L’Invalsi, dal corrente scolastico, per facilitare l’accesso ai dati di restituzione delle prove standardizzate relativamente al report 2024, mette a disposizione delle scuole una nuova piattaforma che affiancherà quella già disponibile nell’area riservata del sito. Potrà essere utilizzata dai medesimi profili abilitati alla consultazione di quella precedente, cioè i dirigenti scolastici, i referenti per la valutazione, i docenti di classe, il Presidente del Consiglio di Istituto e i docenti del Collegio, con le stesse modalità di autenticazione.
L’importanza di conoscere i dati e di saperli utilizzare
L’ultimo report Invalsi 2024[1] ha restituito dati che, seppur in miglioramento, fotografano un’Italia a due velocità con evidenti divari territoriali sia in riferimento agli apprendimenti che all’incidenza della dispersione implicita. Gli effetti del periodo pandemico non sono ancora superati e nonostante gli ingenti investimenti previsti dalla Misura 1.4 del PNRR[2] (divari territoriali) le istituzioni scolastiche destinatarie dei finanziamenti di cui al DM 170/2022[3], al DM 19/2023[4] e del DM 176/2024 Agenda Sud[5], se non mettono in campo interventi adeguati potrebbero non raggiungere i risultati sperati. Potrebbero, per esempio, puntare su target e milestone quantitativi, in termini di rilascio delle attestazioni di frequenza ai percorsi avviati, anziché qualitativi, come l’innalzamento dei livelli di apprendimento nelle competenze di base degli studenti del primo e del secondo ciclo.
Ripartire dall’analisi del report Invalsi per ricavare dati attendibili, affidabili e utili, rappresenta certamente un’opportunità per le scuole che intendono avviare azioni di miglioramento finalizzate al contrasto alla dispersione scolastica implicita e alla riduzione dei divari territoriali.
In questa fase iniziale di ripartenza le scuole potranno fruire delle opportunità offerte dalla nuova piattaforma di restituzione dei dati che l’Invalsi ha presentato a Roma, dal 17 al 19 ottobre 2024, a conclusione della IX edizione del Seminario “I dati del e per il sistema educativo: strumenti per la ricerca e la didattica”[6].
La nuova piattaforma, facilmente accessibile, intuitiva e interattiva, consentirà a dirigenti, referenti per la valutazione e docenti di sviluppare competenze professionali nell’ambito della “data literacy”, ovvero la capacità di identificare, individuare, utilizzare e interpretare correttamente dati per ricavare informazioni utili al miglioramento.
La restituzione dei dati nel processo di autovalutazione
Con la nota prot. n. 39093 del 27 settembre 2024, “Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) – Indicazioni operative in merito ai documenti strategici delle istituzioni scolastiche (Rapporto di autovalutazione, Piano di miglioramento, Piano triennale dell’offerta formativa)”, il MIM ha fornito indicazioni operative sia per l’aggiornamento annuale dei documenti strategici delle istituzioni scolastiche per il triennio in corso 2022-2025 sia per la predisposizione del PTOF 2025-2028, e ha invitato le istituzioni scolastiche a “rivedere ed aggiornare le analisi e le autovalutazioni effettuate nel RAV e procedere, solo se necessario, alla ridefinizione delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi di processo individuati per il triennio, funzionale alla predisposizione della Rendicontazione sociale da effettuarsi nei primi mesi del prossimo anno scolastico”.
Entro la data di inizio della fase delle iscrizioni le istituzioni scolastiche dovranno procedere all’aggiornamento del RAV e del PTOF 2022/2025 e alla pubblicazione del PTOF 2025/2028.
Nel processo di autovalutazione delle scuole, previsto dal DPR n. 80/2013, la restituzione dei dati del report Invalsi rappresenta un elemento utile per l’individuazione dei punti di forza e delle criticità nell’area degli Esiti del Rapporto di Autovalutazione (RAV), da cui partire per avviare percorsi di miglioramento per innalzare i livelli di apprendimento delle studentesse e degli studenti. I vantaggi offerti dalla nuova piattaforma non sono pochi.
Accessibilità e funzionalità
Dal sito Invalsi, nell’area riservata alle scuole è già possibile accedere ai dati utilizzando la nuova piattaforma che è ampiamente descritta da una guida, tooltip e tutorial che facilitano e orientano alla lettura e all’interpretazione delle informazioni contenute nella specifica tavola o nello specifico grafico.
Le caratteristiche più salienti possono così sintetizzarsi:
- visualizzazione delle informazioni aggregate in pagine contenenti “Dati generali” (dati di sintesi complessivi dell’istituto scolastico) e “Dati materie” (contenenti una serie di dati di dettaglio per ogni specifica prova);
- pulsanti per visualizzare informazioni riferite all’istituto scolastico e all’anno di riferimento, e per esportare tavole e grafici in formato Power Point;
- grafici interattivi e personalizzabili;
- granularità dei dati che vengono aggregati per:
- sezione: codice identificativo anonimo
- plesso: codice meccanografico del plesso (solo I ciclo)
- macro-indirizzo di studio (solo II ciclo)
- scuola: codice meccanografico dell’istituto scolastico nel suo complesso
- campione regionale, di macro-area e nazionale.
La nuova interfaccia consentirà una migliore gestione e fruizione di tutte le informazioni di cui si era arricchita negli anni la restituzione dei dati Invalsi: dal fenomeno del cheating, all’indicatore di status socio-economico e culturale della famiglia di origine (il cosiddetto indice ESCS), alla variabilità tra le classi e dentro le classi, all’effetto scuola, ai punteggi in ingresso e sui risultati a distanza, alla percentuale di allievi e allieve di ogni classe che hanno partecipato alla prova, al confronto con classi e scuole simili, alle differenze tra macro-indirizzi di studio per la scuola del secondo ciclo.
L’utilizzo dei colori, inoltre, permette l’immediata decodifica e orienta nel comprendere se il valore del dato deve essere considerato preoccupante oppure può essere ritenuto accettabile o addirittura trascurabile[7].
Il file dei microdati consente di individuare, per ciascuna disciplina, il posizionamento nei livelli di studentesse e studenti e seguirne l’eventuale spostamento negli anni.
Tavole e grafici facilmente esportabili e personalizzabili, infine, si prestano alle esigenze specifiche di analisi e studio delle singole istituzioni e alla condivisione con gli stakeholder di riferimento interni ed esterni.
Un aiuto per la riduzione della dispersione implicita
Oltre alla facilità di accesso e di comunicabilità dei dati, la piattaforma mette a disposizione anche nuovi contenuti mai restituiti precedentemente. Sono finalizzati ad accompagnare e supportare il personale scolastico su due direttrici:
- nello sviluppo delle competenze professionali nel campo della data literacy (e questo grazie alle possibilità offerte da pop-up e tutorial, che forniscono una serie di informazioni aggiuntive e di approfondimenti);
- nell’accompagnamento all’uso dei dati e alla riflessione didattica che ne scaturisce.
Tra i nuovi contenuti restituiti dalla piattaforma particolare importanza assumono i Risultati eccellenti e dispersione implicita, che le scuole possono ampiamente utilizzare per monitorare l’andamento negli anni sia dell’eccellenza scolastica che del fenomeno della dispersione implicita[8] all’interno del loro contesto operativo. I dati vengono restituiti esclusivamente per il grado 8, che sono quelli più utili per monitorare il rischio di dispersione implicita a conclusione del terzo anno di scuola secondaria di primo grado, e per il grado 13, volti a constatare le condizioni di dispersione implicita a conclusione dell’ultimo anno di scuola secondaria di secondo grado.
Le istituzioni scolastiche sono impegnate nel contrasto alla dispersione scolastica, specialmente quelle che hanno una percentuale elevata di studenti fragili. Il processo di autovalutazione e miglioramento ha bisogno di poter disporre di dati attendibili attraverso cui effettuare studi e analisi del fenomeno nel tempo. La nuova piattaforma offre, quindi, un’opportunità anche sul versante dell’efficacia degli interventi realizzati.
Un ulteriore supporto didattico all’uso dei dati è dato dagli esempi di item che la piattaforma restituisce per ciascuno dei 5 livelli delle rispettive discipline. Troviamo questi esempi nella tavola “Distribuzione nei livelli di apprendimento” per i gradi 8, 10 e 13, cioè in quegli ordini di scuola in cui la somministrazione CBT (Computer Based Tests) delle prove standardizzate non aveva prima permesso la restituzione analitica. Sappiamo invece che tale tavola “Dettagli della prova per item” era disponibile per il grado 2 e 5 in cui la somministrazione avviene tuttora in modalità cartacea.
Le esemplificazioni possono accompagnare docenti e dirigenti nella riflessione didattica dell’uso dei dati e nell’individuazione delle aree di criticità e di forza. Ciò è fondamentale per pianificare ipotesi di rimodulazione del curricolo di scuola e per monitorare gli effetti che l’introduzione di nuove variabili possono produrre in termini di innalzamento degli esiti di apprendimento e riduzione della dispersione implicita.
Una opportunità per migliorare la qualità degli apprendimenti
La nuova piattaforma può indubbiamente contribuire a migliorare l’azione didattica e l’offerta formativa delle scuole a condizione che l’accesso ai dati e il loro utilizzo non restino appannaggio esclusivo di pochi docenti. La possiamo considerare come una opportunità per le scuole per organizzare una formazione in servizio tale da consentire a tutti i docenti di accedere ai dati, capirli e utilizzarli per avviare processi intenzionali di cambiamento e innovazione delle pratiche didattiche. È la condizione di base per la diffusione della cultura della valutazione finalizzata al miglioramento.
Sitografia utile
- Le Prove INVALSI secondo l’INVALSI
- Perché le Prove INVALSI
- Cosa misurano le Prove
- Il segreto (statistico) sui risultati delle Prove INVALSI
- Cosa sono i livelli
- Il punteggio di Rasch
- L’indicatore ESCS per una valutazione più equa
- Cosa dicono i risultati all’insegnante
- L’effetto scuola
[2] Misura 1.4, Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado e alla lotta alla dispersione scolastica Azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica.
[3] Definizione dei criteri di riparto delle risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica in attuazione della linea di investimento 1.4. “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nel I e II ciclo della scuola secondaria e alla lotta alla dispersione scolastica” nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU
[4] Riparto delle risorse per la riduzione dei divari territoriali e il contrasto alla dispersione scolastica, in attuazione della Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università – Investimento 1.4 “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nella scuola secondaria di primo e secondo grado e alla lotta alla dispersione scolastica” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU
[5] Agenda Sud. Destinazione di risorse per interventi integrati di riduzione della dispersione scolastica nelle regioni del Mezzogiorno, nell’ambito della linea di investimento 1.4. “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nella scuola secondaria di primo e secondo grado e alla lotta alla dispersione scolastica” di cui alla Missione 4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU, del Programma Operativo Nazionale “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020, in attuazione del regolamento (UE) 2013/1303, e del Programma Nazionale “PN Scuola e competenze 2021-2027”, in attuazione del regolamento (UE) 2021/1060.
[6] IX Seminario “I dati del e per il sistema educativo: strumenti per la ricerca e la didattica”.
[7] INVALSI – Rilevazioni nazionali e indagini internazionali
[8] L’INVALSI da alcuni anni sta insistendo moltissimo sulla ricerca della “dispersione scolastica implicita”, definita come lo strumento che “permette di individuare quegli studenti che, pur non essendo dispersi in senso formale, terminano però il percorso scolastico senza aver acquisito le competenze fondamentali; tali studenti sono quindi a forte rischio di avere limitate prospettive di inserimento nella società molto simili a quelle degli studenti che non hanno concluso la scuola secondaria di secondo grado”.