Con la legge 15 luglio 2022, n. 99, recante “Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore“, per gli Istituti tecnici superiori (ITS), ora denominati ITS Academy, è stata introdotta nell’ordinamento una legge quadro organica e di rango primario. Gli ITS sono stati finora disciplinati da una fonte principale di rango secondario, il DPCM del 25 gennaio 2008 recante “Linee guida per la riorganizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e la costituzione degli Istituti tecnici superiori“, oltre che da una copiosa decretazione ministeriale, connotata da stratificazione e da una certa frammentarietà.
I contenuti della riforma
Il testo interviene sul segmento formativo terziario professionalizzante della durata biennale o triennale che punta sulla qualificata specializzazione tecnica da realizzare in sinergia con il mondo delle imprese. Inoltre, la riforma degli ITS (M4-C1-R.1.2) figura fra gli impegni contemplati nel PNRR che pone una serie di finalità, tra cui la semplificazione della governance, l’ampliamento dell’offerta formativa nei singoli territori, l’allineamento tra domanda e offerta di lavoro. Gli investimenti previsti, 1,5 miliardi di euro, sono diretti al potenziamento del modello organizzativo e didattico, anche attraverso il rafforzamento delle dotazioni strumentali e logistiche degli istituti e l’ampliamento dei percorsi per lo sviluppo di competenze tecnologiche abilitanti per il modello di impresa 4.0. L’obiettivo centrale è di incrementare del 100% il numero degli iscritti agli ITS entro il 2026 così da contribuire in modo sistematico a sostenere lo sviluppo economico e la competitività del sistema produttivo con diplomati che hanno sviluppato le elevate competenze tecniche e professionali necessarie ai fabbisogni delle aziende oltre che atte a promuovere la cultura scientifica e tecnologica.
Sia elementi di continuità, sia diversi aspetti innovativi caratterizzano la legge 99/2022 da cui discende una ingente mole di decreti attuativi, ministeriali e interministeriali, per la definizione di aspetti cruciali per il sistema.
Le nuove aree tecnologiche ITS Academy
Per quanto concerne le novità, rispetto alla disciplina vigente, occorre avere riguardo in particolare del Decreto Ministeriale n. 203 del 20 ottobre 2023 – disposizioni concernenti le aree tecnologiche, le figure professionali nazionali di riferimento degli ITS Academy e gli standard minimi delle competenze tecnologiche e tecnico-professionali.
Il decreto, infatti, è uno dei provvedimenti attuativi della legge di riforma più importanti perché traccia, in prospettiva, la struttura del sistema degli ITS Academy, definendo le nuove aree tecnologiche, rispetto a quelle che caratterizzano gli attuali ITS, e a cui gli stessi dovranno fare riferimento a partire dall’anno formativo 2024-2025.
Nel lavoro di revisione e aggiornamento delle aree tecnologiche, al fine di assicurare la riconoscibilità della tipologia dell’offerta formativa dell’ITS Academy e una rispondenza maggiore alle filiere produttive, si prevede, come elemento di novità, che gli ambiti prima compresi nell’area del Made in Italy diventino aree autonome. Di conseguenza, le aree tecnologiche sono aumentate a dieci e individuate come di seguito indicato:
Area n. 1 – Energia
Area n. 2 – Mobilità Sostenibile e logistica
Area n. 3 – Chimica e nuove tecnologie della vita
Area n. 4 – Sistema Agroalimentare
Area n. 5 – Sistema Casa e ambiente costruito
Area n. 6 – Meccatronica
Area n. 7 – Sistema Moda
Area n. 8 – Servizi alle imprese ed agli enti senza fini di lucro
Area n. 9 – Tecnologie Innovative per i beni e le attività artistiche e culturali e per il Turismo
Area n. 10 – Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione dei dati
Le direttive e le sfide attuali di cui tener conto per l’individuazione delle aree e degli ambiti di articolazione quali, in particolare, la transizione ecologica e digitale indicate dalla legge n. 99/2022, sono considerate sia in via specifica che in via trasversale tra le varie aree. In particolare, per l’Area tecnologica n. 10 “ICT” la specificità è centrata sulla programmazione ed è stato garantito il settore di applicazione ICT trasversale per le altre aree, evitando sovrapposizioni e duplicazioni.
Le nuove figure, la correlazione con le classificazioni/codici professionali e i livelli EQF
Nella nuova determinazione individuata nell’allegato 1 al decreto che tratta e approfondisce le nuove aree tecnologiche, gli ambiti di articolazione passano da 17 a 21 e le figure professionali nazionali di riferimento passano da 29 a 58 allo scopo di intercettare meglio i nuovi bisogni di competenza emergenti dalle richieste del tessuto produttivo per le professionalità tecniche, sempre più connotati dalle grandi transizioni in atto: dalla sostenibilità ambientale ed energetica, unitamente all’economia circolare, fino alla digitalizzazione, ivi compresa l’intelligenza artificiale, la realtà aumentata e virtuale, la cybersecurity, l’utilizzo dei dati e la loro gestione per il miglioramento continuo dei processi ecc..
Le figure professionali sono sviluppate a “maglie larghe” per tener conto delle future evoluzioni tecnologiche ed evitare, al contempo, la loro proliferazione, sovrapposizione o duplicazione.
Come elementi di novità a livello qualitativo, ai fini di potenziare l’offerta formativa degli ITS Academy e il relativo allineamento agli standard internazionali, con particolare riferimento ai contenuti della transizione digitale ed ecologica, sono state inserite ben 19 figure specifiche che sono presenti in tutte e dieci le aree tecnologiche e risultano rispondenti a tali processi evolutivi.
Infine, nell’allegato 1, per il raggiungimento di omogenei livelli qualitativi e per la spendibilità in ambito nazionale e dell’Unione europea delle competenze acquisite e dei titoli conseguiti, le figure nazionali di riferimento ITS Academy sono correlate alla nomenclatura e classificazione delle unità professionali ISTAT CP 2021 più coerenti con i singoli percorsi per inquadrare meglio gli esiti occupazionali, alla classificazione ATECO delle attività economiche, ai codici ESCO di nuova introduzione per il raccordo dei profili in uscita con la classificazione europea.
Ogni figura professionale riporta altresì il corrispondente livello EQF (V-VI) relativo al Quadro europeo delle qualificazioni – European Qualifications Framework.
Le macro-competenze in esito
Ciascuna figura professionale è caratterizzata da macro-competenze tecnico-professionali di dominio specifico, in cui il diplomato eserciterà l’operatività, che rappresentano, unitamente alle competenze di base comuni a tutte le figure, gli standard minimi in esito ai percorsi e potranno essere integrate nella costruzione di profili regionali specifici.
Ai fini della determinazione delle macro-competenze in esito che caratterizzano i profili delle figure nazionali, è stato valorizzato l’impulso evolutivo della legge 99/2022 che, all’articolo 3, comma 4, prevede di tener conto “delle principali sfide attuali e linee di sviluppo economico” con particolare attenzione a quelle riguardanti, tra gli altri, la transizione digitale, la transizione ecologica. Nelle aree in cui tali linee di sviluppo hanno un maggiore impatto sono state introdotte macro-competenze o specificazioni delle stesse per meglio precisare l’attività di transizione verso i processi attenti alla sostenibilità ambientale e all’innovazione tecnologica.
Al contempo, l’impegno si è concentrato nel contenere il numero e il dettaglio delle macro-competenze in esito al fine di evitarne la rapida obsolescenza, ma anche nel conservare la riconducibilità del titolo, delle figure e delle relative competenze chiave all’area tecnologica di riferimento per garantire la coerenza del quadro generale e l’uniformità.
Profilo dei diplomati degli ITS Academy e competenze generali comuni
L’ampia offerta formativa appena illustrata si completa nell’allegato 2 al decreto che definisce il Profilo culturale e professionale dei diplomati degli ITS Academy e le competenze generali comuni a tutti i percorsi e risponde all’esigenza di caratterizzare in modo trasversale i percorsi formativi e i profili professionali in uscita dagli ITS Academy.
Anche il profilo culturale generale comune fa riferimento al Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente – EQF ed è connotato da conoscenze, abilità specialistiche e competenze professionali che consentono di intervenire nei processi di produzione, gestione, controllo di beni e servizi e di innovazione, sviluppati in contesti di lavoro tecnologicamente avanzati e sostenibili, ivi comprese le competenze relative al long life learning e sociali. In particolare, nell’allegato 2 sono state inserite per tutte le figure, le competenze di lingua inglese con livello B2, le soft skills trasversali (es. lavorare in team), e, quali elementi di novità, i riferimenti ai rispettivi Quadri di riferimento per i cittadini europei nel seguito indicati:
- le Competenze Digitali comuni (DigComp), con livello di padronanza avanzato;
- le Competenze in materia di sostenibilità (GreenComp);
- le Competenze imprenditoriali (EntreComp) con livello di padronanza avanzato;
- le Competenze per la vita (LifeComp).
Le “curvature” in profili delle figure professionali e i percorsi ibridi
Il DM 230/2023 introduce altri due elementi innovativi allo scopo sia di garantire la flessibilità necessaria volta a dare continuità e slancio all’offerta formativa degli ITS Academy, sia per evidenziare la differenziazione settoriale a livello territoriale delle Fondazioni ITS, legate alle caratterizzazioni dei diversi sistemi produttivi distrettuali.
Ulteriore declinazione dei profili
Il comma 4, dell’articolo 3 dispone la declinazione a livello territoriale delle figure professionali nazionali di riferimento in profili. Le figure professionali possono essere ulteriormente profilate dalle Fondazioni ITS Academy in relazione alle specifiche competenze e applicazioni tecnologiche richieste dal mondo del lavoro e delle professioni a livello territoriale e in ogni caso riferibili alle specifiche esigenze di situazioni e contesti differenziati che si verificano anche nella stessa filiera.
Ferma restando l’appartenenza alla macroarea tecnologica, caratterizzata dalla relativa figura nazionale, la flessibilità che consente di “curvare” i percorsi degli ITS Academy attraverso l’aggiornamento della figura con competenze aggiuntive che ne definiscono ulteriormente il profilo professionalizzante, serve a rispondere alle diverse esigenze del tessuto produttivo di riferimento. Al contempo, si salvaguardano le competenze standard individuate nella figura nazionale per evitare il rischio, a livello territoriale, di disomogeneità nei profili in uscita nonché nella definizione dei titoli acquisiti in esito ai percorsi appartenenti alla medesima figura nazionale di riferimento.
Percorsi formativi ibridi
L’articolo 6 del medesimo decreto introduce i percorsi formativi “ibridi”. Le Fondazioni ITS Academy appartenenti ad aree tecnologiche differenti, che insistono sul medesimo territorio regionale, possono collaborare al fine di erogare e gestire percorsi formativi ibridi, i quali si caratterizzano per l’inserimento di alcune Unità Formative atte a declinare e curvare le competenze dell’area tecnologica professionalizzante e il cui peso nel curricolo rientra in un intervallo compreso tra il 10 e il 25 per cento del monte orario complessivo del biennio formativo.
Alla luce di quanto sopra illustrato, si può rilevare che il DM 203 del 20 ottobre 2023, presenta un ampio repertorio in termini di figure professionali anche negli specifici settori del Made in Italy, ora singolarmente riconoscibili e ridisegna una nuova mappatura dei percorsi ITS Academy. In più, sono stati introdotti nuovi elementi di flessibilità nell’offerta formativa consentendo di “curvare” il percorso per definire ulteriormente il profilo in uscita e offrendo la possibilità di declinare i percorsi “ibridi” qualora servano competenze afferenti a figure di aree tecnologiche diverse.
Sinergie tra ITS Academy e imprese
La legge 99/2022 è intervenuta fra l’altro mediante l’incremento delle ore di tirocinio che sono state portate dal 30 al 35% dell’intero percorso, nonché la previsione che l’attività formativa sia svolta almeno per il 60% (prima era il 50%) del monte ore biennale/triennale da docenti provenienti dal mondo del lavoro.
A questo si deve aggiungere anche la flessibilità didattica che è un fattore di successo degli ITS Academy che sono in grado di offrire una combinazione di luoghi (ivi compresi i laboratori) e metodi di apprendimento e utilizzano un modello formativo basato su una didattica attiva, fondata sull’esperienza diretta fatta in azienda, dove l’apprendimento prepara ad affrontare la realtà lavorativa in un processo di continua evoluzione.
Tutti questi elementi portano al rafforzamento della sinergia tra ITS Academy e le imprese: a entrambi si richiede un grande impegno nel valorizzare la formazione terziaria professionalizzante, garantendo un’offerta formativa orientata all’innovazione, efficace e adattabile alle esigenze del mercato del lavoro. Il sistema ITS Academy così riorganizzato sarà reso più attraente e sempre di più rappresenterà una via per ridurre lo scollamento tra la domanda crescente delle aziende di più elevate competenze tecniche e le disponibilità di forza lavoro poco qualificata che non la soddisfano. I percorsi ITS Academy, infatti, formano quadri intermedi e tecnici qualificati indispensabili per lo sviluppo delle imprese e sono considerati fondamentali per l’occupazione giovanile qualificata e per il potenziamento del nostro sistema produttivo.