Lo scorso 12 settembre, presso la sala Aldo Moro del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), sono stati presentati i risultati del Rapporto OCSE Education at a Glance 2023, con l’intervento iniziale del Ministro Giuseppe Valditara. L’evento, in diretta sul canale YouTube del MIM, è stato moderato dal Presidente Invalsi Roberto Ricci ed il Rapporto è stato presentato da Tia Loukkola, Direttrice del Centro per la ricerca educativa e l’innovazione dell’OCSE.
Lo sguardo internazionale sull’istruzione
Come si legge nella prefazione del nuovo Rapporto OCSE, la pubblicazione esamina la qualità dei risultati di apprendimento, nonché le leve politiche e i fattori contestuali che contribuiscono a darne forma. I dati sintetici e relativi agli indicatori dei sistemi educativi (INES) sono una risposta alle esigenze di una vasta gamma di utenti e, nello specifico, possono essere utilizzati per favorire i governi, unitamente alle revisioni delle politiche nazionali dell’OCSE, nella realizzazione di sistemi educativi sempre più efficaci ed equi[1].
Di certo, la prospettiva comparativa internazionale può offrire un valore aggiunto a ciò che si consegue attraverso l’analisi e la valutazione a livello nazionale. D’altra parte, Education at a Glance è il risultato di uno sforzo collaborativo di lunga data tra i governi dell’OCSE, gli esperti e le organizzazioni istituzionali che operano nel quadro del programma OCSE sugli INES e collaborano con la segreteria stessa dell’OCSE[2]. Gli oltre cento grafici e tabelle contenuti nella pubblicazione, nonché i collegamenti a molti altri elementi disponibili nel database educativo, forniscono informazioni chiave sui risultati delle istituzioni educative.
Tipologia dei dati forniti dal Rapporto 2023
Gli indicatori forniscono informazioni sulle risorse umane e finanziarie investite nell’istruzione, su come funzionano i sistemi di istruzione e di apprendimento, su come evolvono i rendimenti degli investimenti nell’istruzione. Sono organizzati tematicamente, ciascun indicatore è accompagnato da informazioni sul contesto politico e sull’interpretazione dei dati. Essi sono disposti all’interno di un quadro che distingue gli attori dei sistemi educativi e li raggruppa a seconda del tipo di questioni affrontate, esaminando i fattori contestuali che influenzano la politica. Inoltre, la prospettiva temporale permette di visualizzare gli aspetti dinamici dello sviluppo dei sistemi educativi[3].
Per comprendere l’impostazione dello studio condotto dall’OCSE è interessante rilevare che il quadro organizzativo degli indicatori è stato strutturato sulla base di tre dimensioni:
- attori dei sistemi educativi;
- gruppi di indicatori;
- fattori contestuali che influenzano la politica.
Prima dimensione del quadro organizzativo
La prima dimensione del quadro organizzativo distingue tre livelli di attori dell’istruzione:
- i sistemi educativi nel loro complesso;
- i fornitori di servizi educativi (istituzioni, scuole), nonché il contesto didattico all’interno di tali istituzioni (aule come ambienti di apprendimento, insegnanti);
- i singoli partecipanti all’istruzione e all’apprendimento, ovvero gli studenti. Questi possono essere bambini, ragazzi o giovani adulti in fase di istruzione e formazione iniziale, oppure adulti che seguono programmi di apprendimento permanente[5].
Seconda dimensione del quadro organizzativo
La seconda dimensione raggruppa ulteriormente gli indicatori in tre categorie:
a) Indicatori su output, outcomes e impatto dei sistemi educativi
Gli indicatori di risultato analizzano le caratteristiche di coloro che escono dal sistema, ad esempio il loro livello di istruzione. Esaminano gli effetti diretti dei risultati dei sistemi educativi, come i benefici occupazionali e salariali derivanti dal perseguimento dell’istruzione superiore. Analizzano, infine, gli effetti indiretti a lungo termine dei risultati, come le conoscenze e le competenze acquisite, quali contributi alla crescita economica e al benessere sociale, nonché alla coesione e all’equità sociale.
b) Indicatori sulla partecipazione e sulla progressione all’interno degli enti educativi
Questi indicatori valutano la probabilità che gli studenti accedano, si iscrivano e completino i diversi livelli di istruzione, nonché i diversi percorsi tra tipi di programmi e tra livelli di istruzione.
c) Indicatori sull’input nei sistemi educativi o nell’ambiente di apprendimento
Si tratta di indicatori che forniscono informazioni sulle leve politiche che determinano la partecipazione, la progressione, le realizzazioni e i risultati. Tali leve politiche riguardano le risorse investite nell’istruzione, comprese quelle finanziarie, umane (come insegnanti e altro personale scolastico) o risorse fisiche (come edifici e infrastrutture). Si riferiscono anche alle scelte politiche riguardanti la didattica, in termini di impostazione di setting di apprendimento, contenuti pedagogici ed erogazione del curricolo. Infine, analizzano l’organizzazione di scuole e sistemi educativi, compresa la governance, l’autonomia e le politiche specifiche per regolare la partecipazione degli studenti in determinati programmi[6].
Terza dimensione del quadro organizzativo
La terza dimensione riguarda i fattori contestuali che influenzano la politica. I fattori esterni, difatti, definiscono o vincolano la politica benché non siano direttamente collegati ad essa. I fattori demografici, socioeconomici e politici sono tutte caratteristiche nazionali importanti da tenere in considerazione, specialmente nell’interpretazione degli indicatori. Anche le caratteristiche degli studenti stessi, come il sesso, l’età, lo status socioeconomico o il background culturale, sono importanti fattori contestuali che influenzano i risultati della politica educativa[7].
La struttura e i contenuti del Rapporto OCSE 2023
Gli indicatori pubblicati in Education at a Glance 2023 sono stati sviluppati in quattro capitoli:
- Capitolo “A” – I risultati delle istituzioni educative e l’impatto dell’apprendimento, i cui indicatori forniscono il contesto, ad esempio, rispetto al quale elaborare le politiche dell’apprendimento permanente. Forniscono, inoltre, approfondimenti sulle leve politiche necessarie per affrontare aree in cui i risultati e l’impatto possono risultare non allineati con gli obiettivi strategici nazionali;
- Capitolo “B” – Accesso all’istruzione, partecipazione e progressione, che considera l’intero sistema educativo dalla prima infanzia fino all’istruzione terziaria e fornisce indicatori sull’iscrizione, sulla progressione e sul completamento dei percorsi da parte degli studenti. Questi indicatori possono essere considerati un misto di output e outcome, nella misura in cui l’output di ogni livello di istruzione funge da input per il successivo, e tale progressione è il risultato di politiche e pratiche in classe, ai vari livelli istituzionali e di sistema. Ma possono anche fornire dati utili a identificare le aree in cui è necessario un intervento politico per affrontare, ad esempio, problemi di disuguaglianza o per incoraggiare la mobilità internazionale;
- Capitolo “C” – Risorse finanziarie investite nell’istruzione, che fornisce indicatori sulla spesa per l’istruzione e per gli istituti di istruzione, su come tale spesa viene ripartita tra fonti pubbliche e private, sulle tasse di iscrizione addebitate da parte delle istituzioni e sui meccanismi finanziari a sostegno degli studenti. Questi indicatori sono principalmente leve politiche, ma aiutano anche a spiegare specifici risultati di apprendimento. Ad esempio, la spesa per gli istituti di istruzione per studente è una misura politica chiave che influisce più direttamente sui singoli studenti, ma agisce anche come vincolo sull’apprendimento, in riferimento alla struttura dell’ambiente scolastico e alle condizioni di apprendimento che vengono assicurate in classe;
- Capitolo “D” – Insegnanti, ambiente di apprendimento e organizzazione delle scuole, che riguarda gli indicatori sui tempi di insegnamento, sull’orario di lavoro degli insegnanti e dei capi di istituto e sulle loro rispettive retribuzioni. Questo capitolo presenta anche dati sul profilo degli insegnanti e gli indicatori considerati rappresentano non solo leve politiche, poiché forniscono elementi relativi al miglioramento della qualità dell’istruzione e dei risultati dei singoli studenti[8].
[1] Cfr. OECD (2023), Education at a Glance 2023: OECD Indicators, OECD Publishing, Paris, p. 3.
[2] Ibidem.
[3] Op. cit., p. 11.
[4] Ibidem.
[5] Op. cit., pp. 11-12.
[6] Op. cit., p. 12.
[7] Ibidem.
[8] Op. cit., pp. 12 e 13.