L’orientamento scolastico rappresenta un elemento cruciale nel percorso educativo degli studenti, sia nella scuola secondaria di primo grado che nella secondaria di secondo grado. Questo processo mira a supportare gli alunni nella progettazione del proprio futuro formativo e professionale, contribuendo a una scelta consapevole e informata, fondamentale per lo sviluppo delle competenze individuali e per l’inserimento nel mondo del lavoro.
Perché si parla di orientamento scolastico
L’orientamento scolastico è un processo complesso e in continua evoluzione, che richiede attenzione, risorse e collaborazioni sinergiche tra tutte le parti coinvolte: scuole, famiglie, istituzioni e mondo del lavoro. Nel 2022, il Ministero dell’istruzione e del Merito ha emanato delle Linee guida per promuovere l’orientamento degli studenti, enfatizzando l’importanza di un percorso formativo che consideri non solo le competenze accademiche, ma anche le aspirazioni personali e professionali dei giovani. Nel farlo, ha scelto un approccio multidimensionale, attraverso il quale si propone di fornire agli studenti gli strumenti necessari per prendere decisioni informate riguardo al loro futuro, sia che si tratti di ulteriori studi che di inserimento nel mondo del lavoro.
Una parte significativa della normativa riguarda la collaborazione tra scuole, famiglie e mondo del lavoro ed è finalizzata, tra le altre cose, ad incoraggiare attività di orientamento che includano tirocini, visite a imprese e incontri con professionisti. Questo tipo di approccio mira a far comprendere agli studenti le diverse opportunità educative e professionali disponibili, nonché le competenze richieste dal mercato del lavoro: “L’orientamento inizia, sin dalla scuola dell’infanzia e primaria, quale sostegno alla fiducia, all’autostima, all’impegno, alle motivazioni, al riconoscimento dei talenti e delle attitudini, favorendo anche il superamento delle difficoltà presenti nel processo di apprendimentoâ€.
Normativa rilevante
L’orientamento scolastico è regolamentato da diverse norme che ne delineano obiettivi, metodi e strumenti. Tra i principali riferimenti normativi troviamo:
- Legge 53/2003: Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, che possiamo definire legge quadro sull’offerta formativa, in cui si stabilisce l’importanza della “formazione continua” e della “consapevolezza delle scelte” in un percorso educativo integrato.
- Decreto Ministeriale 139/2007: Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione, con cui sono state fornite le linee guida sulle misure per l’orientamento dei giovani e delle loro famiglie, la formazione dei docenti, il sostegno, il monitoraggio, la valutazione e la certificazione dei percorsi.
- Legge 107/2015: Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti, nella quale l’orientamento è riconosciuto come parte integrante dell’attività didattica e da cui scaturiscono interventi mirati per migliorare l’incontro tra domanda e offerta formativa.
- Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): Include misure specifiche per rafforzare l’orientamento, attraverso iniziative destinate a potenziare le competenze dei docenti e a creare sinergie con le imprese.
- D.M. 22 dicembre202 2 n. 328:Linee guida per l’orientamento. Hanno lo scopodi attuare la riforma, disegnata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, rafforzando il raccordo tra il primo ed il secondo ciclo di istruzione e formazione. L’obiettivo è quello di aiutare ad effettuare scelte consapevoli attraverso la valorizzazione delle potenzialità e dei talenti degli studenti, nonché di contribuire alla riduzione della dispersione scolastica e di favorire l’accesso alle opportunità formative dell’istruzione terziaria. Le linee guida sottolineano che l’orientamento dovrebbe iniziare sin dalla scuola dell’infanzia e primaria.
Orientamento nella scuola secondaria di primo grado
Nella scuola secondaria di primo grado, l’orientamento si concentra principalmente nell’accompagnare gli alunni nella scelta della scuola superiore. Le istituzioni scolastiche sono tenute a offrire informazioni sui vari percorsi formativi e professionali, anche se l’orientamento non si risolve nel mero compito informativo.
È fondamentale che gli studenti:
- ricevano informazioni sui differenti indirizzi di studio (licei, istituti tecnici, istituti professionali);
- siano coinvolti in attività di orientamento che comprendano incontri informativi con professionisti, visite alle scuole superiori e partecipazione a laboratori informatici e artistici;
- partecipino a test di orientamento, utili per riconoscere, stimolare e valutare attitudini e interessi.
Orientamento nella scuola secondaria di secondo grado
Nella secondaria di secondo grado, l’orientamento assume un’importanza ancora maggiore in quanto gli studenti si preparano all’ingresso nel mondo del lavoro o proseguono gli studi universitari. Qui è cruciale che:
- si offrano percorsi personalizzati di orientamento che tengano conto delle aspirazioni, delle abilità e delle competenze individuali degli studenti;
- si realizzino collaborazioni con imprese e università , per facilitare stage e tirocini che possano fornire esperienze pratiche;
- si fornisca supporto emotivo e motivazionale, attraverso consulenze e attività di coaching, per affrontare l’ansia e le incertezze legate alla scelta del futuro.
Importanza della didattica orientativa
Per didattica orientativa si intende l’integrazione dell’orientamento nel lavoro d’aula quotidiano e nel curricolo disciplinare. Le discipline, infatti, non sono funzionali solo a trasmettere delle nozioni, ma vengono concepite come uno strumento, un metodo e un linguaggio per introdurre la classe allarealtà in modo aperto, consapevole, dinamico, problematico ed esplorativo. Da contenitori di conoscenza, le discipline insegnate diventano una lente attraverso cui scoprire e comprendere il mondo che ci circonda, in tutte le sue sfumature e complessità . Attraverso lo studio delle discipline scolastiche, gli studenti possono così acquisire la capacità di analizzare e comprendere il mondo in cui vivono, sviluppare la capacità critica di valutare diverse opinioni e punti di vista, e imparare a risolvereproblemi e ad affrontare le sfide che incontreranno lungo il loro percorso.
Discipline come veicoli per un orientamento consapevole
Ma come può una disciplina diventare uno strumento di orientamento? Ogni disciplina ha un proprio campo di studio, un proprio linguaggio e un proprio metodo di indagine che permettono agli studenti di approfondire una determinata area di conoscenza, ma anche di sviluppare tutta una serie di competenze, come: la capacità di analisi, di sintesi, di problem solving e di valutazione critica. In quest’ottica l’educazione deve essere intesa come un processo attivo in cui gli studenti sono chiamati a partecipare attivamente alla costruzione del proprio sapere e gli insegnanti sono guide e facilitatoridi questo processo. Pertanto, attraverso le discipline, la didattica orientativa consente di far dialogare il sapere scolastico con le esigenze del mondo esterno, facendo sì che gli studenti si sentano coinvolti e motivati nel processo di apprendimento.
I compiti di realtÃ
Che cosa sono i compiti di realtà ? Sono “situazioni-problema, quanto più possibile vicine al mondo reale, da risolvere utilizzando conoscenze e abilità già acquisite, mettendo in pratica capacità di problem-solving e diverse abilità in relazione all’attività all’interno di contesti sociali moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didatticaâ€[1]. I compiti di realtà , previsti nell’azione didattica sin dall’infanzia, sono connessi all’attività orientativa consentendo così di costruire delle situazioni didattiche che abbiano una vicinanza con la realtà , permettendo agli studenti di utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite in situazioni concrete e significative. I compiti di realtà , se correttamente intesi, possono certamente essere strumenti utili, che le stesse Indicazioni Nazionali del 2012 hanno riconosciuto come parte integrante della prassi didattica di molti docenti e rappresentano uno dei perni della valutazione rivestendo una centralità tale da imporre alcune riflessioni.
Suggerimenti per il futuro
Per migliorare ulteriormente l’orientamento scolastico in Italia, si possono considerare le seguenti proposte:
- Integrazione Tecnologica. Utilizzare piattaforme digitali per l’orientamento, che possano fornire informazioni aggiornate sulle opportunità scolastiche e professionali, anche in modalità consultazione interattiva.
- Formazione Continua per Insegnanti. Investire nella formazione dei docenti, affinché possano acquisire competenze specifiche in materia di orientamento e counseling.
- Collaborazioni più forti. Creare reti più robuste con aziende locali e università per offrire stage, laboratori e incontri di orientamento, in modo da rendere l’esperienza formativa più vicina alla realtà lavorativa.
- Programmi di Mentoring. Sviluppare programmi di mentoring che mettano in contatto studenti di diverse fasce di età con professionisti esperti, al fine di creare una guida pratico-teorica sulle scelte future.
- Valutazione e Follow-Up. Implementare sistemi di valutazione dell’efficacia delle attività di orientamento e un follow-up sui percorsi intrapresi dagli studenti, per migliorare continuamente l’offerta formativa.
[1] G. Gentile, Che cos’è un compito di realtà ? Come progettarlo e come valutare le prestazioni degli alunni, Erickson, 2022.