Per una formazione di qualità

Un’analisi SWOT sulle opportunità formative

La formazione professionale del personale scolastico è sempre stata centrale per le istituzioni, ancor più quando le azioni sono promosse a livello nazionale e realizzate a livello di rete. Oggi si può contare sicuramente su risorse considerevoli, ma non siamo sicuri che la ricaduta sul successo formativo degli studenti sia altrettanto considerevole. I risultati delle indagini nazionali e internazionali danno conto di una scuola ancora in sofferenza.

Una prima considerazione

Una riflessione è d’obbligo per capire come mai le azioni poste in essere per far acquisire nuove competenze al personale non sembrano comportare un miglioramento automatico, non solo negli apprendimenti degli studenti, ma a volte neanche nelle pratiche quotidiane d’insegnamento e nei processi gestionali e amministrativi. Anche se, per la parte gestionale, va fatto un discorso a parte: la digitalizzazione della PA impone un aggiornamento molto mirato per poter utilizzare gli strumenti più innovativi.

La formazione è materia contrattualizzata, ma di fatto, pur essendo, dal punto di vista legislativo, obbligatoria, neanche nell’ultimo contratto di lavoro l’obbligatorietà è stata interpretata in termini quantitativi per determinare il numero delle ore da realizzare in un anno scolastico (o anche in un triennio), né è stato definito un sistema di crediti, né sono stati identificati chiari criteri di riferimento.

Le competenze dei docenti

Tuttavia, anche se la formazione fosse stata meglio definita, una certa tipologia di professionisti, quella cioè ancora legata a metodi di insegnamento trasmissivi, avrebbe magari privilegiato percorsi altrettanto trasmissivi da cui, alla fine, non avrebbe comunque tratto alcun vantaggio.

Le competenze professionali dei docenti in genere coincidono con le competenze disciplinari acquisite prima all’università e nei percorsi accademici, poi nei corsi di specializzazione. Tali competenze possono essere arricchite dallo studio individuale specialmente in occasione della preparazione ai concorsi. Ma ci sono anche competenze sui grandi temi della transizione digitale ed ecologica, e competenze più prettamente didattiche che implicano anche la capacità di gestire la classe e i conflitti.

Si tratta di capire se e come funzionano tali opportunità formative. Uno strumento utile potrebbe essere lo “Swot Analysis”.

Che cos’è l’analisi SWOT

SWOT è l’acronimo di Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats. Permette di identificare i punti di forza, di debolezza, le opportunità e le minacce esterne o interne di un’organizzazione o di un progetto. Lo SWOT Analysis può aiutare a comprendere meglio una qualsiasi attività e a sviluppare strategie per migliorarla.

I punti di forza sono quelle azioni che danno buoni risultati. I punti deboli si riferiscono a iniziative che non rendono quanto dovrebbero. Le opportunità sono il risultato dei punti di forza e di debolezza, insieme a tutto quello che potrebbe aggiungere positività a ciò che è oggetto di analisi. Potrebbero essere anche gli stessi punti deboli da migliorare. Le minacce si riferiscono ad aree che potenzialmente potrebbero creare problemi. Sono diverse dai punti deboli, in quanto sono esterne e generalmente fuori dal controllo diretto.

Un’analisi SWOT della formazione del personale scolastico

Punti di Forza (Strengths)

1.   Ampia offerta di percorsi formativi

  • La formazione in Italia beneficia di numerose risorse, con un’ampia offerta di corsi gratuiti disponibili tramite scuole, reti scolastiche, équipe formative territoriali, piattaforma Futura.
  • La vasta gamma di argomenti trattati permette ai docenti di scegliere i corsi più adatti alle proprie esigenze.

2.   Flessibilità dei MOOC[1].

  • I MOOC offrono accessibilità e flessibilità, permettendo ai partecipanti di seguire i corsi secondo i propri tempi, e spesso a costi ridotti.

3.   Formazione personalizzata In-House[2].

  • I corsi in-house permettono di affrontare le esigenze specifiche delle singole istituzioni scolastiche, favorendo la coesione e la collaborazione del personale.

4.   Formazione Blended.

  • La modalità Blended, che combina formazione online e in presenza, offre un equilibrio tra flessibilità e interazione diretta, migliorando l’efficacia complessiva.

Punti di Debolezza (Weaknesses)

1.   Interazione limitata nei MOOC

  • L’interazione diretta con i formatori nei MOOC, molto limitata, può ostacolare l’apprendimento attivo e la partecipazione effettiva dei partecipanti.

2.   Formatori a volte improvvisati nei Corsi In-House.

  • Spesso le scuole hanno difficoltà a trovare formatori qualificati, e si affidano a personale interno che potrebbe non possedere le competenze necessarie, compromettendo la qualità della formazione.

3.   Costi elevati e impegno di tempo dei corsi residenziali

  • I corsi residenziali possono essere costosi e richiedono un impegno di tempo significativo, rendendo difficile la partecipazione per chi ha impegni lavorativi e familiari.

4.   Limitata verifica delle competenze nella formazione online

  • Nella formazione online, sia sincrona che asincrona, è spesso difficile valutare le competenze acquisite e assicurare una partecipazione attiva.

Opportunità (Opportunities)

1.   Investimenti nell’autoformazione

  • Promuovere l’autoformazione tramite la creazione di biblioteche scolastiche specializzate e l’estensione della carta docente a tutto il personale, compresi dirigenti e personale ATA. Si potrebbe vincolare una parte delle somme all’acquisto di libri e abbonamenti a riviste.

2.   Sviluppo di percorsi residenziali

  • Incrementare l’offerta di corsi residenziali (un esempio sono i percorsi formativi organizzati annualmente dalla casa editrice Tecnodid a Ischia, Summer School, che offrono un ambiente immersivo e stimolante per l’apprendimento).

3.   Creazione di comunità di pratiche

  • Sostenere la formazione continua tramite comunità di pratiche, permettendo ai docenti di condividere esperienze e risorse, migliorando la collaborazione e l’innovazione.

4.   Valutazione e feedback continuo

  • Implementare sistemi di valutazione continua e feedback costruttivo per monitorare e migliorare l’efficacia dei corsi, garantendo che le competenze acquisite siano effettivamente applicabili.

Minacce (Threats)

1.   Isolamento digitale

  • L’eccessivo ricorso alla formazione online può portare all’isolamento digitale, privando i partecipanti dell’interazione umana necessaria per un apprendimento completo e motivante.

2.   Risorse limitate per la formazione

  • La mancanza di risorse può compromettere la qualità della formazione, facendo privilegiare l’utilizzo delle risorse interne, che possono però non avere le competenze appropriate.

3.   Burocrazia e sovraccarico di lavoro

  • Gli insegnanti sono spesso sovraccaricati da compiti burocratici e riunioni collegiali, che possono demotivare e ridurre il tempo e l’energia disponibili per la formazione.

4.   Resistenza al cambiamento

  • Parte del personale potrebbe essere riluttante a partecipare a nuove modalità di formazione, preferendo metodi tradizionali o opponendo resistenza al miglioramento delle pratiche educative.

La formazione che serve

La formazione del personale scolastico in Italia ha un grande potenziale, grazie alla vasta gamma di risorse disponibili e alle opportunità offerte dalla tecnologia e dalle nuove metodologie didattiche. Tuttavia, per sfruttare appieno questo potenziale, è necessario affrontare le criticità esistenti e implementare strategie che promuovano un apprendimento continuo e di qualità.

Un approccio integrato è essenziale per costruire una scuola all’altezza delle sfide future. L’approccio integrato è quello che combina diverse modalità di formazione e di tipologie di corsi, adattandoli alle specifiche esigenze e contesti.

Anche un sistema di crediti chiaro, una maggiore enfasi sulle buone pratiche e una valutazione continua sull’efficacia dei corsi potrebbero contribuire a ottenere risultati più tangibili e migliorare il successo formativo degli studenti.

Va aggiunta l’autoformazione, che rappresenta una componente essenziale e complementare della formazione professionale. Ma l’autoformazione da sola non basta, bisogna integrarla con altre modalità. La chiave è trovare un equilibrio tra l’autonomia e il supporto strutturato, garantendo allo stesso tempo una valutazione continua e un feedback costruttivo.

La formazione in presenza

La formazione in Italia usufruisce attualmente di notevoli risorse. Ma, nonostante le risorse, mancano ancora azioni a lungo termine che vadano a potenziare e a rendere efficaci i processi di autoformazione.

Se si analizza la varietà dell’offerta formativa gratuita, ad eccezione di quella organizzata dalle scuole, prevale la tipologia di corsi erogati a distanza in modalità sincrona o asincrona. Sono più rari i corsi in modalità Blended. Sebbene questi corsi siano di facile fruizione, non sappiamo però che tipo di ricaduta abbiano sulla didattica e sull’apprendimento degli studenti dato che è difficile valutare le competenze acquisite e accertare la presenza effettiva. Di contro, sono praticamente assenti i percorsi residenziali, nonostante rappresentino una maggiore attrattività consentendo ai partecipanti di condividere il tempo libero con autorevoli relatori.

Ad Ischia la tradizionale Summer School

Tra i tanti percorsi residenziali, merita una nota di rilievo quello organizzato annualmente dalla casa editrice Tecnodid, durante il periodo estivo.

Immersi nello splendido scenario dell’isola di Ischia, in uno dei più prestigiosi hotel termali, nella “Summer School” si affrontano ogni anno i temi più caldi del mondo della scuola permettendo ai partecipanti di capire in anticipo le tendenze e di prepararsi a rispondere con adeguatezza professionale ai problemi che dovranno essere poi affrontati dopo la pausa estiva.

È un percorso che appassiona anche perché si può condividere il tempo libero con esperti molto preparati per approfondire i temi di maggiore interesse. È il mondo della ricerca che dialoga con il mondo delle professioni.

Particolarmente interessante è il tema che si affronterà dal prossimo 21-24 luglio: “Come l’intelligenza artificiale cambierà l’insegnamento e l’apprendimento.

Formazione volontaria, ma di qualità

La formazione volontaria deve essere di qualità. Gli insegnanti chiedono corsi residenziali eccellenti con formatori autorevoli, non improvvisati. Anche se il Ministero e i contratti nazionali di lavoro riconoscono il tempo dedicato alla formazione sotto il profilo economico, per un docente un corso mediocre è sempre una perdita di tempo. È demotivante e viene percepito come un ulteriore adempimento al già faticoso lavoro quotidiano sempre più soffocato da compiti burocratici e riunioni collegiali di cui, a volte, si potrebbe forse anche fare a meno.

La formazione di qualità, dunque, è la chiave per riappassionare il mondo della scuola. Incontrarsi per non isolarsi, riconoscersi e fare squadra, contro l’isolamento digitale che sempre più ci priva della nostra umanità. È così che possiamo costruire una scuola all’altezza delle sfide future, capace di crescere e far crescere, in un contesto in continua evoluzione.


[1] I MOOC (Massive Open Online Courses) sono strumenti di didattica online accessibili a chiunque in maniera libera e gratuita.

[2] La formazione “in house” è una modalità formativa il cui programma didattico viene svolto presso il cliente e progettato “ad hoc” adeguando i contenuti dei corsi alle esigenze interne e concordando il momento migliore in cui svolgere l’attività formativa direttamente in azienda.