Quale posto occupino nell’agenda dell’UE l’istruzione e la formazione è una domanda più che legittima dopo che le ingenti misure anti crisi (economica e sanitaria prima, per le politiche di guerra attualmente) hanno consentito ai Paesi membri di varare Piani di ripresa e resilienza, in cui gli investimenti sull’istruzione hanno avuto un peso rilevante.
Tutto questo non sarebbe stato possibile se la Commissione Europea non avesse già tracciato un itinerario credibile per raggiungere obiettivi comuni, previsti prima con Education and Training 2020 e poi con Europa 2030 e, soprattutto, se non ci fosse stata già un’attiva collaborazione tra i sistemi educativi dei Paesi UE.
Istruzione e formazione: i trend europei
Istruzione e formazione sono state poste per la prima volta al centro dell’agenda politica europea nelle “Conclusioni del Consiglio europeo del 14 dicembre 2017”[1]: l’istruzione viene individuata come fondamentale per la costruzione di società inclusive e coese e per sostenere la competitività europea. Lo spazio europeo dell’istruzione fin dal 2018[2], in linea con quanto già indicato nel Pilastro europeo dei diritti sociali, in merito alla dimensione sociale dell’istruzione[3] affida a tutti i sistemi di istruzione e formazione dell’UE la responsabilità di realizzare politiche scolastiche volte ad attuare la prospettiva di uno spazio europeo dell’istruzione, che deve essere fondata sulla cooperazione, sullo scambio delle migliori pratiche, sulla mobilità e, dunque, su una necessaria reciproca conoscenza.
Nel libro “Sistemi educativi dei Paesi dell’Unione Europea” si è voluto individuare un possibile itinerario conoscitivo, partendo proprio dall’esame delle riforme più recenti nei ventisei Paesi UE, che hanno attraversato le modifiche negli ordinamenti e nei curricoli dei percorsi formali d’istruzione fino all’educazione degli adulti e agli Istituti Tecnologici Superiori. È un itinerario che consente di comprendere meglio (e di anticipare) anche le nostre riforme e la direzione comune verso l’attuazione dell’apprendimento permanente.
Obiettivi comuni dei sistemi educativi dell’UE
L’obiettivo prioritario di ciascuno degli Stati membri dell’UE è migliorare l’accesso a un’istruzione di qualità per tutti, rimuovendo qualsiasi ostacolo all’apprendimento. Si tratta di un obiettivo imprescindibile per lo sviluppo di ogni Paese, secondo una prospettiva che non è solo europea, come ci ricorda l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile[4].
In quest’ottica, i quadri strategici che l’UE si è data nel tempo, per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione, hanno offerto una base valida per definire priorità comuni e per sostenere gli Stati membri nell’ammodernamento dei loro sistemi di istruzione e formazione. I quadri strategici di Lisbona 2010, ET 2020 e l’attuale, relativo al periodo 2021-2030, sono stati determinanti per sollecitare tutti i Paesi UE a “continuare a riflettere su una visione condivisa di uno spazio europeo dell’istruzione, ivi compresi i suoi eventuali traguardi, obiettivi e ambiti di applicazione”[5].
Non a caso, l’ultimo quadro strategico definito dal Consiglio dell’UE è stato denominato “Risoluzione del Consiglio su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030)”[6], nel quale, anche in considerazione degli scenari post-pandemici, sono stati indicati i sette obiettivi comuni e prioritari per tutti i sistemi scolastici europei, che riportiamo nella tabella che segue, con i relativi indicatori.
Indicatori e obiettivi di Europa 2030
n. | Indicatore strutturale | Obiettivi entro il 2030 | Indagine internazionale |
---|---|---|---|
1 | Percentuale di studenti quindicenni che non raggiungono competenze di base | Sotto il 15% | OCSE PISA |
2 | Percentuale di studenti in uscita dalla scuola secondaria di primo grado con risultati insufficienti nelle competenze digitali | Sotto il 15% | IEA ICILS |
3 | Percentuale di bambini iscritti all’ECEC (da 3 anni e non da 4) | Almeno il 96% | EUROSTAT |
4 | Percentuale di abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione | Sotto il 9% | EUROSTAT |
5 | Percentuale di giovani dai 25 ai 34 anni che completano l’istruzione terziaria | Almeno il 45% | EUROSTAT |
6 | Esposizione al sistema duale dei diplomati dell’IFP ovvero percentuale di studenti che fruiscono di un training lavorativo mentre studiano | Almeno il 60% entro il 2025 | EUROSTAT EU LFS (Labour Force Survey) |
7 | Percentuale di adulti (25-64 anni) che partecipano all’apprendimento permanente | Almeno il 47% entro il 2025 | EUROSTAT |
Work in progress dei sistemi scolastici europei
Grazie alla possibilità di utilizzare indicatori comuni, i sistemi educativi dell’UE possono contare su informazioni riguardanti i risultati ottenuti dalla cooperazione in tema di istruzione e formazione anche in virtù delle riforme nazionali realizzate e/o in progress, alcune delle quali sostenute dalle misure messe a punto dall’Unione Europea per fronteggiare la crisi inferta dalla pandemia da COVID-19 e relative al dispositivo NextGenerationEU.
Conoscere ed analizzare i quadri di riforma recenti o in atto nei diversi Paesi dell’UE permette di comprendere con maggiore chiarezza quanto accade anche nel nostro Paese (basti pensare alle sei riforme in ambito scolastico del nostro PNRR), così come è utile comparare i nostri progressi in relazione ai sette obiettivi strategici di Europa 2030, come monitorati dalla Commissione europea mediante l’Education and Training Monitor 2023. Nella tabella sottostante, difatti, è possibile evincere la nostra situazione sulla base dei dati del Monitoraggio 2023:
L’Appendice[7] al testo “Sistemi educativi dei Paesi dell’Unione Europea” raccoglie le tabelle relative ai dati del Monitoraggio 2023, oltre a quelli nazionali, anche quelli degli altri 26 sistemi scolastici europei, con lo scopo di offrire un utile strumento di analisi e di comparazione.
Uno sguardo comparativo per l’internazionalizzazione dell’istruzione
Abbiamo ritenuto che indagare le peculiarità dei singoli sistemi scolastici dei Paesi attualmente in UE possa agevolare uno sguardo mirato di chi quotidianamente è impegnato nelle proprie realtà scolastiche a costruire l’offerta formativa nella prospettiva della dimensione europea dell’istruzione. Ogni singolo Paese interpreta e inserisce nella propria storia il diritto all’istruzione come diritto all’istruzione di qualità, che, a partire dalle Costituzioni nazionali, va a rafforzare l’adesione all’articolo 14 della Carta di Nizza[8] e agli articoli 9 e 165 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea[9].
In questa prospettiva, conoscere i diversi sistemi scolastici dell’UE offre la possibilità di tessere una tela unitaria intorno anche all’idea stessa di “Europa” e mira a rafforzare, contestualmente, un’idea di “cultura” e di “identità” europea.
Utilizzo funzionale di fonti e di dati
Ci siamo avvalse di fonti autorevoli per raccogliere le informazioni di dettaglio relative a ciascun sistema di istruzione e formazione nell’UE. In particolare, abbiamo preso in considerazione quanto contenuto nella piattaforma Eurydice, quale fonte ufficiale realizzata dalla stessa Commissione europea e dagli Stati membri nel 1980, con lo scopo di incrementare la cooperazione nel settore educativo, migliorando la conoscenza dei sistemi e delle politiche.
Difatti, Eurydice ha il compito di offrire a tutti gli attori del mondo dell’educazione e ai decisori politici, informazioni e analisi adeguate alle loro esigenze. Le pagine delle unità nazionali della Rete Eurydice consentono di consultare, in inglese, quattordici categorie di informazioni relative ad ogni Paese dell’UE e non solo[10].
Le 14 categorie di Eurydice
n. | Categoria | n. | Categoria |
---|---|---|---|
1 | Political, social and economic background and trend | 8 | Adult education and training |
2 | Organization and governance | 9 | Teachers and education staff |
3 | Funding and education | 10 | Management and other education staff |
4 | Early childhood education and care | 11 | Quality assurance |
5 | Primary education | 12 | Education support and guidance |
6 | Secondary education non tertiary education | 13 | Mobility and internationalization |
7 | Higher education | 14 | Ongoing reforms and policy development |
Un testo per capire il presente e il futuro dell’educazione
Nel testo “Sistemi educativi dei Paesi dell’Unione Europea”, a ciascuno dei 26 Paesi UE sono dedicati otto paragrafi che:
- favoriscono la lettura dei livelli ISCED (International Standard Classification of EDucation);
- permettono di avere una idea completa di ciascun ordinamento scolastico attraverso una chiara sinossi;
- aiutano a capire le caratteristiche prevalenti di ciascuno dei segmenti dell’ordinamento scolastico;
- indirizzano l’attenzione verso focus tematici come ECEC, durata dell’obbligo scolastico, VET e istruzione degli adulti.
Sono queste ulteriori coordinate, ritenute fondamentali per i decisori politici e per gli operatori della scuola, che vengono fornite dal programma OCSE Indicators for Education Systems (INES), il quale aggiorna e pubblica annualmente i dati delle indagini svolte sulla base di indicatori puntuali dello stato di salute dei sistemi educativi di tutto il mondo[11]. La Commissione Europea a sua volta ne seleziona alcuni e li utilizza per monitorare i progressi dei singoli Paesi verso i traguardi fissati dalle politiche strategiche decennali[12].
Gli otto paragrafi del testo, dunque, hanno al momento “coperto” alcune delle 14 categorie di informazioni individuate dalla Rete Eurydice, andando ad integrare quanto già trattato per grandi temi nel precedente volume “Istruzione e formazione in Europa”.
Restano ancora da selezionare e raccogliere informazioni importanti su tutte le professionalità della scuola, dai docenti ai dirigenti scolastici e tecnici così come sui sistemi di valutazione della qualità dell’istruzione. È nostra intenzione andare a completare il quadro con una terza pubblicazione, su cui, siamo certe, si potranno confrontare diversi modelli di soluzione a problemi complessi ma sempre più globali riferibili alle nuove frontiere dei saperi e delle professioni.
[1] Cfr. Conclusioni del Consiglio europeo del 14 dicembre 2017
[2] Cfr. Conclusioni del Consiglio «Verso la prospettiva di uno spazio europeo dell’istruzione» (2018/C 195/04)
[3] Il primo principio enunciato nel Pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato dai leader dell’UE in occasione del vertice sociale di Göteborg del 2017, sancisce il diritto a un’istruzione, a una formazione e a un apprendimento lungo tutto l’arco della vita inclusivi e di qualità per tutti, nonché il diritto a un’assistenza tempestiva e su misura per migliorare le prospettive di occupazione o di attività autonoma, che comprende la formazione e la riqualificazione (quarto principio), il diritto dei bambini all’educazione e cura della prima infanzia a costi sostenibili e di buona qualità e il diritto dei bambini provenienti da contesti svantaggiati a misure specifiche tese a promuovere le pari opportunità (undicesimo principio).
[4] Cfr. Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
[5] Conclusioni del Consiglio “Verso la prospettiva di uno spazio europeo dell’istruzione”, op. cit., p. 1.
[6] Cfr. Risoluzione del Consiglio su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030).
[7] L. Maloni, R. Seccia, Sistemi educativi dei Paesi dell’Unione Europea. Strutture, organizzazione, scelte politiche, Tecnodid, 2024 (con il contributo di Chiara Evangelisti), pp. 465-493.
[8] Cfr. Proclamazione della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, Nizza 2000 (2000/C 364/01).
[9] Cfr. Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), Lisbona 2007.
[10] Si possono consultare anche i sistemi scolastici: dei quattro Stati membri dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA) e dello Spazio economico europeo (SEE), ovvero Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera; dei paesi in via di adesione, i paesi candidati e i potenziali candidati, ossia Macedonia del Nord, Serbia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Serbia, Turchia.
[11] Cfr. Education at a Glance 2023