La settima edizione di Didacta Italia ha proposto 1780 eventi, ha avuto 430 espositori ed ha registrato la presenza di oltre 20mila visitatori. Numeri certamente significativi. Didacta è sempre una rassegna importante, un’occasione di dialogo e condivisione reciproca fra docenti, dirigenti e personale scolastico, fra istituzioni presenti, aziende, associazioni del vasto ed eterogeneo mondo dell’istruzione e dell’educazione.
Una rassegna fieristica ricca di stimoli
È una vetrina di buone pratiche, di novità, di esperienze ma soprattutto una piazza di incontro de visu, fisico, pieno di energia positiva di quella parte della scuola che ha voglia di rinnovarsi, mettersi in gioco e in discussione, capire meglio, trovare soluzioni, sperimentare. Il fatto che ci sia Indire come motore propulsivo e organizzativo è una garanzia che l’innovazione didattica sia sempre il focus centrale di ogni manifestazione ed è ingeneroso aspettarsi da una rassegna fieristica quello che un evento di questo tipo non può dare. Inutile quindi aspettarsi da Didacta percorsi di formazione strutturati e approfonditi, risposte alle singole situazioni, kit di pronto soccorso amministrativo, panacee sostitutive del lavoro collegiale. In una fiera si incontrano persone, si stringono mani, si costruiscono alleanze, si attingono e si condividono idee, si creano suggestioni e intuizioni, si sviluppano temi e attività che saranno poi da approfondire e replicare, si individuano prospettive di sviluppo e si intuiscono le dinamiche dei processi del futuro prossimo.
I principali temi di Didacta
Fra i temi più presenti negli stand, certamente la didattica digitale integrata e i suoi strumenti, il vasto tema dell’inclusione e dell’accessibilità, gli ambienti di apprendimento, le discipline stem, la musica, le humanities, le biblioteche scolastiche, le piattaforme digitali, la robotica educativa e tanta intelligenza artificiale, davvero trasversale e presente in tutti gli ambiti. Temi, dunque, fortemente ancorati alla realtà di oggi e su cui le scuole, conseguentemente agli ingenti fondi del PNRR, si stanno confrontando da mesi. Da qui, forse, l’esigenza da parte di molti visitatori di avere risposte più concrete alle tante problematiche amministrative e organizzative quotidiane, legate alla partecipazione ai finanziamenti.
I fondi del PNRR e la progettualità delle scuole
Scuola 4.0, i DM 65/2023 e 66/2023 stanno conoscendo gradualmente la loro fase esecutiva, con grande sforzo delle scuole in tutte le loro componenti. Talvolta l’azione del PNRR appare quasi sovrapposta e non fusa con le altre azioni del Ministero di viale Trastevere, quasi sopportata, certamente non supportata da tutte le direzioni. I fondi attuali arrivano tutti da lì e la progettualità delle scuole lì deve attualmente convergere. Su questo punto anche a Didacta si è toccato con mano un diffuso spaesamento delle scuole che, nonostante leggi che costruiscono un quadro vincolante sulla transizione digitale e sulle metodologie innovative, continuano a vedere un Ministero ripiegato sulle distonie interne e su interventi parcellizzati e specifici, poche volte coerenti con un quadro di insieme ed una azione vera di sistema.
Workshop e laboratori
Eppure il mondo della scuola è un mondo vivace, di passioni e di sfide. Questo clima, a ben immergersi negli eventi di questa Didacta, si è percepito subito in tanti eventi e laboratori, per esempio in quelli proposti da INDIRE, sempre suffragati da dati e osservazioni pedagogiche fondamentali e volti ad una concreta azione di diffusione; ancora, i workshop delle équipe formative territoriali, finalizzati al lavoro in classe e ad una dimensione sempre pragmatica della formazione; i laboratori di tante associazioni educative presenti, delle istituzioni e delle scuole coinvolte, tutti fortemente mediati da docenti che hanno permesso un approccio meno teorico e più operativo. I workshop e l’azione di consulenza delle aziende fornitrici, presenti in gran numero, tutte con staff di formatori individuati fra docenti sperimentatori e appassionati. Ognuno nei propri ruoli, ognuno secondo le proprie capacità e competenze, ognuno sui “propri” temi in una rassegna di eventi e appuntamenti incalzante.
La scuola c’è, ma i problemi non mancano
Si è respirato un clima più europeo di una scuola sempre più consapevole della propria missione culturale ma anche disorientata di fronte all’accelerazione delle tempistiche che il PNRR impone, di fronte ad una logica di formazione e aggiornamento dei docenti poco sistematica e omogenea, decisamente “a spezzatino”, in difficoltà ad intercettare i docenti restii a corsi di aggiornamento e formazioni e troppo disorganica per incidere in modo sistemico sulla preparazione dei docenti nelle metodologie innovative e nella didattica con il digitale.
Insomma, finita Didacta occorre poi confrontarsi con la realtà di tutti i giorni e rimboccarsi le maniche.