Si avvicinano le prove del concorso per il reclutamento di docenti per la scuola dell’infanzia e primaria e per la scuola secondaria. Le domande di partecipazione sembrano essere circa 374.000, mentre il numero totale di posti disponibili è stato fissato a 44.654. I concorsi sono indetti a livello regionale anche al fine di permettere una più adeguata copertura dei posti.
Ciò che diversifica questo concorso (collegato al PNRR e per questo è anche più snello) rispetto a quelli precedenti è la centralità delle competenze pedagogiche, psico-pedagogiche, metodologiche, didattiche… anche per i docenti che concorrono per la scuola secondaria.
Sono, di fatto, le stesse competenze che gli aspiranti insegnanti hanno acquisito (o avrebbero dovuto già acquisire) con gli attuali 24 CFU, che con il concorso successivo a questo diventeranno 30 e, con la realizzazione del nuovo reclutamento, diventeranno 60.
Centralità delle competenze pedagogiche
La centralità delle competenze che attengono specificatamente al mestiere di insegnare potrebbe, tuttavia, mettere in difficoltà i candidati che hanno poca dimestichezza con tali saperi. Fino ad ora, infatti, la formazione di base dei docenti della scuola secondaria non prevedeva l’acquisizione di crediti specifici, come invece prevede il nuovo reclutamento (articolo 44 del DL n. 36 del 30 aprile 2022, convertito nella Legge 79/2022).
È necessario, quindi, nella preparazione scegliere percorsi che aiutino a consolidare quelle competenze che permetteranno poi di saper gestire la classe che, in altre parole, significa essere capace di spiegare bene e con autorevolezza, di motivare all’ascolto e allo studio, di convincere anche i più distratti, di coinvolgere e gratificare, di creare un clima sereno, di ascoltare i propri studenti e aiutarli a crescere, di sostenere le loro qualità e i loro talenti, di saperli consigliare e capire quando hanno un problema diventando punto di riferimento anche per le famiglie. In sintesi, bisogna prepararsi a diventare bravi docenti
Chi sono i bravi docenti
I bravi docenti sono quelli che migliorano le scuole, che riescono a creare interesse, a far crescere la motivazione, ad aiutare a costruire senso e responsabilità. Sono quelli che lo sanno fare perché sono competenti, perché sono appassionati, perché conoscono le strategie, perché sono rispettosi degli studenti… Gli insegnanti determinano valore aggiunto e per questo sono da considerare risorse pregiate: rappresentano un patrimonio da coltivale perché sono, da sempre, la forza delle nostre scuole[1].
Le scuole esistono perché gli studenti imparino. Chi ha la responsabilità di insegnare non può avere altro scopo se non quello di migliorare gli apprendimenti di chi le frequenta. Chi opera nella scuola lavora per ‘pezzi unici’, come l’artigiano di rango, con la differenza che non può permettersi scarti. Ogni studente ha diritto a un proprio percorso di crescita e di sviluppo, i docenti hanno la missione di tracciarlo e di proporlo efficacemente. E la scuola ha il compito di agevolarlo[2].
La responsabilità di essere docente
Chi entra nel mondo della scuola deve essere consapevole delle responsabilità cui va incontro. Giancarlo Cerini ripeteva molto spesso “non c’è una scuola migliore dei propri insegnanti. La presenza di insegnanti preparati e competenti, motivati e fiduciosi, rappresenta una condizione‐limite di ogni buona riforma della scuola”[3]. Diceva anche “Una condizione minima indispensabile per un buon funzionamento della scuola e per assicurare la massima qualità di insegnamento agli allievi è che, in ogni istituzione scolastica, il primo settembre di ogni anno, venga garantita la disponibilità di personale stabile in continuità e, possibilmente, con incarico a tempo indeterminato”[4].
L’obiettivo di questo concorso è proprio quello di affrontare questo problema, aumentare, cioè, il numero dei docenti con un profilo elevato tale da rispondere in maniera adeguate alle esigenze di una società sempre più variegata e complessa. Garantire, in altre parole, un’istruzione di qualità inclusiva ed equa promuovendo opportunità di apprendimento per tutti. È questo, tra l’altro, l’obiettivo 4 dell’Agenda 2030.
L’obiettivo di base: combattere le disuguaglianze
Combattere le disuguaglianze è una delle condizioni ineludibili se vogliamo far crescere il nostro Paese. È un obiettivo irrinunciabile anche se difficile da perseguire.
È irrinunciabile perché la diversità fra docenti efficaci e docenti non efficaci è un fattore che accentua le disuguaglianze. Gli allievi più deboli, che non possono beneficiare di altri aiuti, hanno ancor più bisogno di essere sostenuti da docenti particolarmente preparati e competenti.
Vogliamo tutti una scuola più equa, ma sappiamo anche che non è facile trasformare questo principio, da tutti condiviso, in azioni altrettanto da tutti condivise: è questo uno dei principali problemi che il neo insegnante incontrerà costantemente lungo il percorso professionale che lo attende. Se non si lavora per l’equità non si rimuovono le disuguaglianze e non si possono immaginare Paesi migliori: non è solo un problema etico, ma anche economico e produttivo.
È un obiettivo difficile da raggiungere per diverse ragioni. La prima è che mancano i docenti. Nel World Teachers’ Day del 5 ottobre 2013, la Direttrice generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, ha voluto mettere in evidenza che 44 milioni di insegnanti, di primo e di secondo grado, devono ancora essere reclutati a livello globale per raggiungere gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Non è solo quindi un problema che riguarda il Nord del nostro Paese, ma riguarda tutto il mondo. Alla mancanza di insegnanti, si aggiunge la scarsa attrattività della professione e l’invecchiamento della classe docente.
Artigiani di rango e professionisti di qualità
Perché questo paragone dei docenti con gli artigiani di rango? Perché entrambi lavorano per pezzi unici, con la sola differenza che i primi si possono permettere il lusso di fare scarti, gli insegnanti no.
Da qui la seconda accezione “professionisti di qualità”, nel senso di professionisti che sanno costruire la qualità per tutti. Ciò significa che tutti i docenti devono essere in grado di far acquisire a tutti gli studenti gli apprendimenti necessari per la vita, per lo studio, per il lavoro e per vivere da cittadini responsabili. È questo il compito che attende coloro che intendono entrare nel mondo della scuola.
La casa editrice Tecnodid ha costruito una piattaforma di preparazione al concorso partendo proprio da questi presupposti, cercando, quindi, di realizzare le condizioni necessarie per poter affrontare i tanti problemi in maniera semplice ed efficace. Sono stati proposti diversi percorsi per permettere ad ognuno di costruire il proprio in base a quello che sa già e a quello che sa di dovere apprendere o consolidare e ogni proposta è accompagnata da suggerimenti.
Da dove partire
La piattaforma è stata organizzata sulla base dei Regolamenti e dei bandi ministeriali ma con un valore aggiunto per ogni sua parte. È articolata in 3 percorsi (A, B, C) e in 6 sezioni.
L’incipit è il percorso A che contiene “Saggi a carattere generale”. È stato ritenuto importante offrire al corsista una sintesi delle questioni più significative relative al periodo che stiamo vivendo, questioni che vanno necessariamente a ripercuotersi sul senso dell’essere insegnanti oggi. I saggi sono stati raggruppati in quattro aree:
- L’educazione oggi
- L’Europa e il mondo
- Lo studente
- L’insegnamento e le professionalità
È un percorso prettamente socio-culturale. Non sappiano se ci saranno domande specifiche in merito (per questo non sono stati inseriti test in questa parte) ma abbiamo voluto affrontare argomenti a carattere più generale per correttezza intellettuale. Anche se questi temi non offrono informazioni che possono ricadere immediatamente sul fare scuola, costituiscono di certo strumenti preziosi che aiuteranno i candidati a fare le scelte giuste. Ognuno deciderà se e come utilizzare questo strumento.
La base della professione
Il percorso B è articolato in due parti. Nel primo (B1) ci sono 28 saggi (con possibilità di ampliamento) dedicati a 28 studiosi che hanno contribuito a costruire la scuola che abbiamo, e sono raggruppati in 6 aree:
- Area psicologica e dell’apprendimento
- Area della psicologia umanistica
- Area psicoanalitica
- Area antropologica
- Area filosofica
- Area sociologica
Per facilitare lo studio, è stato messo a disposizione anche un sistema di ricerca per ordine alfabetico. Ogni saggio è accompagnato da una batteria di test, il cui feedback è rinvenibile nel saggio stesso.
Il secondo percorso è il B2 dove sono stati inseriti saggi relativi a tutte le scuole di pensiero indicate nella parte generale del bando e ad altri percorsi che, a nostro parere, potrebbero arricchire la preparazione. Ci sono anche ulteriori studiosi, non trattati, però, in maniera monografica come nel percorso B1. Anche in questa parte della piattaforma ogni saggio è accompagnato da una o più batterie di test. La correttezza delle risposte date può essere verificata direttamente andando a rileggere il saggio di riferimento.
Imparare a conoscere la nostra scuola
Il terzo percorso C contiene vari argomenti a carattere istituzionale, organizzativo e di governance. Sono gli aspetti che non si possono ignorare perché sorreggono il nostro sistema d’istruzione. Per realizzare questa parte abbiamo tenuto presente il punto 6 della parte generale del programma concorsuale: “Conoscenza della legislazione e della normativa scolastica”.
È in questo percorso che si differenzia, sostanzialmente, la preparazione tra chi, per esempio, concorre per la scuola dell’infanzia e chi concorre per la scuola del secondo ciclo. L’articolazione è sempre per aree:
- Principi e norme fondamentali
- Organizzazione della scuola
- Sistema integrato e scuola primaria
- Primo ciclo d’istruzione
- Secondo ciclo d’istruzione
Anche in queste aree ci sono molte batterie di test.
Il cuore della professione
Poi ci sono le cinque sezioni, così come sono indicate nei regolamenti e nei bandi:
- Ambito pedagogico
- Ambito psico-pedagogico
- Ambito didattico metodologico
- Ambito relativo alla lingua inglese
- Ambito relativo alle conoscenze informatiche
Nei due bandi si legge che 40 quesiti dei cinquanta della prova scritta saranno relativi ai primi 3 ambiti in cui sono inclusi i temi della valutazione e dell’inclusione. Noi abbiamo cercato di non tralasciare nulla in merito articolando i tre ambiti in varie tematiche.
La pedagogia | Scuole di pensiero | Ambienti e luoghi di apprendimento |
La valutazione | Aspetti psicopedagogici, metodologici, relazionali | Relazione e gestione |
L’esame di Stato | Curricoli, competenze, certificazioni | Metodologie e didattiche |
Il sistema nazionale di valutazione | Inclusione e intercultura | Saperi e discipline |
All’interno di ogni ambito, oltre ai saggi, ci sono un gran numero di batterie di test che, insieme a quelli contenuti nel percorso B, costituiscono una base solida per mettere alla prova le conoscenze fondamentali, quelle che costituiscono il cuore della professione.
Per una completa alfabetizzazione
Le sezioni 4 e 5 riguardano: la lingua inglese (livello B2 del Quadro Comune Europeo) e le competenze digitali inerenti all’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento.
Se si conosce già la lingua inglese, i test contenuti nella sezione 4 potrebbero essere funzionali per un controllo finale. Se non la si padroneggia bene saranno utili alcune lezioni che si stanno predisponendo per completare l’offerta. Vale la stessa cosa per la sezione 5 sulle competenze tecnologiche.
Una scuola inclusiva
Nella piattaforma c’è inoltre una sesta lezione: “Ambito di approfondimento per una scuola inclusiva”. È un percorso che potrà essere usato in relazione alle competenze di base di ogni futuro docente:
- per coloro che concorreranno per il sostegno potrà costituire un valido ripasso;
- per tutti gli altri potrà costituire un richiamo ai principi, alle scelte, alle attività, alle metodologie, alle didattiche migliori per una scuola veramente inclusiva, per quella scuola che come abbiamo già detto, non si può permettere il lusso di fare scarti.
Lezioni, saggi, test: indicazioni per l’uso
La piattaforma contiene inoltre 50 lezioni di circa due ore ciascuna, distribuite nelle diverse sezioni e articolate in diversi argomenti, proprio al fine di semplificare l’acquisizione dei contenuti e di favorire i tempi di ascolto.
I saggi possono essere letti direttamente nella piattaforma, possono essere scaricati stampandoli in pdf dal browser o anche ascoltati attivando la funzione “lettura ad alta voce del testo” nel browser che si utilizza.
Con le numerose batterie di test si possono fare tanti tipi di esercizi:
- in maniera analitica seguendo ogni singolo argomento. Per facilitare il compito sono stati predisposti blocchi di 10 domande (ad eccezione dei test bell’ambito digitale organizzati a blocchi di 20);
- in maniera progressiva attraverso batterie di test che mescolano gli argomenti all’interno di una stessa area. Per questa fase è stato ritenuto utile predisporre blocchi da 20 domande;
- in maniera random attraverso batterie di test che uniscono gli argomenti di tutte le aree. Per questo esercizio finale ogni batteria è composta da 50 domande (come la prova d’esame).
[1] Cfr. M.G. Dutto. Il dirigente scolastico e la leadership della scuola, Tecnodid, 2019.
[2] Ibidem.
[3] G. Cerini, Atlante delle riforme (im)possibili, pag.12, Tecnodid Editrice, Napoli, 2021.
[4] Ibidem, Scheda 16 “Come reclutare i docenti”.