolarmente a cuore il futuro dei suoi “fratelli e delle sorelle minoriâ€, che si accingono a frequentare le università italiane.

Percorso gratuito di orientamento universitario

Per raccontare qualcosa che riesca a “illuminare la loro strada†ha ideato nel 2017 un percorso gratuito di orientamento all’università, avviato come iniziativa locale a Este, la città dove è nato e cresciuto, e diventato nazionale nel 2020/2021 con un formato covid friendly. Si è messo in gioco in prima persona con il progetto “A choice for lifeâ€[2], aggregando una squadra di giovani uomini e giovani donne, tutti al vertice del proprio settore, che si occupano di start up e che credono di poter ispirare i più giovani, raccontando la propria storia e facendo conoscere anche il respiro delle esperienze internazionali, che hanno occasione di vivere in Europa e nel mondo.

Il team che ha condiviso questa iniziativa prosociale e ha intrapreso insieme a Giulio la sfida di creare contesti dinamici e situazioni originali in cui coinvolgere le future matricole, non è fatto di supereroi. Raccontano di aver trovato la propria strada anche con fatica e con il coraggio di fare cambiamenti anche radicali in itinere.

Paura di scegliere

Non sempre questi professionisti ora affermati hanno avuto una motivazione ferrea fin dall’inizio, anzi c’è chi si è sentito “perso in un mare in tempesta senza rotta al momento di scegliereâ€, chi ha provato la sensazione di “vagare in una giungla amazzonica, abbandonato dalla guida e derubato anche di zaino e bussola†e chi si ricorda di essersi percepito non adeguato o all’altezza, soggiogato “da indecisione incorreggibileâ€.

In qualche caso sembrava prevalere la convinzione di avere sbagliato o la dolorosa incapacità di scegliere, perché animati da troppe passioni contrastanti.

Il senso di tanti racconti è che combattere lo stato confusionale è possibile, ci si può attrezzare a una gestione positiva dello stress, tenendo a mente che le difficoltà fanno parte dell’esperienza di progressione, che raddrizzare e aggiustare la rotta è sempre possibile, che “se sbaglio posso tornare indietroâ€. Talvolta può non essere sbagliata la meta, ma il percorso per raggiungerla.

Dalla ricerca di sé stessi

Ciò che accomuna tutti i racconti è aver saputo compiere fino in fondo una ricerca di sé stessi per capire che cosa facesse sentire bene nella vita, anche rompendo le regole di percorsi lineari e superando la paura di uscire dalla confort zone per mettersi alla prova, senza precludersi alcun tipo di percorso alternativo, perfino in settori mai pensati.

Talvolta la vita può portare a fare tutt’altro, rispetto al percorso lineare dei propri studi e grande può essere il valore delle conoscenze a ampio spettro e la versatilità del proprio mindset.

Questi giovani testimoniano, inoltre, la possibilità di continuare a trovare il tempo per coltivare i propri interessi anche al di fuori della carriera accademica, dal violino, al braccio destro del direttore d’orchestra, dal basket alla lectura Dantis.

Il librogame

L’azione appassionata di questo gruppo ha trovato uno spazio di narrazione in un librogame[3], un racconto avvincente e vibrante, che aspira a catturare il lettore e a intercettarne le passioni, con un approccio il più possibile concreto e coinvolgente.

Ragazze e ragazzi alle prese con la scelta universitaria sono chiamati a calarsi nei panni di un professionista e a vivere l’ebbrezza di provarne una giornata tipo, prendendo decisioni al suo posto, in modo da capirne più a fondo il mestiere. Nel Librogame vengono riportate le soluzioni di un certo numero di enigmi, giochi, quiz, cruciverba e sudoku, espressioni e notazioni di tipo logaritmico; ma anche la ricerca di parole chiave o di simboli e le simulazioni di test d’ingresso. Ci si deve cimentare anche nell’interpretazione di grafici e nelle sequenze di esperimenti da ricercatore: per esempio mettersi nei panni di un biologo molecolare dedito allo studio della fibrosi cistica, o di un esperto di meccanica quantistica che deve individuare la via d’uscita della luce da un interferometro.

Durante la lettura ci si deve impossessare progressivamente delle chiavi d’accesso all’ultimo capitolo, “Il segreto per scegliereâ€. Un capitolo impegnativo, fatto di pagine segrete scritte in codice, al quale Giulio Deangeli ha dedicato due o tre mesi di lavoro e che non si può evidentemente anticipare, perché decriptare questo capitolo deve diventare uno degli obiettivi del lettore.

È un libro no-profit, corale, divertente e interattivo, i cui proventi di vendita vanno a sostenere la diffusione del progetto “A choice for lifeâ€. Progetto e libro appaiono strumenti intriganti di divulgazione tra pari e di supporto cognitivo, emotivo e motivazionale e sembra possano avere un forte appeal sugli studenti alle prese con la scelta universitaria.

Saper affrontare e gestire situazioni complesse

JUMP, Job-University Matching Project[4] è un percorso di formazione interdisciplinare realizzato dalla Fondazione Rui[5] con il sostegno di Fondazione Cariplo e patrocinato dal Politecnico di Milano e dall’Università Cattolica, che ogni anno coinvolge cinquecento studenti di tutte le facoltà di dodici collegi di merito a Milano, Roma, Bologna, Genova e Trieste.

I testimonial dei precedenti anni accademici[6]  hanno toccato, a partire dalla testimonianza della propria vicenda personale, i temi della vocazione, dell’emozione di fronte alla bellezza, della fragilità, che fa parte del nostro essere umani, e del desiderio, che ci supera e va ben oltre la nostra fragilità, del fascino delle sfide della scienza. Trasformare il destino in destinazione è possibile, senza timore di abbandonare le proprie comodità, facendo i conti con insuccessi, ritardi e battute d’arresto e impegnandosi per superare il gender gap[7].

La sfida per i giovani studenti è quella di inserire la propria esperienza universitaria e la progettazione del proprio futuro in una prospettiva e in una visione più ampia, con un approccio diversificato che ricerchi il ‘senso’ del proprio esistere e agire nel mondo, nella convinzione che per diventare professionisti validi, capaci di contribuire tramite il proprio lavoro al bene comune, sia necessario crescere integralmente come persone, senza fermarsi alla sola tecnica.

Il percorsoè declinato su tre dimensioni, soft skill, percorsi interdisciplinari e corsi tematici, aiuta a sviluppare competenze trasversali e a integrare le conoscenze specifiche alle soft skills, come intelligenza sociale, servant leadership e lavoro di squadra, problem framing e gestione di progetti, comunicazione assertiva.

Lo sviluppo di queste abilità, legate alla sfera della persona, è strettamente connesso alla capacità di saper affrontare e gestire situazioni complesse, che si ripropongono nella quotidianità della vita sociale e professionale.

Attraverso un Business Game i giovani sono chiamati a vestire per sei settimane i panni di un imprenditore, a affrontare i rischi d’impresa; possono mettere alla prova conoscenze tecniche, ma anche testare le skill trasversali, come la capacità di lavorare in team, la leadership e la comunicazione efficace, fondamentali per ogni professione futura.

Il programma include anche un corso di “Introduzione all’etica di base†applicata a casi pratici e quotidiani, che vuole offrire strumenti semplici per compiere in ogni situazione professionale, sociale e privata, scelte responsabili e consapevoli, che sappiano conciliare in modo armonico le esigenze proprie a quelle degli altri. Il corso “Global mindset†fornisce l’occasione per approfondire la conoscenza della realtà geopolitica dei nostri tempi, attraverso la discussione di dati e casi che illuminano intrecci storici, politici economicie culturali dei principali scenari contemporanei.


[1] Cfr. anche Education 2.0, n. 112, 13 marzo 2024.

[2] A choice for life.

[3] G. DEANGELI, La facoltà di scegliere, Mondadori, 2024.

[4] JUMP Job-University Matching Project è un progetto interdisciplinare, aperto a studenti di qualsiasi facoltà, aiuta a completare il curriculum universitario, a sviluppare competenze trasversali, proiettando il presente universitario nel futuro professionale.

[5] Fondazione RUI: Residenze universitarie internazionali.

[6] I testimonial sono lo scrittore Alessandro d’Avenia, la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, lo psicoanalista Massimo Recalcati, il comico Giacomo Poretti, gli scienziati Amalia Ercoli Finzi e Giuseppe Cataldo.

[7] M. Recalcati, A libro aperto. Una vita è i suoi libri, Feltrinelli, 2020; M. Recalcati, L’ora di lezione. Per un’erotica dell’insegnamento, Einaudi, 2014; A. Finzi-E. Finzi, Sei un universo, Mondadori, 2023; A. Ercoli Finzi- E. Finzi, Oltre le stelle più lontane, Mondadori, 2021.