L’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente ridefinendo il mondo moderno, influenzando ogni aspetto della nostra vita, dall’istruzione alla sanità, dal lavoro alle relazioni sociali. L’UNESCO. riconoscendo la necessità di preparare le nuove generazioni per questo cambiamento epocale, ha lanciato, in occasione della Digital Learning Week 2024[1] che si è svolta a Parigi dal 2 al 5 settembre, due nuovi quadri di competenze IA, uno per gli studenti e uno per gli insegnanti. Questi framework mirano a guidare i Paesi nel supportare studenti e insegnanti a comprendere il potenziale e i rischi dell’IA per poterla utilizzare in modo sicuro, etico e responsabile nell’istruzione e oltre[2].
I Framework fanno seguito al documento fondamentale, sempre di Unesco, “Guidance for generative AI in education and research” pubblicato il 7 Settembre 2023[3], sviluppandone molti dei contenuti e cercando di concretizzarli accompagnando i docenti nella progettazione didattica.
Il Ruolo dell’Istruzione nell’Era dell’IA
L’educazione svolge un ruolo cruciale nel garantire che l’IA non sia semplicemente uno strumento di progresso tecnologico, ma diventi un mezzo per promuovere valori umani come l’inclusione, la giustizia e la sostenibilità. L’UNESCO, nell’ambito dell’Agenda 2030 per l’educazione, pone l’accento sull’importanza dell’apprendimento permanente e dell’alfabetizzazione digitale, elementi chiave per far fronte alle trasformazioni tecnologiche. Il framework si basa su principi come il rispetto della dignità umana e l’uso inclusivo e sostenibile dell’IA, sottolineando come l’intelligenza artificiale debba essere al servizio dell’umanità, non il contrario.
Le quattro dimensioni del Framework dell’UNESCO
Il framework dell’UNESCO si struttura attorno a quattro dimensioni principali: mentalità incentrata sull’uomo, etica dell’IA, tecniche e applicazioni dell’IA e progettazione di sistemi IA. Queste aree di competenza sono ulteriormente suddivise in tre livelli di progressione: comprendere, applicare e creare.
- Mentalità incentrata sull’uomo. Questo aspetto incoraggia gli studenti a sviluppare un approccio critico verso l’IA. Essi devono essere in grado di valutare non solo l’efficacia tecnica di un sistema IA, ma anche il suo impatto sull’umanità e sull’ambiente. Gli studenti sono invitati a riconoscere la responsabilità umana nella progettazione e nell’uso dell’IA, assicurando che l’agentività umana[4] non venga mai compromessa dalle macchine.
- Etica dell’IA. Gli studenti devono comprendere le implicazioni etiche legate all’uso dell’IA, come il rispetto della privacy, l’equità nell’accesso alle tecnologie e la non discriminazione. Un aspetto cruciale è lo sviluppo di competenze per rilevare e prevenire i bias incorporati negli algoritmi e nelle applicazioni IA, garantendo che le tecnologie siano utili a tutti i membri della società in modo equo.
- Tecniche e Applicazioni dell’IA. Con questo aspetto si intende sviluppare negli studenti una solida comprensione dei fondamenti tecnici dell’IA, inclusi i concetti chiave come: algoritmi, apprendimento automatico e uso dei dati per addestrare i sistemi IA. La conoscenza pratica acquisita a questo livello permette agli studenti di applicare l’IA a problemi reali, sviluppando soluzioni innovative e sostenibili.
- Progettazione di Sistemi IA. Per gli studenti più avanzati, il framework offre la possibilità di esplorare la progettazione e lo sviluppo di sistemi IA. Questo livello incoraggia la creatività e l’innovazione, consentendo loro di diventare non solo utilizzatori, ma co-creatori di tecnologie IA.
Progressione dei Livelli di Competenza
Il framework dell’UNESCO articola le competenze in tre livelli di progressione:
- Capire. Al livello iniziale, gli studenti sviluppano una comprensione di base dei concetti chiave dell’IA, inclusi i principi etici e le implicazioni sociali. Questo livello pone le basi per un approccio critico, stimolando gli studenti a interrogarsi su quando e come utilizzare l’IA.
- Applicare. A un livello intermedio, gli allievi apprendono come utilizzare l’IA in modo pratico e responsabile. Vengono incoraggiati a applicare le loro conoscenze a scenari reali, affrontando problemi complessi con l’ausilio di IA e sviluppando soluzioni innovative.
- Creare. A livello più avanzato, gli studenti diventano veri e propri creatori di sistemi IA. Viene data loro l’opportunità di progettare nuove applicazioni, sempre tenendo in considerazione l’impatto etico e sociale delle diverse soluzioni.
Innovazioni e impatto ambientale
Uno degli aspetti fondamentali del framework dell’UNESCO riguarda la sostenibilità ambientale, poiché l’intelligenza artificiale (IA), pur offrendo soluzioni innovative a problemi globali come il cambiamento climatico, può avere tuttavia un impatto ambientale significativo. Non bisogna, infatti, dimenticare che per addestrare modelli IA, soprattutto se avanzati, occorre una grande quantità di potenza di calcolo, che a sua volta consuma enormi quantità di energia e genera elevate emissioni di carbonio. Servono tante risorse naturali per alimentare i Data center, per produrre dispositivi digitali, per far funzionare continuamente le infrastrutture di rete.
L’UNESCO sottolinea che gli studenti devono essere educati su questo fronte fin dalle prime fasi della formazione. Soprattutto devono essere sensibilizzati ad agire per la sostenibilità; devono capire quanto consumo di energia occorre per addestrare o implementare un qualsiasi modello di intelligenza artificiale, e devono, quindi, imparare a ridurre al minimo le emissioni di carbonio. Sono competenze rispettose dell’ambiente quelle che permettono di progettare soluzioni efficienti dal punto di vista del risparmio energetico, e soprattutto quelle che consentono di utilizzare fonti di energia rinnovabile.
In particolare, il framework incoraggia l’apprendimento basato su progetti in cui gli studenti possano applicare le loro competenze per affrontare sfide reali legate all’impatto ambientale dell’IA. Si tratta di puntare verso un approccio che solleciti ulteriormente soluzioni ancora più innovative e creative. Per esempio, sviluppare algoritmi più efficienti che riducano contestualmente il numero di calcoli necessari o che ottimizzino l’uso dei dati.
Inclusività e accesso equo alle tecnologie IA
L’inclusività rappresenta un altro pilastro centrale del framework dell’UNESCO. L’IA non deve solo essere tecnicamente avanzata, ma anche equamente accessibile per tutti, indipendentemente dalle condizioni socioeconomiche, dal background culturale o dalle eventuali disabilità. In un contesto globale caratterizzato da disuguaglianze tecnologiche, il pericolo che l’IA diventi un fattore di esclusione per alcune fasce della popolazione è reale. Il divario tecnologico può creare nuove e più pericolose forme di marginalizzazione[5].
Per questo, l’UNESCO promuove un’alfabetizzazione digitale universale che permetta a tutti gli studenti di accedere ai diversi strumenti tecnologici e di acquisire, conseguentemente, le necessarie competenze. Tale obiettivo implica, da un lato, la distribuzione diffusa di tecnologie e infrastrutture, dall’altro, la formazione continua e capillare. È fondamentale che le scuole, i governi e le istituzioni si impegnino a garantire che nessuno studente venga lasciato indietro a causa della mancanza di risorse tecnologiche.
Si tratta di una sfida importante, specialmente se pensiamo alle minoranze linguistiche e culturali e alle persone con disabilità: questi gruppi, storicamente marginali, devono ritornare ad acquisire un posto centrale nelle scelte politiche e organizzative se vogliamo realizzare un’inclusività vera, ma non solo a parole. Attraverso l’intelligenza artificiale si possono costruire strumenti sempre più personalizzati per facilitare, per esempio, l’accesso alle risorse educative degli studenti con disabilità visive, uditive. Inoltre, si possono creare sistemi avanzati che supportano ulteriormente l’apprendimento nelle lingue, considerando che oggi gli allievi provengono da contesti culturali molto diversi.
C’è però un rischio che bisogna tenere sempre sotto controllo, che alcuni dati (erronei, o inseriti erroneamente) utilizzati per addestrare gli algoritmi possano creare esiti non veritieri o anche dannosi. Sono i cosiddetti “bias” cognitivi, cioè veri e propri errori che anche nella vita di tutti i giorni possono derivare da percezioni errate, da pregiudizi, da ideologie. Sono errori che possono impattare pesantemente nella vita di tutti i giorni e, nella scuola, nella vita degli studenti.
Progettazione Inclusiva dell’IA
Il framework spinge gli studenti a considerare l’inclusività come un valore intrinseco nella progettazione dei sistemi IA. Ciò significa che devono imparare a identificare e prevenire i bias nei dati, a sviluppare algoritmi che non perpetuino discriminazioni, e a garantire che i sistemi IA siano utilizzabili da persone con capacità diverse. Per esempio, nella progettazione di un’applicazione IA per l’educazione, devono essere considerati vari fattori, tra cui:
- l’accessibilità del software per persone con disabilità;
- la disponibilità dell’interfaccia in più lingue;
- la capacità del sistema di adattarsi alle esigenze educative di studenti provenienti da contesti culturali e socioeconomici diversi.
Per affrontare questi problemi, il framework promuove l’uso di dati rappresentativi e di algoritmi che tengano conto della diversità umana. Questo implica un’attenzione particolare alla selezione dei dati utilizzati per addestrare i sistemi IA, per garantire che non siano presenti pregiudizi basati su genere, etnia, status economico o altre caratteristiche. Inoltre, il framework incoraggia lo sviluppo di sistemi IA che siano inclusivi fin dalla fase di progettazione, attraverso metodologie che garantiscano che le tecnologie non escludano nessun gruppo o individuo.
In definitiva, il framework dell’UNESCO non si limita a fornire una guida tecnica per l’insegnamento dell’IA, ma mira a formare cittadini consapevoli e responsabili, che possano utilizzare l’IA non solo per migliorare la propria vita, ma anche per contribuire a una società più giusta, inclusiva e sostenibile.
[1] Digital Learning Week 2024. La seconda edizione della “Settimana dell’apprendimento digitale” si è svolta dal 2 al 5 settembre 2024 presso la sede dell’UNESCO a Parigi. La Digital Learning Week è l’evento annuale di punta dell’UNESCO sull’apprendimento digitale e la trasformazione dell’istruzione. Lanciato nel 2023, basandosi sulle fondamenta della Mobile Learning Week dell’UNESCO dell’ultimo decennio, l’evento mira a convocare la comunità di leader dell’istruzione digitale, decisori politici, ricercatori e professionisti di varie organizzazioni, tra cui agenzie delle Nazioni Unite, governi, ONG e il settore privato, per orientare la tecnologia per l’istruzione. La Settimana dell’apprendimento digitale dell’UNESCO rappresenta un’opportunità unica per partecipare a discussioni dinamiche e stimolanti, dialoghi e alla condivisione di idee innovative, nonché per promuovere una co-creazione significativa e sforzi collaborativi per far progredire la trasformazione digitale dell’istruzione e “reimmaginare insieme il nostro futuro”.
[2] What you need to know about UNESCO’s new AI competency frameworks for students and teachers.
[3] Cfr., Genai: intelligenza artificiale-generativa in: Scuola7-352, 1° ottobre 2023; Una nuova frontiera per l’educazione In: Scuola7-393, 27 luglio 2024.
[4] Con il termine “agentività”, che si fa risalire ad Albert Bandura ((human agency), si intende la capacità della persona di agire costruendo la propria identità, dando corpo al desiderio, plasmando la propria esistenza, tenendo contestualmente conto di tutti quei vincoli istituzionali ineliminabili che determinano di volta in volta il proprio margine di azione.
[5] Cfr., Tecnologie digitali, verso una scuola più equa in: Scuola7-397, 8 settembre 2024.