In un’epoca dominata dalla tecnologia, le competenze digitali rappresentano una priorità cruciale per tutti i sistemi educativi. L’indagine ICILS 2023 (International Computer and Information Literacy Study)[1], presentata da INVALSI[2] il 12 Novembre 2024, offre una fotografia dettagliata dello stato di tali competenze degli studenti italiani di terza media, evidenziando progressi, sfide e opportunità .
Verso l’obiettivo 4 dell’UNESCO
Questo studio non sembra essere solo un resoconto statistico ma una vera e propria chiamata all’azione per ripensare il ruolo della scuola e della formazione nella costruzione di una cittadinanza digitale consapevole e inclusiva. I risultati di questa indagine rappresentano una risorsa fondamentale per orientare le scelte dei vari sistemi formativi nazionali partecipanti, ai fini di un miglioramento continuo. Essi consentono infatti di monitorare i progressi dei Paesi verso l’Obiettivo 4 dell’UNESCO, che mira a garantire un’istruzione inclusiva ed equa di qualità e a promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti; permette anche di analizzare i fattori che incidono sulla familiarità con le tecnologie informatiche, come il contesto familiare e il clima scolastico e di classe; ancora, consente di confrontare realtà nazionali diverse, individuando connessioni tra le competenze degli studenti e le caratteristiche strutturali dei rispettivi sistemi educativi.
Come sono stati raccolti i dati in Italia?
I dati sono stati raccolti attraverso diversi strumenti, ciascuno mirato a un aspetto specifico del contesto educativo:
- prova di competenze digitali e informative rivolta agli studenti, per misurare le loro capacità digitali;
- questionario studenti: volto a indagare il contesto socioeconomico degli alunni e il loro utilizzo delle tecnologie informatiche;
- questionario insegnanti: per esplorare come i docenti integrano il computer nella didattica, sotto la supervisione del Dirigente Scolastico;
- questionario animatore digitale: per raccogliere informazioni sull’infrastruttura informatica della scuola e il supporto tecnico fornito agli insegnanti;
- questionario dirigente scolastico: finalizzato a osservare le caratteristiche generali della scuola e gli orientamenti relativi all’impiego delle tecnologie.
Le 152 scuole oggetto dell’indagine statistica sono state scelte con campionamento PPS (Probability Proportional to Size): ciascun istituto ha una probabilità di selezione variabile, direttamente proporzionale alla sua dimensione. In ogni scuola campionata sono stati estratti casualmente 20 studenti tra tutti quelli inclusi nel target e 15 docenti tra quelli che insegnano materie curricolari. In totale gli studenti campionati sono stati 3.378 e i docenti 2.161.
Oltre lo schermo: una rivoluzione silenziosa
L’era digitale richiede di superare l’illusione che la sola disponibilità di strumenti tecnologici garantisca competenze adeguate. Scorrere, cliccare o condividere contenuti non equivale a padroneggiare le complessità della tecnologia. L’essere nati in un mondo onlife d’altronde non significa nascere “imparatiâ€, esattamente come l’essere nati in un mondo analogico non significava nascere già educati e istruiti. È questo un vero e proprio pregiudizio del mondo adulto verso le nuove generazioni, pensato spesso in termini dispregiativi e auto-assolutori: “è un nativo digitale e non sa scrivere neanche una mail (mentre io, adulto e analogico, la so scrivere!)â€. È ovvio che nascere oggi significa ritenere naturale compiere quotidianamente azioni usando gli strumenti tecnologici, muoversi con Maps o chattare, scattare foto digitali… ma questo non significa affatto che le competenze digitali siano innate; devono essere coltivate attraverso percorsi formativi specifici che sviluppino il pensiero critico, la capacità di analisi, la consapevolezza etica…
Il framework ICILS individua due dimensioni principali delle competenze digitali:
- Computer and Information Literacy (CIL);
- Computational Thinking (CT).
Queste dimensioni rappresentano le fondamenta per una partecipazione attiva e consapevole nella società contemporanea.
Computer and Information Literacy – CIL
Questa competenza valuta la capacità di utilizzare strumenti digitali per reperire, gestire, analizzare e comunicare informazioni. È articolata in quattro ambiti principali:
- utilizzo del computer: non si tratta solo di conoscere i sistemi operativi o i programmi di produttività , ma di comprendere come i dispositivi digitali funzionino all’interno di un ecosistema più ampio;
- raccolta delle informazioni: in un contesto di sovrabbondanza informativa, la capacità di valutare l’attendibilità delle fonti e filtrare il “rumore†diventa essenziale;
- produzione di contenuti: creare informazioni significa adattarle al pubblico e ai contesti, utilizzando strumenti digitali per comunicare in modo efficace e innovativo;
- comunicazione responsabile, centrata sulla protezione dei dati personali e la gestione etica delle interazioni online, promuovendo empatia e rispetto nei contesti digitali.
Il punteggio medio internazionale nella scala CIL per il 2023 è stato di 476 punti. Gli studenti italiani raggiungono un punteggio medio pari a 491 sulla scala di CIL, significativamente superiore a quello medio internazionale e simile a quello di Croazia, Lussemburgo, Spagna e Francia.
Computer Thinking – CT
Il Computational Thinking valuta la capacità di affrontare problemi complessi attraverso un approccio algoritmico e strutturato. Questo processo si sviluppa su quattro livelli di competenza:
- livello base: comprensione della logica computazionale di base;
- livello intermedio: applicazione dei concetti per risolvere problemi semplici;
- livello avanzato: efficienza nella risoluzione di problemi complessi con soluzioni ottimizzate;
- livello esperto: capacità di scomporre problemi articolati e sviluppare soluzioni creative e innovative.
“Il punteggio medio degli studenti a livello internazionale sulla scala CT è stato di 483 punti. L’Italia, con un punteggio di 482 in capacità di pensiero computazionale, si colloca in linea con la media internazionale, con un risultato non significativamente diverso di quelli di Paesi come Austria, Germania, Norvegia, Portogallo e Sveziaâ€[3].
La fotografia italiana
L’indagine ICILS 2023 rappresenta uno specchio delle sfide e delle opportunità per l’Italia nel campo delle competenze digitali. Se da un lato emergono i segnali positivi evidenziati, come il buon posizionamento rispetto alla media europea, dall’altro le disuguaglianze territoriali e socio-economiche impongono un ripensamento delle strategie educative.
Le competenze digitali non sono un lusso, ma un diritto fondamentale per ogni cittadino. Garantire un accesso equo alla formazione digitale significa non solo preparare i giovani al futuro, ma anche costruire una società più giusta, inclusiva e consapevole. L’indagine ICILS 2023 mette in luce quindi un panorama fortemente disomogeneo in termini di competenze digitali sul territorio italiano.
Nel Nord Italia (Nord-Ovest e Nord-Est) si evidenziano risultati significativamente superiori sia nella scala CIL che nella CT rispetto al resto della penisola. Questo successo è attribuito certamente ad ecosistemi educativi avanzati e a contesti socio-economici favorevoli. Nel centro Italia si evidenziano risultati moderatamente positivi ma con ampi margini di miglioramento.
Nel Sud e nelle Isole i ritardi sono significativi, dovuti a disuguaglianze strutturali e socio-economiche. Questo divario evidenzia la necessità di interventi mirati per garantire pari opportunità educative.
Oltre ai fattori geografici che riproducono sostanzialmente la fotografia economica e sociale del paese, ICILS 2023 evidenzia altri elementi che influenzano significativamente gli esiti dell’indagine statistica:
- background socioeconomico. Il numero di libri in casa e il livello di istruzione dei genitori risultano determinanti;
- accesso alle tecnologie. Studenti con dispositivi digitali disponibili e l’uso consapevole degli stessi ottengono risultati migliori;
- disuguaglianze culturali e territoriali. Sono barriere che amplificano il divario digitale, penalizzando le aree economicamente svantaggiate.
Il ruolo cruciale della scuola
Alla luce di questi dati, è fin troppo chiaro che la scuola debba essere un attore chiave nella promozione delle competenze digitali. Dall’indagine emerge lo sforzo compiuto in tale direzione, soprattutto negli ultimi anni; tuttavia, per essere davvero efficace, la scuola deve agire su più fronti:
- assicurare alcune competenze di base più solide agli studenti, nessuno escluso: una cittadinanza digitale consapevole richiede infatti una solida preparazione in lettura, matematica e capacità di analisi critica;
- garantire una formazione dei docenti permanente ed efficace, perché gli insegnanti devono essere continuamente formati per integrare le tecnologie nelle pratiche didattiche quotidiane;
- promuovere una didattica innovativa che superi l’approccio tradizionale a favore di metodi partecipativi, collaborativi e flessibili che sfruttino appieno le potenzialità del digitale unito allo sviluppo delle competenze non cognitive.
Per costruire un’Italia digitale equa e inclusiva, è necessario adottare una visione sistemica e mettere in campo interventi concreti. Innanzitutto occorre promuovere e sostenere una ricerca educativa ben articolata e ordinata, analizzando le buone pratiche e favorendone la condivisione e la diffusione, soprattutto nelle zone dove i divari sono più evidenti.
Questo può avvenire solo a fronte di investimenti strutturali che assicurino dotazioni tecnologiche e infrastrutture educative innovative, compresa la conseguente manutenzione e l’aggiornamento delle strumentazioni. La strada è quella intrapresa dalle politiche di inclusione del PNRR fin dalla prima infanzia per colmare le disuguaglianze e dalla collaborazione interistituzionale che abbiamo visto recentemente anche nei patti educativi di comunità [4], fra scuole, famiglie, istituzioni e territori per creare un ecosistema educativo solido e coeso.
[1] ICILS – International Computer and Information Literacy Study-2023.
[2] Presentazione dei risultati dell’Indagine internazionale IEA ICILS 2023 sulle competenze digitali.
[3] IEA ICILS 2023 sintesi dei risultati. Indagine sulle competenze digitali rapporto nazionale, p. 8.