Nel corso del Convegno “La Financial Literacy in PISA 2022. I giovani e l’alfabetizzazione finanziaria in Italia” svoltosi il 27 giugno scorso sono stati presentati dalla Banca d’Italia e da INVALSI i risultati italiani di Financial Literacy rilevati nell’indagine comparativa internazionale OCSE PISA 2022. Dal 2012 con tale rilevazione si indagano, oltre i domini di matematica, lettura e scienze, anche un modulo opzionale sull’alfabetizzazione finanziaria dei giovani, sia rispetto al dominio cognitivo riferito al contenuto, ai processi e al contesto, sia al dominio non cognitivo della literacy finanziaria (ruolo della famiglia, ruolo della scuola, comportamenti di spesa e risparmio, atteggiamenti verso il denaro).
Definizione di competenza finanziaria
Arrivata alla IV edizione, la rilevazione con cadenza triennale (2012, 2015, 2018, 2022) che coinvolge un campione rappresentato dai quindicenni iscritti al secondo anno della scuola secondaria di secondo grado, indaga le capacità degli studenti di applicare le conoscenze e le abilità finanziarie apprese nel contesto scolastico ed extrascolastico.
La competenza finanziaria viene definita come “la conoscenza e la comprensione dei concetti e dei rischi finanziari, nonché le competenze e gli atteggiamenti necessari per applicare tali conoscenze al fine di prendere decisioni efficaci in una serie di contesti finanziari, per migliorare il benessere finanziario degli individui e della società e per consentire la partecipazione alla vita economica”.
Il campione della IV edizione dell’Indagine OCSE PISA
Hanno partecipato circa 98.000 studenti rappresentativi di circa 10 milioni di studenti di 15 anni dei 20 Paesi/economie che hanno aderito all’indagine su 81 paesi membri dell’OCSE. L’Italia è tra i Paesi/economie ad aver partecipato alla rilevazione della literacy finanziaria dalla sua prima edizione.
Nel nostro Paese il campione era costituito da oltre 6200 studenti di 343 scuole: Licei, Istituti tecnici, Istituti professionali, Centri di formazione professionale delle cinque macro-aree geografiche: Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Sud Isole.
Hanno inoltre partecipato alcune scuole secondarie di primo grado in cui sono ancora presenti studenti e studentesse di quindici anni.
Gli esiti in Italia
I risultati presentati nel corso del Convegno, per come riportati nella Figura 1, riguardano il posizionamento dell’Italia rispetto agli altri partecipanti alla rilevazione OCSE in ordine a:
- i livelli di rendimento;
- le differenze di genere;
- le differenze tra ordini di scuole e tra macro-aree territoriali;
- l’incidenza del contesto socio-economico e culturale;
- gli atteggiamenti e i comportamenti degli studenti verso il denaro.
Fonte: OCSE PISA 2022, Databse INVALSI. Nota: nell’area Nord Est sono incluse le province Autonome di Bolzano e Trento, che partecipano con un sovracampionamento di scuole
Figura 1. Distribuzione degli studenti che hanno partecipato alla rilevazione di Financial Literacy PISA 2022 per macroarea territoriale e tipo di istruzione
Gli studenti italiani si collocano nella fascia statisticamente inferiore alla media OCSE ottenendo un punteggio medio (484) simile agli studenti norvegesi (489) e spagnoli (486), distante da quello ottenuto da Belgio (527), Danimarca (521), Canada (519), Paesi Bassi (517), Repubblica Ceca (507), Austria (506), Polonia (506), Stati Uniti (505), Portogallo (494) e Ungheria (492).
Fonte: OCSE PISA 2022, Tab. 2.1.1
Figura 2. Punteggio medio Financial Literacy PISA 2022 dei Paesi/economie partecipanti
I livelli della scala di Financial Literacy
La scala PISA di literacy finanziaria fornisce informazioni sul livello medio di performance, cioè quanto gli studenti sanno in generale, e quali compiti (quesiti) riescono a risolvere, cioè cosa sanno fare: il livello minimo di competenza finanziaria corrisponde al Livello 2. Nella Figura 3 il dettaglio dei livelli.
Figura 3. Livelli della scala di Financial Literacy PISA 2022
Rispetto ai cicli precedenti, a livello medio internazionale, il ciclo di PISA 2022 ci consegna esiti tutto sommato stabili non discostandosi molto da quelli del 2018 e del 2012, mostrando così un recupero di 11 punti rispetto al 2015 e di 17 punti rispetto al 2012.
Gli esiti per macroaree geografiche e confronto con la media OCSE
L’esito riguardante i “top-performer” mostra che l’Italia si colloca nella fascia più alta con un valore medio pari al 5% (11% media OCSE) e che registra un aumento della percentuale di studenti che raggiunge il Livello 5. Al riguardo, si osserva l’incremento dei top-performer nel Nord Ovest (+6 punti percentuali); nel Sud Isole l’aumento degli studenti nei Livelli 4 e 5 (+11 punti percentuali complessivamente) e la diminuzione degli studenti nel Livello 2 (-8 punti percentuali).
Figura 4. Livelli di competenza Financial Literacy PISA 2022 dei Paesi/economie VS media OCSE
L’indagine evidenzia inoltre che il 18% degli studenti italiani non raggiunge il livello minimo di competenza, risultato costante rispetto alle precedenti edizioni.
Figura 5. Livelli di competenza Financial Literacy PISA 2022 per macroarea territoriale
Analisi per tipologie di istruzione
Nei licei e negli istituti tecnici si registra un aumento degli studenti top-performer (+3 punti percentuali), mentre poco meno di metà degli studenti frequentanti gli istituti professionali e la formazione professionale si collocano al di sotto del livello minimo di competenza (Livello 2).
Figura 6. Livelli di competenza Financial Literacy PISA 2022 per tipologia di istruzione
In sintesi, le aree del nord e, nello specifico, i licei hanno raggiunto i punteggi migliori. Appare evidente che gli studenti del Nord Est (506) e del Nord Ovest (509) registrano un punteggio medio più elevato sia rispetto alle altre macroaree territoriali che alla media nazionale. Del resto, il Centro (484) non si discosta dalla media italiana, mentre il punteggio medio degli studenti del Sud (448) e del Sud Isole (461) risulta inferiore.
Per quanto riguarda la tipologia di istruzione, si osserva che gli studenti dei Licei conseguono il punteggio più alto (507) rispetto agli studenti degli Istituti Tecnici (478), seguiti dagli studenti degli Istituti Professionali (409) e da quelli della Formazione Professionale (411).
Come evidente nella Figura 7, 1 studente su 10 nei licei e quasi 5 studenti su 10 nell’istruzione e nella formazione professionale non raggiungono il livello minimo di competenza.
Figura 7. Punteggi Financial Literacy PISA 2022 per Macroarea territoriale e per tipologia di istruzione
Le differenze di genere
Altro aspetto di rilievo riguarda le differenze di genere, rispetto al quale, in Italia, i ragazzi superano le ragazze in financial literacy di 20 punti; tale divario si riscontra a partire dagli studenti mediamente bravi e aumenta rispetto al rendimento. Inoltre, le ragazze sono migliorate meno nel tempo, collocandosi nei livelli intermedi di competenza. Nella Figura 8 il dettaglio dei risultati rispetto al genere del campione.
Figura 8. Distribuzione dei punteggi in Financial Literacy PISA 2022 per genere
Le dimensioni non cognitive della rilevazione: il ruolo della famiglia
La rilevazione offre anche elementi di analisi relativi alle dimensioni non cognitive della financial literacy, rappresentate dal ruolo della famiglia e della scuola, ma anche dai comportamenti di spesa e risparmi e dagli atteggiamenti verso il denaro.
Con riferimento al ruolo della famiglia, innanzitutto viene rilevato che:
- in famiglia si parla maggiormente di scelte riferite alla quotidianità e meno degli aspetti di economia in generale;
- il confronto con i genitori su temi riguardanti contenuti finanziari è maggiore negli studenti avvantaggiati rispetto agli studenti svantaggiati;
- al Sud e Sud Isole la percentuale di conversazioni su argomenti finanziari è maggiore;
- in Italia i risultati dell’indagine non mostrano un legame significativo tra indice di coinvolgimento dei genitori e risultati di alfabetizzazione finanziaria.
E il ruolo della scuola?
Gli esiti della rilevazione riguardo il dizionario economico-finanziario appreso dagli studenti nel contesto scolastico restituiscono che in media gli studenti italiani dichiarano di aver imparato a scuola 6 termini dei 16 proposti (7 nella media OCSE) e che quello più conosciuto è “stipendio”, mentre quello meno conosciuto risulta essere “interesse composto”.
Nello specifico, rispetto alle macroaree territoriali, gli studenti del Nord Ovest e del Nord Est hanno maggiore familiarità con concetti di tipo finanziario anche se nel Sud e nel Sud Isole le attività legate al mondo economico-finanziario vengono svolte a scuola più spesso rispetto al Nord Ovest e al Centro. Tra le diverse tipologie di istruzione, gli studenti degli Istituti Tecnici conoscono in media circa un termine in più rispetto agli altri, mentre le attività legate al mondo economico-finanziario vengono svolte in misura minore nei Licei e in misura uguale negli altri tipi di scuola.
I comportamenti degli studenti
A chiusura dell’indagine, il rapporto nazionale evidenzia gli esiti relativi agli atteggiamenti e ai comportamenti dei quindicenni verso il denaro. In sintesi:
- 6 studenti su 10 ritengono che gli argomenti finanziari siano importanti per sé;
- 4 su 10 si sentono a proprio agio a parlare di questi temi;
- 8 studenti su 10 dichiarano di saper gestire i propri soldi.
Risulta dunque evidente una correlazione positiva tra punteggio in alfabetizzazione finanziaria e interesse nei confronti degli argomenti finanziari.
Inoltre, gli studenti dichiarano che dialogare di denaro in famiglia li facilita nel farli sentire a proprio agio e nel dar loro sicurezza nella gestione del proprio denaro e che monitorare i propri soldi è un comportamento diffuso, anche se 1 studente su 10 dichiara di non averlo mai fatto nell’ultimo anno.
In particolar modo le ragazze affermano più spesso dei ragazzi di controllare i soldi che hanno a disposizione, nonostante più spesso dichiarino di aver comprato qualcosa che è costato più di quanto preventivato.
Infine, con riferimento al comportamento adottano gli studenti quando devono fare un acquisto, pare che confrontare i prezzi sia più comune tra gli studenti provenienti da famiglie avvantaggiate. Le ragazze tendono a confrontare i prezzi più dei ragazzi, anche se si sentono meno sicure nel pianificare e risultano più impulsive negli acquisti.