Esami di Stato del primo ciclo

Un Report di sintesi in tempi non sospetti

Perché parliamo di Esami di Stato del primo ciclo in una fase dell’anno scolastico in cui si stanno avviando le procedure per le iscrizioni? Per due ragioni: la prima per meglio fornire elementi di riflessione alle scuole e ai docenti su cosa succede durante le operazioni di svolgimento del primo esame di Stato alla fine del primo ciclo d’istruzione; la seconda perché trattare questo tema, sganciato dalle urgenze organizzative, può offrire uno sguardo più aperto al confronto e ad azioni di miglioramento.

Un monitoraggio di supporto agli esami di Stato

Il contributo nasce da un’idea del servizio ispettivo del Veneto iniziata nell’a.s. 2018/2019: accompagnare la vigilanza sugli esami del primo ciclo d’istruzione con un monitoraggio su un gruppo di scuole statali e paritarie, per raccogliere dati utili a documentarne lo svolgimento.

Solitamente i Dirigenti tecnici, nel mese di giugno, sono impegnati contemporaneamente sia negli esami del primo ciclo sia del secondo e non hanno, in genere, il tempo sufficiente per analisi in profondità.

Il monitoraggio ha consentito di restituire alle scuole e ai Dirigenti scolastici il quadro delle scelte organizzative adottate che dovrebbero servire poi ad orientarsi in maniera più efficace nelle successive edizioni.

Due sono state le finalità di fondo:

  • raccogliere dati quantitativi per costruire elaborazioni in serie storica;
  • raccogliere dati qualitativi sulle procedure d’esame e sulle modalità di valutazione finale perché possano essere migliorate.

Nell’a.s. appena concluso 2022-2023, l’esame si è svolto nella formula pre-Covid e quindi in linea con la legge 107/2015, con il D.lgs. 62/2017 e con i DM 741 e 742 del 2017, ossia sono state effettuate tutte le prove scritte e il colloquio orale.

I dati sono stati sintetizzati ed elaborati da Elena Pedriali e Chiara Sartori, due docenti in utilizzo presso l’USR per il Veneto che hanno dimostrato tenacia e competenza a supporto di questo lavoro.

Una prima fotografia

Le scuole coinvolte sono state 103, scelte sulla base di criteri che hanno tenuto conto della distribuzione sulle sette province della regione tra scuole statali e paritarie. La raccolta dei dati si è svolta dal 29 giugno al 10 luglio 2023 e si è conclusa con l’elaborazione di un Report[1].

Sul piano quantitativo, la percentuale di diplomati si è rilevata piuttosto alta, più della metà ha conseguito un voto nella fascia del sette e dell’otto, con un leggero incremento rispetto all’anno scolastico precedente.

Interessante il dato sui candidati esterni:

  • i diplomati privatisti hanno ottenuto risultati alti con una votazione finale tra l’otto e il nove;
  • al contrario, invece, i diplomati in istruzione parentale hanno ottenuto una votazione finale tra il sei e il sette.

in alcune province, la menzione della lode è leggermente diminuita rispetto all’anno precedente.

Le prove scritte

Se si considerano gli esiti delle diverse prove, dal monitoraggio è emerso che, nella prova scritta di lingua italiana, i voti si sono attestati lungo due fasce di tendenza: tra il sei e il sette e tra l’otto e il nove.

Nella prova scritta di matematica è stata registrata la maggiore frequenza tra il sette e l’otto. La terza prova scritta di lingue straniere, riproposta nel 2022-2023, ha registrato la maggior frequenza tra il voto sette e il voto otto; al colloquio pluridisciplinare, il voto più frequente è risultato il sette.

Sul piano qualitativo, nella prima prova scritta di lingua italiana, i candidati hanno scelto di produrre un testo narrativo e descrittivo mentre, per la prova di matematica, hanno optato in prevalenza sulla risoluzione di problemi articolati. Nella prova scritta della lingua inglese e della seconda lingua comunitaria, la scelta dei candidati si è concentrata prevalentemente nella traccia riferita al questionario di comprensione di un testo, rispettivamente per la lingua inglese il 67,86% e per la seconda lingua comunitaria il 71,64%.

Il colloquio

Il colloquio, condotto collegialmente dalle sottocommissioni, si è focalizzato sulle capacità di argomentare, di risolvere problemi, di avere pensiero critico e riflessivo, di saper fare collegamenti tra le varie discipline di studio. Il monitoraggio ha evidenziato, nel 64,75% dei casi, la presenza di elementi riguardanti le competenze connesse con l’insegnamento di Educazione Civica. Il focus della prova orale è stato, per il 42,08% delle scuole, l’interazione a prevalenza pluridisciplinare. Il tempo mediamente dedicato al colloquio è stato pari a 30 minuti per il 63,11% delle Istituzioni scolastiche coinvolte. Da ricordare che tutte le commissioni hanno utilizzato, con adattamenti, una griglia comune fornita dal servizio ispettivo per la valutazione del colloquio, elaborata da Franca Da Re[2] nel 2021.

Alunni con disabilità e DSA

L’ammissione all’esame, le prove scritte, il colloquio orale e la valutazione finale sono stati definiti sulla base del PEI o del PDP. La rilevazione regionale ha evidenziato che tutte le commissioni hanno predisposto prove differenziate per i candidati con disabilità, individuando gli eventuali strumenti compensativi e/o le misure dispensative.

Per i candidati con DSA, tutte le commissioni hanno previsto la realizzazione delle prove scritte con tempi più lunghi rispetto a quelli ordinari e l’utilizzazione di strumenti compensativi, previsti nel PDP.

Per i candidati con percorsi di Scuola in Ospedale o di Istruzione Domiciliare, nell’ultimo anno, le situazioni rilevate hanno mostrato una lieve diminuzione di alunni rispetto all’anno scolastico 2021/2022.

Riflessioni lontano dai riflettori…

Questa azione di monitoraggio rappresenta uno strumento di riferimento a livello regionale per una comparazione sulle pratiche poste in essere nelle scuole e quindi utili per la messa a punto delle tipologie di prove, per l’adozione di griglie valutative, per la taratura dei tempi e per tutti gli aspetti che devono essere oggetto di cura particolare.

Per meglio supportare la consultazione dei dati e il loro utilizzo è stato realizzato un incontro di restituzione. La riflessione sui dati ha fatto scaturire alcune considerazioni che potranno essere particolarmente utili, a tutte le Istituzioni scolastiche statali e paritarie, per meglio presidiare l’appuntamento annuale, per programmare nel tempo iniziative a carattere formativo e organizzativo, per garantire il regolare svolgimento dell’esame e, soprattutto, per non deludere le attese dei giovani candidati.

Il documento mette anche in evidenza il lavoro di accompagnamento che viene allestito ogni anno in riferimento alla nota nazionale del Ministero[3] affinché l’appuntamento con il primo Esame di Stato possa risultare, per ogni alunno, un’esperienza formativa utile. La restituzione dei dati del monitoraggio, anticipata rispetto alle procedure di fine anno, aiuta anche lo studente a riflettere sulle conquiste acquisite nel percorso di otto anni e potrebbe anche fungere da volano motivazionale per il proseguimento degli studi.


[1] Per approfondimenti: https://istruzioneveneto.gov.it/argomenti/esami-di-stato/primo-ciclo/

[2] Franca Da Re, già Dirigente tecnico in Veneto dal 2014 al 2022.

[3] Nota MIM n. 4155 del 7.02.2023: https://www.miur.gov.it/-/esame-di-stato-2023-conclusivo-del-primo-ciclo-di-istruzione-nota-informativa