“I dati dell’ultimo monitoraggio sugli ITS Academy condotto da INDIRE confermano l’alta qualità e l’efficacia di questo segmento formativo. I numeri delle performance occupazionali evidenziano che l’offerta formativa degli ITS Academy, a ciclo breve e basata sostanzialmente su un’organizzazione flessibile e una didattica esperienziale, può dare opportunità per un rapido sbocco nel mondo del lavoro ed è in grado di intercettare i crescenti fabbisogni di elevate competenze tecniche espressi dalla domanda delle aziende”. Così ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a seguito della presentazione dei risultati dell’ultimo monitoraggio[1].
Alcuni dati incoraggianti
Lo scorso 19 ottobre, infatti, sono stati presentati gli esiti del monitoraggio nazionale sugli ITS Academy condotto da INDIRE[2]. I dati emersi descrivono la spendibilità lavorativa dei titoli rilasciati, a distanza di un anno dal diploma. L’altissima percentuale dell’86,5% degli studenti degli ITS Academy, che hanno concluso il proprio percorso di studi nel 2022, ha trovato un’occupazione nel corso dell’anno successivo. Altro esito, che rafforza ulteriormente il dato dell’occupazione, è quello della coerenza dell’impegno lavorativo con gli studi effettuati: i 5.556 diplomati corrispondono al 93,6% del totale.
Va rilevato altresì che il dato dei non occupati è pari al 13,5% e costituisce quasi alla metà del dato dello scorso anno sottolineando il migliore risultato di sempre per gli ITS Academy, che fino ad oggi non avevano di certo brillato per l’efficacia degli esiti a breve e lungo termine.
Profili di uscita per un buon inserimento nel mondo del lavoro
Il monitoraggio annuale è stato realizzato da INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) su incarico del Ministero dell’Istruzione e del Merito e di riferisce ai percorsi di studio terminati da almeno 12 mesi.
La rilevazione ha riguardato 315 percorsi ITS erogati da 93 ITS Academy, con 8.274 studenti e 6.421 diplomati, terminati da almeno un anno al 31 dicembre 2022, (il 77,6% degli iscritti).
In più occasioni il Ministro ha espresso la preoccupazione rispetto al disallineamento tra offerta del mondo del lavoro e capacità del sistema formativo nazionale di rispondervi, con adeguati profili di uscita, tali da creare opportunità per un rapido sbocco nel mondo del lavoro. Anche per questo, i toni con i quali sono stati comunicati i dati esprimono particolare soddisfazione. Tuttavia l’aspetto più significativo è rappresentato dalla capacità, ora espressa dal sistema ITS Academy, di intercettare i crescenti fabbisogni di elevate competenze tecniche espressi dalla domanda delle aziende.
Premialità
I numeri delle performance occupazionali vengono esaminati per diverse finalità tra cui anche quella della premialità. I percorsi premiati hanno diritto ad avere il 30% del contributo nazionale. Bisogna però raggiungere determinati risultati. Anche in questo caso si registra un aumento considerevole degli ITS Academy aventi diritto alla maggiorazione che quest’anno raggiungono il 67,3% dei percorsi monitorati (212 su 315), a fronte di una media nettamente inferiore (50%) registrata nel corso degli anni precedenti. Un esempio:
- Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, 33 percorsi su 42 erogati, pari al 78,6%;
- Nuove tecnologie per il Made in Italy, l’ambito Sistema meccanica, 56 su 61 percorsi pari al 91,8%.
Tra i meno premiati risultano i percorsi di Efficienza energetica e del Sistema Agro-alimentare. Tra le Fondazioni ITS Academy, quelle delle regioni del Nord non solo erogano più percorsi (192, pari al 61% del totale dei percorsi monitorati), ma presentano il tasso più alto di percorsi premiati (148, pari al 77,1% del totale dei percorsi monitorati), mentre per le regioni del Sud e Isole il tasso di premiati è di poco superiore al 40% (29 su 69).
Fra le regioni, le più virtuose risultano la Liguria per il Nord (90,9%), l’Umbria per il Centro (85,7%), la Puglia e l’Abruzzo per le regioni del Sud.
Dal DPCM del 2008 alla legge del 2022
I dati di insieme evidenziano che l’offerta formativa degli ITS Academy, a ciclo breve e basata sostanzialmente su un’organizzazione flessibile e una didattica esperienziale, si stanno dirigendo verso la qualità e l’efficacia rifondando di fatto un segmento formativo finora non particolarmente significativo sul piano del numero di iscritti.
Gli ITS Academy sono stati riformati dalla legge n. 99 del 15 luglio 2022 che ha istituito il Sistema terziario di istruzione tecnologica Superiore (ITS Academy) trasformando quanto precedentemente disciplinato dal DPCM del 25 gennaio 2008. Occorre precisare che gli esiti del monitoraggio, essendo svolti su dati risalenti al 2021, fanno riferimento a quanto previsto dalla precedente normativa del 2008, prima della riforma del 2022.
Alcuni esiti
La figura seguente riserva qualche sorpresa rispetto alle filiere produttive che sono contemplate dagli ITS.
Il tasso di occupazione dei diplomati ITS, rispetto all’area tecnologica vede in testa un imbattibile Sistema meccanica che occupa il 92,4 dei diplomati surclassando sia la mobilità sostenibile sia l’efficienza energetica che invece apparirebbero avvantaggiate sulla base dei modelli di sviluppo proposti dai documenti internazionali, Agenda 2030 in testa a tutti. Tengono bene il Sistema moda e il Sistema casa con qualche défaillance per i due settori tecnologici delle Nuove tecnologie per la vita e per il Sistema agro alimentare.
Flessibilità, agilità, autonomia
Nel documento dell’INVALSI sono presenti anche alcuni focus che aiutano a comprendere la novità insita nella declinazione non accademica dell’istruzione terziaria italiana.
In uno di questi focus si legge che gli ITS Academy oggi propongono un modello organizzativo e didattico basato su tre parole chiave: flessibilità, agilità ed autonomia. Questo modello pur operando in contesti numerici contenuti, con esigenze tecniche (competenze) del mondo produttivo e con esigenze di natura più estesa (soft skills), ha garantito negli anni, in particolar modo nel 2022, un successo formativo e occupazionale significativo (l’86,5% dei diplomati, di cui il 93,6% in coerenza con il percorso di studi), pur evidenziando ancora una certa disomogeneità fra alcune aree territoriali (Rapporto INVALSI, p. 5).
Studente tipo e frequenza dei percorsi
Lo studente tipo dei percorsi ITS Academy è un giovane tra i 18 e i 25 anni, maschio, diplomato in un istituto tecnico, in cerca di prima occupazione o disoccupato.
Piccole ma significative novità si registrano nella frequenza da parte di un ridottissimo numero di liceali e di diplomati del professionale.
I percorsi sono poco affollati e soltanto in alcuni casi sfiorano i 30 iscritti con valori medi che si attestano intorno ai 24 studenti per aula. Eppure gli attuali risultati lusinghieri, in termini di occupazione, e quelli comunque significativi degli anni passati, dovrebbero attirare maggiormente platee di studenti, anche più diversificate sul piano della provenienza degli studi secondari.
Didattica funzionale e flessibile
La didattica si compone di un modello misto di docenti provenienti da diversi contesti: imprese, università, scuole, agenzie formative, centri di ricerche.
La percentuale delle ore di aula svolte da docenti provenienti dal mondo del lavoro è passata dal 62% del 2013 al 73% del 2021. Anche le ore di teoria, svolte in laboratori di imprese e di ricerca, passano dal 16% del 2013 al 29% del 2021; in leggera flessione le ore di stage che dal 47% del 2013 passano al 43% del 2021.
I docenti attivi nei percorsi ITS Academy terminati nel 2021 sono complessivamente 10.905, 1.740 in più̀ dell’anno precedente. In crescita progressiva e costante negli anni anche la percentuale di docenti provenienti dalle imprese (dal 65,3% del 2013 al 72,4% del 2021).
Tali docenti (7.894), esperti del mondo del lavoro, abili nel rendere situata l’attività̀ didattica, svolgono il 72,9% delle ore complessive di docenza, superando, in tutte le aree tecnologiche, il 50% delle ore minime5 previste per decreto (Rapporto INVALSI, p. 17).
Nella nuova configurazione dettata dalla legge 99/2022, tuttavia, le ore di stage devono ammontare ad un minimo 35% e anche la percentuale del monte orario docenti del mondo del lavoro deve essere ≥ 60%.
Per il 70,5% dei percorsi terminati nel 2021 sono state utilizzate tecnologie abilitanti 4.0, con un trend in crescita significativa dal 2017 al 2022 (dal 18,0% al 70,5%).
La dispersione in calo
Sempre tenendo presenti i dati del 2021 si registra un interessante calo degli studenti che abbandonano i percorsi. Essi da un 22,3% del 2013 diventano il 18,9 nel 2021, passando per un minimo storico del 16,7% del 2016 ed un massimo del 23,4% del 2019.
Il tasso di abbandono è di certo un indicatore interessante del successo o dell’insuccesso che si consegue in un contesto formativo. Nel caso degli ITS vi sono dei dati relativi ai singoli indirizzi che confermano l’affezione ad alcune aree tecnologiche. Il Sistema meccanica ha registrato il massimo della tenuta con solo il 12,3% dei ritirati e in negativo si registrano percentuali preoccupanti nella mobilità sostenibile (27,1%) e nell’ Efficienza energetica (24%).
Su base regionale, se si considera il tasso medio di abbandono nei 9 anni di monitoraggio (20,5%), le regioni che più frequentemente registrano tassi al di sopra di tale valore sono Sicilia e Sardegna.
Nuove prospettive
L‘espansione e l’arricchimento dei percorsi formativi, in seguito alle novità introdotte dalla legge 99/2022, riguarderanno in particolare gli assi portanti del PNRR, ovvero la sicurezza digitale, la transizione digitale e quella ecologica, e non solo. A questo si aggiunge un tassello chiave per l’innovazione del sistema Italia: si punta in particolare a un aumento del numero degli iscritti del sistema ITS Academy di almeno il 100% entro il 2025, con l’obiettivo di assicurare al Paese una formazione di tecnici di alto livello tecnologico da impiegare nei settori produttivi più interessati dai processi di innovazione.
[2] https://www.indire.it/wp-content/uploads/2023/09/Indire_ITS_Monitoraggio_2023_Risultati-chiave.pdf