Il 28 novembre scorso, la rete Eurydice ha pubblicato i nuovi indicatori a livello di sistema che rappresentano una risorsa per il monitoraggio e la valutazione dei sistemi educativi in Europa L’aggiornamento 2024 degli indicatori, per la prima volta, assume la connotazione di uno strumento web interattivo che consente agli utenti di visionare i dati raccolti su quattro temi chiave nel settore educativo:
- educazione e cura della prima infanzia;
- abbandono scolastico precoce;
- istruzione superiore;
- equità .
Educazione e cura della prima infanzia (ECEC)
Gli indicatori Eurydice offrono un’analisi dettagliata di cinque aspetti principali dell’ECEC (Early Childhood Education and Care), tra cui il diritto a un’educazione accessibile ed economica di qualità per tutti i bambini e le bambine.
I dati rilevano variazioni significative tra i paesi europei in particolare sul piano dell’affordability (Accessibilità economica) e dell’accessibility (Accessibilità fisica e logistica), che rappresentano i pilastri fondamentali per garantire l’accesso universale all’educazione e cura della prima infanzia. La combinazione di questi due aspetti definisce il grado in cui i sistemi educativi europei possono soddisfare i bisogni delle famiglie e promuovere l’equità .
Altro elemento posto in rilievo è la definizione di un curriculum dell’educazione e cura della prima infanzia quale strumento essenziale per garantire la qualità dei processi educativi, promuovendo lo sviluppo e l’apprendimento dei bambini.
Attraverso linee guida nazionali, i responsabili politici definiscono principi e obiettivi di apprendimento per uniformare la qualità nei servizi ECEC. In circa un quarto dei sistemi educativi, le linee guida sono specificamente indirizzate ai bambini di età pari o superiore a 3 anni mentre per i bambini sotto i 3 anni, le normative si concentrano maggiormente su salute, sicurezza e personale, lasciando meno enfasi sugli aspetti educativi.
Per quanto riguarda il personale coinvolto nell’ECEC, l’indagine evidenzia come in alcuni Paesi tutti i membri del team ECEC devono soddisfare lo stesso livello minimo di qualifica, in altri sono definiti i diversi requisiti per i vari ruoli all’interno del team ECEC (es. educatori principali, assistenti educativi, personale di supporto). Ciò che emerge, in particolare, è che esistono grandi variazioni tra i Paesi nei requisiti minimi richiesti per lavorare nell’ECEC, con alcune nazioni che richiedono standard molto elevati e altre dove il livello di qualifica minima rimane basso.
Abbandono precoce dell’istruzione e della formazione (ELET)
L’abbandono precoce dell’istruzione e della formazione è un problema che l’Europa sta cercando di affrontare per ridurre il numero di giovani che non ottengono una qualifica di istruzione secondaria superiore. L’obiettivo dell’UE è ridurre la percentuale di giovani che abbandonano prematuramente l’istruzione e la formazione a meno del 9% entro il 2030. Gli indicatori a livello di sistema analizzano quattro aree principali di sviluppo delle politiche messe in atto dai Paesi per far fronte al problema della dispersione scolastica, comprese le azioni volte a ridurre l’ELET (Early Leaving from Education and Training) e a sostenere i giovani nel conseguire un diploma di istruzione secondaria superiore.
Un aspetto cruciale per ridurre l’ELET è la creazione di sistemi di allerta precoce, che monitorano vari fattori di rischio associati all’abbandono scolastico. Questi sistemi sono progettati per rilevare segni precoci di disimpegno da parte degli studenti, consentendo una risposta tempestiva. Le componenti principali dei sistemi di allerta precoce sono:
- il monitoraggio dell’assenteismo e del comportamento problematico;
- i voti bassi e le bocciature;
- i problemi socio-emotivi, come difficoltà nel benessere psicologico o nella gestione delle emozioni;
- il grado di interazione con i servizi sociali;
- specifiche esperienze scolastiche di bullismo o di discriminazione.
Gli approcci europei per prevenire l’abbandono
Alcuni sistemi educativi europei hanno sviluppato politiche di allerta precoce formali, che stabiliscono linee guida per l’identificazione dei segnali di rischio e le azioni successive da intraprendere. Altri paesi monitorano i fattori di rischio come l’assenteismo o le performance scolastiche, ma non dispongono di un sistema centralizzato e formalizzato di allerta precoce.
L’ELET, in diversi paesi, viene prevenuto più efficacemente da quando si adotta un approccio olistico e integrato per il supporto agli studenti che mostrano segni di difficoltà nell’apprendimento o disimpegno.
Un approccio che sta guadagnando sempre più attenzione in Europa è l’uso di team di supporto multidisciplinari che lavorano direttamente nelle scuole o in collaborazione con esse. Un team di supporto multidisciplinare è composto da professionisti come psicologi, orientatori o educatori, con competenze diverse che collaborano per rispondere alle necessità complesse degli studenti a rischio di ELET. Questi team operano a stretto contatto con la direzione scolastica, gli insegnanti e le famiglie. I professionisti lavorano insieme in modo coordinato per rispondere in modo efficace alle diverse problematiche che potrebbero ostacolare il successo scolastico degli studenti, in stretta collaborazione anche con i servizi offerti dalla comunità locale per supportare le famiglie e gli studenti in situazioni di vulnerabilità .
Orientare per prevenire il rischio
Le politiche a livello nazionale relative all’orientamento educativo e professionale nelle scuole variano nei Paesi europei. Del resto, l’orientamento educativo e professionale svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione dell’ELET. Fornire agli studenti informazioni sulle loro capacità , sulle opportunità di studio disponibili e sulle prospettive lavorative consente loro di fare scelte consapevoli per proseguire il percorso educativo e professionale. La creazione di un piano di carriera aiuta gli studenti a rimanere motivati e coinvolti nell’istruzione, aumentando la probabilità che completino il loro percorso di studi.
Le mappe di riferimento evidenziano un livello primario (ISCED 1) dove l’orientamento educativo e professionale viene introdotto già dalla scuola primaria e un livello secondario (ISCED 24 e 34) dove si promuove un orientamento più strutturato e approfondito a partire dalla scuola secondaria. Le misure principali includono un orientamento obbligatorio nel curriculum dove le attività orientative sono integrate nell’insegnamento, specifici servizi di orientamento che operano all’interno delle scuole o in collaborazione con esse e la promozione di specifiche esperienze lavorative all’interno dell’orario scolastico.
Indicatori sull’istruzione superiore
Gli indicatori a livello sistemico sull’istruzione superiore esplorano due aspetti importanti legati alla dimensione sociale nell’istruzione superiore in Europa:
- da un lato, esaminano la questione dell’equità di genere nell’istruzione superiore;
- dall’altro, analizzano le politiche di ammissione nel contesto dell’apprendimento permanente.
L’indicatore sull’equità di genere analizza se e come le questioni di genere vengono affrontate nell’istruzione superiore, attraverso elementi principali quali l’esistenza di una strategia per l’equità di genere. In sintesi, verifica se esiste una strategia applicabile a tutte le istituzioni di istruzione superiore e se tale strategia include obiettivi quantitativi, come ad esempio aumentare la percentuale di donne/uomini in posizioni accademiche di alto livello. Esamina, inoltre, se è stata effettuata una consultazione con le parti interessate per garantire che la strategia sia inclusiva e risponda ai bisogni del settore.
L’indicatore riferito alle politiche di ammissione analizza i fattori che promuovono tale sviluppo nel quadro dell’apprendimento permanente come:
- l’esistenza di una strategia generale con obiettivi chiari che promuova la partecipazione equa all’istruzione superiore;
- l’analisi dei finanziamenti o incentivi specifici per sostenere l’educazione di adulti già inseriti nel mercato del lavoro;
- il riconoscimento dell’apprendimento non formale e informale.
Non da ultimo, analizza se vengono presi in considerazione almeno due fattori aggiuntivi (oltre all’età e al genere) per favorire l’accesso a gruppi svantaggiati.
Equità nell’istruzione scolastica e superiore
Gli indicatori si concentrano sulle condizioni che favoriscono l’equità nell’istruzione, che è una delle aree prioritarie per la cooperazione europea nel settore educativo.
L’equità è definita come il raggiungimento di risultati e qualifiche educative indipendentemente dal background socioeconomico, culturale, etnico o di altro tipo degli studenti. Per promuovere l’equità , nei Paesi europei, viene spesso fornito supporto finanziario aggiuntivo alle scuole che accolgono un numero elevato di studenti svantaggiati. Il supporto finanziario mirato rafforza la capacità delle scuole di affrontare le disparità e garantisce che tutti gli studenti abbiano l’opportunità di realizzarsi.
Misure di questo tipo sono fondamentali per promuovere la coesione sociale, ridurre le disuguaglianze e costruire un sistema educativo europeo più inclusivo. La maggioranza dei sistemi educativi (29 su 38) non vincola i finanziamenti al raggiungimento di obiettivi di equità (come ampliamento dell’accesso o completamento degli studi per studenti svantaggiati). Solo cinque sistemi educativi collegano i fondi sia all’accesso che al completamento degli studi.
Altro indicatore di equità riguarda gli incentivi finanziari offerti agli insegnanti che lavorano in scuole con un alto numero di studenti svantaggiati. L’analisi si concentra su due aspetti principali quale l’aumento del salario base e le indennità aggiuntive. I docenti che lavorano in contesti con maggiori sfide, ricevono una retribuzione mensile più alta rispetto alla norma oppure specifici bonus. Oltre agli incentivi finanziari, alcune misure non finanziarie vengono adottate per motivare gli insegnanti a lavorare in scuole con un alto numero di studenti svantaggiati come una riduzione del carico di lavoro o classi con un numero ridotto di studenti oppure la possibilità di ottenere una futura assegnazione in una scuola più favorevole o ancora l’opportunità di avanzamenti più rapidi nella carriera professionale. Rispetto agli incentivi finanziari, le autorità educative tendono più frequentemente a offrire incentivi non finanziari per attrarre o premiare gli insegnanti che lavorano in scuole con studenti svantaggiati.
Un altro indicatore di equità riguarda la formazione del personale docente sulle sfide e sulle opportunità legate alla gestione di una popolazione studentesca diversificata. Solo undici sistemi educativi finanziano programmi per formare il personale accademico su diversità e inclusione, mentre la maggior parte (27 sistemi) non offre alcun supporto in quest’area.
Il monitoraggio annuale della Commissione europea
In definitiva, questi indicatori rappresentano una fonte essenziale di dati per il rapporto annuale di monitoraggio della Commissione europea, “Education and Training Monitor”, che offre un’analisi dettagliata dello sviluppo e dei progressi dei sistemi di istruzione e formazione dell’Unione europea. Le informazioni si riferiscono all’anno scolastico e accademico 2023/2024.
L’aggiornamento 2024 mira a facilitare l’accesso e la comprensione dei dati raccolti e sottolinea l’impegno di Eurydice nel fornire dati comparativi e analisi approfondite per supportare le politiche educative in Europa, promuovendo una maggiore equità e qualità nell’istruzione.