Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica

CSPI: osservazioni critiche e richieste di modifiche

A seguito delle dichiarazioni del Ministro, tutti avevamo inteso che alle Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica, emanate con DM n. 35 del 22 giugno 2020, sarebbero state apportate profonde revisioni. Infatti, con una tempistica, inusuale per il periodo agostano, un nuovo documento è stato inviato al CSPI per il dovuto parere, obbligatorio anche se non vincolante. Dall’organo di garanzia il documento ha ricevuto una serie di rilievi, puntuali e articolati tanto da minarne lo stesso assetto costitutivo.

Costituzione ed educazione finanziaria

Innanzitutto il CSPI non ravvisa il motivo del perché si debba cambiare le Linee guida vigenti e ben funzionanti, né tanto meno le ragioni dell’urgenza, considerando che tutte le scuole da alcuni anni sono impegnate in numerose sperimentazioni e attività di formazione sui contenuti della legge 92/2019 e delle relative Linee guida veicolate dal DM 35/2020. Si sarebbe potuto procedere semplicemente ad apportare alcune integrazioni o piccole modifiche sulla stregua dei cambiamenti normativi finora intercorsi.

Una sottolineatura di non poco conto è quella che riguarda la Carta costituzionale: manca un riferimento alla relazione sociale tra individuo e collettività. Sembra invece prevalere un approcciofortemente individualista. È, alla stessa maniera, assai critico anche il rilievo sull’educazione finanziaria. Tradizionalmente, tale educazione si riferisce a finalità di carattere collettivo, invece, le nuove Linee guida sembrano ricondurla a mero strumento di valorizzazione e tutela del patrimonio privato. L’educazione finanziaria dovrebbe incrementare conoscenze e competenze di cittadinanza economica intesa come funzionale allo sviluppo e al benessere della collettività.

Discriminazione e diversità

La mancanza nel documento di riferimenti espliciti all’educazione “contro ogni forma di discriminazionee violenza di genere” appare oltremodo significativa, considerando che nel nostro Paese fatti ed eventi riferiti a tale forma di ingiustizia sociale sono diventati numerosi e insopportabili.

Le nuove Linee guida, inoltre, non sembrano sufficientemente attente alle questioni che riguardano la diversità, l’inclusione e la lotta alle discriminazioni; sono valori fondamentali della Costituzione italiana.

Il CSPI ravvisa, quindi, nel documento una visione fortemente personalistica con la tendenza a privilegiare un approccio riferito al singolo rispetto ad un approccio più incentrato sulla dimensione sociale e collettiva, che è invece alla base della cittadinanza attiva.

Evidenzia altresì la scarsa attenzione alla dimensione storica: le nuove Linee guida non sembrano dare sufficiente spazio alla riflessione critica sulla storia, intesa come strumento per comprendere il presente e costruire il futuro.

Manca pure la cura verso l’idea di interdisciplinarità: l’educazione civica è una disciplina trasversale che coinvolge diverse aree del sapere. Da qui la necessità di un approccio più integrato con altre conoscenze ed abilità relative alle competenze di cittadinanza.

Responsabilità ed etica pubblica

Il 28 agosto scorso il CSPI, oltre a sottolineare le criticità sugli aspetti i punti che abbiamo sinteticamente elencati, ha ritenuto di dover evidenziare la natura particolare dell’Educazione civica che non può essere considerata solo una disciplina poiché mediante apprendimenti formali, non formali ed informali, permette di sviluppare la responsabilità e l’etica pubblica, fondate sui valori condivisi della Costituzione.

Quale percorso formativo fondamentale per contribuire alla crescita di cittadini consapevoli, responsabili e attivi l’Educazione Civica può contribuire a sviluppare nei giovani le competenze necessarie per partecipare attivamente alla vita democratica, rispettando le leggi e i diritti altrui, e contribuendo al bene comune.

Nella piena consapevolezza dell’importanza degli apprendimenti nell’area delle competenze civiche e sociali il CSPI conclude dando un parere non favorevole: “In relazione alle numerose e rilevanti criticità evidenziate e alle osservazioni formulate, il CSPI non può esprimere un parere favorevole sullo schema di decreto in oggetto e invita l’Amministrazione a rivederlo alla luce delle argomentazioni fin qui illustrate”.

Completare l’attuazione della legge 92/2019

A dire il vero, in questi anni di vigenza della legge 92/2019, non tutte le indicazioni erano state attuate. Per esempio non era stata nominata la Consulta dei diritti e dei doveri del bambino e dell’adolescente digitale (art. 5), in più occasioni sollecitata anche dall’Autorità Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza; non era stato costituito l’Albo delle buone pratiche di Educazione civica (art. 9)[1]. L’articolo 10, inoltre, prevedeva la valorizzazione delle migliori esperienze in tema di Educazione civica: “Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca indice annualmente, con proprio decreto, per ogni ordine e grado di istruzione, un concorso nazionale per la valorizzazione delle migliori esperienze in materia di educazione civica, al fine di promuoverne la diffusione nel sistema scolastico nazionale”.

Nel corso della riunione del 28 agosto è apparso importante, ai membri del CSPI, sollecitare il Ministro affinché provveda ad attuare quanto già previsto dalla legge vigente a garanzia della piena realizzazione del dettato normativo.

Dall’Europa, esempi per riflettere

Nei Paesi nordici l’educazione civica è fortemente radicata nella cultura scolastica e si basa su un approccio partecipativo e orientato al problem-solving. Quasi tutti i paesi dell’Unione europea si riferiscono ai rispettivi dettati costituzionali o ad altri documenti specifici in materia di educazione (curriculum, leggi sull’educazione, altri documenti ufficiali) come fonti che esprimono nella maniera più adeguata il concetto di “cittadinanza responsabile”.

Nella Repubblica ceca, per esempio, nella Costituzione si sottolinea la responsabilità dei cittadini verso gli altri individui e verso la comunità nel suo insieme. La Costituzione pone anche l’accento su valori come la dignità umana, la libertà, l’uguaglianza, il rispetto dei diritti umani, il rispetto dell’eredità naturale, culturale, materiale e spirituale, il rispetto della legge e delle autorità.

In Germania, il concetto di “cittadinanza responsabile” fa parte della Grundgesetz (legge fondamentale), il cui articolo 33 stabilisce: “Tutti i tedeschi hanno, in ciascun Land, gli stessi diritti e doveri civici”.

In Scozia, la nozione di cittadini come “persone che convivono in una società” è dibattuta e trattata nel documento di consultazione Education for citizenship in Scotland pubblicato dal Learning and Teaching Scotland: “La cittadinanza implica il godimento dei diritti e l’esercizio dei doveri in diversi tipi di comunità. Questo concetto della cittadinanza ingloba la nozione specifica di partecipazione politica da parte dei membri di uno Stato democratico (…) La cittadinanza consiste nel prendere decisioni e fare scelte informate così come attivarsi individualmente e nel quadro dei processi collettivi.”

In Spagna l’educazione alla cittadinanza mira a favorire lo sviluppo di persone libere, attraverso il rafforzamento dell’autostima e del senso di responsabilità, per formare cittadini dotati di propri criteri di giudizio, rispettosi, partecipativi e solidali, desiderosi di conoscere i propri diritti e di assumere i propri doveri in modo da poter esercitare la cittadinanza in modo efficace e responsabile».

In Francia: l’educazione civica è incentrata sui valori repubblicani e sulla promozione della cittadinanza attiva e i nostri cugini transalpini, insieme alla Lettonia, alla Polonia ed alla Svezia misurano le competenze di cittadinanza attraverso un vero e proprio esame mirato. A dire il vero, questo accertamento mediante un esame esiste anche in Italia: qualora si interpreti correttamente la struttura del colloquio all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione, si comprende agevolmente la natura strutturale dell’Educazione civica nel profilo di uscita del relativo grado di istruzione.

Scontro ideologico o differenti punti di vista?

Nell’espressione del parere, il CSPI ha marcato fortemente la mano: la drastica risoluzione, che consiglia una revisione del documento, respingendolo quasi nella sua totalità, non ammette alcun tipo di trattativa. Rischia quindi che possa essere considerato irricevibile da parte del Ministro.

Di fatto, le questioni che riguardano il mondo della scuola, nel nostro Paese, sembrano oramai scontare visioni del mondo diametralmente opposte, se non addirittura veri e propri scontri di civiltà. Le nuove Linee guida proposte dal Ministro sembrano veicolare un cambio di paradigma che, a quanto pare, è risultato sgradito al massimo organo collegiale della scuola italiana. Tale cambio di visione è, peraltro, percepibile in molti provvedimenti ministeriali; ma questi sono comunque espressione di una maggioranza di governo particolarmente interessata a sostenere le convinzioni del proprio elettorato.

Le questioni educative, tuttavia, dovrebbero essere sempre centrate sul dibattito aperto e costruttivo: la scuola è luogo di condivisione, di crescita comune per l’intera società. Le diversità di opinioni possono migliorare la crescita, ma gli scontri ideologici non porteranno molto lontano. L’educazione civica deve costituire un terreno fertile per il dialogo e per le riflessioni condivise; non serve a nulla alzare reciprocamente le mura a difesa delle proprie convinzioni. Con un ossimoro possiamo dire che rischiamo di veicolare una “Educazione civica poco educata”.


[1] L’albo delle buone pratiche era previsto dall’articolo della legge 92/2019: “2. Nell’Albo sono raccolte le buone pratiche adottate dalle istituzioni scolastiche nonché’ accordi e protocolli sottoscritti dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per l’attuazione delle tematiche relative all’educazione civica e all’educazione alla cittadinanza digitale, al fine di condividere e diffondere soluzioni organizzative ed esperienze di eccellenza”.