Dal 12 al 14 ottobre scorsi si è svolta a Misterbianco, a Catania, la seconda Edizione Siciliana di DIDACTA, organizzata da Firenze Fiera in collaborazione con la Regione Siciliana, con la partnership scientifica di INDIRE. Nel Comitato organizzatore troviamo anche il Ministero dell’istruzione e del merito, la Regione Siciliana, la Città metropolitana di Catania, il Comune di Catania, il Comune di Misterbianco, gli atenei di Catania, Palermo, Messina, l’Università Kore di Enna insieme agli Uffici scolastici regionali della Sicilia, della Puglia e della Calabria.
La manifestazione, che anche quest’anno ha richiamato migliaia di visitatori, si rivolge a tutti i livelli della formazione, dal sistema integrato 0-6 all’università, coinvolgendo istituti di ricerca scientifica e di formazione professionale, oltre ai professionisti del mondo della scuola, alle aziende e a tutti gli addetti ai lavori del settore istruzione.
In questo contributo analizziamo una delle novità che ha animato l’evento, soffermandoci sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella didattica.
La seconda edizione di Didacta Sicilia
Nella bellissima isola di Sicilia, in una settimana rovente di un’estate che sembra non finire mai, si è svolta, dunque, la seconda edizione di Didacta Sicilia.
Tante le novità, come in tutte le fiere degne di questo nome, e grande la partecipazione con oltre 9000 presenze. Tantissimi i temi trattati, le STEM, l’uguaglianza di genere, i divari territoriali, la formazione degli adulti, le piccole scuole, le innovazioni didattiche e metodologiche.
In questa edizione, la grande protagonista dell’evento è stata, comunque, l’intelligenza artificiale di OpenAI, laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale, con la nuova versione di ChatGpt che dalla versione 3.5 passa alla versione 4.0. L’Intelligenza artificiale, infatti, è uno strumento che può sicuramente trovare spazi efficaci in ambito didattico, ma che necessita di rinnovate competenze e consapevolezze, prima da parte dei professionisti della scuola e poi da studenti e famiglie.
Verso una nuova era
Ci sono scoperte nella storia dell’uomo che aprono a nuovi e inimmaginabili scenari, che spesso equivalgono a nuove opportunità che, però, comportano quasi sicuramente incertezze e nuovi pericoli.
Le grandi scoperte sono quelle che, quando arrivano, azzerano tutto e fanno ricominciare daccapo, in una visione del futuro innovativa, incerta ma, allo stesso tempo, foriera di nuovi scenari, che iniziamo ad esplorare con la nostra immaginazione e che, inevitabilmente, conducono a sorprendenti scoperte. Si realizza, in sintesi, una vera e propria rivoluzione culturale e scientifica.
È sicuramente questa la prospettiva che l’intelligenza Artificiale sta determinando, dando il via ad una nuova era, nella quale le nuove reti neurali non vengono alimentate dai ricercatori di Open AI, ma sono addirittura in grado di apprendere da soli navigando in rete.
L’Intelligenza Artificiale generativa
Il presupposto di ChatGpt[1] è l’Intelligenza Artificiale generativa. Dobbiamo immaginare una macchina in grado di attingere dati e informazioni direttamente da internet e di elaborarli attraverso degli algoritmi. In questo modo, la macchina è capace di aggiornare il proprio bagaglio conoscitivo in tempo reale, in modo tale da riuscire a dare risposte all’utenza corrispondenti al tempo reale in cui la richiesta stessa viene inoltrata.
Ma come funziona ChatGpt per l’utente? Semplice: come una chat.
Attraverso un’interfaccia simile a quella dei più diffusi motori di ricerca, è possibile avviare un dialogo con la macchina, che non solo è in grado d’interagire, ma anche e soprattutto di aiutare l’utente nella ricerca e nell’approfondimento dei contenuti più disparati, spaziando dalla semplice ricerca, alla scrittura di una poesia d’amore.
Il tutto in tempo reale e col vantaggio che l’utente, se non soddisfatto del risultato, può chiedere alla macchina di approfondire o sintetizzare, curare alcuni aspetti dei contenuti piuttosto che altri.
La versione 4.0 di ChatGpt
A Didacta Sicilia, è stato illustrato il modello più recente di ChatGpt: la versione 4.0. La novità è che il modello non è progettato per un singolo compito, ma è in grado di affrontare diverse attività di elaborazione del linguaggio naturale oltre alla capacità di comprendere il contenuto di immagini.
A titolo gratuito si può continuare ad utilizzare la versione 3.5, disponibile con contenuti aggiornati fino al 2021 e limitati. La versione 4.0, invece, è a pagamento, ad un costo di circa 25 euro al mese.
Data la quantità di risorse open in rete, tutte a titolo gratuito, salvo le applicazioni destinate al mondo professionale, il costo richiesto mensilmente potrebbe risultare elevato. In realtà, questo nuovo strumento è in grado di fornire servizi straordinariamente sorprendenti, come elaborare una ricetta di cucina, partendo da un elenco di ingredienti che si hanno a disposizione, oppure cercare un nuovo ristorante in zona o in una località ben precisa, mettendo a disposizione i menù, i costi e, se richieste, anche le recensioni.
Attraverso i plug-in ora disponibili, è anche in grado di analizzare documenti, addirittura analisi mediche, e di produrre grafici, mappe concettuali, diagrammi di flusso o vere e proprie presentazioni multimediali, video e materiale grafico da utilizzare a scopo commerciale o per promuovere eventi.
Uno strumento potente, quindi, che, con le APP dedicate e messe a disposizione per i programmatori informatici, porterà allo sviluppo imminente di nuovi applicativi per semplificare sempre più la nostra vita quotidiana.
Occorre riprogettare la didattica
Sono tante le sollecitazioni di fiera DIDACTA Sicilia per entrare consapevolmente in questa nuova era digitale: dalla robotica educativa, alle aule immersive, al metaverso con i nuovi proiettori olografici. L’evento si è confermato una occasione privilegiata di approfondimenti dedicati al mondo dell’educazione e della formazione delle nuove generazioni, per una scuola italiana che investe sempre più nella tecnologia.
Per non farsi trovare impreparati, però, è necessario ripensare alla didattica, alle metodologie ed alle strategie utilizzate a scuola, che devono essere in grado di accompagnare gli studenti in un futuro ormai vicino in cui il digitale permea la nostra realtà, fino a modificarla.
In questa nuova era, che ne sarà dei compiti a casa se potrà essere la macchina a svolgerli in tempo reale, a cosa serviranno le verifiche scritte in classe e le ricerche? Occorre riprogettare la didattica, integrandola con i nuovi strumenti digitali che l’intelligenza artificiale, in particolare quella generativa, mette a disposizione. L’obiettivo è quello di sviluppare nuove competenze e consapevolezze, per non essere, docenti e studenti, vittime della tecnologia, grazie soprattutto alla capacità critica indispensabile per destreggiarsi nelle nuove fonti e strumentazioni.
L’etica… del digitale
Il rapporto fra realtà e tecnologia supera, ormai, di gran lunga quanto immaginato anzitempo nella letteratura fantascientifica e gli scenari che tante sceneggiature hanno illustrato in film epocali, come Matrix, Blade Runner, Guerre Stellari e Star Trek.
Sta all’etica, dunque, trovare gli argini per un uso e uno sviluppo consapevole delle potenzialità digitali della realtà virtuale, per evitare scenari apocalittici in cui l’uomo, innamorato di essa, smarrisce il bene più prezioso che possiede: la sua umanità, requisito indispensabile per essere libero, in un mondo emancipato e felice.
Anno zero, quindi; si riparte daccapo e chissà dove tutto questo ci porterà. Lontano certo, ma sempre più vicini ad altre grandi scoperte che cambieranno completamente la nostra società.
[1] Con l’acronimo Gpt si fa riferimento a Generative Pre-Trained Transformer.