Modello nazionale di “Consiglio di orientamento”

Didattica orientativa e scelte per il futuro

Un’importante novità nel sistema scolastico italiano è quella dell’emanazione del modello nazionale di “Consiglio di orientamento” per gli studenti della scuola secondaria di primo grado. È stato introdotto con il DM n. 229 del 14 novembre 2024 con l’obiettivo di supportare, in modo uniforme e strategico, le scelte degli studenti al termine del primo ciclo d’istruzione, proprio in prossimità dell’avvio delle iscrizioni, che partiranno dall’8 gennaio 2025. Infatti il modello nazionale sarà operativo a partire dall’anno scolastico 2024/2025.

Questa iniziativa si colloca all’interno delle riforme previste dal PNRR, volte a combattere la dispersione scolastica e a migliorare il successo formativo.

La centralità del Consiglio di Classe

È importante per il Consiglio di classe poter disporre di un modello nazionale; in tal modo è più facile garantire un comportamento uniforme per tutte le situazioni e superare, quindi, la precedente eterogeneità che si era venuta a determinare proprio a causa della mancanza di indicazioni nazionali. Con il “Consiglio di orientamento”, si intende, infatti, aiutare gli studenti e le famiglie nella scelta del percorso di studi, suggerendo soprattutto ai genitori, in maniera chiara e pertinente, la strada più adeguata per ogni singolo studente, sempre nell’ottica del rispetto dell’obbligo scolastico e del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. Qui è in gioco la centralità del Consiglio di Classe il quale avrà la responsabilità di elaborare indicazioni personalizzate che tengano conto di attitudini, interessi e competenze, incluse quelle acquisite attraverso attività extrascolastiche e incluse le eventuali certificazioni. I consigli di classe dovranno, infatti, partire dall’analisi delle principali aree di interesse dimostrate dai singoli alunni durante il percorso scolastico e formativo, in ambito curricolare ed extracurricolare, indicare se e quali certificazioni sono state conseguite entro la data di espressione del consiglio orientativo e, successivamente, individuare per ciascun alunno il percorso ritenuto più adeguato e il relativo indirizzo di studio.

Il Consiglio di orientamento sarà integrato nell’E-Portfolio dell’alunno, uno strumento digitale previsto dalle linee guida ministeriali[1] (22 dicembre 2022, n. 328).

Procedure

Per la compilazione dei vari campi del modello e la pubblicazione al suo interno dell’E-Portfolio, le istituzioni scolastiche si avvarranno di specifiche funzioni all’interno dell’Anagrafe nazionale studenti nel SIDI, disponibili a partire dal 2 dicembre 2024 accedendo all’Area Alunni → Anagrafe Nazionale Studenti→ Consiglio di Orientamento.

La trasmissione può avvenire in due modalità distinte: inserimento diretto al SIDI oppure mediante l’invio di un flusso da pacchetto locale di fornitore certificato. La Guida Operativa, con la descrizione di tutte le attività, è consultabile nella sezione “Documenti e Manuali” del portale dei servizi SIDI.

Con l’entrata in vigore di tale modello dal corrente anno scolastico, l’orientamento non si limita a fornire informazioni sui percorsi di studio o di lavoro, ma si configura come un processo continuo volto a sviluppare la conoscenza di sé e delle opportunità disponibili, aiutando gli studenti a prendere decisioni consapevoli e ad elaborare un progetto di vita coerente con i propri interessi e capacità.

Del resto l’adozione di tale modello intende non solo ridurre il rischio di abbandono scolastico, ma pure favorire un sistema di orientamento personalizzato e continuo, che tenga conto delle specificità del territorio e delle esigenze degli studenti.

Il parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), nella seduta plenaria del 12 novembre u.s. ha espresso parere favorevole al modello. Ha evidenziato quanto sia importante un buon orientamento per la lotta alla dispersione e all’insuccesso formativo degli studenti e come l’attività di orientamento debba accompagnare ciascun individuo per tutto l’arco della vita nella conoscenza di sé e del contesto sociale, culturale ed economico che lo circonda, configurandosi come un diritto permanente di ogni persona. Va ricordato infatti che, secondo le Linee guida per l’orientamento (DM n328/2022), la didattica orientativa integra le attività di orientamento nei processi di insegnamento e apprendimento sin dai primi gradi scolastici.

Ha anche sottolineato, però, la necessità di rafforzare la formazione sia per i docenti tutor dell’orientamento sia per una didattica orientativa rivolta a tutto il personale docente che dovrebbe essere inserita tra le azioni previste dal Piano Nazionale di Formazione.

Richiama quanto previsto dal D.M 5/2021[2] sugli esami integrativi e di idoneità nei percorsi del sistema nazionale di istruzione, che, per favorire il ri-orientamento e il successo formativo, consente il passaggio ad altro percorso, indirizzo, articolazione, opzione di scuola secondaria di secondo grado in maniera più flessibile, riconoscendo la possibilità che la scelta effettuata di fatto all’inizio della terza classe della scuola secondaria di primo grado possa essere rivista. 

Suggerisce, infine, un possibile approfondimento in merito all’indicazione o alla non indicazione del settore/indirizzo in relazione all’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado e un monitoraggio dell’utilizzo del modello nazionale di orientamento.

Obiettivi della didattica orientativa

La didattica orientativa diventa un approccio pedagogico che integra l’orientamento all’interno delle attività didattiche quotidiane, con l’obiettivo di guidare gli studenti a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, delle proprie competenze e delle opportunità future. Questo metodo trasforma l’orientamento da un’attività isolata a una pratica educativa costante e trasversale. Orientare, pertanto, non si sostanzia solo nell’informare sui percorsi futuri di studio e di lavoro, ma significa soprattutto garantire gli strumenti per acquisire la conoscenza di sé e quindi delle proprie attitudini. È in questa accezione che l’orientamento scolastico farà crescere la capacità di operare scelte consapevoli sul proprio futuro, non solo lavorativo, che, come è noto, è in continuo mutamento.

Molti sono gli obiettivi della didattica orientativa:

  1. lo sviluppo dell’autonomia e della consapevolezza personale. Gli studenti sono incoraggiati a riflettere sui propri interessi, attitudini e aspirazioni;
  2. l’integrazione nei percorsi di studio. L’orientamento non è limitato ai momenti di transizione, ma diventa parte integrante del curriculum scolastico. Le attività includono moduli di almeno 30 ore annuali per rafforzare la consapevolezza degli studenti sui propri punti di forza e debolezza;
  3. il protagonismo degli studenti. Si promuove una partecipazione attiva, incentivando lo sviluppo delle competenze personali e trasversali attraverso esperienze curriculari ed extracurriculari;
  4. l’acquisizione di competenze chiave. Si punta su competenze trasversali, come il problem-solving, il pensiero critico e la capacità di lavorare in gruppo, fondamentali per affrontare scelte educative e professionali;
  5. la preparazione alla transizione.  Aiuta gli studenti a gestire i passaggi tra i vari gradi di istruzione e tra scuola e lavoro, promuovendo scelte consapevoli e mirate.

Gli strumenti della didattica orientativa

La didattica orientativa viene applicata in modo trasversale, coinvolgendo tutte le discipline, e valorizzando l’esperienza scolastica come un momento di crescita globale. Questo approccio è in sintonia con la lotta alla dispersione scolastica e con l’obiettivo di superare il mismatch tra formazione e lavoro, preparando gli studenti a scegliere percorsi coerenti con le proprie ambizioni e a guardare anche alle potenzialità del territorio e del mondo del lavoro. I principali strumenti utili a rinforzare una didattica orientativa sono:

  • le attività personalizzate, ossia moduli di orientamento di almeno 30 ore annuali, che includono laboratori, incontri con esperti e analisi dei percorsi formativi disponibili;
  • l’E-Portfolio, ossia lo strumento digitale in cui lo studente raccoglie riflessioni, risultati scolastici ed esperienze significative, utile per tracciare un percorso formativo chiaro;
  • alcune figure specifiche come il docente tutor che aiutano a progettare percorsi personalizzati, favorendo un dialogo costante con studenti e famiglie. Il tutor guida gli studenti nella comprensione delle loro potenzialità e nell’uso dell’E-Portfolio, lavorando a stretto contatto con le famiglie e gli insegnanti;
  • la collaborazione con il territorio ossia il coinvolgimento di scuole, enti locali, università, ITS Academy e aziende per offrire un quadro realistico del mondo del lavoro e delle opportunità formative.

Per concludere

L’entrata in vigore del nuovo modello nazionale potrà consentire agli studenti della scuola secondaria di I grado l’opportunità di avvicinarsi ad un documento di facile lettura caratterizzato da un lessico e da un approccio che le famiglie e le scuole secondarie di II grado potranno condividere. Tale opportunità potrà offrire una chiara prospettiva di intenti legati ad una dimensione orientativa che tenga conto delle ambizioni, delle peculiarità e dei talenti di ogni studente.


[1] Decreto 22 dicembre 2022, n. 328, Linee guida per l’orientamento.

[2] D.M n. 5 dell’8 febbraio 2021, Decreto Ministeriale concernente gli esami integrativi e gli esami di idoneità nei percorsi del sistema nazionale di istruzione.